Robyn ha scritto:Franz
Un conto è fare pressione per cose giuste ,un'altra cosa è fare pressione per cose sbagliate.Purtroppo riformare significa anche e soprattutto rompere equilibri sedimentati nel tempo.Il problema delle lobbies è anche riconducibile al fatto che la nostra è una società che ha perso la sua capacità di guardare al futuro.La sinistra radicale ad esempio si opponeva alla manovra di 35 mld di euro di TPS E Prodi,che era necessaria per dare ossigeno agli investimenti e a colmare l'immenso debito pubblico accumulato dall ex governo berlusconi.L'opporsi significa aver perso il senso del sacrificio,per risollevare il paese,che poi nel caso della legge finanziaria era solo momentaneo perche la manovra era solo per un'anno.TPS ha fatto bene a fare quella manovra ,ma pero poi sbagiava su scalone e consumi interni.Diciamo la verità ,lo scalone è stato bene graduarlo perche era impossibile pensare un salto improvviso di tre anni,ma graduato nel modo giusto in modo da realizzare contemporaneamente sostenibilità sociale e finanziaria.Il problema del non lasciare un potere a se stesso con l'elezione diretta deriva dal fatto che poi non si sà chi governerà e chi lo controllerà quel potere.Infatti solo la Francia si è potuta permettere un sistema semipresidenziale perche la sua storia e priva di derive autoritarie da 300 anni,fatta eccezione la parentesi del regime di (Vischy).Nel caso della sinistra radicale è possibile portare verso di noi Ventola,Bonelli,Migliore,Katia Belillo ma non Ferrero Ciao Robyn
Dunque, la tua visione della storia è a dir poco peculiare.
La Francia ha un regime semipresidenziale, e non presidenziale, e in quanto tale non conosce una vera separazione dei poteri. Il presidente francese è sì eletto, ma ha il potere di sciogliere il parlamento, e quindi non c'è separazione dei poteri. Inoltre, esiste anche un governo che ottiene la fiducia del parlamento, il che trasforma il presidente in un de-facto capo di governo parlamentare se vince la sua stessa parte politica o in un casino ambulante se vincono gli altri (la cosiddetta coabitazione). Viceversa dove c'è separazione dei poteri il presidente non può sciogliere il parlamento e non c'è alcun governo parlamentare di cui tener conto e che può eventualmente duplicare (in certa misura) il ruolo presidenziale (o viceversa). Il sistema francese è un guazzabuglio allucinante, e la francia è forse l'unico paese europeo che dal punto di vista istituzionale-politico si trova in una situazione simile o peggiore alla nostra (seppur migliore dal punto di vista economico, culturale e sociale). Questo sistema semi-presidenziale francese è di fatto un sistema semi-autoritario nato fondamentalmente dall'intervento di De Gaulle che reagì al disfacimento della quarta repubblica, parlamentarista e partitocratica (come da noi) con un accentramento di poteri nelle mani del presidente (senza però separazione dal parlamento) che non mi risulta abbia eguali nel mondo civilizzato. Lo chiamiamo semi-presidenzialismo ma, in un paese semi-democratico com'è il nostro sarebbe di fatto una svolta autoritaria, non a caso quando dicono presidenzialismo, a destra, si riferiscono al modello francese. Non solo, ma come accennavo prima, l'esito finale di questo sistema è piuttosto coerente con la tradizione francese che è STRA-piena di ricadute autoritarie. A parte che anche adesso la struttura politica è la più autoritaria d'europa (non a caso le rivolte nelle banlieu esplodono, periodicamente, sempre in francia, accanto a tanti espisodi simili, e non dimentichiamo il maggio francese ecc.), ricordiamo in ordine cronologico inverso:
- La repubblica di Vichy (che non fu soltanto imposta dai nazisti ma trovò molta collaborazione anche in patria)
- La crisi endemica della terza repubblica che portò continuamente ad attentati alle libertà civili (cfr caso Dreyfuss per esempio)
- L'impero di Napoleone III
- La precedente dittatura di Napoleone III durante la seconda repubblica francese (quella che affossò la repubblica romana del 1848-49 per salvare il papa)
- L'impero di Napoleone I
- Il consolato di Napoleone I
- Il direttorio termidoriano
- La dittatura giacobina e robesperriana
- E prima della rivoluzione, naturalmente, la monarchia assoluta.
E qui mi fermo (avrò certamente dimenticato qualche episodio). La Francia è un bellissimo paese, ma purtroppo non rappresenta certo una democrazia stabile, anzi, è l'esempio per eccellenza dell'instabilità e dei rischi di caduta nell'autoritarismo. Sebbene non sia una causa univoca, il suo attaccamento al parlamentarismo (fino a De Gaulle qualsiasi deviazione dal parlamentarismo classico era considerata, dai democratici francesi, un'eresia) ha in qualche misura contribuito. Se magari avessero saputo attuare la separazione dei poteri che il loro Montesquie aveva concepito, forse avrebbero avuto una storia un pochino meno turbolenta.