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Ungheria: un salto nel buio?

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda Iafran il 05/01/2012, 21:39

pianogrande ha scritto:Intanto il dittatore, ha minimizzato fino alla fine ed ora ha in ostaggio il paese.
Anche questa assomiglia alla nostra recentissima storia.

Voglio sperare che i tifosi di Silvio seguano le vicende ungheresi senza addossarne la colpa a qualche intervento della Magistratura (rossa, a priori).
Ne dubito, però ... sono ancora con le lagrime agli occhi ... per il loro amato!
Il "nostro", comunque, verrà a galla quando le acque si saranno calmate ...
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda franz il 05/01/2012, 21:48

Ho percepito una notizia al TG, mentre ero in tutt'altre piecevoli faccende affacendato (attività ludiche con nipotino) che parlavano di crisi del debito pubblico ungherese, con aste al 10% andate male (deserte).
Ho verificato ora e leggo che:

http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovae ... 5_NE.shtml
Ungheria/ Tassi oltre 9% ad asta titoli di stato stamani
A massimi da 2009 dopo declassamento Standard&Poor's

AFP

Budapest, 29 dic. (TMNews) - Balzo dei rendimenti dei titoli di stato ungheresi all'asta di stamani, in cui i tassi sulle obbligazioni a cinque e dieci anni hanno superato il 9%. Il Centro di gestione del debito pubblico (AKK) di Budapest stamani ha annunciato che i titoli a cinque e dieci anni sono stati collocati rispettivamente al tasso del 9,63% e 9,7%. Gli analisti sottolineano che si tratta del rendimenti più elevati dal 2009. Inoltre la scarsa domanda ha costretto l'Agenzia a ritirare l'asta di titoli a tre anni. La scorsa settimana Standard & Poor'sd ha tagliato al livello di BB+, in categoria speculativa, il rating sul debito pubblico a lungo termine ungherese.



Insomma ancora una volta questi tanto vituperati mercati sono piu' veloci del fulmine ... e della politica (ci vuole poco, anche un bradipo è piu' veloce della politica)
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 06/01/2012, 11:14

La ricetta c'è per essere leaders (amatissimi) in eterno.
E' l'isolamento perfetto.
C'era già arrivato il povero Benito con la sua autarchia (ma si è fatto fregare da pruriti imperiali).
Ci sono riusciti nella Corea del nord (con il piccolo neo della protezione cinese).
I berluschini sono arrivati troppo tardi; quando già c'era l'Europa.
Hanno provato a scalciare un po' (con slogan più o meno beceri) contro l'Euro e dintorni ma, ormai ..... (meno male).

Ci proveranno ancora in tanti.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 06/01/2012, 17:48

Altra riflessione.
I dittatori muoiono ma le dittature sono dure a morire.
Ecco che comincia l'annacquamento della dittatura di Pinochet in Cile.
http://www.repubblica.it/esteri/2012/01 ... f=HREC1-11
Chissà.
Forse è solo l'ennesimo trucco delle case editrici per rinnovare i libri di scuola.
Quest'anno, sui libri dove studiano i bambini che a quel tempo non c'erano, la dittatura si chiamerà "regime militare".
L'anno prossimo, probabilmente, governo Pinochet.
Mai abbassare la guardia!
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda flaviomob il 06/01/2012, 21:56

Non mi risulta che i mercati abbiano mai penalizzato regimi autoritari o dittature. Il Cile di Pinochet era ritenuto affidabile e appetibile dai mercati (qualche anno fa venne pure lodato in questo senso da un editoriale del Corriere, guarda un po'!), i flussi di capitali verso la Cina proseguono imperterriti (è una armoniosa democrazia? non ce n'eravamo accorti, ma è colpa nostra, siamo sempre così radicali e demodè). Pure la Germania nazista non scherzava, in quanto ad affidabilità e tenuta economica. Alcuni conservatori britannici, ad esempio, la ritenevano un buon modello da valorizzare...


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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 06/01/2012, 23:47

Flaviomob
Be'.
Per fortuna, l'Europa ha altri principi.
Vediamo se sono solo parole o se seguiranno i fatti.
Sempre per fortuna, non credo ci sia molto da coccolare una dittatura come quella ungherese ormai in piena rovina economica ...... però ..... mi hai messo una pulce nell'orecchio (quello sinistro).
Domanda facile facile: "Non è che ci siamo sbarazzati del berlusca (e l'Europa ci ha dato una mano) solo perché l'economia andava maluccio e tutti rischiavano di rimetterci"?
Ecco.
Per sperare di liberarsi da una dittatura, bisogna sperare che il dittatore, come conduzione dal punto di vista economico sia un emerito somaro e/o un protettore del malaffare e degli evasori fiscale e dei puttanieri vari.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda Iafran il 07/01/2012, 0:30

pianogrande ha scritto: "Non è che ci siamo sbarazzati del berlusca (e l'Europa ci ha dato una mano) solo perché l'economia andava maluccio e tutti rischiavano di rimetterci"?

Ci siamo sbarazzati del berlusca perché ci rimettevano i poteri che sono rimasti fuori dal giro degli incassi perenni. :o
Il popolo, comunque, è chiamato a rimetterci sempre ... per risanare le malefatte della "cricca votata al malaffare".
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda franz il 07/01/2012, 9:58

pianogrande ha scritto:Domanda facile facile: "Non è che ci siamo sbarazzati del berlusca (e l'Europa ci ha dato una mano) solo perché l'economia andava maluccio e tutti rischiavano di rimetterci"?

Certo, e se invece SB ci avesse portato ad un periodo aureo di prosperità e benessere, come aveva promesso, credo che avrebbe continuato ad avere il seguito che aveva con le precedenti elezioni. Gli elettori avrebbero perdonato bunga-bunga e minorenni.

Credo pero' che il problema sia un altro. La democrazia rappresentativa si esercita ogni 4 o 5 anni, con il voto.
I mercati votano tutti i giorni lavorativi, durante tutte le ore di apertura delle borse di tutto il mondo. La gente vota "con i piedi" tutti i giorni, decidendo di emigrare e così anche le aziende.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda flaviomob il 07/01/2012, 11:02

Nei mercati "vota" solo chi se lo può permettere e chi ha la possibilità di affrontare un rischio, perché non è affatto scontato il rientro di tutto il capitale investito. Diciamo che una minima percentuale della popolazione mondiale è in grado di "votare" con questo curioso sistema... Inoltre è un voto che non si assume la responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni, perché può anche "votare" a favore del fallimento di un'impresa o di uno stato (speculando al ribasso o tramite Cds) pur non facendone parte, o utilizzando capitali altrui (e guadagnando solo su provvigioni e commissioni), il famoso "parco buoi".
Il crollo delle dittature (a volte economico, a volte sociale, spesso militare) è determinato dal soffocamento delle voci critiche, il che rende il potere autoreferenziale e sempre più mediocre, poiché tende a circondarsi di voci accondiscendenti piuttosto che di voci autentiche. Si distacca dalla realtà ed entra in pieno delirio di onnipotenza, finché crolla. Oppure viene premiato dalla globalizzazione e allora... perdura più a lungo... :lol:
Ma è solo un nascondere / rinviare le magagne.


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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda franz il 07/01/2012, 11:20

Per quanto riguarda i paesi occidentali, la percentuale di chi ha depositi investiti (o fondi pensionistici investiti in azioni e obbbligazioni) varia mi pare da un minimo del 50% fino al 70-75% della popolazione attiva. Anche i piccoli risparmiatori, che preferiscono investimenti a bassissimo rischio (che una volta erano costituiti dai titoli del debito pubblico degli stati) votano decidendo di vendere quello che perde valore. Sono quindi sensibili alle politiche che aziende e stati fanno, sia sul breve che sul medio e lungo termine. In quello che dici c'è una parte di verità ma se noti sopravvivono piu'a lungo le dittature isolate dalla globalizzazione, che la rifiutano e si chiudono a riccio (come la corea del nord). La globalizzazione tende a premiare i risultati economici e dittature chiuse come quelle che citi (autorefenrenziali) non possono avere grandi spazi di libertà economica. Se li aprono, poi segue il resto. Qui la Cina è un caso di studio veramente interessante.
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