da repubblica.it :
L'intervista a "In 1/2ora", su Raitre: "Il comportamento del premier denuncia fragilità
Parla di complotto perché è un leader dimezzato". E conferma: "Sosterrò Bersani"
D'Alema: "Berlusconi in declino Opposizione sia pronta a scosse"
La replica di Bonaiuti: "Ma quali scosse? Ha preso un colpo di calore...""
Capezzone: "E' un gregario di Repubblica e va dietro alla loro campagna di fango"
ROMA - Massimo D'Alema chiama a raccolta l'opposizione. Lo fa dagli schermi della trasmissione In 1/2ora, condotta da Lucia Annunziata su Rai Tre. "L'opposizione sia pronta in caso di scosse" dice l'ex presidente del Consiglio. "Momenti di conflitto", rispeto ai quali all'opposizione potrebbe essere chiesto di assumersi le proprie responsabilità. Poi, un attacco aSilvio Berlusconi, per le sue parole di ieri su un presunto "piano eversivo" contro di lui. "Avverte qualcosa che forse gli italiani non hanno ancora percepito ma che è chiarissimo a chi osservi la politica - dice D'Alema - e a chi abbia un minimo di osservazione dei fatti internazionali della politica: il capo del nostro governo è un leader dimezzato, colpito nella sua credibilità". Replica Paolo Bonaiuti: "Di quali scosse parla? Ha un colpo di caldo...". Più pesante Daniele Capezzone: "E' un gregario di Repubblica e va dietro alla loro campagna di fango".
Le "scosse". "Nella vicenda italiana potranno avvenire delle scosse", risponde D'Alema ad Annunziata che gli domanda del 'complotto' paventato dal premier. "Anche perché - osserva - Berlusconi non è uomo che accetti il declino politico e umano, animato com'è da un mito dell'eterna giovinezza, miti sempre pericolosi...". Ma che vuol dire prefigurare "scosse", chiede l'intervistatrice? "Scosse significa momenti di conflitto, difficoltà anche imprevedibili. Questo richiede che l'opposizione sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e anche che sia nella pienezza delle sue funzioni".
"L'Italia rischia di rimanere indietro". "Il tema vero al di là di questo teatrino del complotto", aggiunge D'Alema, è quello del rischio dell'Italia di rimanere indietro, di "precipitare e perdere di peso, valore, importanza, sia sul piano economico che politico". E che la crisi di Berlusconi viene dalla sua "incapacità riformatrice" e incapacità di reagire a questo.
"Nessun complotto". "Non c'è alcun complotto. C'è la condizione di un presidente del Consiglio che unisce, a una notevole arroganza e violenza verbale, una grande debolezza sostanziale, cioè incapacità di governare il paese, e anche di immagine, specialmente sulla scena internazionale". In una situazione "così debole", aggiunge D'Alema, "è chiaro che la tentazione di dare la colpa a qualche oscuro complotto diventa la scorciatoia, anziché fare i conti con le ragioni di questa debolezza, che sono nella fragilità e nei comportamenti del presidente del Consiglio".
"Governano i pretoriani di Bossi". "Nel centrodestra c'è un malessere evidente" e a comandare è "la guardia pretoriana, che è Bossi", ha detto l'ex presidente del Consiglio. Sottolineando che d'altra parte si tratta di una condizione tipica da fine impero, "quando le guardie pretoriane hanno sempre più potere dei senatori".
"Berlusconi minaccia". "Credo che l'appello di Berlusconi, fatto dal proprietario di uno dei più grandi concessionari di pubblicità in Italia non sia un appello ma una minaccia", dice l'ex presidente del Consiglio in merito alle parole di ieri del premier di fronte agli industriali sulla stampa (AUDIO). "Se fosse stato solo il presidente del Consiglio sarebbe stato solo sgradevole, ma essendo il padrone di Publitalia è una minaccia".
La candidatura di Bersani. "Confermo che sosterrò Bersani come candidato alla segreteria del Pd. Io ho sempre fatto quello che ho detto, è sufficiente che lo dica una volta sola, non è necessario che lo confermi sempre", dice D'Alema. "Una candidatura come la mia avrebbe senso in una sorta di emergenza nazionale. Non credo, però, che siamo alla necessità di richiamare la vecchia guardia per salvare il salvabile".
Politica estera. "Ritengo sia positivo che finalmente dopo tanto tempo anche il presidente del Consiglio italiano possa incontrare il nuovo presidente americano. Certo, colpisce non poco che Obama sia venuto in Europa due volte, saltando l'Italia, quando l'Italia è presidente di turno del G8 e una tappa a Roma sarebbe stata obbligata", osserva D'Alema parlando dell'incontro a Washington tra Berlusconi e il presidente americano Barack Obama. Quanto al G8 in programma all'Aquila, "spero che l'Italia se la cavi bene - dice D'Alema - è doveroso tifare per il nostro paese, anche se non abbiamo uno splendido allenatore in panchina".
Le reazioni. Se il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, dice di non capire di quali "scosse" parli D'Alema, si chiede se "la sinistra non vuole forse rispettare il voto democratico liberamente espresso dagli elettori" e ipotizza che l'ex ministro degli Esteri "abbia sofferto di un colpo di caldo", ci va più duro il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: D'Alema è un gregario di Repubblica - sostiene - e propone un'"ammucchiata 'prodiana' anti-Cavaliere". Nell'intervista a RaiTre, Capezzone individua "due cose gravi, negative e politicamente sconfortanti": "D'Alema si ritrova in una posizione gregaria e subalterna rispetto a Repubblica riducendosi a ripetere le accuse che vengono dalla campagna di fango condotta da quel gruppo editoriale contro il premier". E "il Pd conferma di essere un piccolo strumento dominato da altri, e D'Alema non sembra avere la forza per sottrarsi a questa eterodirezione politica". La seconda cosa è che D'Alema "ripropone una ricetta vecchia e fallimentare, una riedizione dell''unione prodiana', da Rifondazione a Casini, unita solo dall'antiberlusconismo".
(14 giugno 2009)