ROMA (16 settembre) - Bufera sull’assessore capitolino alla scuola Laura Marsilio che questa mattina, durante la visita alla carlo Pisacane per l’inaugurazione dell’anno scolastico ha detto: «Anche se questi bimbi sono nati in Italia è sbagliato considerarli non stranieri. Non è solo un fatto anagrafico, ma è una questione culturale. È bene che questi bambini nati in Italia possano convivere con quelli di origine italiana. Si favorisce un sentimento di appartenenza se a loro viene data l’opportunità di stare anche con gli italiani. Considerarli italiani è un’idea sbagliata di integrazione».
Dopo queste parole si è scatenata una vera bufera sull’asesssore con la richiesta di dimissioni da parte dei partiti di centrosinistra.
«Sono gravissime le parole dell’assessore Marsilio. La gravità di quanto ha detto si comprende se pensiamo alla violenza psicologica fatta nei confronti dei figli di stranieri che alla Pisacane, dopo averla ascoltata, si saranno chiesti se mai saranno cittadini italiani. E’ gravissima l’ignoranza culturale e di conoscenza delle leggi. Le chiediamo di farsi da parte e al Sindaco Alemanno di revocare immediatamente le deleghe all’Assessore Marsilio assolutamente inadeguata nelle vesti istituzionali che ricopre». Così la deputata del Pd e dirigente regionale dei democratici del Lazio, Ileana Argentin. «Roma non merita di essere amministrata da chi rasenta ideologie razziste». Ha aggiunto Marco Miccoli, coordinatore del Pd Roma.
«I bambini sono prima di tutto bambini: in tutti i Paesi civili, chi nasce in un Paese è un cittadino, non uno straniero. L’assessore Marsilio chieda scusa ai bambini e ai loro genitori», dice il consigliere regionale dell’Idv Giulia Rodano. Il presidente nazionale e capogruppo in regione dei Verdi, Angelo Bonelli, spiega. «Penso che il ritiro delle deleghe all’assessore Marsilio sia un atto dovuto».
La replica di Laura Marsilio. «Considero un patrimonio e una risorsa la presenza e la nascita nella nostra città di bambini figli di immigrati - ha replicato l’assessore -. Ho usato il termine stranieri verso i figli di immigrati - precisa Marsilio - senza voler dare nessuna accezione negativa a questo termine e non comprendo come sia potuto avvenire questo equivoco. Ho utilizzato semplicemente le parole della normativa vigente nel nostro Paese che non conferisce automaticamente la cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati in Italia».
Alemanno: penosi attacchi giocando sugli equivoci. «L’assessore Marsilio si è sempre distinta per un grande impegno a favore dell’integrazione delle comunità emigrate e dell’inclusione scolastica dei figli degli immigrati. L’assessore ha già chiarito il senso della sua frase e giudico penoso il tentativo fatto da alcuni oppositori di attaccarla continuando a giocare sull’equivoco». Ha difeso il suo assessore il sindaco Gianni Alemanno. «L’assessore Marsilio si è espressa male in chiave istituzionale e legislativa: in Italia non esiste il diritto alla cittadinanza in base alla nascita ma voglio sottolineare con chiarezza che i bambini che nascono nella nostra città sono un patrimonio per Roma e non mi sento di definirli stranieri».
Polverini: si è espressa male. «L’assessore Marsilio sicuramente si è espressa male». Così il presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
da: www.ilmessaggero.it