franz ha scritto:pagheca ha scritto:L'errore che fai e' confondere la discussione scientifica con quella etica e politica.
Personalmente non confondo e considero che in entrambi i casi ci sono tesi avverse che mi interessa conoscere e dibattere.
Poi non per tutta la scienza (non in tutti i campi) sono possibili esperimenti, quindi il metodo è autolimitato.
Nel campo della astrofiscia piu' che di esperimenti possiamo parlare di "rilevare" quindi siano nel campo dei sensori e della interpretazione dei dati. Non possiamo fare esperimenti su Sirio o su una lontana galassia ma solo riprodurre qui, in certe condizioni, cio' che riteniamo esista altrove. In molti campi siamo non nelle teorie mal nei modelli, quindi testiamo il modello, non la teoria. In campo umano non sono etici gli esperimenti .... sui terremoti possiamo fare tutte le teorie di previsione ma poi dobbiamo aspettare ... aspettare .... non possiamo riprodurre l'esperimento quando vogliamo.
L'unica cosa che possiamo in parte riprodurre é l'effetto di un terremoto su particolari costruzioni, ricostruite in apposii laboratori. A parte questo, esperimenti con i terremoti non possiamo farli ... quindi qui la scienza mi pare abbia le unghie spuntate, rispetto al metodo classico, e faccia quindi bene ad aprirsi.
Mi pare che il punto sollevato da incrociatore e dal sottoscritto è che spesso la scienza, come ambiente chiuso, tende a vivere delle proprie convinzioni (le difficoltà che ebbe Gould a proporre il suo concetto di evoluzione punteggiata sono nella storia della scienza, ormai) e tra queste c'è quella che i terremoti non siano assolutamente prevedibili.
Una scienza chiusa nei suoi dogmi mi pare criticabile, come una casta.
Forse aprire il dibattito aiuta a portare aria fresca.
Poi ogni ipotesi, ogni teoria puo' essere falsificata e puo' essere migliorata.
Franz
Caro Franz,
La differenza che tu vedi tra esperimento di laboratorio ed osservazione e' irrilevante. Buona parte della ricerca procede non per tentativi di modificare la realta' in un ambiente controllato, ma con tentativi di modificare lo stato di uno strumento in seguito al verificarsi di un certo fenomeno fisico. Avviene in medicina, in buona parte della fisica, della biologia, della fisica, dell'astronomia, che sono scienza nonostante questo a pieno titolo.
La storia dei dogmi della scienza poi - scusami se ti posso apparire un po' aggressivo ma proprio non riesco a trattenermi - proprio non la posso piu' sentire. L'unico modo democratico di guardare la realta' e' proprio il metodo scientifico dove, prima o poi, a chi ha ragione verra' data ragione. E quando dico e sottolineo "prima o poi" e' perche' e' li che si accumulano i limiti di chi fa scienza, al di la' di quelli del metodo scientifico in quanto tale. Gould stesso ha ricevuto la sua approvazione (parziale, dato che eminenti scienziati come Dawkins per esempio sono tuttora critici verso questa idea) prima in ambiente scientifico che in un pubblico piu' ampio. E non potrebbe essere divers
In scienza non ci sono dogmi. Anzi, SOLO nella scienza non vi sono dogmi. Certamente c'e' un ritardo con cui certe idee si propagano, ma e' un ritardo dovuto alla necessita' di filtrare cio' che e' sbagliato in un ambiente fatto di esseri umani in carne ed ossa. Non e' mai successo che un'idea sbagliata sia rimasta li per piu' del tempo necessario agli altri per montare le evidenze contrarie. Che si trattasse dell'idea partorita da un premio nobel o dall'ultimo tecnico di laboratorio.
Mi spiace fare un po' la lezione ma veramente, almeno voi, persone colte e preparate, aiutatemi a far vedere quanto di bello c'e' nel metodo scientifico invece di dare ascolto a questo facile populismo che vuol fare sembrare noi scienziati come spocchiosi d'altri tempi immersi in discussioni inutili e faziose. Ma dove? Anche perche' e' maggiormente spiacevole farlo mentre c'e' gente che aspetta sotto le macerie, ma dare una mano alla gente a capire e a razionalizzare non e' mai tempo perduto.
un saluto
pagheca.