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caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda guidoparietti il 13/01/2009, 16:58

ranvit ha scritto:Non è pensabile che tutti facciano politica! Ma non è detto che chi non ne ha la voglia o il tempo o il carattere (oserei dire anche lo stomaco...) non abbia diritto di dire la sua! Se non altro perchè comunque vota!

Allora vanno bene, e direi sono indispensabili, sia le associazioni sia i circoli. Ognuna, come dice pinopic, con le sue caratteristiche implicite; i circoli "per loro natura luoghi delle tattiche politiche per la conquista del potere all'interno del partito"; le associazioni "per portare nel partito esperienze concrete e idee elaborate senza preoccupazioni di potere politico e di schieramenti".

Vanno bene e sono importanti, ma come dimostra ampiamente la storia e non solo quella recente, se rifiutano di entrare in azione non ottengono risultati concreti (il che è d'altronde tautologico).
Chi non ha la voglia o il tempo o lo stomaco di dire la sua mi trova molto simpatetico (perché quante volte anch'io mi sono sentito nauseato?), nondimeno su un piano seriamente realistico non si può non notare che se uno non ha tempo voglia ecc, poi è del tutto prevedibile che i suoi interessi non saranno adeguatamente considerati, né gli sarà dato uno spazio che d'altronde non chiede e così via.

Il punto pero' sollecitato da Valerio è come possiamo dare un aiutino.

Mi sembrava che valerio fosse orientato ad una minore inattività che non il messaggio a cui rispondevo. Ad ogni modo il problema radicale è che chi oggi controlla la politica non vuole e non cerca alcun aiutino – e non perché sia "cattivo" ma perché è la politica che funziona così – è chi dalla politica è tenuto fuori che dovrebbe farsi avanti per entrarci (naturalmente anche le primarie a tutti i livelli a poco servono se non ci sono candidati volta a volta nuovi). Certo se si parte dalla considerazione che non c'è tempo e voglia (considerazione realistica quanto vuoi, per carità) difficilmente si troverà una soluzione percorribile.
Credere che improvvisamente la politica possa diventare "buona" e aprirsi al contributo di chicchessia è pura utopia, anche la stessa opinione pubblica conta soltanto perché vota. Altrimenti, quando non si votava, delle opinioni del popolo fregava poco o nulla, fino a che non capitava una ribellione...
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda ranvit il 13/01/2009, 19:28

>Vanno bene e sono importanti, ma come dimostra ampiamente la storia e non solo quella recente, se rifiutano di entrare in azione non ottengono risultati concreti (il che è d'altronde tautologico).
Chi non ha la voglia o il tempo o lo stomaco di dire la sua mi trova molto simpatetico (perché quante volte anch'io mi sono sentito nauseato?), nondimeno su un piano seriamente realistico non si può non notare che se uno non ha tempo voglia ecc, poi è del tutto prevedibile che i suoi interessi non saranno adeguatamente considerati, né gli sarà dato uno spazio che d'altronde non chiede e così via.<

Bene, io non ho voglia, nè tempo, nè carattere, mi limito quindi a votare esprimendo la mia critica o approvazione di volta in volta che se ne presenta l'occasione e/o che i miei interessi saranno considerati.
Tu che sei convinto del contrario....datti da fare!

Per quanto riguarda la politica che secondo te "funziona cosi'", come se fosse normale, vedremo alle prossime elezioni amministrative ed europee cosa faranno i ns campioni con ancora meno voti di oggi. Infatti io, per esempio, se le cose non prendono una piega diversa, non andro' a votare.....e non saro' l'unico.

In realtà non funziona affatto cosi'! E' solo perchè sono degli impuniti (con la M) che continuano a strafottersene dell'opinione dell'elettorato ( e non dico quello "centrale" ma il proprio!).

Vittorio
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda guidoparietti il 13/01/2009, 19:49

ranvit ha scritto:Bene, io non ho voglia, nè tempo, nè carattere, mi limito quindi a votare esprimendo la mia critica o approvazione di volta in volta che se ne presenta l'occasione e/o che i miei interessi saranno considerati.
Tu che sei convinto del contrario....datti da fare!

Io lo faccio, ma naturalmente la politica non si fa da soli, e neanche in pochi, c'è bisogno di essere in tanti, è sempre stato così dacché c'è la politica. Certo però che se i "tanti" che la politica la fanno sono quelli che hanno ancora una mentalità vecchia e partitocratica, ed è così perché nonostante la divergente opinione della maggioranza dei cittadini questi cittadini politica attiva non la fanno, resterà una battaglia contro i mulini a vento. Che io continuerò a fare, come anche altri la fanno anche con più mezzi di me, ma non mi illudo molto del risultato finché non cambierà un poco la mentalità comune.


Per quanto riguarda la politica che secondo te "funziona cosi'", come se fosse normale, vedremo alle prossime elezioni amministrative ed europee cosa faranno i ns campioni con ancora meno voti di oggi. Infatti io, per esempio, se le cose non prendono una piega diversa, non andro' a votare.....e non saro' l'unico.

E il risultato sarà che governerà la destra di Berlusconi. Il che immagino non sia proprio il primo dei tuoi desideri.

In realtà non funziona affatto cosi'! E' solo perchè sono degli impuniti (con la M) che continuano a strafottersene dell'opinione dell'elettorato ( e non dico quello "centrale" ma il proprio!).

In realtà ha sempre funzionato così, indicami un solo esempio in cui qualcuno, popolo gruppo o classe sociale che fosse, ha avuto voce in politica senza impegnarsi in prima persona. Non è mai accaduto né mai accadrà. Se si lascia la politica ai politicanti che oggi prevalgono, è ovvio che ne uscirà la politichetta che ben conosciamo. Certo, tu mi citi la pressione del voto, ma questa è efficace solo in un sistema politico complessivamente sano e funzionante, dove di fronte ad un comportamento sanzionato come sbagliato dal voto popolare il politico accorto può cambiare assumendone un altro diverso e migliore che gli faccia ottenere più voti, ma questo difficilmente accadrà in un sistema contorto e corrotto come quello italiano, sia perché la maggior parte dei politici non hanno davvero in mente modi diversi (realistici) di far politica sia perché alla maggioranza degli elettori al di là degli strepiti in realtà poco importa.
Da tutta questa situazione di melma che avvolge il nostro paese da ormai un paio di decenni (ad esser buoni) e sempre peggiorando, si uscirà soltanto quando (se...) cambierà la mentalità comune riguardo il diretto impegno in politica. Mi rendo conto della difficoltà della cosa, ma realisticamente l'unica alternativa è che la situazione attuale continui più o meno indefinitamente (bada che anche se tutta l'attuale classe dirigente andasse a casa a seguito di una catastrofe elettorale, per sostituirla servirebbe comunque qualcuno disposto a impegnarsi politicamente in prima persona, a tutti i livelli alti come bassi, e se questi fossero ancora della stessa risma, come sarebbero se non cambia il sentimento popolare, ben poco cambierebbe, e anzi ricordiamo che al peggio non c'è mai fine)
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda ranvit il 13/01/2009, 20:25

Grazie per la "lezioncina"....

Che il governo resti nelle mani del Cd non è poi una disgrazia (in tutti i Paesi occidentali e democratici è normale) se darà tempo al Cs di riflettere e darsi una mossa.
Del resto non c'è alternativa! La strada indicata da guido è del tutto immaginaria. Se si dà la possibilità a questi signori di restare a galla continueranno a fare come fino ad oggi : devono essere sloggiati con il voto!
Non sono io che sono critico....sono loro che sono degli incapaci presuntuosi!

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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda guidoparietti il 13/01/2009, 20:53

ranvit ha scritto:Del resto non c'è alternativa! La strada indicata da guido è del tutto immaginaria.

Sei tu che hai immaginazione. Immagini che senza fare nulla le cose cambiano. Ci vuole molta immaginazione per pensarla così.

Addendum: che non votando si possa contribuire a cambiare qualcosa è dimostrato falso dal fatto che anche quando hanno perso i dirigenti sono rimasti al loro posto, semplicemente perché non c'era nessuno che volesse e fosse in grado di sostituirli. E sarà così anche in futuro, oppure di fronte al disimpegno complessivo saranno sostituiti da qualcuno dalle analoghe (mancanti) qualità.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda Loredana Poncini il 13/01/2009, 21:46

Cara democrazia, quanto c'è di democratico, in Italia, è grazie all'impegno di persone a cui i totalitarismi erano intollerabili. Adesso, 13 gennaio 2009, possiamo valerci di uno strumento democratico in sé : internet, e in moltissimi, e sempre di più. Beppe Grillo , col suo blog, qualcosa ha ottenuto, tipo il grillo parlante col burattino...qualcosa, nel nostro Paese-arlecchino, ha fatto, per svegliarci un po', non Vi pare ? E se adesso fosse giunto il momento di aiutare noi stessi, nell'agire politico, FACENDO RETE per pescare un programma, un indirizzo, una meta per cui valga davvero la connessione, per giocarci il nostro tempo, nel web ? :idea:
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AIUTINO: dove dovrei impegnarmi io

Messaggioda valerio il 14/01/2009, 2:27

La verifica dell'idea delle "cellule democratiche" non può che partire, per ciascuno, dalla considerazione dell'ambito ristretto di residenza. Questo post è di poco interesse generale. E' semmai uno stimolo a fare un ragionamento analogo rispetto al luogo in cui vivete e nel quale avrete quindi una serie di rapporti.

Io vivo a Roma, zona Laurentina, dodicesimo Municipio, un territorio vastissimo coperto da sette Circoli, non tutti attivati. Il mio ha avviato a dicembre il tesseramento con una Festa, siamo intorno ai 160 su un riferimento (DS) precedente di circa 600. All'ultimo attivo eravamo una cinquantina, con un'età media che non vi dico... . Un gruppo anche affiatato e che con quelle forze si ripropone nelle prossime settimane di organizzare qualche uscita, qualche volantinaggio. Tuttavia è evidente che stiamo parlando di una microgoccia rispetto alla vita che scorre intorno. Tornando da quell'attivo, ragionavo sulla ulteriore frazione del territorio del mio Circolo, quella dove vivo e all'interno della quale ho qualche relazione, una porzione che non supera il mezzo chilometro quadro. Tuttavia, fatte un po' di moltiplicazioni scale per piani vien fuori un numero di circa 400 famiglie, diciamo 1200 persone, diciamo 450 elettori PD. E diciamo che proprio qui il 14 ottobre c'era un gazebo che aveva avuto fila lunga per tutta la giornata, pur se ovviamente provenienti anche da zone limitrofe.

Un microcosmo che ha nel supermercato un punto di passaggio obbligato. Avevamo fatto lì due sabati di volantinaggio per il 14 ottobre. Del resto, raggiunto un primo livello di diffusione, diventa poco oneroso raggiungere tutti a tappeto con il classico volantino nella buca delle lettere nei 5 condominii presenti. Una farmacia (simpatizzante), due bar (uno di questi ci prestò le sedie per la file davanti al gazebo del 14 ottobre).

E' un microcosmo dove si vive abbastanza bene, verde intorno, isolato dal grosso del traffico della zona. Soliti microproblemi con la raccolta rifiuti e la pulizia delle strade. Il bisogno di un collegamento bus un po' più frequente con il non lontano capolinea della metro. Questo per dire che probabilmente non c'è una grande domanda verso l'Amministrazione di quel pezzo di territorio. Forse un po' di più andando al livello di Municipio e quindi alle problematiche di servizi e assi di scorrimento del quadrante eur-laurentina-cecchignola.

E' percentualmente rilevante la fascia con capofamiglia tra 50 e 60 anni. Questo vuol dire che è in crecsita la fascia di chi si troverà, con il pensionamento, nella condizione strutturale migliore per poter dare apporti, per impegnarsi su qualcosa di più produttivo e strutturato della semplice espressione di opinioni.

Il dato elettorale indica una situazione di equilibrio tra centrodestra e centrosinistra. Per quel che posso derivare da quel po' di relazioni all'interno del mio condominio immagino che la proposta di prender parola, di prender forma come corpo del partito, potrebbe incontrare attenzione.

Ovviamente il reale successo, qualità e durevolezza, dipendono da come si può corrispondere al generico interesse, costruendo e facendo percepire la utilità di una tale aggregazione, sia in rapporto al Circolo e alla iniziativa del partito in questa zona sia più in generale...

Molto a spanne, più come simulazione di riscontro che come obiettivo, potrei immaginare che in 6-7 settimane si possa avere un insieme di 60 persone, che si incontra periodicamente, una volta ogni 2-4 settimane, con una decina di persone più attive.

Per ora annotiamo solo la forza dei numeri. Moltiplicare 60 per i tanti microcosmi porta a ritrovare i numeri del 14 ottobre, 3-4 volte più grandi delle più rosee aspettative del tesseramento in corso. Se "prende parola" un numero così grande di persone nulla è come prima.
Ultima modifica di valerio il 14/01/2009, 2:52, modificato 1 volta in totale.
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AIUTINO: rapporto delle "cellule democratiche" con il Circol

Messaggioda valerio il 14/01/2009, 2:29

Le "cellule democratiche" non sono una forma riconosciuta del partito. Per come le sto descrivendo consistono invece nel riconoscersi tra loro, in ambiti piccolissimi, di persone che avevano condiviso una speranza e una ragione il 14 ottobre. La legittimazione è tutta in quel riconoscersi, nel dare via via contenuti e iniziativa a quelle aggregazioni, ciascuna nella sua autonomia.

Per definizione le cellule nascono per dare corpo al partito, sulla base di una valutazione che non vede futuro per il PD se non irrompono queste forze, inducendo in varie forme cambiamenti dei meccanismi del fare politica.

Altrettanto per definizione, in ragione della sua costituzione territoriale, in una cellula ci saranno punti di vista diversi. Ci sarà ...di tutto. Ma si sta insieme sulla base di quel sintetico giudizio qui sopra.

E quindi l'ipotesi che sto formulando non è un assalto al partito. Sto immaginando cellule in cui moltissimi facciano la scelta di iscrizione al partito e che comunque si sentano non altro rispetto al partito, e anzi si pongano immediatamente in relazione con il Circolo territoriale di riferimento.

A cosa porta questo, nelle differenti situazioni, non lo possiamo certo dire qui. Nel senso che ci saranno situazioni diversissime. Metti il caso di un Circolo attivo, in una situazione forte, saprà cogliere l'occasione, ci sarà un po' di rimescolamento e complessivamente un rafforzamento. Prendi invece la situazione di un Circolo che sia in mano a qualche gruppo ristretto, ben chiuso e che al limite fa resistenza a tesserare. Qui ci sarà uno scontro ma tenete presente che la iscrizione on-line (non sto parlando dei Circoli on-line) è stata prevista anche a questo fine... e alla fine la tessera finirà per essere data. E poi conteranno i numeri. Prendi una situazione estrema, ove il Circolo esiste solo sulla carta e non è stato costituito. La ricerca di rapporto salirà ad un gradino superiore... con l'ovvietà che, se in quella zona il partito non c'è, vuol dire che sta nascendo sulla base di quel che c'è e si propone...

Qui c'è un punto da sottolineare. Salvare, cioè far vivere il progetto del PD, non vuol dire solo far crescere il numero dei partecipanti nel complesso, vuol dire far crescere, esserci, in ogni zona del paese. Il progetto del PD non esiste se non è progetto di partito nazionale. E ditemi voi se pensate che laddove ci sono i buchi neri della pelle di leopardo ci siano alternative alla ricostruzione dal basso di una ragnatela.

Approfitto del post per una aggiunta. Ranvit si chiedeva se mi stessi riferendo ad area PD o più in generale centro sinistra. Nella ipotesi che sto formulando è inequivoco il fine di dare corpo al PD. E' chiaro che non è un obiettivo di chi si riconosce in altre posizioni. Tuttavia è ben possibile che se si manifesta una cellula democratica, inizia a prendere iniziative, si riuniscono, ecc. questa sia avvicinata da "altri", che siano idv, o orfani delle distruzioni a sinistra degli ultimi anni. Non la considererei una cosa negativa, ma in ogni caso non tocca l'ipotesi generale e riguarda comunque le scelte di quel singolo ambito territoriale..
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AIUTINO: le cellule e la rete delle cellule

Messaggioda valerio il 14/01/2009, 2:31

Le cellule, per come le abbiamo definite, sono autonome, sono nelle mani di chi le fa sorgere e vivere, in ambiti territoriali ristretti, quelli entro i quali ognuno ha effettivamente relazioni.

Fa però parte dell'ipotesi che questo fenomeno, in tempi correlati e comunque brevi, si manifesti in tutto il territorio nazionale. Ne viene quindi fuori un senso e una portata nazionale. Bene essere chiari. Non si sta ipotizzando una sorta di Movimento delle Cellule democratiche. Tengo ben fermo il concetto di autonomia delle singole esperienze.

Veniamo quindi alla parte forse più delicata. Quella che era la quarta delle domande di verifica che avevo enucleato nell'intervento iniziale. Cioè la identificazione dei pochissimi vincoli e relazioni (con le altre) per ogni cellula democratica.

Provo a buttar giu... (tutto quel che dico subirà poi qualche variazione-integrazione per rispondere alla domanda 3).

I dati di chi partecipa a questa o quella cellula restano in locale. Ogni cellula avrà una persona delegata per il rapporto con le altre; magari anche un vice, per evidenti ragioni di continuità della funzione. In prima battuta sarà questo rapprentante a dichiarare se rappresenta 5 persone, o 50, o 200... . Sorvolo in questa fase sul come si strutturano tra loro quei rappresentanti; la criticità sta solo nel fatto che, fin quando sono nell'ordine di un numero di persone che riescono a parlarsi (telematicamente) riescano a produrre un modello scalabile su quantità ben più grandi. Una newsletter generale? Si, ma senza centralizzare tutti gli address. Non sarà un dramma il ritardo di 24 ore passando attraverso i rappresentanti. Vogliamo metterci anche un obbligo di trasparenza consistente in una semplice descrizione che ogni cellula dà di sè e delle sue attività? Sicuramente si, una sorta di miniblog. Una mappa delle locazioni delle varie cellule? Sicuramente si. Altro?

E veniamo all'altra parte della domanda, quali iniziative in comune? Sicuramente nessuna di tipo politico nel senso di linea, di scelte sulle politiche. Se così fosse sarebbe un Movimento. E noi staremmo solo a perder tempo a parlare di una ipotesi non realizzabile.

Con lo scopo di dare corpo al pd è invece totalmente coerente un impegno comune per la strumentazione democratica del partito. Ovviamente non perchè questo non sia impegno del partito che c'è, in generale, ma proprio perchè questa ulteriore domanda di partecipazione e democrazia è la condizione politica, di forza, perchè quella strumentazione possa inverarsi. Non sto parlando di cose tutte da inventare. Sto parlando di cose sulla carta molto avanzate che sono nello statuto nazionale del PD. Mi riferisco al Sistema informativo per la partecipazione (SIP) di cui agli artt. 1, 23, 28, 40; del sistema di Forum di cui all'art.24; e altro.

Anche qui merita approfondire; ma per ora sto solo all'inquadramento. Si potrebbe osare anche qualcosa di più. Ma per ora mi fermerei qui.

Approfitto del post anche per una simulazione in negativo, come si fa sempre su ogni idea sottoposta a verifica. Per come abbiamo fondato il concetto di cellule, autonome e in rete tra loro per aspetti e forme delimitati, ne ricaviamo una verifica positiva anche in questa simulazione. Nel senso che se ne partono 10000 ma solo la metà riesce a decollare o durare non si perde comunque il senso nazionale. Certo, se ne partono 10 non se ne accorge nessuno a livello nazionale. Tuttavia quelle 10 non hanno buttato il tempo perchè comunque nella loro autonomia avranno colto la portata locale dei loro obiettivi. Insomma una cosa ...che male non fa ;-) . Non è poco di questi tempi del farsi male da soli.
Ultima modifica di valerio il 14/01/2009, 2:46, modificato 1 volta in totale.
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AIUTINO: come ci si garantisce

Messaggioda valerio il 14/01/2009, 2:33

E questo è un tentativo di rispondere alla domanda 3. Che queste cellule democratiche non possano diventare un trenino in cui ci infila di tutto nessuno ce lo garantisce. Anzi, se pensiamo a luoghi in cui il numero dei partecipanti il 14 ottobre è stato tre volte il numero dei voti elettorali del PD... . Ma anche ipotesi meno drammatiche, pensiamo a fenomeni clientelari anche all'interno del pd.

La prima risposta è che le cellule sono trasparenti verso il partito. E quindi al pari di qualsiasi tipo di insediamento territoriale valgono gli strumenti usuali del partito, fino ai commissariamenti di territori. Anzi, per la logica delle cellule, anche in zone dove il partito "formale" sia stato occupato da interessi estranei, quelle cellule possono liberamente formarsi. E in questo senso eventuali "cellule buone" (capitemi) possono essere dei punti di ripartenza per il risanamento generale.

Ci vorrei anche mettere un pizzico di fantasia in più. Anche perchè questo tema di garanzia, di verifiche, potrebbe essere non poco oneroso senza una qualche pratica basata sulle stesse forze attivate nelle cellule. In precedente messaggio avevamo fissato l'obbligo per le cellule di autodescriversi, di dare atto continuativamente della propria attività attraverso una sorta di miniblog. Si potrebbe stabilire che per ogni tot di partecipanti ogni cellula si impegna ad effettuare (finanziandola) una trasferta di un proprio aderente presso altra cellula, andando quindi ad una verifica di quanto da essa dichiarato in rete. La dico così perchè stiamo parlando di procedure di garanzia, ma inviterei a vederla anche in altri termini, come sarà nella maggior parte dei casi, come un'occasione gioiosa e feconda di incontro, da riproporre con un ulteriore racconto in rete come elemento di motivazione per tutti.

Quali trasferte attivare nel monte disponibile e dove indirizzarle? Sorteggio per la prima cosa, in modo da scaglionare nel tempo il monte trasferte; idem per la seconda cosa, semmai forzando qualche situazione dove i numeri stridano (rappresentanza dichiarata rispetto a densita' abitativa incrociata con il voto elettorale raccolto dal pd), e magari anche facilitando i desideri ;-) ..che se c'è una ragazza di Messina che vorrebbe conoscere Torino, o un ragazzo di Padova che vorrebbe andare a Lecce...

Comunque è chiaro che se si scopre che qualcuno ha raccontato palle... dalla mappa si fa presto a cancellare. La ho fatta un po' troppo semplice ma queste cose vengono man mano...
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