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Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda pierodm il 04/07/2009, 2:23

Alcune considerazioni del ns "campione" sono senza dubbio valide, ma....è chiaro il fatto che politicamente non ha piu' niente da dire! - Ranvit.

Bella frase, di grande effetto: ma che significa, su che cosa si basa?
Di affermazioni del genere se ne leggono in continuazione, da tutte le parti e indirizzate verso chiunque: è la politica delle frasi vuote, che hanno il solo scopo di offendere e delegittimare l'avversario "per antipatia".

Questa di D'Alema non è una Grande Intervista, ma nel suo piccolo dice più cose - e più condivisibili e concrete - di quelle che dicono i candidati che hanno "tante cose da dire".

In questa materia la situazione mi ricorda quello che notavo qualche tempo fa, assistendo a certe repliche su RAISat di vecchie trasmissioni, nelle quali c'erano Battisti, Morandi, Mina e altri, e presentate da Corrado o Bongiorno.
Ebbene, dopo anni di dilettanti allo sbaraglio, di pallidi epigoni, di ragazzotti volenterosi e tronisti ardimentosi, ascoltare "l'originale" dà come un senso di armonia, e si capisce quanta sia la distanza tra quelli e questi: si capisce soprattutto che ci si sta abituando alla mediocrità, cioè a salutare con favore prestazioni che, messe vicino a quelle dell'originale, si sgonfiano come soufflè mal riusciti. Puzzette.
E non si tratta nemmeno di "epoche", dato che in anni più recenti si sono affermati immediatamente grandi artisti come Vasco o la Nannini, e li abbiamo subito riconosciuti: non hanno fatto discorsi sul "nuovo", e nemmeno si presentavano come "nuove proposte", ma hanno semplicemente fatto bella musica e l'hanno interpretata in modo splendido, con la personalità giusta e una grande voce.

Insomma, vogliamo deciderci a dire che il problema non sono i D'Alema o i Bersani, o Francheschini - ossia la loro ipotetica mediocrità o consunzione - ma il fatto che, dopo la diaspora del PCI e lo smantellamento del PSI, la sinistra ha rinunciato ad esistere, inseguendo miraggi idelogici e fanfaluche?
Sono resonsabili i dirigenti? Certamente sì, ma altrettanto lo sono gli elettori e i militanti che li hanno seguiti: non tanto col voto (che era in gran parte obbligato) ma con l'adesione, abboccando con tutte le cioce alla deriva bipolare, al centrismo, etc.
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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda Paolo65 il 04/07/2009, 8:30

D'Alema ha la colpa,grave politicamente,di non capire che il suo tempo è passato. Egli non ha raccolto grandi successi politici ne per se ne per il partito.

Se comprendo umanamente la sua difesa non accetto che ancora voglia essere protagonista in questa fase, e stia a capo di una corrente,anche se non palesemente.

I vari D'Alema e Veltroni debbono farsi definitivamente da parte e lasciare libero il partito di produrre nuove idee e personalità politiche.

Certo, se una Serracchiani alla sua prima mossa, invece di sfidare i leader si mette dietro le loro ali,allora si può anche capire che un D'Alema possa rimanere lì dov'è per ancora molto tempo.

Le facce nuove debbono scalzare le vecchie,poliicamente parlando, e non attendere che si facciano da parte.

Però i vecchi dovrebbero anche capire quando è ora di smettere e farsi da parte.

Paolo
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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda franz il 04/07/2009, 8:49

pierodm ha scritto:Bella frase, di grande effetto: ma che significa, su che cosa si basa?

Non conosco il pensiero di Ranvit ma posso dire cosa penso io del concetto "non ha piu' nulla da dire".
Personaggi del passato hanno vissuto in quel contesto, dove era normale reagire in un certo modi agli eventi; gli obiettivi strategici erano altri; altri i metodi. Oggi la realtà è diversa. Non drammaticamente, ma sostanzialmente diversa. I personaggi del passato credono di poter reagire come allora e vorrebbero tanto che la realtà non mutasse, scalzandoli dal vertice del potere. In effetti come in una squadra di calcio si cambiano i giocatori, si cambia anche l'allenatore. Nessuna squadra al mondo ha lo stesso allenatore degli anni 90. O per lo meno questo avviene in un ambiente competitivo. Ma il nostro come sappiamo non lo è e si vive di rendita. I vecchi della politica italiana del centrosinistra, i D'Alema, i Marini, vivono di rendita, rendita politica, oltre che del lauto stipendio da parlamentari. Ogni tanto si fanno sentire, per dire siamo ancora qui e dare l'impressione di essere ancrora i grandi manovratori, dietro le quinte.

Poi l'impressione che il passato sia migliore, che gli uomini del passato siano piu' grandi e che oggi ci siano solo "puzzette" credo esista da varie migliaia di anni. Il primo a concettualizzare questo furono i greci con il mito dell'arcadia e Platone con l'idea che piu' ci allontaniamo dal passato e piu' ci allontaniamo dalle divinità, consolandoci con pallide imitazioni. Chi è infatti D'Alema se paragonato a Berlinguer e chi è costui se paragonato a Gramsci, a Lenin? E dove lo mettiamo Marx? Chiaro che personagggi storici come Alessandro, Cesare, Carlo Magno e Napoleone oggi ce li sognamo. Non facevano mica le primarie per scovarli, in quei tempi. Tuttavia ritengo che se per un esperimento spaziotemporale oggi potessero essere tra noi passerebbero inosservati e non sarebbero oggi quelli che furono un tempo. Il loro modo di pensare ed agire non funzionerebbe, non produrrebbe piu' vittorie. L'esempio che fa Piero con il mondo musicale forse è diverso perché nel campo artistico sono in gioco doti particolari che potrebbero a mio avviso essere senza tempo. Bisogna tuttavia considerare che i "Battisti, Morandi, Mina e altri" non sono certo nulla paragonati a quanto abbiamo prodotto e donato al mondo con il nostro Rinascimento. Anche qui è importante il constesto. Credo che di personaggi del genere ne esistano sempre ma il Rinascimento era il contesto adatto per il loro emergere. Dopo il Rinascimento qualche cosa si è spento (e si è acceso altrove) e personaggi come giotto e michelangelo non avrebbero nulla da dire o nessuno che li ascolta.

Eccoci tornati al punto di partenza. Il contesto è cambiato e un D'Alema ha poco o nulla da dire. Come non ha nulla da dire un Andreotti. Si puo' ironizzare sul vuoto attuale ma il giudizio vero è quello storico. Fra 100 anni di D'Alema non si parlerà piu' ma si parlerà solo, con rimpianto, di un "Pimpinicchio" qualsiasi che oggi ha 7 anni e nessuno conosce. La storia procede così. Anche Alessandro il Grande quando aveva 7 anni nessuno lo conosceva; nella sua epoca vivevano personaggi "di apparato" che oggi conosciamo solo perché li leggiamo studiando la vita di Alessandro.

Ciao,
Franz
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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda mauri il 04/07/2009, 11:24

Paolo65 ha scritto:Però i vecchi dovrebbero anche capire quando è ora di smettere e farsi da parte.
Paolo


riprendo i motivi discussi che magari dopo 7 mesi possono essere ripresi diversamente
viewtopic.php?f=4&t=746

sono andato a vedere il sito della ragazza,
http://www.serracchiani.eu/
che poi tanto ragazza non è, pensavo avesse 20-25 anni
non è di primo pelo ma quello che scrive non mi incanta e non mi dice nulla di nuovo, e le sue idee sono generiche e senza contenuti, se questo è il nuovo beh...
comunque mi fermo e aspetto a giudicare, anche perchè il suo sito è molto seguito anche se non capisco dove vadano le sue risposte se risponde
vedremo, mauri

ps
dalema è antipatico e spocchione ma quando parla dice
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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda ranvit il 04/07/2009, 11:29

La sinistra ha rinunciato ad esistere? Non è esatto! Sono gli attuali dirigenti della sinistra che non si sono adeguati ai tempi....d'altra parte sono gli stessi del 1989!

In realtà "la sinistra" in giro per il mondo ha problemi un po' ovunque. Caduto il riferimento al comunismo ma anche al socialismo democratico visti i passi compiuti dalla "destra" verso il sociale sia in campo economico che in quello dei diritti dell'uomo.
Almeno nel mondo democratico ed occidentale.

Ciononostante tra Blair e Zapatero qualche "mossa" c'è stata. Ancora di piu' ha fatto e sta facendo Obama.

In Italia il nulla!
Almeno fin'ora.....vediamo se ne esce qualcosa in occasione del prossimo Congresso.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda pagheca il 04/07/2009, 13:58

pierodm ha scritto:Alcune considerazioni del ns "campione" sono senza dubbio valide, ma....è chiaro il fatto che politicamente non ha piu' niente da dire! - Ranvit.

Bella frase, di grande effetto: ma che significa, su che cosa si basa?
Di affermazioni del genere se ne leggono in continuazione, da tutte le parti e indirizzate verso chiunque: è la politica delle frasi vuote, che hanno il solo scopo di offendere e delegittimare l'avversario "per antipatia".

Questa di D'Alema non è una Grande Intervista, ma nel suo piccolo dice più cose - e più condivisibili e concrete - di quelle che dicono i candidati che hanno "tante cose da dire".

In questa materia la situazione mi ricorda quello che notavo qualche tempo fa, assistendo a certe repliche su RAISat di vecchie trasmissioni, nelle quali c'erano Battisti, Morandi, Mina e altri, e presentate da Corrado o Bongiorno.
Ebbene, dopo anni di dilettanti allo sbaraglio, di pallidi epigoni, di ragazzotti volenterosi e tronisti ardimentosi, ascoltare "l'originale" dà come un senso di armonia, e si capisce quanta sia la distanza tra quelli e questi: si capisce soprattutto che ci si sta abituando alla mediocrità, cioè a salutare con favore prestazioni che, messe vicino a quelle dell'originale, si sgonfiano come soufflè mal riusciti. Puzzette.
E non si tratta nemmeno di "epoche", dato che in anni più recenti si sono affermati immediatamente grandi artisti come Vasco o la Nannini, e li abbiamo subito riconosciuti: non hanno fatto discorsi sul "nuovo", e nemmeno si presentavano come "nuove proposte", ma hanno semplicemente fatto bella musica e l'hanno interpretata in modo splendido, con la personalità giusta e una grande voce.

Insomma, vogliamo deciderci a dire che il problema non sono i D'Alema o i Bersani, o Francheschini - ossia la loro ipotetica mediocrità o consunzione - ma il fatto che, dopo la diaspora del PCI e lo smantellamento del PSI, la sinistra ha rinunciato ad esistere, inseguendo miraggi idelogici e fanfaluche?
Sono resonsabili i dirigenti? Certamente sì, ma altrettanto lo sono gli elettori e i militanti che li hanno seguiti: non tanto col voto (che era in gran parte obbligato) ma con l'adesione, abboccando con tutte le cioce alla deriva bipolare, al centrismo, etc.


Condivido tutto quello che dici e come ho cercato di esprimere da tempo, il votante di cs e' ormai una macchina in grado di macinare qualsiasi idea, candidato, battaglia e di ridurla in briciole. La mancanza di capacita' di elaborare, di confrontarsi, di esprimere critiche e di esprimere giudizi che non siano demagogici e' un problema, un grosso problema che ormai rischia di condizionare qualsiasi scelta. E' un fenomeno tipico dei momenti di crisi, ma che dobbiamo cercare in qualche modo di impegnarci a superare. La critica spietata va bene, ma solo se si salva almeno qualcosa.

Detto questo, penso che comunque D'Alema avrebbe fatto bene ad andarsene via. Se lo avesse fatto queste discussioni non avrebbero ragione di esistere. E' quello che fanno di solito le persone che perdono (e ripetutamente) nei famosi paesi normali. Si deve sapere uscire dalla politica attiva cosi' come ci si e' entrati. Ma, ancora, il problema e' che l'Italia non e' ancora abbastanza matura da abituarsi a questa idea. Se Tizio sparisce, i giornalisti lo assaltano, i candidati lo cercano, gli elettori cominciano con i si pero' e i distinguo e tutti assumono (a ragione, quasi sempre) che in realta' da dietro Tizio muova ancora le fila delle sue marionette.

Io credo che la situazione potrebbe cambiare nel PD in tempi relativamente brevi. Sono ottimista (urca!). Badate bene: non bastera' la nomina di Tizio o Caio a segretario. Sebbene segua la candidatura di Marini con interesse (ma manca ancora una dichiarazione di intenti) so che non sara' facile per lui o per chiunque altro riformare il partito, anche perche' agiranno all'interno di un partito e di un sistema abituato a certe manfrine, dove pochi sono realmente in grado di mettere avanti il bene comune sacrificando qualcosa. Nel PD mancano soprattutto competenze, la capacita' di attrarre contributi dal mondo reale chi ha idee nuove, vecchio o giovane che sia. L'avere accesso alle chiavi del partito e' una specie di "premio" per potenti, piu' che un premio per bravi con delle idee. Leggevo che Steven Chu, che e' il ministro per l'energia USA di Obama, e' un premio Nobel per la Fisica, ha diretto il Lawrence Berkeley National Laboratory (uno dei migliori laboratori USA e nel mondo), ha ottenuto 500 MUS$ dalla BP per fondare un laboratorio di Energy Bioscience. Noi avremmo Rubbia, per esempio, ma anche costui e' rimasto impantanato nella direzione di un Ente, l'ENEA, che e' in condizioni disastrose, politicizzato, uno spreco di danaro pubblico mai visto.

Auguro a Marini, o Franceschini, o a Bersani, chiunque venga nominato, di capire che data la gravita' della situazione, senza un network di competenze **eccezionali**, di persone competenti E creative, magari prese a prestito da un altro Paese, o quantomeno con una visione globale dei problemi, non si possono individuare quelle idee nuove, quelle alternative, che fanno di un partito un grande partito. Auguro a costui, inoltre, di non credere che la fine di Berlusconi, che accadra' prima o poi se non altro per motivi biologici :) coincida necessariamente con la vittoria del centrosinistra. Gia' troppe volte c'e' stato un terzo incomodo che ha sparigliato le carte all'ultimo momento. Quando parlo di modernita' penso che il primo passo sia trovare queste risorse umane e dargli spazio, prima nel PD, poi al governo, e poi per modernizzare l'Italia. Senza uno di questi passaggi qualsiasi risultato sara' inutile e secondario. Non basta essere onesti e lavoratori per cambiare un paese. Ci vuole anche la capacita' di creare e guidare un team, a meno che - come nel caso di SB - non si evochi il sistema di comando "a bandiera": un capo supremo e tutte nullita' sotto totale controllo nei posti chiave.



Detto questo, vi informo che per motivi personali (di lavoro) non saro' piu' in grado di seguire il forum nel prossimo periodo. Mi sta togliendo troppo tempo che invece devo dedicare ad alcune cose importanti per me, per la mia famiglia e per il mio lavoro che e' in una fase particolarmente critica. Lo dico non perche' penso che il forum ne risentira' (ci mancherebbe ;) ) ma per evitare che qualcuno possa pensare che la mia futura assensa sia frutto di malumori o polemiche. Ogni tanto comunque mi faro' vivo.

Un saluto
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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda Gab il 04/07/2009, 14:36

Rutelli: sto con Franceschini
ma a due condizioni

ROMA - Al termine della due giorni in cui si sono riuniti i "Liberi Democratici", Francesco Rutelli annuncia di appoggiare la candidatura alla guida del Pd di Dario Franceschini. Ma è un sostegno condizionato dal rispetto di due paletti: "Il suo programma deve essere compatibile con i nostri obiettivi - precisa Rutelli - e la responsabilità del partito sia a livello centrale che territoriale deve essere improntata sulla condivisione leale e trasparente". Se così non sarà, avverte Rutelli, "resteremo democratici ma saremo molto più liberi".

Sti cazzi! Direbbero nella citta' eterna.
Mi sa che la mia simpatia per Franceschini subisce un colpo gravissimo!
Come dire , anche i supporters fanno la differenza!

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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda ranvit il 04/07/2009, 14:58

Gab : "Sti cazzi! Direbbero nella citta' eterna.
Mi sa che la mia simpatia per Franceschini subisce un colpo gravissimo!
Come dire , anche i supporters fanno la differenza!



Gab, ogni tanto siamo d'accordo! L'abbraccio di Rutelli e soprattutto della Binetti sarà mortale per Franceschini....e non è che gli altri già dichiarati fossero migliori!

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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda ranvit il 04/07/2009, 15:10

pagheca ha scritto:.....................................................
Io credo che la situazione potrebbe cambiare nel PD in tempi relativamente brevi. Sono ottimista (urca!). Badate bene: non bastera' la nomina di Tizio o Caio a segretario. Sebbene segua la candidatura di Marini con interesse (ma manca ancora una dichiarazione di intenti) so che non sara' facile per lui o per chiunque altro riformare il partito, anche perche' agiranno all'interno di un partito e di un sistema abituato a certe manfrine, dove pochi sono realmente in grado di mettere avanti il bene comune sacrificando qualcosa. Nel PD mancano soprattutto competenze, la capacita' di attrarre contributi dal mondo reale chi ha idee nuove, vecchio o giovane che sia. L'avere accesso alle chiavi del partito e' una specie di "premio" per potenti, piu' che un premio per bravi con delle idee. Leggevo che Steven Chu, che e' il ministro per l'energia USA di Obama, e' un premio Nobel per la Fisica, ha diretto il Lawrence Berkeley National Laboratory (uno dei migliori laboratori USA e nel mondo), ha ottenuto 500 MUS$ dalla BP per fondare un laboratorio di Energy Bioscience. Noi avremmo Rubbia, per esempio, ma anche costui e' rimasto impantanato nella direzione di un Ente, l'ENEA, che e' in condizioni disastrose, politicizzato, uno spreco di danaro pubblico mai visto.

Auguro a Marini, o Franceschini, o a Bersani, chiunque venga nominato, di capire che data la gravita' della situazione, senza un network di competenze **eccezionali**, di persone competenti E creative, magari prese a prestito da un altro Paese, o quantomeno con una visione globale dei problemi, non si possono individuare quelle idee nuove, quelle alternative, che fanno di un partito un grande partito. Auguro a costui, inoltre, di non credere che la fine di Berlusconi, che accadra' prima o poi se non altro per motivi biologici :) coincida necessariamente con la vittoria del centrosinistra. Gia' troppe volte c'e' stato un terzo incomodo che ha sparigliato le carte all'ultimo momento. Quando parlo di modernita' penso che il primo passo sia trovare queste risorse umane e dargli spazio, prima nel PD, poi al governo, e poi per modernizzare l'Italia. Senza uno di questi passaggi qualsiasi risultato sara' inutile e secondario. Non basta essere onesti e lavoratori per cambiare un paese. Ci vuole anche la capacita' di creare e guidare un team, a meno che - come nel caso di SB - non si evochi il sistema di comando "a bandiera": un capo supremo e tutte nullita' sotto totale controllo nei posti chiave.


Detto questo, vi informo che per motivi personali (di lavoro) non saro' piu' in grado di seguire il forum nel prossimo periodo. Mi sta togliendo troppo tempo che invece devo dedicare ad alcune cose importanti per me, per la mia famiglia e per il mio lavoro che e' in una fase particolarmente critica. Lo dico non perche' penso che il forum ne risentira' (ci mancherebbe ;) ) ma per evitare che qualcuno possa pensare che la mia futura assensa sia frutto di malumori o polemiche. Ogni tanto comunque mi faro' vivo.

Un saluto
pagheca



Mi spiace davvero molto che il tuo lavoro ti assorbirà tanto da non lasciarti spazio per noi.....ma mi rendo conto che evidentemente non hai alternativa. Ti faccio i miei piu' cari auguri e "in bocca al lupo"!

Per il resto dici davvero bene (quanto da me messo in grassetto). Già qualche giorno fa avevi fatto un discorso sacrosanto sulla necessità che il Pd si dia un obiettivo grande per il Paese. Lo dico, a modo mio, da tempo : i discorsi "interni" al Pd, come ancora ieri ha fatto D'Alema, hanno stancato grandemente gli elettori...e da parecchio tempo.

Per tornare al governo ci vuole una proposta per il Paese che "riscaldi i cuori e la mente". Viceversa "il terzo" degli elettori potenzialmente disponibile continuerà a preferirci quel biricchino di Berlusconi e/o anche un suo successore...

Vittorio
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Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

Messaggioda pierodm il 05/07/2009, 2:14

Condivido sia Franz, sia Pagheca e anche Ranvit, nel momento in cui rinuncia alla solita invettiva rituale e prova a mettere una punta del piede nel merito.

Di Franz non condivido, però, il minimalismo storico: le puzzette sono puzzette in sé, non in quanto "appaiono" meno carismatiche - o meglio, appaiono in quanto sono.
Berlinguer nessuno si sognava di metterlo a confronto con Gramsci, e questo con Marx, e questo con Aristotele.
Quello che definisce una puzzetta è la deficienza sulle necessità del momento, o la riduzione del momento ad una dimensione piccola piccola: ogni tempo ha i suoi grandi e i suoi mediocri, ma quello che c'interessa è la natura e il contenuto della grandezza e della mediocrità, e questi sono valori in qualche modo "assoluti".
Nel leggere le opere di Cicerone, per esempio, non può sfuggire la sensazione che si tratti di un democristiano ante litteram, e nemmeno un "cavallo di razza" ma un opportunista e un conformista che non ha prodotto nessuna idea veramente brillante, né per allora né per oggi.
Ben diverso il giudizio su un autore come Tacito, o per altri versi Orazio, o sulla vicenda dei fratelli Gracchi, o lo stesso Silla, e con grande scorno di Cicero assai più interessante appare la figura proprio di Catilina.

Sono però molto in sintonia con Franz circa la prevalenza del contesto sull'individuo, se ho ben capito: del resto l'ho detto tante volte che la mediocrità di certi uomini di oggi è data - ossia ci appare tale - non come giudizio sulla "intelligenza" personale, ma come conseguenza di una debolezza ideologica e culturale della parte che rappresentano, e questa a sua volta deriva da una scelta, da un indirizzo del "convoglio culturale" sul quale si trovano.
Ho più volte espresso la mia opinione in merito: se la scelta della sinistra è quella fatta negli anni '90, non ci sono "geniacci" che tengano, non ci sono profeti né condottieri che ne posano assicurare l'autorevolezza e la forza.
Oggi un Berlinguer probabilmente non farebbe politica, forse la farebbe ma non nel PD, forse proverebbe a farla nel PD ma sarebbe ignorato o seppellito sotto un cumulo di obiezioni, o forse si perderebbe in schermaglie avvilenti e inconcludenti con i vari Rutelli o Parisi: certo è che un Berlinguer non avrebbe la possibilità di primeggiare in quanto personalmente"eroico" e altamente "superiore", come se fosse il portatore di un filtro magico, una specie di "signore degli anelli" in possesso dell'ultimo sigillo.
Berlinguer è stato quello che è stato in quanto aveva dietro di sé non solo e non tanto un "partito", ma una tradizione, una cultura, un popolo, ai quali ha saputo dare una voce e una faccia, e aggiungere un accento personale di rigore e di serietà, di carisma. Ma il carisma da solo è nient'altro che una dote da attore, la virtù di un casanova buono per giovanette in tempesta ormonale.
Se, in un momento passaggio e di trasformazione, si dà la necessità di "creare" una cultura e un "popolo" contestualmente alla fornitura di una voce e di una faccia, c'è bisogno di idee, idee, idee. Di intelligenza, di una lettura del mondo e della capacità di raccontarla: questo è valido oggi, com'era valido cinquanta, cento o duemila anni fa.
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