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BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda antonio bianco il 17/07/2009, 22:32

Meno male che nel PD c'è anche gente come Forgioni,
come Mauri, che andando controcorrente, nel suo commento, sottolinea la necessità che il partito democratico debba essere veramente "Democratico" sfidando anche la resistenza di molti di noi che si rifiutano categoricamente di accettare Grillo nel PD a difesa della "casta" che continua a indottrinare la base su strategie a volte palesementi incomprensibili e suicide.
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Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda antonio bianco il 17/07/2009, 22:59

Grillo alle primarie non andrebbe mai a insidiare Franceschini o Bersani o lo stesso Marino (anche lui mi sembra nel mirino della dirigenza), però porterebbe a casa milioni di voti finiti in schede bianche, nell IDV e nella sinistra così detta estrema.
Oltretutto, come leggevo in un commento, Griilo riportando a casa valori abbandonati dovrà adeguarsi alla moderazione se vorrà rimanere.
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Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda pierodm il 18/07/2009, 0:16

Sono d'accordo a metà con Pagheca, quando ci rimprovera di non parlare mai di cose concrete - come sanno fare anche i ragazzi di 16 anni in UK.

A metà, perché in effetti di cose concrete spesso parliamo, ma secondo la necessità italiane.
Mi spiego.
Le "cose" che in Italia non funzionano sono tante. Anzi, come dicevo appena due giorni fa, non solo non funzionano certe cose, ma soprattutto non funzionano le istituzioni e la politica stessa che quelle cose dovrebbero risolvere, o che sono strumenti affinché le soluzioni siano attuate.
Ecco la ragione per cui la discussione facilmente e inesorabilmente si espande su piani differenti, da quello "pratico" e concreto che riguarda le "cose", a quello immediatamente limitrofo che riguarda l'amministrazione delle cose, all'altro che sta poco più in là che riguarda la politica generale che governa l'amministrazione delle cose, all'altro ancora che si richiama agl'intrecci storici che hanno portato a questa politica che governa l'amministrazione ...
Insomma, conformemente a ciò che dicevo due giorni fa circa la situazione politico-amministrativa, anche le discussioni relative non hanno un ubi consistam, un punto fermo, un fulcro sul quale poggiare: ogni volta si ha la sensazione di dover costruire il ponte mentre ci si cammina sopra, reinventandosi daccapo forma e struttura.

Ma veniamo alla metà sulla quale non sono d'accordo con Pagheca.
Almeno per me, quando mi richiamo alla "sinistra", non faccio un'opera di astrazione, ma di concretezza, dato che in quel termine io racchiudo proprio una sostanziosa gamma di punti fermi e di ubi consistam, di priorità e di punti di vista, ossia la parte buona e utile di quella che viene liquidata da qualche anno come la bieca "ideologia", che è in effetti un modo per risparmiare tempo e fatica - come la simbologia usata in matematica che serve a schematizzare ragionamenti che espressi in parole sarebbero ugualmente validi, ma difficili da manipolare, da trasmettere e da confrontare.
Chi non crede alla versione "filosofica" dell'ideologia, può agevolemnte credere alla sua utilità pratica: così come quella del "partito", se è un partito che si forma su una base comune di idee e di valori.
Se il partito è invece un cantiere perennemente aperto, alla ricerca delle ragioni per le quali deve esistere, di un elettorato, di un programma, di una lettura della società, di un punto di vista condiviso, etc, anche il parlare delle "cose" diventa un esercizio futile, un chiacchiericcio, nel quale ognuno porta il suo contributo intelligentissimo che però non si sa a quale disegno politico appendere e con quali strumenti realizzare.
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Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda Loredana Poncini il 18/07/2009, 8:09

...beato pragmatismo anglosassone ed SMS dell'accademismo nostrano, con tanta Crusca ed un continuo, sinistro,lacerarsi di vesti per un Grillo che per far fare politica persino a pinocchiette come me, urlazza : SVEGLIATI ! A me, che non riesco neppure a diventare elettrice di un bel niente, in questo arlecchinesco Stivale che sta sprofondando in Africa, tanto l'Europa resta un sogno irrealizzato della mia generazione di ragazze del '43 ! ! ! !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda Robyn il 18/07/2009, 9:23

Sui temi ambientali bisogna spostare il baricentro vero sinistra.Non vorrei che Grillo dopo essere entrato nel PD prendese voti e li portasse verso l'Idv.In merito all'alleanza si era stabilito che immediatamente il voto,in parlamento si sarebbe fatto il gruppo unico.Ma così non è stato,perche l'Idv se ne andato per conto suo facendo la sua battaglia proporzionalista di erosione a sinistra del PD.Non bisogna poi mai dimenticare che era Sylos Labini che parlava di forze riformiste dal carattere ingenuo e per questo possibile preda di populismi.Ma poi chi è Grillo?Dove è stato fino ad adesso?E così che io sarei scemo?Grillo ci deve dimostrare tutta la sua affidabilità.Lasci stare Di Pietro e ci riporti indietro tutti i voti del PD che sono andati all'Idv Ciao Robyn
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Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda franz il 18/07/2009, 9:59

matthelm ha scritto:E' altresi evidente che fare i populisti e i venditori di fumo in Italia è più facile.

Questo è il punto.
Il problema non è Berlusconi o Grillo. Costoro strillano ed hanno piu' successo di chi parla pacatamente.
Il problema è nell'ascolto, negli ascoltatori, nella platea.
Non abbiamo cittadini ma ascoltatori.
Ecco perché personaggi dello spettacolo hanno tanto successo in poliitca.
Poi Berlusconi candida veline (sappiamo la storia) mentre noi cosa facciamo?
Gli opponiamo i comici? I presentatori? Gli imitatori?
Facciamo allora le primarie con Crozza, Grillo, Baudo, Dandini, Guzzanti (tutti e tre i figli).

Franz
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Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda Loredana Poncini il 18/07/2009, 11:29

Sai, Franz, la tua ultima proposta sulle candidature dei comici alle primarie, potrebbe essere una buona idea, dopo che nel 3d apposito, mi avete risposto su cosa sono le primarie made in Italy rispetto a quelle fatte in U.S.A. !
C'è un però, però: Crozza e gli altri temo che non vogliano candidarsi, confrontandosi col Beppe nazionale.
I comici che tu, Franz ,citi, io ad esempio li conosco poco, non frequentando la TV-sfogatoio permessa dal duce attuale. Grillo invece, usa il web da anni, aizzando la generazione più giovane contro la Casta degli irremovibili, ed è diventato imbattibile nel suo ruolo di butta-fuori.
Non è più tempo, cmq, di (far finta di) giocare, e sempre in casa, accusando l'Altro di esser "geniale" per come ci fa vedere le sue lucciole svelando i nostri lanternini-altarini.... SVEGLIA, RAGAZZI !!!
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Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda pagheca il 18/07/2009, 11:33

Su questo sono d'accordissimo con Franz. L'alternativa sembra adesso Grillo/Non Grillo, mentre dovrebbe essere tra i tanti possibili candidati alla ricerca del migliore. Un comico si rivelerebbe presto per quello che e', con i suoi limiti, la mancanza di radici nel partiti, la mancanza di professionalita'. Non capisco sinceramente perche' perdere tempo con Grillo quando ci sono problemi cosi' importanti da risolvere seriamente. Mah.

Comunque, volevo sottolineare questo articolo che secondo me lancia un sasso estramemtne importante. Leggete almeno la parte in neretto se non avete voglia e tempo. Penso che se si potesse ottenere questo sarebbe veramente un salto di qualita', sebbene ovviamente aprirebbe (almeno potenzialmente) un nuovo capitolo di divisioni e lotte intestine. Personalmente non so se mi iscrivero' al PD. Vorrei partecipare alle elezioni del segretario del principale partito di opposizione, ma iscriversi ad un partito cosi' diverso da quello che vorrei puo' significare un'atto di resa che non so se mi va di fare. E' una scelta su cui sto riflettendo parecchio. Voi che fate?

Usiamo i partiti per i nostri valori
di Paolo Flores d'Arcais, da il manifesto, 11 luglio 2009

La discussione sulla sinistra parte dal presupposto che ve ne sia una sola possibile, l’area Ferrero-Vendola-Diliberto-chi-più-ne-ha-più-ne-metta, dis-organizzata e frammentata, da ri-organizzare. A me sembra invece che la prospettiva vada rovesciata, assumendo il punto di vista del cittadino d’opposizione radicale (preciserò poi in che senso) e non quello delle – più che malconce – organizzazioni note. Questo cittadino esiste in carne ed ossa, in alcuni milioni di esemplari, e negli ultimi anni ha vagabondato tra quattro opzioni elettorali diverse: Partito democratico, Di Pietro, una delle varie sinistre, non-voto.
Per ciascuno di noi preso singolarmente, queste opzioni non sono equivalenti, anzi sembrano disporsi in modo diversissimo su una scala di valore. E neppure per l’insieme (i famosi milioni di cittadini d’opposizione radicale) sono equivalenti, sono però scelte fungibili. Vale a dire: fermi restando gli stessi valori e interessi, il cittadino decide che lo strumento meno lontano per la loro realizzazione è di volta in volta questo o quel partito, o addirittura la rassegnazione/protesta del non-voto.
Se andiamo a vedere i contenuti, la base elettorale dell’opposizione intransigente, benché in superficie estremamente variegata (al limite: ciascuno ha la sua sfumatura/ubbia, a cui tiene idiosincraticamente) è nella sostanza molto più omogenea di quanto siano le opzioni politiche tra cui può scegliere. Credo sia convinzione di quei milioni di cittadini che la semplice applicazione della Costituzione sarebbe oggi come oggi un vero programma di riformismo rivoluzionario. E comunque, lotta al precariato e al lavoro in affitto, allargamento del welfare nell’efficienza (meritocrazia in ogni ordine di concorsi, anzichè nepotismo), giustizia eguale per tutti (cioè eguale garantismo e/o severità per il borseggiatore da strapazzo e i Madoff nostrani), distruzione del monopolio televisivo privato e della lottizzazione in quello pubblico, drastica riduzione dei privilegi della Casta, eliminazione di ogni spesa, diretta o indiretta, per l’istruzione privata, e via seguitando: credo che tutti ci troveremmo d’accordo, al di là di ogni diatriba ideologica. D’accordo anche nel considerare che, date le tragiche condizioni di partenza, un programma minimo sarebbe già una inversione epocale.
Ne traggo una conseguenza. Questi milioni di cittadini dovrebbero agire utilizzando strumentalmente i partiti esistenti tutte le volte che se ne offra una effettiva, ancorché piccola, occasione. Dovrebbero considerare, in forma permanente, tali partiti degli attrezzi “usa e getta”, abbandonando il feticismo retrò secondo cui iscriversi era gesto di identità, quasi religioso.
Per esemplificare. Si aprono tre stagioni congressuali. Quella del Pd, quella dell’IdV, quella delle sinistre (inevitabile seppure non ancora indetta, a meno che i loro dirigenti non decidano un harakiri definitivo). Per quale motivo un “militante d’avanguardia” dell’opposizione dovrebbe scegliere a quale dei tre processi partecipare? Perché mai non dovrebbe partecipare a tutti e tre, se in ciascuno di essi si aprono brecce per una possibilità non puramente ipotetica di contare qualcosa? Passare da un partito all’altro per fare carriera si chiama opportunismo. Usare i partiti in questo modo sarebbe invece disinvoltura repubblicana, o perfino “patriottismo costituzionale”, visto che l’articolo 49 della Costituzione afferma che il soggetto sono i cittadini, i partiti sono solo uno strumento, attraverso cui essi cittadini “concorrono a decidere”.
Poiché il congresso del Pd è cronologicamente la prima scadenza: se Rossana Rossanda individualmente si iscrivesse al Pd, suonerebbe come resa. Se si iscrivesse Rodotà, sempre individualmente, smentirebbe il suo passato. E così Margherita Hack, che è stata candidata dei “Comunisti italiani”, e Revelli, e la lunghissima lista di nomi che vorrei e potrei fare (di me non parlo, per falsa modestia). Ma se decine di personalità che hanno rappresentato spesso il meglio della storia della sinistra, e oggi della società civile, si iscrivessero simultaneamente al Pd, darebbero luogo ad un piccolo Big Bang capace di mobilitare centinaia di migliaia di cittadini, e di rifondarlo questo partito, alla lettera: costruirlo su fondamenta nuove, libere da crepe di nomenklature. Se andrà male, ciascuno avrà gettato alcuni euro e qualche ora di tempo, non sarebbe una tragedia. Se funzionasse, sarebbe una nemesi e una speranza vera.
Insomma, un protagonismo organizzato, e a geometria variabile, cui potrebbero fare da catalizzatore quotidiani, riviste, siti web, associazioni della società civile, immetterebbe massiccio ossigeno democratico in una morta gora nella quale l’opposizione rischia di estinguersi. Vogliamo provarci, ora?
Ultima modifica di pagheca il 19/07/2009, 0:01, modificato 2 volte in totale.
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Re: BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

Messaggioda Loredana Poncini il 18/07/2009, 11:43

MAGARI, Flores ! :D
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contrordine compagni!

Messaggioda pagheca il 18/07/2009, 11:57

be', ho dato un'occhiata al sito del PD di londra per scoprire che...

Coloro che decideranno di aderire entro il 14 Luglio avranno la possibilità di partecipare al congresso del PD non soltanto con diritto di parola ma di elettorato attivo e passivo. E’ la battaglia di Ponte Milvio del PD: da qui, a seconda di chi vincerà, cambierà il centro-sinistra per i prossimi 20 anni.



quindi se capisco bene, iscrivendosi adesso gia' non si potra' votare per il segretario. Giusto? (Ho scritto al circolo PD di londra per chiedere lumi. Vediamo se mi rispondono).

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