ROMA - La finanziaria con la restituzione
dell'Eurotassa, ma anche la riforma degli affitti, le norme
per i mutui casa, le 35 ore e anche le prossime privatizzazioni
come BNL, Autostrade e Aeroporti di Roma: l'agenda economica
e' ricca di provvedimenti e di scadenze che nel prossimo
futuro Governo e Parlamento avrebbero dovuto affrontare e per
i quali la crisi di governo potrebbe comportare il rischio di
battute d'arresto. Il Parlamento deve approvare solo 4 decreti
legge, due dei quali di carattere economico (sugli straordinari
e per il prepensionamento nelle Fs), ma il numero dei provvedimenti
in attesa di esame e approvazione - che potrebbero essere 'cancellati'
da un eventuale ricorso alle urne - sfiora i 200.
Ma soprattutto si devono aggiungere i provvedimenti
la cui emanazione e' attesa da parte del governo, dalle norme
sulla Golden Share alla riforma di alcuni ministeri per
le quali, in base alle deleghe della legge Bassanini, c'e' tempo
fino a dicembre del '98. Ecco un elenco sommario: -Finanziaria
ed eurotassa: la sfiducia al governo potrebbe incidere sui tempi
del rimborso del 60% dell'Eurotassa che alla manovra di bilancio
e' collegata. Anche se la Finanziaria fosse approvata nei
termini, potrebbe infatti essere a rischio la restituzione a
dicembre per la quale il ministero delle Finanze stava predisponendo
un decreto-legge che anticipava i contenuti della manovra.
Alla sorte della finanziaria sono legati anche
gli aumenti delle pensioni sociali, la cancellazione del bollo
sul passaporto e la 'carbon tax' in base alla quale sarebbe
aumentato il prezzo della benzina.
Tra i provvedimenti il cui iter parlamentare e'
in corso ed i cui tempi potrebbero allungarsi (o interrompersi
in caso di scioglimento delle Camere) ci sono quello sui
mutui casa (ora all'esame del Senato e che consente di mantenere
i benefici fiscali sui mutui prima casa anche se sono
stati rinegoziati per rinegoziare i tassi d'interesse troppo
elevati) e quello per gli affitti (la riforma prevede
aiuti per gli inquilini con reddito inferiore ai 21 milioni
e sconti per i proprietari che
aderiscano a ''contratti tipo'' con prezzi calmierati; il provvedimento,
approvato dal Senato e ora all'esame di Montecitorio,
prevede anche un aumento dell'Ici per chi lascia le case sfitte,
certezze sui tempi dei contratti e nuove norme sugli sfratti
'forzosi' che possono essere richiesti solo dai proprietari
in regola con il pagamento delle tasse sulla casa).
Privatizzazioni: in questo campo di intervengo
governativo sono in evidenza operazioni riguardanti tra l'altro
BNL, Alitalia, Aeroporti di Roma, Autostrade ed Enel.
In discussione anche l'imminente varo del testo unico sulla
revisione della normativa sulle privatizzazioni ed in particolare
sulla 'golden share'.
Agensud: Il decreto legislativo che istituisce
''Sviluppo Italia'' e' stato approvato dall'ultimo consiglio
dei ministri ed e' ora all'esame del Parlamento.
Riforma finanze: Vincenzo Visco ha annunciato il
varo entro la fine dell'anno della riforma dell'amministrazione,
per concludere il processo iniziato con la riforma della normativa
fiscale. La riorganizzazione delle Finanze, ma anche di altri
ministeri, e' infatti possibile in base alle deleghe della legge
Bassanini, deleghe che scadono pero' a fine anno.
FINANZIARIA: ESERCIZIO PROVVISORIO,
'GABBIA' PER IL BILANCIO
ROMA - L'esercizio provvisorio del
bilancio dello Stato, cui ha fatto riferimento il ministro della
Funzione Pubblica, Franco Bassanini, e' una 'gabbia' contabile
che per decenni ha costituito non l'eccezione ma la regola.
Si tratta di un meccanismo temporaneo sancito dalla Costituzione
(articolo 81) per fare fronte alle necessita' di funzionamento
della macchina statale quando non sia approvato per tempo il
bilancio dello Stato.
L'esercizio provvisorio deve necessariamente essere
autorizzato con una specifica legge e non puo' superare per
durata i quattro mesi. In questo periodo la spesa pubblica e'
permessa per dodicesimi: in ogni mese, cioe' ,e' utilizzabile
un dodicesimo delle poste previste nei capitoli di progetto
di bilancio. La limitazione vale sia in termini di competenza,
sia in quelli di cassa (cioe' di pagamenti effettivi); sfuggono
a questo vincolo le uscite obbligatorie, come quelle per gli
stipendi al personale statale. E' pero' possibile, nella legge
di autorizzazione, stabilire vincoli ancora piu' stringenti
alle spese.
In pratica l'esercizio provvisorio, rende piu'
difficoltosa una gestione ordinata della finanza pubblica e,
a causa degli automatismi previsti, puo' vanificare i risparmi
preventivati, specialmente quando la politica di bilancio tende
ad essere piuttosto restrittiva.
Per decenni l'esercizio provvisorio e'stato considerato
un'evenienza normale. Dal 1948 al 1968 c'e' sempre stato esercizio
provvisorio; solo nel 1969 il Governo Rumor riusci', per primo,
a far approvare in tempo il bilancio 1970; lo stesso fecero
gli esecutivi in carica nel 1976 e 1977. Nel 1978 venne introdotta
l'innovazione della Legge Finanziaria, ma l'esercizio provvisorio
rimase ancora la regola fino al 1983, quando si riusci' a non
far slittare il progetto di bilancio per l'anno successivo.
Da allora in poi sono stati gli esercizi provvisori a diventare
eccezione: il meccanismo e' stato usato due volte: nel 1986
( per due mesi) e nel 1988 ( un trimestre).
CRISI: SI' A FINANZIARIA, FRONTE COMUNE
IMPRESE-SINDACATI
ROMA - Il Paese ha bisogno
di stabilita' e per questo la crisi di Governo deve trovare
una soluzione al piu' presto possibile per evitare l'esercizio
provvisorio ed approvare la legge Finanziaria. E' questo il
punto di vista che trova d'accordo imprenditori e sindacalisti
che hanno preso parte ad un convegno su Roma e Giubileo il 14
ottobre.
Il segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati,
ha sottolineato senza mezzi termini che ''la legge Finanziaria
va approvata, perche' l'esercizio provvisorio rappresenta un
danno per il Paese in termini di stabilita' e di capacita' di
programmare''. Sulla stessa linea il presidente della Confindustria,
Giorgio Fossa: ''condivido molto di quanto detto da Cofferati.
L'esercizio provvisorio non rappresenta un dramma ma e' in ogni
caso una cosa pericolosa in quanto coincide con l'attuale momento
di crisi internazionale, con la recessione alle porte''. La
Finanziaria, ha aggiunto, ''in se e' poca cosa, cioe' e' un
intervento normale in una situazione di straordinarieta', ma
introduce alcuni segnali di cambiamento''.
''E' interesse del Paese avere al piu' presto un
Governo efficace - ha detto il presidente della Bnl, Luigi Abete
- e sta alla responsabilita' delle istituzioni individuare le
modalita'. Onestamente, non credo che ci siano rischi aggiuntivi
per i mercati se non la mancanza di un interlocutore in una
fase di grande tensione per l'economia globale''.
Sintetico il presidente dell'Enel, Chicco Testa:
''il Paese - ha detto - ha bisogno di stabilita'. Ci sono decine
di progetti in corso che riguardano le aziende pubbliche e private
e non abbiamo bisogno di vivere in una interruzione o in una
situazione di disordine''.
Per il presidente della Confcommercio, Sergio Bille',
''il problema non e' quale Governo, ma quale programma e quali
strumenti di contrasto in una situazione economica estremamente
preoccupante l'esecutivo dovra' adottare. Con il Pil all'1,5%,
l'euro che incombe e le borse mondiali che ci stanno dando gli
shock di questi giorni - ha poi aggiunto - il Paese non puo'
permettersi il lusso di andare a nuove elezioni''.
''Spero che la crisi sia superata al piu' presto,
con grande senso di responsabilita' - ha detto Ivano Spalanzani,
presidente di Confartigianatoi - non possiamo piu' reggere con
3 milioni di disoccupati, un sommerso immane e l'euro alle
porte''.
Massima prudenza, infine, sull'eventualita' che
si vada subito al voto. ''Ci vuole prima una legge elettorale
diversa - ha detto Fossa - per la quale non occorrono tempi
lunghi''. ''Se non si cambia la legge elettorale - gli ha fatto
eco Abete - questi episodi si rinnoveranno nel tempo''.
Al convegno ha preso parte anche il presidente
della Rcs Editori, Cesare Romiti, che ai cronisti si e' limitato
a dire: ''io la penso come Fossa''.
''Il momento e' delicato, molto delicato - ha successivamente
detto Romiti davanti alle telecamere del Tg2 uscendo dal
convegno - e bisogna approvare al piu' presto la finanziaria.
Nel mondo, in Europa e in Italia il momento e' molto delicato
- ha ripetuto il manager Rcs - e bisogna quindi trovare una
soluzione politica che ci consenta di affrontare e risolvere
rapidamente la legge finanziaria. Se poi la fine della crisi
politica porta alla costituzione di un governo che possa
durare nel tempo e non essere transitorio tanto meglio''.
Per Romiti il problema comunque non e' la finanziaria:
''la legge finanziaria - ha detto - e' parte del problema
perche' non si tratta di una finanziaria di svolta. E' una finanziaria
- ha concluso - che e' stata giocata molto sul politico
per cercare di accattivare il consenso di Bertinotti''.
(ANSA)
TASSI: FOSSA E ABETE, CON CRISI FAZIO
HA MANI LEGATE
ROMA - La crisi di Governo ha ''legato
le mani al governatore della Banca d'Italia, ma anche in questo
caso spetta a lui la scelta''. E' quanto ha detto il presidente
della Confindustria, Giorgio Fossa, parlando con i cronisti,
a margine di un convegno su Roma e Giubileo, a proposito
degli effetti che la crisi del Governo potrebbe avere sull'atteso
taglio dei tassi da parte della banca centrale.
''Abbiamo legato le mani come Paese al Governatore
- ha sottolineato Fossa - in un momento in cui attorno a noi
stanno scendendo tutti i tassi: ha cominciato questa settimana
la Spagna, l'ha seguita la banca centrale inglese e ieri il
Portogallo e l'Irlanda. Speriamo che si risolva la crisi anche
per dare questa ulteriore leva al governatore per poter
abbassare prima del tempo. Ormai - ha aggiunto - mancano tre
mesi ad un abbassamento dovuto, pero' prima lo facciamo meglio
e'. Ma , ripeto, e' necessario che il governatore abbia le mani
libere per poterlo fare''.
Per l'ex presidente di Confindustria e attuale
presidente della Banca Nazionale del Lavoro, Luigi Abete, ''oggi
e' un interesse non solo delle imprese ma anche del sistema
finanziario un adeguamento al ribasso dei tassi d'interesse''.
''In un momento in cui ci sono segnali di affaticamento
del ciclo economico - ha precisato Abete - avere tassi bassi
aiuta l'economia a mantenersi ad un trend positivo ed evita
i rischi che ci sia l'insorgere di nuove crisi di sofferenza
nelle strutture produttive . Penso che questo peraltro
sia possibile piu' di ieri perche', come e' stato dimostrato
in questi ultimi mesi ancora una volta, il vero fattore
che tiene bassa l'inflazione non solo in Italia ma nel mondo
e' che e' scoppiata la competizione. Quindi, la funzione
che prima avevano gli alti tassi e il controllo della massa
monetaria come strumento unico per controbattere le spinte inflazionistiche
in strutture di mercato che comunque erano di fatto non competitive
al 100% ed avevano blocchi di tipo nazionale o regolamentare,
oggi e' meno rilevante e quindi la funzione in questo senso
di un sistema di alti tassi e' contraddittorio rispetto a questo
obiettivo. Detto questo - ha concluso Abete - dato che noi il
primo gennaio saremo tutti quanti nell'Euro, abbiamo fatto novanta,
faremo novantuno, lasciamo al governatore la responsabilita'
e la soddisfazione di decidere lui quando e' il momento, perche'
a lui compete istituzionalmente. Adesso che siamo vicino allo
show-down ositivo di omologazione dei livelli dei tassi, facciamo
finta che ci sono altri problemi piu' urgenti: mettiamola cosi'''.
TASSI: TAGLI IN ORDINE SPARSO PER CONTRASTARE
LA RECESSIONE
ROMA - Contrarie ad una riduzione
concertata dei tassi di interesse le Banche centrali stanno
provvedendo, seppur con qualche resistenza, a riorientare la
politica monetaria, con interventi calibrati a contrastare i
rischi di una recessione mondiale.
Dopo la riduzione di un quarto di punto del tasso
interbancario, la scorsa settimana, da parte della Federal
reserve e la riduzione, ieri, di mezzo punto del tasso di riferimento
da parte della Banca di Spagna, oggi e' stata la volta
della Banca di Danimarca e di quella d'Inghilterra. Se la riduzione
del tasso pronti contro termine (dal 5 al 4,75%) in Danimarca
va piuttosto ricondotta alla situazione piu' tranquilla che
sta vivendo la corona (a fine settembre lo stesso tasso era
stato rialzato di un punto percentuale), il taglio del tasso
chiave in Gran Bretagna (dal 7,5 al 7,25%) e' diretto ad
ammortizzare l'impatto della caduta dei mercati e della domanda
interna. Una mossa dichiaratamente anti recessiva, che pero'
i mercati, come gia' avvenne nei confronti della Fed, hanno
mostrato di ritenere insoddisfacente nelle dimensioni.
La griglia dei tassi, quindi, si e' rimessa in
movimento ed in Europa, nonostante la doccia fredda, ieri, di
Tietmeyer, gli operatori si attendono a breve nuovi tagli
in Portogallo, Irlanda e Italia, i tre paesi Ume i cui tassi
distano di piu' dal livello di convergenza atteso per
fine anno.
Ecco il panorama dei tassi di riferimento di mercato
del gruppo 'Euro-11' e del G7:
Germania |
Tasso
sconto |
2,5% |
|
Lombard |
4,5% |
|
Pronti/Termine |
3,3% |
Francia |
Tasso
intervento |
3,3% |
|
Pronti/Termine |
4,6% |
Belgio |
Tasso
centrale |
3,3% |
|
Tasso
sconto |
2,75% |
Olanda |
Tasso
base |
3,3% |
Lussemburgo |
Tasso
base |
3,3% |
Spagna |
Pronti/Termine |
3,75% |
Finlandia |
Tasso
base |
4,0% |
Austria |
Tasso
sconto |
2,50% |
|
Lombard |
4,75% |
Italia |
Tasso
sconto |
5,0% |
|
Tasso
anticip. |
6,50% |
Portogallo |
Tasso
intervento |
6,20% |
Irlanda |
Benchmark |
6,75% |
Usa |
Tasso
sconto |
5,00% |
|
Fed
funds |
5,25% |
Giappone |
Tasso
sconto |
5,00% |
Canada |
Tasso
Overnight |
5,48% |
GB |
Benchmark |
7,25% |
ECONOMIA: FAZIO, ESISTONO RISORSE PER
UN FORTE SVILUPPO
ROMA - Non ci si puo' continuare
a nascondere dietro il problema dei conti pubblici per
rinviare programmi di sviluppo: ''e' necessario completare
il risanamento, ma esistono gia' le risorse per un piu'
vigoroso sviluppo''. Ad affermarlo e' Antonio Fazio che,
nell'insolita veste di 'editorilista' per l'Uniapac (l'unione
internazionale degli imprenditori cristiani) ricorda di
aver cercato di dimostrare piu' volte, in altre sedi,
l'esistenza di queste risorse.
Lo sviluppo e', d'altro canto, un obiettivo
importantissimo per il Governatore della Banca d'Italia che,
citando Adam Smith e Jaques Maritain, gli attribuisce anche
la possibilita' di creare un mondo con minori diseguaglianze
e 'piu' giusto'.
Avendo ''riconquistato'' la stabilita' monetaria
(che comunque, scrive, va ancora ''salvaguardata e consolidata'')
si puo' e si deve puntare sulla crescita economica. ''Sviluppo
e stabilita' monetaria - afferma - non sono alternativi: anzi,
sono complementari e si rafforzano a vicenda''.
''In una societa' dinamica, aperta alla concorrenza
internazionale, con sacche di arretratezza economica, sotto-
occupazione e disoccupazione - scrive Fazio - lo sviluppo e'
indispensabile ai fini della giustizia sociale. L'azione di
risanamento dei conti pubblici, iniziata dai precedenti governi
e perseguita dal presente esecutivo - aggiunge - puo' porre
le basi per una fase di maggiore benessere per tutti''.
La ''riconquistata'' stabilita' monetaria - prosegue
il governatore della Banca d'Italia - va invece salvaguardata
e consolidata perche' ''difende i risparmi accumulati
da larghi strati della popolazione sotto forma di investimenti
finanziari, a copertura delle esigenze future proprie
e delle famiglie''. ''Questa stabilita' - sottolinea - risponde
a un'esigenza di giutsizia, ma anche alla necessita' di
favorire la formazione di ulteriore risparmio, che sta alla
base delle possibilita' di aumento degli investimenti
e della crescita''. Inoltre, poiche' ha ''un'influenza profonda,
che penetra in tutti i rapporti economici e influisce
sui comportamenti'', essa spinge anche ad aumentare la produttivita'
e difende il potere d'acquisto delle retribuzioni.
La stabilita', in altri termini, ''spinge le imprese
a ricercare il profitto attraverso l'aumento della quantita'
dei beni: il che va a vantaggio di tutti''. ''La ricerca del
profitto attraverso l'aumento dei prezzi, invece - conclude
Fazio - avvantaggia alcuni a danno di altri, prepara ritorsioni
di segno opposto e, alla fine, danneggia tutti''.