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D'Alema: "Opposizione sia pronta a scosse"

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

D'Alema: "Opposizione sia pronta a scosse"

Messaggioda ranvit il 14/06/2009, 18:41

da repubblica.it :

L'intervista a "In 1/2ora", su Raitre: "Il comportamento del premier denuncia fragilità
Parla di complotto perché è un leader dimezzato". E conferma: "Sosterrò Bersani"
D'Alema: "Berlusconi in declino Opposizione sia pronta a scosse"
La replica di Bonaiuti: "Ma quali scosse? Ha preso un colpo di calore...""
Capezzone: "E' un gregario di Repubblica e va dietro alla loro campagna di fango"


ROMA - Massimo D'Alema chiama a raccolta l'opposizione. Lo fa dagli schermi della trasmissione In 1/2ora, condotta da Lucia Annunziata su Rai Tre. "L'opposizione sia pronta in caso di scosse" dice l'ex presidente del Consiglio. "Momenti di conflitto", rispeto ai quali all'opposizione potrebbe essere chiesto di assumersi le proprie responsabilità. Poi, un attacco aSilvio Berlusconi, per le sue parole di ieri su un presunto "piano eversivo" contro di lui. "Avverte qualcosa che forse gli italiani non hanno ancora percepito ma che è chiarissimo a chi osservi la politica - dice D'Alema - e a chi abbia un minimo di osservazione dei fatti internazionali della politica: il capo del nostro governo è un leader dimezzato, colpito nella sua credibilità". Replica Paolo Bonaiuti: "Di quali scosse parla? Ha un colpo di caldo...". Più pesante Daniele Capezzone: "E' un gregario di Repubblica e va dietro alla loro campagna di fango".

Le "scosse". "Nella vicenda italiana potranno avvenire delle scosse", risponde D'Alema ad Annunziata che gli domanda del 'complotto' paventato dal premier. "Anche perché - osserva - Berlusconi non è uomo che accetti il declino politico e umano, animato com'è da un mito dell'eterna giovinezza, miti sempre pericolosi...". Ma che vuol dire prefigurare "scosse", chiede l'intervistatrice? "Scosse significa momenti di conflitto, difficoltà anche imprevedibili. Questo richiede che l'opposizione sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e anche che sia nella pienezza delle sue funzioni".

"L'Italia rischia di rimanere indietro". "Il tema vero al di là di questo teatrino del complotto", aggiunge D'Alema, è quello del rischio dell'Italia di rimanere indietro, di "precipitare e perdere di peso, valore, importanza, sia sul piano economico che politico". E che la crisi di Berlusconi viene dalla sua "incapacità riformatrice" e incapacità di reagire a questo.

"Nessun complotto". "Non c'è alcun complotto. C'è la condizione di un presidente del Consiglio che unisce, a una notevole arroganza e violenza verbale, una grande debolezza sostanziale, cioè incapacità di governare il paese, e anche di immagine, specialmente sulla scena internazionale". In una situazione "così debole", aggiunge D'Alema, "è chiaro che la tentazione di dare la colpa a qualche oscuro complotto diventa la scorciatoia, anziché fare i conti con le ragioni di questa debolezza, che sono nella fragilità e nei comportamenti del presidente del Consiglio".

"Governano i pretoriani di Bossi". "Nel centrodestra c'è un malessere evidente" e a comandare è "la guardia pretoriana, che è Bossi", ha detto l'ex presidente del Consiglio. Sottolineando che d'altra parte si tratta di una condizione tipica da fine impero, "quando le guardie pretoriane hanno sempre più potere dei senatori".

"Berlusconi minaccia". "Credo che l'appello di Berlusconi, fatto dal proprietario di uno dei più grandi concessionari di pubblicità in Italia non sia un appello ma una minaccia", dice l'ex presidente del Consiglio in merito alle parole di ieri del premier di fronte agli industriali sulla stampa (AUDIO). "Se fosse stato solo il presidente del Consiglio sarebbe stato solo sgradevole, ma essendo il padrone di Publitalia è una minaccia".

La candidatura di Bersani. "Confermo che sosterrò Bersani come candidato alla segreteria del Pd. Io ho sempre fatto quello che ho detto, è sufficiente che lo dica una volta sola, non è necessario che lo confermi sempre", dice D'Alema. "Una candidatura come la mia avrebbe senso in una sorta di emergenza nazionale. Non credo, però, che siamo alla necessità di richiamare la vecchia guardia per salvare il salvabile".

Politica estera. "Ritengo sia positivo che finalmente dopo tanto tempo anche il presidente del Consiglio italiano possa incontrare il nuovo presidente americano. Certo, colpisce non poco che Obama sia venuto in Europa due volte, saltando l'Italia, quando l'Italia è presidente di turno del G8 e una tappa a Roma sarebbe stata obbligata", osserva D'Alema parlando dell'incontro a Washington tra Berlusconi e il presidente americano Barack Obama. Quanto al G8 in programma all'Aquila, "spero che l'Italia se la cavi bene - dice D'Alema - è doveroso tifare per il nostro paese, anche se non abbiamo uno splendido allenatore in panchina".

Le reazioni. Se il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, dice di non capire di quali "scosse" parli D'Alema, si chiede se "la sinistra non vuole forse rispettare il voto democratico liberamente espresso dagli elettori" e ipotizza che l'ex ministro degli Esteri "abbia sofferto di un colpo di caldo", ci va più duro il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: D'Alema è un gregario di Repubblica - sostiene - e propone un'"ammucchiata 'prodiana' anti-Cavaliere". Nell'intervista a RaiTre, Capezzone individua "due cose gravi, negative e politicamente sconfortanti": "D'Alema si ritrova in una posizione gregaria e subalterna rispetto a Repubblica riducendosi a ripetere le accuse che vengono dalla campagna di fango condotta da quel gruppo editoriale contro il premier". E "il Pd conferma di essere un piccolo strumento dominato da altri, e D'Alema non sembra avere la forza per sottrarsi a questa eterodirezione politica". La seconda cosa è che D'Alema "ripropone una ricetta vecchia e fallimentare, una riedizione dell''unione prodiana', da Rifondazione a Casini, unita solo dall'antiberlusconismo".

(14 giugno 2009)
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Re: D'Alema: "Opposizione sia pronta a scosse"

Messaggioda ranvit il 14/06/2009, 19:02

dal corriere.it :

Il retroscena
E Silvio si sente nel mirino: pronto a nuove offensive sperando nell’asse con Bossi
I timori di un «governo di emergenza economica»
ROMA — Ora inizierà la caccia a «mister x», a quella «persona» che avrebbe dovuto «destituire» il Cava­liere con un «piano eversivo», co­struito — secondo il premier — sul­le «quattro calunnie messe in fila contro di me»: «Veline, minorenni, Mills e voli di Stato». Gli indizi non mancano per costruire un teorema, ma la caccia al personaggio misterio­so resterà un gioco di società, un gossip sul gossip, almeno finché reg­gerà il patto tra Berlusconi e Bossi.

Perché è vero che il Cavaliere si sente nel centro del mirino, e non perde mai di vista le ombre da cui si sente circondato: ascolta le voci del Palazzo dove si ipotizza un fantoma­tico «governo di emergenza econo­mica », testa la notorietà e il gradi­mento di personaggi come Draghi e Montezemolo, e scruta soprattutto i movimenti di importanti cariche istituzionali e di autorevolissimi membri del suo stesso gabinetto, cercando di capire il gioco a inca­stro con pezzi dello Stato, presunti artefici di un’operazione comunque interna al centrodestra. Così s’intui­sce, a decrittare la battuta del mini­stro Rotondi, che nelle settimane scorse ha parlato del «tentativo di creare un moderno caso Montesi ma senza vittime».

Sembra di rivedere le scene del film Todo Modo tratto dal romanzo di Sciascia, dove i potenti leader de­mocristiani riempivano la stanza di santità prima di lasciar spazio ai re­foli del maligno. Nell’inner circle di Berlusconi si avverte il nervosismo che il leader trasmette a fasi alter­ne. Perché ancora l’altro giorno, per ore e ore, si è appartato con la Brambilla per studiare uno spot con cui promuovere il turismo nazionale all’estero. E quando l’ha illu­strato — spiegando che nel filmato avrebbe avuto il ruolo di promoter delle bellezze italiche — gli è stato fatto notare che il copione somiglia­va un po’ alla pubblicità dei tortelli Rana. «Se permettete — ha rispo­sto sorridente il premier — sono un figurino niente male rispetto al­l’amico Rana». Insomma aleggia un misto di an­sia e ilarità attorno al problema, che però esiste a sentire i boatos prove­nienti da alcune procure, o il com­mento del ministro Gelmini dopo la denuncia del «piano eversivo» da parte di Berlusconi: «Credo che ab­bia qualche motivazione per essere preoccupato». Ma ci sarà un motivo se il premier è passato politicamen­te indenne per quindici anni attra­verso numerose traversie giudizia­rie, mentre ora sembra accusare il colpo per storie più da rotocalco ro­sa. È come se avversari senza volto e senza nome avessero trovato il suo punto debole. Ed è stato proprio il Cavaliere a offrire il fianco, è stato lui ad accendere la miccia, andando a Casoria per la festa di Noemi che lo chiama «papi».

Nell’ultimo report riservato sul «giudizio dei leader», redatto da Ip­sos per il Pd, c’è il segno evidente di quanto la vicenda abbia impattato sulla politica. Prendendo come date di riferimento i test del 22 aprile e dell’11 giugno, si nota come Berlu­sconi è sceso dal 60% al 53,1% (con un minimo che ha toccato il 51%); Franceschini è calato dal 49,1% al 43,7% (con un gradimento comun­que superiore al partito di tre pun­ti); mentre Bossi è salito dal 40,2% al 46,4%; Di Pietro è passato dal 40,1% al 42,1%; e Casini è balzato dal 47% al 51,8%. Il lavorio ai fianchi del Cavaliere, quel «tarlo» insinuato nell’opinione pubblica hanno lascia­to il segno. Ed è vero che dalle urne è emersa una tendenza chiara verso il centrodestra, ma l’immagine di Berlusconi è stata logorata. Specie a livello internazionale.

Cosa succederebbe se dovessero concretizzarsi i timori del premier e di molti esponenti del Pdl? Se cioè lo stillicidio dovesse proseguire? Se altre vicende, magari senza risvolti giudiziari, chiamassero ancora in causa il Cavaliere sulla base del­l’odierno canovaccio? Il provvedi­mento approvato dalla Camera sul­le intercettazioni telefoniche non è ancora legge. E comunque — è già accaduto con le foto di Villa Certosa — non garantirebbe all’estero. È im­maginabile cosa accadrebbe se i me­dia stranieri rilanciassero durante il G8.

Forse allora è questa la vera chia­ve con cui interpretare la sortita di Berlusconi davanti ai giovani indu­striali. La denuncia di un «piano eversivo» è un modo per prepararsi e preparare il Paese a un’eventuale nuova offensiva. Non voleva essere una battuta, quella fatta dal Cavalie­re giorni fa, quando ha detto: «Sto preparando un matrimonio tra Noe­mi e Mills, e metterò loro a disposi­zione un aereo di Stato». Era un se­gnale non una boutade.

Quindi, più che ricostruire l’iden­tikit di «mister x», sarà decisivo ve­rificare quanto è solido l’asse tra Berlusconi e Bossi, e se davvero il Senatùr — come ha fatto capire — non accetterà di appoggiare qualsi­voglia esecutivo in cui il Cavaliere non sia il premier. Se così fosse, un’eventuale crisi di governo si tra­scinerebbe fino a traumatiche ele­zioni anticipate. Scenari di cui si di­scute nei palazzi istituzionali. Ma perché se ne discute oggi se il gover­no Berlusconi dovrebbe durare an­cora quattro anni?


Francesco Verderami
14 giugno 2009
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Re: D'Alema: "Opposizione sia pronta a scosse"

Messaggioda trilogy il 15/06/2009, 11:30

Ormai si parla sempre più spesso di un Berlusconi che influenza l'immaginario collettivo e se ne appropria per i suoi fini di potere personale.

La gente fatica a capire di cosa si parli concretamente , e di come funzioni questo modello di manipolazione.

Questa storia del complotto contro Berlusconi e della personalità istituzionale che dovrebbe sostituirlo offre un esempio concreto di questa strategia di manipolazione dell'immaginario collettivo.

Una storia costruita sul nulla ed alimentata ad arte.

L'obiettivo: costruire nell'opinione pubblica l'immagine di una opposizione che complotta nell'ombra per espropriare gli elettori delle loro scelte, giuste o sbagliate che siano.

saluti
Trilogy
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