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AL BALILL

MessaggioInviato: 12/03/2009, 20:33
da pianogrande
L'iracheno che ha tirato le scarpe a Bush e si è beccato tre anni ha tutta la mia simpatia.
E' un patriota che ha combattuto l'invasore.
Tale sarà considerato quando il regime politico in Iraq cambierà e cominceranno a comandare gli iracheni.
Mi ha ispirato l'appellativo di Al Balill e, magari, in arabo, "che linse" significa anche qualcosa.

Re: AL BALILL

MessaggioInviato: 13/03/2009, 0:09
da franz
pianogrande ha scritto:L'iracheno che ha tirato le scarpe a Bush e si è beccato tre anni ha tutta la mia simpatia.

Anche la mia, perché se qualche anno fa la avesse tirata addosso a Saddam, sarebbe morto in pochi giorni.
Finiva male chi al bar per sbaglio rovesciava un po' di caffé su un giornale con la foto del rais.
Nessun irakeno aveva il coraggio di tirare scarpe a Saddam. Ora puo' tirale a Bush.
Un passo avanti per gli irakeni, che noi forse non apprezziamo ma loro si', a quanto mi raccontavano alcuni esuli.

Ciao,
Franz

Re: AL BALILL

MessaggioInviato: 13/03/2009, 11:36
da pianogrande
Caro Franz
E' vero anche quello che dici tu.
Tre anni di carcere contro una morte certa e terribile sono, comunque, un progresso.
L'unica cosa che mi viene da aggiungere è che quel dittatore gli americani lo hanno combattuto quando non gli serviva più ma , prima, lo hanno appoggiato.
Il bilancio tra le dittature imposte dagli USA e le democrazie "esportate" è, purtroppo, tragicamente negativo.
Cerchiamo di lavorare perché la gente ragioni, sempre di più, con la testa e col cuore e sempre meno con "le cannoniere" o i bombardieri.
Ciao
Pianogrande

Re: AL BALILL

MessaggioInviato: 14/03/2009, 3:47
da pierodm
Ricordo una striscia di fumetti di molti anni fa, intitolata, mi pare, "i Prigionieri".
Erano appunto due prigionieri medievali magri magri e mezzi nudi, incatenati mani e piedi alla parete di una segreta, che facevano commenti e battute sui pochi eventi che li riguardavano, in gran parte originati dalla presenza e dal comportamento di una guardia, un ciccione vestito di cuoio nero con una frusta in mano.

In una di queste strisce uno di questi dice all'altro: Ehi, mi sa che siamo vicini al Natale!
Perché?
Ci ha liberato una gamba!

Re: AL BALILL

MessaggioInviato: 14/03/2009, 11:02
da franz
pianogrande ha scritto:Caro Franz
E' vero anche quello che dici tu.
Tre anni di carcere contro una morte certa e terribile sono, comunque, un progresso.
L'unica cosa che mi viene da aggiungere è che quel dittatore gli americani lo hanno combattuto quando non gli serviva più ma , prima, lo hanno appoggiato.

Lo hanno appoggiato tutti, lo sappiamo. Saddam aveva armamento sovietico (Mig, Skudd, i Tank della serie T-xx) perché apparteneva all'area di influenza sovietica, ma aveva anche i Mirage e molto armamento francese ed americano, oltre alla collaborazione della germania (perché dopo il crollo del muro era diventata esperta nella mutenzione adattativa dei catorci militari della Ex-URSS).
Come sai i dittatori peggiori tra quelli schierati con Mosca sono stati quelli che riuscivano ad essere aiutati anche dagli occidentali. Tenevano i piedi in due scarpe e prendevano soldi ed aiuti da entrambi.
Non c'è solo il caso di Saddam ma anche quello di Cheausescu e della Jugoslavia di Tito.
In quei casi il crollo del regime è costato sangue in guerre civili e sommosse popolari.
Invece nelle dittature mai aiutate dall'occidente (come la germania Est) il crollo è stato relativamente indolore, senza spargimento di sangue e con una transizione meno burrascosa verso la libertà.

Ma il problema non sta nel confronto tra i tre anni inflitti e la pena certa di morte di allora.
Il problema sta nel fatto che l'atto sia stato fatto e possibile.
Un giornalista irakeno ai tempi di saddam non lo avrebbe fatto e nemmeno ci avrebbe tentato.
Probabilmente se non fosse stato un fedele servitore del partito di Saddam, non sarebbe nemeno stato invitato all'evento.
Non ci sarebbe nemmeno stata una conferenza stampa, alla fine della visita del Breznev di turno.
Oggi in Irak, secondo reporters senza frontiere, c'è piu' libertà di stampa che in Cina, a Cuba, in Vietnam.

Ciao,
Franz

Re: AL BALILL

MessaggioInviato: 14/03/2009, 13:28
da pianogrande
Il problema della democrazia e dei diritti va quindi risolto, in primis, tra le grandi potenze.
Pare che l'America si stia muovendo.
Il primo passo avanti sarebbe che queste grandi potenze diventassero esse stesse delle democrazie.
L'America, per il momento, sta recuperando i passi indietro fatti da Bush. Passi indietro nella barbarie che gli hanno fruttato gli elogi del nostro aspirante Presidente della Repubblica.
La Cina e la Russia dell'amico Vladimir da quell'orecchio non ci sentono affatto.
Avremo, quindi, ancora tante dittature e rivoluzioni e guerre civili.
Ne avremo tante di più quanto più i paesi dipenderanno da queste potenze non democratiche.
Speriamo che l'economia italiana regga.
Lo dobbiamo sperare non solo per il nostro benessere materiale ma anche per quel che rimane della nostra democrazia.
Il bravo Tremonti, che venderebbe qualsiasi cosa, potrebbe trovare delle ottime offerte.