La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda Robyn il 20/01/2012, 11:14

Mi sembra di averlo letto di sfuggita su la Repubblica,a meno che ho letto male
Fatte le riforme strutturali bisognerà affrontare il capitolo debito pubblico.Per aggredire il debito pubblico bisogna crescere ma per un'azione più incisiva servono altre operazioni,come ad esempio tagliare la spesa e mettere una tassa come la Tobin Tax che vada a ridurre gradatamente il debito portandolo al 60% del Pil.Più che altro serve un'azione combinata come la Tobin Tax il taglio della spesa superflua,il recupero dell'evasione fiscale,dismissione di parte del patrimonio pubblico.Qualcosa bisognerà fare,ma allo stesso tempo bisognerà avere calma,ma lavorare per aggredire il debito pubblico con l'obiettivo di portarlo al 60% del Pil
ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11424
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda franz il 20/01/2012, 11:53

Robyn ha scritto:Mi sembra di averlo letto di sfuggita su la Repubblica,a meno che ho letto male
Fatte le riforme strutturali bisognerà affrontare il capitolo debito pubblico.Per aggredire il debito pubblico bisogna crescere ma per un'azione più incisiva servono altre operazioni,come ad esempio tagliare la spesa e mettere una tassa come la Tobin Tax che vada a ridurre gradatamente il debito portandolo al 60% del Pil.Più che altro serve un'azione combinata come la Tobin Tax il taglio della spesa superflua,il recupero dell'evasione fiscale,dismissione di parte del patrimonio pubblico.

Per creare nuove tasse abbiamo una fantasia spropositata (i politici in fondo sono incompetenti su tante questioni ma dobbiamo dar loro atto che sono imbattibili nell'inventare nuove tasse).
La Tobin Tax tuttavia ha un problema. Nasce per bloccare le speculazioni finanziarie. Da qui possiamo anche convenire che se funziona, le speculazioni caleranno ed il gettito sarà ridotto. Non facciamo quindi affidamento sulla Tobin Tax per ridurre il debito. Se invece non funziona, allora il gettito c'è ma la speculazione rimane. In questo caso si avrebbe l'ennesima dimostrazione di una tassa messa per uno scopo "nobile" che non funziona e dà solo gettito (a sostegno delle voci maligne che dicono che in fondo lo scopo era solo quello: il gettito). Considerando che il gettito previsto a livello mondiale è attorno ai 100 miliardi di dollari, quello italiano sarebbe veramente piccolo (viste le poche transazioni che ci sono in Italia). Ipotizzando un miliardo, ne colmiamo la metà (60% è la metà dell'attuale 120%) in 950 anni.
Leggo (wikipedia) che la Svezia applico' questa tassa: Si cita l'esempio del tentativo svedese effettuato nel 1984 di applicazione di una tassa simile che porto` ad incassi inferiori del 75% di quanto preventivato a causa della diminuzione del numero di transazioni. La Svezia cancello` la tassa nel 1992.
Ulteriore considerazione è che, come tutte le tasse che possiamo inventarci, esse si traslano sui prezzi delle merci e dei servizi.
Quindi a pagare è sempre il consumatore.

Non dimentichiamo che comunque la Tobin tax fu pensata per limitare la speculazione nel campo delle valute e contemporaneamente, con quel gettito, aiutare i poveri del terzo e quarto mondo. Non i paesi ricchi pieni di debiti :lol:
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda flaviomob il 20/01/2012, 15:07

http://www.unita.it/italia/standard-poo ... o-1.373353

Standard & Poor's perquisita
GdF indaga per aggiotaggio
L'attività di S&P e Moody's al centro di due procedimenti dopo le denunce di Adusbef e Federconsumatori. Ipotizzata manipolazione di mercato.
...

http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=8379&C=F

...Moody's e Standard & Poor's, non hanno alcuna licenza per emettere pagelle sull'Italia, perche' non hanno superato l'esame di iscrizione richiesto dall'Esma, non avendo alcun titolo per potere operare in sede italiana ed europea essendo state sonoramente bocciate...

...
Adusbef e Federconsumatori rammentano che sono nove le agenzie, che hanno già dimostrato di avere i requisiti necessari e hanno superato l' intero percorso previsto dal regolamento europeo ed hanno piena legittimità ad emettere le pagelle, al contrario delle tre sorelle del rating, Fitch, Moody's e Standard & Poor's, che non avendo superato l'esame previsto, sono state bocciate il 24 agosto scorso dopo le inchieste penali della Repubblica di Trani (PM Michele Ruggiero).
Qualora, nonostante la diffida – hanno affermato Elio Lannutti e Rosatrio Trefiletti,autori degli esposti in qualità di presidenti di Adusbef e Federconsumatori, non potranno evitare un'azione giudiziaria, in sede civile e penale compresa una class action, per i danni eventualmente provocati ai risparmiatori, alle imprese,ai titoli del debito pubblico ed alle famiglie, dai loro report posticci ed inattendibili,come quelli emessi sull'affidabilita' di Lehman Brothers alla vigilia del crack del 14 settembre 2008.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda trilogy il 20/01/2012, 15:41

flaviomob ha scritto:
...
Adusbef e Federconsumatori rammentano che sono nove le agenzie, che hanno già dimostrato di avere i requisiti necessari e hanno superato l' intero percorso previsto dal regolamento europeo ed hanno piena legittimità ad emettere le pagelle, al contrario delle tre sorelle del rating, Fitch, Moody's e Standard & Poor's, che non avendo superato l'esame previsto, sono state bocciate il 24 agosto scorso dopo le inchieste penali della Repubblica di Trani (PM Michele Ruggiero).
Qualora, nonostante la diffida – hanno affermato Elio Lannutti e Rosatrio Trefiletti,autori degli esposti in qualità di presidenti di Adusbef e Federconsumatori, non potranno evitare un'azione giudiziaria, in sede civile e penale compresa una class action, per i danni eventualmente provocati ai risparmiatori, alle imprese,ai titoli del debito pubblico ed alle famiglie, dai loro report posticci ed inattendibili,come quelli emessi sull'affidabilita' di Lehman Brothers alla vigilia del crack del 14 settembre 2008.


L'elenco ufficiale dell'ESMA è qua. Ci sono anche S&P , Fitch e Moody's
http://www.esma.europa.eu/page/List-reg ... ified-CRAs

Bisogna dire alla Procura di Trani e a Trefiletti che aprano un inchiesta anche sul Fondo Monterio Internazionale, visto il giudizio emesso oggi.....

L’Italia sarà in recessione anche nel 2013. La previsione è del Fondo Monetario Internazionale. L’Istituto presieduto dalla francese Cristine Lagarde ritiene che il Pil decelererà nel 2013 di uno 0,3%. L’Fmi ha peggiorato le previsioni anche per il 2012. Secondo gli economisti del Fondo Monetario nel 2012 il pil dovrebbe contrarsi del –2,2%. Le stime risultano peggiorate rispetto a quelle rilasciate a settembre di oltre 1,5 punti. Tali cifre sarebbero riportate secondo anticipazioni di stampa dal World Economic Outlook, il primo del 2012.

Le novità di questo report sono due: la prima è l’entità della recessione per il prossimo anno in Italia e la seconda è sul 2013. Nel primo caso infatti la stima dell’Fmi è peggiorativa rispetto a quelle che sono fin qui circolate, la seconda è relativa al 2013 un anno ancora molto lontano su cui difficilmente ci si esprime.

Fin qui il mercato con i minimi di settembre ha scontato una contrazione del prodotto interno lordo di gran lunga inferiore a quella stimata dal Fondo Monetario internazionale. Bankitalia ritiene che il pil per il 2012 possa contrarsi fra il –1,2 e il –1,5%. Banca Intesa, solo per citare un altro esempio ritiene che il pil sarà negativo per i prossimi 12 mesi del –1%. [..]
http://www.milanofinanza.it/news/dettag ... nel%202013
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda franz il 20/01/2012, 18:43

trilogy ha scritto:L'elenco ufficiale dell'ESMA è qua. Ci sono anche S&P , Fitch e Moody's
http://www.esma.europa.eu/page/List-reg ... ified-CRAs

Bisogna dire alla Procura di Trani e a Trefiletti che aprano un inchiesta anche sul Fondo Monterio Internazionale, visto il giudizio emesso oggi.....

:lol:
Il link che Falvio ha indicato (comunicato ADUSBEF) riporta la data "Roma, 7.9.2011"
Gran parte delle autorizzazioni indicate nell'elenco ufficiale ESMA che riporti - tra cui le tre citate - sono state fatte dopo (31 ottobre 2011).
Mistero risolto.
Intanto suggerirei alla procura di Trani di aprire un'inchiesta sui Tremonti Bond, che costeranno agli italiani 220 milioni di euro. http://noisefromamerika.org/articolo/tr ... ral-hazard
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda trilogy il 20/01/2012, 21:51

franz ha scritto:.....Intanto suggerirei alla procura di Trani di aprire un'inchiesta sui Tremonti Bond, che costeranno agli italiani 220 milioni di euro. http://noisefromamerika.org/articolo/tr ... ral-hazard


L'aspetto alluncinante di ogni vicenda italiana è che tutto finisce in Tribunale, con costi colossali.
Comunque questo fine settimana a mercati chiusi dovrebbero annunciare i dettagli dell'accordo sul debito greco.
Le indiscrezioni in rete parlano di taglio del debito del 60-65% , sostituzione dei titoli in circolazione con nuovi titoli a 30 anni, interessi agganciati alla crescita del PIL.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda flaviomob il 27/01/2012, 10:50

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01 ... ng/186640/

I Maya avevano ragione. Le agenzie di rating no!


“C’è da chiedersi se la agenzie di rating vogliono la pelle dell’euro”. A pensarla così non è solo il giornalista del francese Libération, ma un po’ tutta l’Europa dopo il taglio di cesoie delle famigerate tre sorelle del rating, che hanno di fatto stroncato la politica economica di mezza Europa. Dopo aver assimilato nei mesi passati i paesi europei “periferici” a junk bond (letteralmente, titoli spazzatura), adesso hanno calato una pesante mannaia sulle misure di austerity che in un momento di crisi così grave i paesi europei sono stati costretti a varare.

Qui non si sta a sindacare i motivi del downgrading, che a nostro avviso più da che ragioni economiche sono dati da ragioni politiche, ma si intende “mettere sotto osservazione” tali “società” e capire quali siano le ragioni di base che ne muovono il giudizio. Il declassamento è sacrosanto e il Governo lo sa: se ad un piano di risanamento del bilancio non se ne accompagna uno di crescita, il rigore finisce per distruggere investimenti, posti di lavoro. E senza lavoro l’economia non riparte ed i consumi neanche.

Le hanno definite “nemico pubblico numero uno”, “magistratura finanziaria necessaria alla fluidità dei mercati”, “cricca affaristico-finanziaria” per finire con “tavole della legge che orientano i mercati finanziari”. Di fatto parliamo di società private, finanziate da fondi speculativi e lautamente ricompensate dagli Stati (Uniti) per i loro servigi analitici. Di fatto il mondo politico europeo (ma forse anche mondiale), per dirla con Lettieri e Raimondi, irresponsabilmente ha dato alle agenzie di rating “quasi un potere di legge”. La reputazione delle agenzie non è affatto limpida, e questo per diversi motivi: innanzitutto la loro connivenza con la politica finanziaria di taluni Stati e la loro composizione sociale, che vede intrecciarsi interessi privati dei soci (il più delle volte società finanziarie, fondi di investimento, banche e tycoon della finanza). Insomma, una lunga compagine di fondi a maggioranza statunitense, che da un lato rappresentano i maggiori investitori che fanno delle rating il loro mantra; dall’altro, ne sono anche i proprietari di fatto, influenzandone i giudizi. In Italia questo si chiama conflitto di interessi.

Per non parlare poi dell’enorme rischio di insider trading e manipolazione di mercato: chi controlla è anche il controllato, e in passato le agenzie hanno dimostrato di non essere proprio una fortezza nell’impedire la divulgazione di informazioni “sensibili”. Basta questo per intendere le ragioni dei controlli a tappeto della finanza e della Consob nelle sedi milanesi delle suddette agenzie.

Non sappiamo ancora quale sarà il destino della zona euro, se la profezia economico-finanziaria dei Maya dei nostri giorni (le agenzie) porterà al collasso tanto presagito, oppure no. L’impressione è che queste società apertamente schierate a tutela degli interessi di Wall Street (attenzione, di Wall Street, non del Governo americano e degli americani!), governate dai signori della finanza abbiano tutto l’interesse ad influenzare le politiche economiche dei paesi della zona euro e non solo, visto il chirurgico tempismo con cui questi giudizi vengono pubblicati.

Sarebbe interessante calcolare il prezzo che i cittadini sono costretti a pagare in termini economici, perché – sia chiaro – il declassamento non è solo un fatto di prestigio con ripercussioni sul piano internazionale, ma soprattutto su quello economico, in termini di aumento del tasso di interessi e di mancati investimenti. E dotare semmai gli italiani di strumenti di tutela adeguati, ad esempio la class action, e far pagare l’indebito a chi lo ha generato.

Per inciso, se ne parla sempre al plurale perché le tre grandi sorelle (S&P, Moody’s e Fitch) sono fatte della stessa “pasta”, ossia il capitale sociale è tra loro ripartito (in quote diverse) dai medesimi investitori. Anche questo sa tanto di conflitto di interessi.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda franz il 27/01/2012, 12:14

flaviomob ha scritto:“C’è da chiedersi se la agenzie di rating vogliono la pelle dell’euro”. A pensarla così non è solo il giornalista del francese Libération, ma un po’ tutta l’Europa

Secondo me c'è da chiedersi se la pelle dell'euro non sia messa arischio dal comportamento irresponsabile dei vari PIIGS e dal fatto che anche i grandi, Francia in testa, non hanno poi i conti cosi' in ordine. E chi li ha di piu' (germania) ha anche la sua bella crescita, che tutti invidiano. Nelle valutazioni negative di outlook infatti c'è anche la mancata crescita, per mancanza di politiche strutturali di crescita, quindi la frase giusta è proprio questa: "Il declassamento è sacrosanto e il Governo lo sa: se ad un piano di risanamento del bilancio non se ne accompagna uno di crescita, il rigore finisce per distruggere investimenti, posti di lavoro. E senza lavoro l’economia non riparte ed i consumi neanche". E allora quale sarebbe la responsabilità delle agenzie di rating? Sbaglierebbero se non declassassero.

Quello che in Italia è poco noto è che in Germania agli inizi del millennnio (2003) il governo socieldemocratico tedesco sotto Gerard Schröder ha effettuato una grande riforma del welfare che ha comportato vari sacrifici e ridimensionamenti (vedere Agenda 2010 http://en.wikipedia.org/wiki/Agenda_2010 putroppo manca la pagina in italiano) ma che permette oggi alla germania di crescere. Ecco perché i tedeschi oggi non vogliono pagare i costi di una festa a cui non hanno partecipato. Hanno fatto i loro sacrifici anni fa ed ora si meritano tripla A e crescita economica. Ora chiedono semplicemente che noi facciamo quello che loro hanno fatto e se ce lofanno capire anche le agenzie di rating, tanto meglio.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda matthelm il 27/01/2012, 12:21

D'accordo Franz ma senza santificare le agenzie che sono varie e anche con qualche macchia nel loro passato.
Il fatto è che si da troppa importanza alle loro valutazioni e questo è sbagliato.
Di solito le magagne si scoprono poi... staremo a vedere.
Qualche magagna ce l'ha pure la Germania che è sicuramente più seria di altri paesi ma scarica su loro qualche suo problema.
Siamo tutti "legati" assieme è bene che se lo ricordi.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: S&P declassa Francia, Italia, Spagna e Austria

Messaggioda franz il 27/01/2012, 12:37

matthelm ha scritto:D'accordo Franz ma senza santificare le agenzie che sono varie e anche con qualche macchia nel loro passato.
Il fatto è che si da troppa importanza alle loro valutazioni e questo è sbagliato.
Di solito le magagne si scoprono poi... staremo a vedere.
Qualche magagna ce l'ha pure la Germania che è sicuramente più seria di altri paesi ma scarica su loro qualche suo problema.
Siamo tutti "legati" assieme è bene che se lo ricordi.

Tutti hanno "macchie" nel passato, perché a parte chi è "infallibile" per definizione, ogni uomo ed ogni organizzazione umana compie ogni tanto errori, soprattutto di valutazione della realtà. E qualcuno anche nelle azioni vere e proprie.
Si', siamo tutti legati ma anche tutti responsabili in modo diverso (nel senso di irresponsabili in modo diverso).
Il problema è che è già difficile aiutare la Grecia .... impossibile aiutare contemporaneamente spagna, italia, portogallo ..... Ora che anche la Francia ha le sue magagne, non è possibile che il peso dei legami che citi gravino solo sui tedeschi.
Penso che se capitasse uscirebbero dall'Euro o creerebbero due monete: una forte con la germania ed una piu' debole, che svaluterà, con le nazioni che possiamo immaginare.

Intanto i nostri Bot scendono sotto il 2% di rendimento, senza aiuti BCE.
Questo per le riforme che ha fatto l'Italia.
Perché ci sono cose che altri non possono fare per noi.
http://www.corriere.it/economia/12_genn ... ee8e.shtml
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 19 ospiti

cron