pianogrande ha scritto:Queste iniziative cominciano molto spesso con le proteste dei negozianti (in questo caso, sopratutto, dei tassisti).
Molte zone pedonali si sono poi rivelate un ottimo affare.
Vediamo il tutto alla prova dei fatti.
Potrebbe anche essere un incentivo a far funzionare meglio i mezzi pubblici e a lasciare a casa la macchina.
Non lo vedo assolutamente come un "dispetto".
Ogni tanto bisogna prendere il toro per le corna.
Il problema è che chiudendo completamente i fori si taglia in due, se non in quattro parti la città.
Ad esempio, c'è la fermata della metro B colosseo. Oltre ai turisti arrivano su quella fermata pendolari scesi dai treni a termini che poi prendono il bus in superficie. Ci sono 800 corse di autobus al giorno su quella fermata.
Roma è una città reale non è la città morta di pompei.Oltre ai turisti a Marino e i suoi burocrati c'è gente che si sposta per lavoro e necessità. La propaganda di regime fa vedere Marino che passeggia per i fori senza auto, ma non mostra mai a 200 metri di distanza il caos totale che c'è nelle strade parallele, dove si è riversato tutto il traffico dopo la chiusura dei fori.
[..]sull’intero tratto della strada nata nel 1932 passano ben 800 autobus al giorno, per 4 linee Atac: la più frequente, il 51, collega il capolinea della Metro C di Lodi con il centro; poi ci sono i bus 85, 87 e 118, che dovrebbero cambiare tutti percorso, facendo il giro da via di San Gregorio, via dei Cerchi, via Petroselli e via del Teatro Marcello, per ritrovarsi a Piazza Venezia. Lo stesso vale per i circa 7000 taxi al giorno che transitano per i Fori, i quali dovrebbero inventarsi itinerari ben più complicati. E non è un problema di poco conto.
Nei mesi scorsi, il Tar ha bocciato quasi tutte le delibere proposte dall’ex assessore Guido Improta, dall’aumento delle strisce blu alle pedonalizzazioni minori, e sempre con la stessa motivazione: non ci sono alternative credibili in termini di trasporto pubblico e viabilità.[..]
http://www.iltempo.it/politica/2015/10/ ... -1.1468675