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Iran, la sconfitta di Ahmadinejad

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Iran, la sconfitta di Ahmadinejad

Messaggioda franz il 04/03/2012, 0:05

INCERTO IL FUTURO POLITICO DEL PRESIDENTE
Iran, la sconfitta di Ahmadinejad
I primi dati sui risultati elettorali segnalano una vittoria schiacciante dei «principalisti» che sostengono Ali Khamenei


Una vittoria schiacciante. È quella che avrebbe ottenuto, in base a quanto emerge dai risultati parziali dello spoglio dei voti delle Parlamentari, il composito campo dei «principalisti» che sostengono la Guida Ali Khamenei, ai ferri corti con il presidente Mahmoud Ahmadinejad. Insomma, se il fronte conservatore nel suo insieme trionfa per un'affluenza in linea con le previsioni - il 64,2%, nonostante l'astensione della maggioranza dei riformisti - il successo sembra doppio per gli uomini vicini alla Guida, e gli scenari futuri più incerti per il presidente. Che il Parlamento ancora in carica attende al varco di una prossima convocazione in aula.

DUE GIORNI - Certo, i dati ufficiali arriveranno nei prossimi due giorni, ma intanto la Mehr riporta quelli sullo spoglio più aggiornati. Su 168 candidati che si sono già assicurati un seggio nel prossimo Majlis (che ne conta 290), 82 sono del Fronte Unito dei Principalisti, 2 i fondamentalisti di altri gruppi, otto i riformisti, tre i sostenitori di Ahmadinejad della lista Paidari e 70 gli indipendenti non altrimenti qualificati. Qualche ora prima Press Tv segnalava che, sulla base di dati non ufficiali, in 150 circoscrizioni scrutinate su 207, si era affermato il 75% dei candidati del campo dei principalisti, con 112 eletti. Si tratta di dati relativi alle province e ai centri minori, dove Ahmadinejad dovrebbe trovare la maggior parte dei suoi sostenitori, e dove vi è stato un maggior afflusso di votanti, secondo il ministero dell'interno, con un picco massimo dell'88% nella provincia centrale di Kohkilouyeh-Boyer Ahmad.

«SCHIAFFO AL NEMICO» - Più ridotta invece l'affluenza a Teheran e nella periferia, intorno al 48%, e in generale nella sua provincia (52%). Dati che hanno comunque sorpreso vari osservatori diretti, che non hanno visto nella capitale le code di votanti registratesi in passato, e in particolare alle ultime presidenziali del 2009, quando l'affluenza aveva toccato l'85%. Sui 30 deputati che la capitale manderà in Parlamento, quattro principalisti si sono già aggiudicati un seggio, per gli altri 26 si va al ballottaggio. Ma il dato ufficiale sull'alto afflusso alle urne si è intanto confermato come uno «schiaffo al nemico», scrive oggi in prima pagina l'ultra-conservatore Kayhan International, riprendendo le parole di Khamenei e mostrandone una foto al seggio.

I DUBBI DELL'OPPOSIZIONE - I dati sull'affluenza sono stati tuttavia messi in dubbio sui siti di opposizione, dove oggi è stato anche il giorno dello sconcerto per la scelta di recarsi al voto dell'ex presidente riformista Mohammad Khatami, che pur nei mesi scorsi aveva posto una serie di condizioni - fra cui la liberazione dei due leader Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi dagli arresti domiciliari - per la partecipazione del suo fronte. Il suo ufficio ha annunciato che presto ne saranno rese note le ragioni. Ieri ha votato anche l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, accusato dopo il 2009 di simpatie riformiste, e che in un breve discorso pubblico al seggio ha auspicato che i risultati dello scrutinio riflettano la volontà degli elettori. (fonte Ansa)

3 marzo 2012 | 21:56
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