da ranvit il 10/06/2009, 10:36
dal corriere.it :
Gelo di Fioroni sulla neo-eurodeputata. Bersani: io vado fino in fondo
Spunta un'idea per «svecchiare»: la Serracchiani vice di Franceschini
L’ipotesi, già caldeggiata da Veltroni, è vista con favore dai sondaggisti.
Nel ticket a tre D'Alema alla presidenza
ROMA - L'ipotesi è suggestiva - soprattutto dal punto di vista mediatico - come spesso lo sono le idee di Walter Veltroni: affiancare a Dario Franceschini, nel ruolo di sua vice, la neo-europarlamentare friulana Debora Serracchiani. L'ex leader del Pd aveva immaginato questo ticket per impedire il rischio dell'"inciucio" con Massimo D'Alema e consentire all'attuale segretario di andare allo scontro congressuale con un vantaggio in più. Ora, però, del tandem Franceschini-Serracchiani si parla in tutt'altro contesto. Anzi, per essere più esatti, se ne è parlato proprio ieri, in una riunione riservata. L'europarlamentare di fresca elezione potrebbe fare la vice del segretario in caso di un compromesso largo tra i maggiorenti del partito: la sua presenza servirebbe a evitare che l'accordo tra i big del Pd appaia come un classico "inciucio". In un quadro di questo tipo un ex Ds potrebbe andare alla presidenza del partito, lasciata vacante a suo tempo da Prodi. Massimo D'Alema, come preferirebbe Franco Marini che vuole coinvolgere in questa operazione l'esponente più autorevole di quell'area. O Piero Fassino, come preferirebbe Veltroni.
E proprio di questi problemi Marini ha parlato ieri con D'Alema. Nel pomeriggio l'ex presidente del Senato ha varcato il portone di piazza Farnese, nel palazzo dove ha sede la Fondazione Italianieuropei, e ha parlato a lungo con D'Alema nel tentativo di risolvere la certamente non rosea situazione in cui versa il partito. Così Marini. Ma Veltroni vuole Fassino alla presidenza. Potrebbe mai accettare D'Alema senza profferire verbo? C'è chi dice di sì, chi sostiene che l'ipotesi della Serracchiani vice (ipotesi che, peraltro, viene vista con favore dai sondaggisti) alla fine potrebbe convincere l'ex segretario. Quanto a Fassino medesimo, in bilico tra conquistare la presidenza del Pd o perderla a favore dell'ex ministro degli Esteri, lui stesso dice di «lavorare all'intesa con D'Alema» e aggiunge: «Non ho mai avuto intenzione di fare polemiche e non ho intenzione di farne nemmeno dopo con chicchessia». E' ovvio che è ancora troppo presto per dire se l'operazione andrà in porto, se veramente alla fine le caselle ai vertici del partito saranno occupate in quel modo, ma la voglia d'intesa per evitare che il Pd scoppi è sempre più forte. Certamente non sarà d'accordo Pierluigi Bersani, che ancora ieri ripeteva ai compagni di partito: «Io andrò fino in fondo e presenterò la mia candidatura al congresso».
L'ex ministro del governo dell'Ulivo non vuole e non può più tirarsi indietro. E in questi ultimi giorni faceva affidamento anche sull'appoggio di Prodi, con il quale domani terrà una manifestazione in piazza, a Bologna, per ricordare l'anniversario della morte di Enrico Berlinguer. Del resto, a chi gli chiedeva se fosse veramente il caso di pensare a una segreteria-Bersani, Prodi, una settimana fa, aveva replicato con queste parole: «C'è un'alternativa?». Ora però l'alternativa ci sarebbe, o, meglio, potrebbe esserci. E a nessuno è sfuggito il fatto che l'ex presidente del Consiglio tra domenica e lunedì ha cominciato a tessere le lodi di Serracchiani. Parole lusinghiere, quelle di Prodi. Non altrettanto si può dire delle affermazioni di altri esponenti del Pd che non vedono nell'eurodeputata un astro nascente della politica. «La Serracchiani vice di Franceschini? Mi pare un'ipotesi inesistente», glissa Beppe Fioroni. Mentre Gianni Vernetti osserva maliziosamente: «Volto nuovo lei? Di che? E' una figicciotta... una giovane comunista, insomma». Ma a chiarire con un esempio illuminante la logica che c'è dietro l'operazione Serracchiani è l'ex portavoce di Veltroni Andrea Orlando: «Lei è come Nie Yuanzi, la giovane docente che attaccò un dazebao critico verso il presidente della sua Università e che venne utilizzata ed esaltata da Mao».
Maria Teresa Meli
10 giugno 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.