Manuela
Sulla nostalgia e la gioventù parleremo, forse, in un altro momento, cara Manuela.
Il fallimento del "partito leggero" non è il fallimento di un fatto, ma di un'ipotesi, o meglio di un quadro mentale nel quale crescono e nascono ipotesi imprecise o impraticabili, o meglio ancora nascono fughe in tutte le direzioni pur di non affrontare la vera e unica sostanza del problema - che nel caso della creazione o rifondazione di un partito riguardano prima i contenuti e poi l'eventuale forma, tanto per essere schematici e un po' rudimentali.
Tu dici : " ... sono d'accordo con chi teorizza che la corruzione è connaturata al potere. Allora occorre un'azione correttiva rispetto al sistema di acquisizione, di mantenimento, di sanzionamento del potere stesso. Occorre immaginare un sistema che restituisca ai cittadini ... la funzione di delega e ritiro del potere, in modo che chi lo detiene debba rispondere dell'uso che ne fa. "
Io non sono invece del tutto d'accordo con la prima frase citata.
Il potere è già in sé una corruzione della "persona" come ente etico, in quanto la esalta come ente funzionale, su questo siamo d'accordo.
Ma ciò non significa che chi ha potere incentiva i corrotti e i malfattori: questa è solo una delle varie eventualità.
C'è poi un'altra considerazione da fare: l'equilibrio tra corruzione e utilità, o meglio tra la natura corrotta del potere in quanto tale, e il fine che giustifica il potere stesso, ma qui credo che invaderemmo il campo della filosofia pura.
Quanto al resto, il sistema di cui tu parli esisterebbe già, e sarebbe la democrazia con tutte le sue istituzioni.
Solo che è dimostrato che chi detiene il potere non risponde per niente o assai limitatamente dell'uso che ne ha fatto.
Nel caso di Bush, per esempio, "rispondere" significherebbe vestrsi con abiti da lavoro e andare a spalare le macerie in Irak, o a prestare quattro anni di servizio in un ospedale da campo, dopo aver devoluto tutte le proprie risorse in dollari alle famiglie dei caduti americani e irakeni, etc: forse esagero (?), ma francamente non bastano le scuse, dopo aver provocato il finimondo, mentendo sapendo di mentire.
Quindi la tua ipotesi dovrebbe tradursi in una riforma della democrazia e delle sue istituzioni, in senso sostanziale e non come manutenzione del sistema esistente: ciò richiederebbe un cambiamento del "fine" di queste riforme, senza darle per scontatre secondo parametri ormai superati dall'evidenza della realtà.
La nostra "sinistra", invece, ha mostrato in questi anni di non porsi affatto il problema in questi termini, accontentandosi di borbottare concetti rimasticati e banali, riciclati da un liberalismo antiquato e mal riciclato.