La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

L'ora di religione

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

L'ora di religione

Messaggioda pianogrande il 25/04/2009, 15:20

Anche questa volta, difendo a spada tratta quanto dice Ratzinger: "L'ora di religione contribuisce ad una sana laicità".
Cosa può esserci di più laico, infatti, di una scuola come quella italiana dove, per un'ora alla settimana, alternandosi, una volta un rabbino, una volta un prete buddista, una volta un prete cattolico, una volta uno sciamano della Nuova Zelanda, una volta un sufi dell'Anatolia etc. etc. spiegano ai giovani la filosofia ed il concetto di Dio delle varie etnie del mondo?
Il fanciullo apprende, così, in quanti modi possa essere vista e presentata la stessa cosa. Si rende conto delle sue implicazioni sociali e culturali, si prepara a fare le sue eventuali scelte in modo libero e consapevole.
E' anche giustissimo che queste persone, pur essendo mandate dai rispettivi capi religiosi, siano retribuite dallo stato italiano. Tutto ciò che allarga gli orizzonti culturali sia il benvenuto.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: L'ora di religione

Messaggioda annalu il 25/04/2009, 16:28

pianogrande ha scritto:Il fanciullo apprende, così, in quanti modi possa essere vista e presentata la stessa cosa. Si rende conto delle sue implicazioni sociali e culturali, si prepara a fare le sue eventuali scelte in modo libero e consapevole

Che bel mondo e che bella scuola descrivi, Pianogrande.
Chissà se un giorno questo nostro paese riuscirà a fare qualche passettino in quella direzione.

annalu
annalu
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1387
Iscritto il: 17/05/2008, 11:01

Re: L'ora di religione

Messaggioda pagheca il 25/04/2009, 17:05

Annalu',

che ne penseresti invece di una scuola in cui la religione e' integrata nella filosofia e nella storia, affrontate con metodo scientifico e razionale?

In seconda istanza preferirei un laico, preparato sull'argomento naturalmente, che insegna le diverse religioni, indipendentemente dal proprio credo e sotto stretta supervisione statale. E' esattamente quello che avviene per esempio a scuola di mio figlio qui in UK, dove uno dei due capi della religione e' la Regina. L'idea di un "credente" che insegna la propria "fede" mi da' proprio l'impressione di stare al mercato delle religioni, non in una scuola dove non si vendono certezze ma si insengano metodo e informazioni.

Approfitto dell'occasione per ricordare - a chi ha la memoria corta - che agli insegnanti di "religione" lo Stato richiede un certificato di idoneita' da parte della Diocesi, ma non una laurea. Basta anche un diploma di magistero in scienze religiose rilasciato da un istituto approvato dalla Santa Sede (Intesa Ministro Pubblica Istruzione e Presidente della Commissione Episcopale Italiana, resa esecutiva con Decreto del Presidente della Repubblica n. 751 del 1985). Cio' nonostente SB ha creato nel 2003 15.507 posti che immette costoro in massa in ruolo, e permette un successivo passaggio ad altre cattedre. 9222 sono stati assunti nel 2005 e 3077 nel 2006, mentre gli altri precari, regolarmente laureati attendono da anni l'assunzione a tempo indeterminato.

Il costo di queste intese e' rilevante.
Per esempio 478 milioni di euro per gli stipendi degli insegnanti di religione (tutti di matrice cattolica), 258 alle scuole cattoliche, 44 per le 5 universita' cattoliche. Si tratta di una piccola parte di quello che i contribuenti Italiani pagano alla Chiesa attraverso l'8 per mille (anche l'85% circa di quelli che non esprimono preferenze), le esenzioni fiscali (estese a imprese commerciali di proprieta della Chiesa e che agiscono in regime di concorrenza scorretta), i contributi vari (per esempio ci sono 20 milioni per la fornitura di servizi idrici gratuiti alla Citta' del Vaticano) e un enorme numero di voci. In totale ci sono stime che dicono che tra mancato incasso e finanziamenti alla Chiesa Cattolica Romana il contribuene paghi circa 9 miliardi di euro, oltre 40% di una manovra economica per la Finanziaria (dati 2006)!!!.

So bene che questo fara' imbizzarrire qualcuno del forum ma per me o si contestano, sulla base di dati reali, questi numeri, oppure non si tratta di una questione di "anticlericalismo" (lo so, lo so che qualcuno se ne verra' fuori con questa storia) ma di un'ingiustizia che rende il nostro Stato lontano anni luce da quello stato che Pianogrande si immagina.

pagheca
Ultima modifica di pagheca il 25/04/2009, 17:11, modificato 1 volta in totale.
pagheca
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1135
Iscritto il: 19/06/2008, 10:12
Località: Santiago

Re: L'ora di religione

Messaggioda annalu il 25/04/2009, 17:11

pagheca ha scritto:Annalu',
che ne penseresti invece di una scuola in cui la religione e' integrata nella filosofia e nella storia, affrontate con metodo scientifico e razionale?

Pagheca, ovvio che la penso esattamente come te. Il mio era semplicemente un apprezzamento per l'ironia di Pianogrande.
Per me che esistano insegnanti di religione approvati dalla diocesi e pagati dallo stato italiano proprio non va giù. Peggio ancora quando si scopre che questi insegnati possono poi cambiare insegnamento ed entrare nei ruoli ...
Anche da questo punto di vista, mi sembra che l'Italia stia camminando velocemente all'indietro, e questo è preoccupante.
Mi auguro però che si tratti di un periodo transitorio, legato alla perdita di rilevanza della Chiesa cattolica nel mondo, che mi sembra invece un processo inarrestabile.

annalu
annalu
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1387
Iscritto il: 17/05/2008, 11:01

Re: L'ora di religione

Messaggioda matthelm il 25/04/2009, 18:55

Ma che noia questo forum con voci univoche che si autoconfermano e si compiacciono delle loro lungimiranti vedute.

C'è chi prefigura un'ora di religione con il rabbino, con il qucchero il buddista il boscimano il pope il il il basta che il cattolico sia ridimensionato fino a sparire.

E' il pluralismo dei relativisti cioè l'appiattimento fino all'annullamento delle diversità. tanto loro non credono a nulla e tutto è uguale.
Dimenticano i nichilisti che qui in Italia le nostre tradizioni affondano le radici in quella "bestia" che è la religione cattolica.
Che quando i nostri giovani e le loro famiglie scelgono l'ora di religione, ancora molte per fortuna di tutti, scelgono liberamente.

Ma da fastidio, perché è in decadenza, perché perché ecc.
Sono gli stessi che per "rispetto" degli altri bambini, di altre religioni, non vogliono festeggiare ne ricordare per esempio il Natale e ancora non importa se la stragrande maggioranza lo vuole!

Cosa concludere

“Il saggio riconosce l’utilità di un principio generale ma si inchina di fronte ai fatti.”
Oliver Wendell Holmes


...e i fatti dicono: questo vuogliono gli italiani. Esclusi voi. Naturalmente.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: L'ora di religione

Messaggioda pianogrande il 25/04/2009, 23:01

matthelm ha scritto:
“Il saggio riconosce l’utilità di un principio generale ma si inchina di fronte ai fatti.”
Oliver Wendell Holmes

.


Il principio generale sarebbe che, se si vuole insegnare la religione in modo "laico" ci vuole l'ora di "religioni".
Le varie religioni, all'interno delle varie società o etnie o quello che si vuole, sono di grande rilevanza culturale (viste in modo comparato).
Per quanto riguarda i "fatti" che si verificano in Italia sotto questo aspetto, forse non sono poi tanto saggio ma mi ispirano tutto tranne che un inchino.
D'altra parte, non sono neanche daccordo con Mr. O.W.H. La sua affermazione mi sembra una enorme corbelleria perché sembra voler dire che ciò che è un "fatto" deve essere lasciato immutato in eterno.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: L'ora di religione

Messaggioda Stefano'62 il 26/04/2009, 0:33

Matt,
penso tu sappia che io non sono anticlericale,
ma cosa c'è di sbagliato nel voler insegnare nelle scuole la storia delle religioni,tutte ?

L'ora di religione si riduce sempre a chiacchiere con i ragazzi,e anche se ciò può essere innoquo o alle volte positivo per qualche ragazzo che necessita di supporto psicologico o similare,non è per questo che la scuola spende i nostri soldi.
Quando invece si fa lezione viene insegnata solo la religione cattolica,cioè solo una parte limitata della materia;come se un professore di matematica decidesse di insegnare solo le moltiplicazioni e lasciasse perdere tutto il resto.
Verrebbe licenziato oppure no ?
In più tutta la faccenda è gestita in modo vergognoso come hanno spiegato Pagheca e Annalù.
Quindi o si riforma la questione e si insegna il fenomeno religione anche da un punto di vista accademico,quindi fornendo tutte le informazioni necessarie;oppure la si cancella perchè inutile e chi lo vuole andrà a catechismo per i fatti suoi senza scialare i soldi della scuola.

A qualcuno può sembrare negativo cancellare un'ora in cui si insegnano valori e precetti positivi...

Il punto è che i valori che la scuola deve instillare nei ragazzi non sono esclusivi del cattolicesimo.
Quei valori,che sono gli stessi miei valori che sono Cristiano ma non cattolico,sono patrimonio dell'Umanità intera,e lo erano già prima del Cristianesimo,che ha avuto il grande merito di raccoglierli,svilupparli,e promuoverli quando pareva che fossero stati persi.
Li abbiamo conosciuti nell'ora di storia,prima che in quella di religione.
Trasmettere ai ragazzi la sensazione che siano un'esclusiva cattolica,è un'idea criminale,folle e pericolosa,che contrasta apertamente con la necessità di sviluppare nei giovani la conoscenza e il rispetto del prossimo,soprattutto in tema di religione.

Non dobbiamo trasmettere ai ragazzi la convinzione di seguire una religione superiore,piuttosto aprir loro gli occhi sul fatto lampante che Dio,se c'è,ha creduto di dover parlare linguaggi diversi per popoli diversi.
Chissà che una visione d'insieme delle diverse religioni non faccia un pò di chiarezza su quello che voleva dirci.
Ma forse è proprio questo che fa paura a qualcuno.

Ciao
Stefano'62
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1814
Iscritto il: 20/12/2008, 14:36

Re: L'ora di religione

Messaggioda pierodm il 26/04/2009, 0:40

In accordo con Matt, anche a me inquieta sempre un po', quando c'è un accordo generale troppo uniforme.
Però, anche l'accordo uniforme è un "fatto", così come è un fatto altrettanto generalizzato - e dunque fastidiosamente prevaricante - il cattolicesimo della cattolicissima Italia. C'è una contraddizione nei sentimenti di Matt.

Inoltre, ragionando seriamente, è vero che le nostre radici sono cristiane, e che questo non dev'essere sottovalutato.
Ma radici ancora più profonde e antiche sono quelle del mondo greco-romano non cristiane, che infatti sono rimaste sotto la pelle cristiana che vi si è sovrapposta - per tacere della cultura ancestrale delle etnie germaniche, la quale si è integrata con l'eresia ariana finendo per dare luogo alla Riforma luterana nel resto d'Europa, mentre da noi ha generato culture locali diversificate nell'ambito dello stesso cattolicesimo italico.
La questione, insomma, è più complicata di quanto lo zelo vaticanista lascerebbe intendere.
Sono per altro d'accordo con Pagheca sul fatto che sarebbe cosa assolutamente logica e didatticamente coerente conglobare lo studio delle religioni in quello di storia e filosofia: farne un capitolo a parte è assurdo, e serve soltanto ad alimentare o la doppiezza etico-morale, o l'integralismo religioso di qualunque provenienza, o entrambi.
A maggiorragione, poi, se si pensa che l'insegnamento della religione cattolica non contempla lo studio della patristica e della dottrina, ma è in sostanza un'estensione agiograficamente arricchita del catechismo.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: L'ora di religione

Messaggioda annalu il 26/04/2009, 10:13

matthelm ha scritto:Ma che noia questo forum con voci univoche che si autoconfermano e si compiacciono delle loro lungimiranti vedute.

C'è chi prefigura un'ora di religione con il rabbino, con il qucchero il buddista il boscimano il pope il il il basta che il cattolico sia ridimensionato fino a sparire.

E' il pluralismo dei relativisti cioè l'appiattimento fino all'annullamento delle diversità. tanto loro non credono a nulla e tutto è uguale.
Dimenticano i nichilisti che qui in Italia le nostre tradizioni affondano le radici in quella "bestia" che è la religione cattolica.
Che quando i nostri giovani e le loro famiglie scelgono l'ora di religione, ancora molte per fortuna di tutti, scelgono liberamente.

Ma da fastidio, perché è in decadenza, perché perché ecc.
Sono gli stessi che per "rispetto" degli altri bambini, di altre religioni, non vogliono festeggiare ne ricordare per esempio il Natale e ancora non importa se la stragrande maggioranza lo vuole!

Mi spiace molto quando una persona che stimo, anche se non condivido tutte le sue opinioni, trancia giudizi così approssimativi e grossolani.

Quando si critica l'ora di religione (ma soprattutto l'ora di religione condotta da insegnati scelti dalla curia ma pagati dallo stato) non si fa un discorso contro la religione cattolica, ed un cattolico credente dovrebbe poter affrontare un dibattito su questo tema, senza automaticamente concludere che si tratta di argomenti antireligiosi. Tra l'altro molti miei amici sono credenti, ho avuto anche rapporti di amicizia con ecclesiastici, senza trovare problemi in un dialogo sereno, problemi che invece vedo qui.

Trovo anche offensivo sentirmi dire che faccio parte di una categoria di persone che tanto non credono a nulla e tutto è uguale. Mi sembra di aver diritto, in quanto non credente, allo stesso rispetto per le mie opinioni che un cattolico pretende come dovuto. Ed è dovuto ovviamente, come agli altri però.
Inoltre, l'affermazione "tanto non credono a nulla e tutto è uguale" rappresenta un giudizio molto grave sulla presunta esclusiva dei cattolici in campo di etica e di morale.
In pratica, si arriva a sostenere che il senso etico è prerogativa solo dei credenti, anzi solo dei credenti cattolici. Poi a volte ci si allarga sino a comprendere tutti i cristiani, già costa fatica arrivare a riconoscere un senso etico ai fedeli delle altre religioni monoteiste, ma a questo punto ci si ferma: non esageriamo, pensare che anche atei e non credenti possano avere un'etica ed una morale, questo ad alcuni cattolici sembra veramente troppo.
E poi ci si meraviglia che i non credenti si sentano insultati!

Poi, per fortuna, dato che i non credenti sono accomunati da un "non", capita che abbiano idee e opinioni diversificate, che siano difficilmente raggruppabili in un "pluralismo dei relativisti cioè l'appiattimento fino all'annullamento delle diversità", appiattimento che appare tale solo a chi giudica le opinioni altrui solo con l'ottica della fede.

Quanto alle "radici", ed alle tradizioni, forse sono più variegate di come alcuni vorrebbero che fossero, e comunque le opinioni della maggioranza non possono annullare il rispetto per quelle delle minoranze.
L'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge è un valore primario, ed un "cittadino bambino" ha diritto al rispetto come tutti. Imporre una fede religiosa nelle scuole sin dalla primissima infanzia può, nel caso di bimbi di famiglie non cattoliche, creare conflitti e problemi che uno stato dovrebbe cercare di limitare, non di acuire.

Che un cattolico poi scelga per i suoi figli l'ora di religione, è naturale, dato che viene offerta. Il problema sorge quando invece un non cattolico si trova in difficoltà a non sceglierla, soprattutto se i figli sono piccoli e rischiano di sentirsi emarginati.

Penso che un vero credente dovrebbe essere sensibile a questi temi, a meno che non ritenga i "diversamente credenti" una categoria subumana da redimere ... e allora capisco che il problema esiste.

Quanto al Natale, perché non festeggiarlo?
E' una festa ben più antica del cristianesimo, è la festa della "rinascita" ed è presente in tutte le culture.
In seguito è diventata la festa per la nascita del Cristo, ma la data dell'evento (che mi sembra ormai certo non sia il 25 dicembre) è stata fissata al solstizio d'inverno proprio per farla coincidere con le festività tradizionali di tutti i popoli del mondo.
Facciamo in modo che questa festa, così importante per grandi e bambini, diventi un'occasione unificante, anche se ognuno la celebrerà secondo le proprie tradizioni.

annalu
annalu
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1387
Iscritto il: 17/05/2008, 11:01

Re: L'ora di religione

Messaggioda ranvit il 26/04/2009, 10:40

Mi associo alle considerazioni di chi ti ha già risposto : mi spiace, perchè condividiamo molte posizioni politiche, ma sei andato un po' troppo sopra le righe.

Da non credente non posso che ricordare che le religioni, in particolare quelle monoteiste, sono state, unitamente a momenti di grande crescita in tutti i campi, alla base delle piu' grandi e numerose efferatezze nella storia dell'umanità. Tutt'ora, un po' meno quella cattolica (ma solo perchè fortemente condizionata dal'azione del protestantesimo prima e dall'illuminismo poi che hanno fortemente pervaso le società occidentali), sono alla base di guerre e stragi davvero ingiustificabili.
Certo, c'è stato anche il nazismo ed il comunismo ma ben poca cosa rispetto ai duemila anni di porcherie cattoliche e ai 1500 delle altrettante porcherie islamiche.

Nelle scuole di uno Stato laico la religione o meglio le religioni andrebbero studiate, come ha già detto qualcuno, nell'ambito della Storia e/o della Filosofia.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Prossimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 18 ospiti

cron