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Brasile, giudice sospende la nomina di Lula a ministro

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Brasile, giudice sospende la nomina di Lula a ministro

Messaggioda franz il 17/03/2016, 19:15

Brasile, giudice sospende la nomina di Lula a ministro. Scontri a Brasilia.
Il giudice federale brasiliano Itagiba Catta Preta Neto, del quarto tribunale del Distretto federale, ha sospeso la nomina di Lula a ministro del governo di Dilma Rousseff con una sentenza provvisoria. L'esecutivo può fare ricorso contro la decisione.

L'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha giurato stamani come nuovo ministro della Casa civile. Abito scuro e cravatta rossa, Lula ha firmato e ha poi abbracciato la presidente Dilma. Alcune persone presenti alla cerimonia hanno gridato che «non ci sarà il golpe».

Lula, 70 anni, è sotto inchiesta per presunti reati legati all'inchiesta Lava Jato, la Mani Pulite brasiliana. Dopo la firma del decreto di nomina, la competenza delle indagini su Lula passa ora dal giudice ordinario ai giudici del Supremo tribunale federale, di nomina politica. Le opposizioni accusano Lula di voler sfuggire alla giustizia mentre la presidente Dilma ha detto di aver chiamato Lula per rafforzare il suo governo «per il bene del Brasile».

Prima del giuramento, la tensione tra la popolazione era altissima: tafferugli tra manifestanti a favore e contro l'attuale esecutivo sono in corso a Brasilia, davanti alla sede della presidenza della Repubblica, mentre cresce la protesta anche per le vie di San Paolo, dove si sta schierando la polizia anti-sommossa. Immagini televisive mostrano cortei spontanei in varie altre città del Paese.

Lula, entrando nel governo Rousseff, potrà coordinare l'attività dell'esecutivo. Nonostante l'affetto personale che lega i due, quello tra l'ex presidente Lula e la presidente Dilma appare come un matrimonio di convenienza, combinato dal Partito dei lavoratori, dal quale entrambi sperano di ottenere dei vantaggi. Lula si mette al riparo dai giudici della Mani Pulite brasiliana, che hanno chiesto il suo arresto preventivo. In cambio offre il suo carisma e la sua riconosciuta abilità di mediatore per tentare di stoppare in parlamento la richiesta di impeachment che toglie il sonno a Dilma. Il Pt non dispone infatti dei voti necessari per bloccare l'impeachment, se e quando sarà discusso alla Camera. Per questo Lula dovrà tentare di ricompattare i riottosi alleati di governo per tenere in vita il Dilma 2 fino alla scadenza naturale del 2018, quando il "grande vecchio" della sinistra brasiliana tenterà di ottenere dalle urne un terzo mandato. Lula, che ha chiesto e ottenuto la massima autonomia operativa, non avrà tuttavia un compito facile.

Le condizioni del Paese sono molto cambiate da quando, alla fine del 2010, ha lasciato la barra del comando nelle mani di Dilma: la crisi economica ha trascinato il Paese nella peggiore recessione da tre decenni, l'inflazione è ormai in doppia cifra, i prezzi aumentano e la fiducia dei cittadini è al minimo. Le opposizioni domenica scorsa hanno portato in piazza oltre due milioni di persone per protestare contro l'inerzia del governo e la corruzione dei partiti.

Mentre il pool di magistrati che ha scoperchiato la tangentopoli finanziata coi fondi neri della compagnia petrolifera pubblica Petrobras sta riempiendo le carceri di politici di tutto l'arco costituzionale, paralizzando di fatto l'attività parlamentare. Qualcuno degli arrestati ha cominciato a collaborare in cambio della scarcerazione, come il senatore Delcidio Amaral, già sospeso dal Pt, che proprio ieri ha tirato in ballo Dilma, Lula ma anche il capo dell'opposizione, quell'Aecio Neves che, sconfitto da Dilma alle presidenziali del 2014, ha chiesto l'impeachment per la presidente e si è trasformato nel principale sostenitore delle inchieste anti-corruzione del giudice Sergio Moro, uomo simbolo del pool di Curitiba. Fonti del Pt hanno lasciato trapelare che Lula ha già in mente un pacchetto di misure di stimolo per tentare di rimettere in moto l'economia e far uscire il Paese dalle sabbie mobili della recessione. Una indiscrezione accolta negativamente dai mercati: borsa e valuta locale hanno fatto segnare ribassi.

Le opposizioni intanto ironizzano, prevedendo per Dilma un ruolo simile a quello della regina d'Inghilterra, sicuri che Lula le lascerà ben pochi spazi di manovra. Comunque la si veda, si tratta di una riuscita operazione di rilancio per l'ex presidente-operaio, che una settimana fa ha sentito il tintinnio delle manette agitate dai magistrati, che lo accusano di riciclaggio per l'acquisto di un attico di lusso, del quale egli però nega di essere il proprietario. Dopo il giuramento di martedì prossimo, Lula sarà blindato e potrà essere indagato solo dai giudici del Supremo tribunale federale, di nomina politica e quindi scelti quasi tutti da egli stesso o da Dilma. Sistemata la questione giudiziaria, Lula vuole ora dai militanti del suo partito una legittimazione popolare. Per questo ha fatto convocare dal Pt una grande manifestazione in tutto il Paese per venerdì prossimo, in risposta a quella di domenica scorsa delle opposizioni. Dal numero delle persone che scenderanno in strada si valuterà anche la tenuta del nuovo esecutivo Dilma-Lula.

Le intercettazioni. Il giudice Sergio Moro, titolare dell'inchiesta "Lava Jato", la Mani Pulite brasiliana, ha reso pubblico nella serata di ieri il testo di una intercettazione telefonica tra la presidente Dilma Rousseff e l'ex presidente Lula. Nella breve conversazione, intercettata oggi dalla polizia federale, Dilma informa Lula che sta per mandargli il decreto di nomina ministeriale. «Te lo mando, ma usalo solo in caso di necessità», dice Dilma a Lula. E secondo il giudice Moro ciò dimostrerebbe che la nomina di Lula è stata fatta allo scopo di ostacolare la giustizia. Dopo la diffusione dell'intercettazione telefonica tra Dilma e Lula, un gruppo di deputati d'opposizione ha reclamato a gran voce alla Camera la «rinuncia» della presidente.

Le proteste. Subito dopo la pubblicazione delle intercettazioni, molte proteste sono esplose in varie città del Brasile contro Lula e Rousseff. Alcune migliaia di persone hanno bloccato l'avenida Paulista, il salotto buono di San Paolo, e scandiscono slogan contro Lula e Dilma. Analoghe manifestazioni sono in corso a Brasilia, davanti al palazzo presidenziale di Planalto, e a Rio de Janeiro. Nei quartieri residenziali di San Paolo si sente il rumore dei panelacos, colpi di mestoli e posate contro pentole. Nel mezzo delle proteste di piazza, il governo ha annunciato che la cerimonia di giuramento di Lula, prevista originariamente per martedì prossimo, è stata anticipata alle 10 locali di oggi, le 14 in Italia.

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/e ... 16898.html


Nota: ...
Che dire? I miti di sinistra crollano, anche in Brasile, sotto i colpi delle inchieste giudiziarie.
L'Italia bene o male fa scuola. Soprattutto male.
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