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Tra poche ore cadrà l'ultimo diaframma. 57 km sotto le Alpi.



Ci vorranno anni per ultimare le opere murarie, ferroviarie ed elettroniche ma infine le merci e le persone potranno andare dall'europa all'Italia e viceversa correndo sui binari a 250 Km all'ora sotto le Alpi, risparmiando ore ed energia.
Il tutto senza contestazioni di No-TAV (il tracciato l'opera svizzera è stato concordato con comuni e cantoni), senza grandi ritardi e senza grandi sorpassi di spesa. Verso le 14 la gigantesca fresa, lunga 400 metri, sfonderà l'ultimo lembo di roccia, 2000 metri sotto la terra, con temperature durante lo scavo fino a 50 gradi.

L'Italia sarà piu' vicina all'Europa e l'Europa sarà piu' vicina all'Italia.
Stranamente per ora in Italia non se ne parla.

Franz

E' vero.
In Italia non se ne parla.
Al potere Italiano, l'Europa dà fastidio in qualsiasi forma si manifesti.
Questo balzo in avanti delle comunicazioni potrebbe portare cultura.
Spero che porti anche un po' di concorrenza ed un po' di esigenze di adeguamento.
Tutte cose che distolgono dall'attività principale del nostro sedicente governo che è "fare gli interessi del paese".

pianogrande ha scritto:E' vero.
In Italia non se ne parla.
Al potere Italiano, l'Europa dà fastidio in qualsiasi forma si manifesti.

In effetti alla caduta dell'ultimo diaframma (avvenuta poco fa, alla 14:17:49) assisteva in diretta da Lussemburgo la commissione trasporti dell'Unione europea. Non ho visto italiani. Nessun collegamento tlevisivo previsto con l'Italia.



Le autorità italiane sono in ritardo nelle opere di collegamento, le vie di accesso (ma anche i tedeschi lo sono).

Ora anche repubblica ne parla:
http://viaggi.repubblica.it/multimedia/ ... ef=HREC1-5

Durante la cerimonia sono stati anche a lungo ricordati gli 8 morti di questi 12 anni di scavi. «Andreas Reichardt 8 giugno 2000, Jacques du Plooy 13 marzo del 2001, Heiko Bujak 3 aprile del 2003, Albert Ginzinger 12 settembre 2003, Andrea Astorino 21 gennaio 2005, Salvatore Di Benedetto 21 gennaio 2005, Thorsten Elsemann 23 novembre 2006 e Hans Gammel 24 giugno 2010».

Franz

Caduto l'ultimo diaframma del tunnel del San Gottardo. Il più lungo del mondo

di Lino Terlizzi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2010 alle ore 16:15.

L'ultimo diaframma del tunnel ferroviario dei record è caduto oggi alle 14.18. La nuova galleria del San Gottardo, nel cuore delle Alpi elvetiche, è una realtà. All'interno del cantiere di Sedrun , nel Canton Grigioni, la gigantesca scavatrice ha fatto scomparire gli ultimi metri che ancora separavano i due lunghi tratti del tunnel già realizzati. Tutto come previsto, nel giorno previsto [In realtà con 6 mesi di anticipo e nei costi previsti; NDR] . Con i suoi 57 chilometri, la nuova galleria ferroviaria è la più lunga del mondo.

Occorrerà attendere peraltro sino al 2016 prima che i treni merci e passeggeri possano sfrecciare ad alta velocità dentro la galleria, ma l'evento di oggi segnala che il piano svizzero Alptransit procede, con effetti per i trasporti in Europa, in particolare per la direttrice Rotterdam-Genova e all'interno di questa per la tratta Zurigo-Milano. L'altro ramo di Alptransit, quello della nuova galleria del Lötschberg-Sempione, è già operativa da fine 2007.

Poco prima che l'ultimo diaframma del San Gottardo cadesse, di fronte ad autorità, maestranze, ospiti, il ministro svizzero dei Trasporti, Moritz Leuenberger, ha sottolineato l'importanza del nuovo tunnel per l'intero sistema dei trasporti europeo. «La democrazia può spostare le montagne», ha affermato Leuenberger, alludendo al fatto che il progetto Alptransit per il potenziamento delle trasversali ferroviarie alpine, che prevede investimenti complessivi in varie aree in Svizzera per circa 30 miliardi di franchi (22,5 miliardi di euro) è stato più volte approvato negli anni scorsi dai cittadini, attraverso referendum [4 votazioni, tutte positive; NDR]. La strategia elvetica è in effetti lo spostamento progressivo di quote di traffico dalla strada alla ferrovia, anche per questioni ambientali.

«È un risultato che finalmente si raggiunge. È la dimostrazione che l'Europa ha bisogno di queste infrastrutture ed i Paesi si stanno attrezzando per far sì che questi corridoi si realizzino. È un traguardo, ma non è il punto d'arrivo», ha detto il ministro italiano per le Infrastrutture, Altero Matteoli, all'ingresso della riunione dei ministri Ue in Lussemburgo, in cui si è parlato del nuovo traforo elvetico. Autorità italiane, svizzere, olandesi erano tra l'altro presenti oggi a Genova, per salutare la nuova galleria. La sfida che si apre ora è evitare i "colli di bottiglia", cioè la mancanza di collegamenti adeguati a Nord ed a Sud delle Alpi, non solo in Svizzera ma anche in Germania ed in Italia.

http://www.ilsole24ore.com

Felicitazioni per il superamento di questa massiccia barriera naturale. Purtroppo in Italia questo tipo di lavori raccolgono tante e tali mazzette e prebende (che li portano a costare fino al triplo rispetto agli altri paesi confinanti) che non so se sarebbe il caso di festeggiare un risultato analogo, qui...

flaviomob ha scritto:Felicitazioni per il superamento di questa massiccia barriera naturale. Purtroppo in Italia questo tipo di lavori raccolgono tante e tali mazzette e prebende (che li portano a costare fino al triplo rispetto agli altri paesi confinanti) che non so se sarebbe il caso di festeggiare un risultato analogo, qui...

Lo so, lo sappiamo tutti. Di questa galleria se ne parla dal dopoguerra .... ma allora era solo un sogno e non c'era la tecnologia. Ogni 10 anni il sogno è rispuntato dal dimenticatoio fintanto che negli anni 90 fu finanziato ed inizio' il progetto. Allora la commissione europea trasporti vedeva di buon occhio un trittico composto da moncenisio, gottardo e brennero ed in effetti i progetti a livello di analisi preliminare mi pare che partirono insieme. Per il brennero vedo che siamo ancora allo scavo del cunicolo http://it.wikipedia.org/wiki/Galleria_d ... l_Brennero mentre per il moncenisio immagino che il progetto sia quello della val di susa, famosa per il NO TAV (vedi http://www.ltf-sas.com/index.php?lg_visite=it ) che è fermo al progetto preliminare ed il cunicolo esplorativo non è iniziato. La cosa che piu' mi stupisce è che la contestazione non è solo sul tracciato (questo è legittimo, perché impatta la popolazione) e sul problema ambiantale (risolvibile prendnedo le opportune precauzioni) ma sull'utilità. Come se fosse inutile trasportare merci e passeggeri rapidamente sotto le Alpi.

Franz