franz ha scritto:Se la spesa pubblica, anche clientelare, cresce, sale anche il PIL. Ma non è vera crescita. Bisognerebbe calcolare separatamente la crescita del valore aggiunto (privato) e quella della spesa statale. In base ai dati di google publica data explorer, si vede che quando il nostro debito è salito, la crescita è rallentata e poi è diventata diventata negativa; i momenti di crescita decente sono stati quelli in cui il nostro debito scendeva (grazie all'azione del governo Prodi). Naturalmente la nostra crescita è stata sempre piu bassa di quella degli altri; noi siamo sempre il fanalino di coda, grazie alla zavorra che ci portiamo. Per me in 3 o 5 anni è possibile vedere 200 miliardi di asset (immobili, azioni, concessioni) utilizzando un fondo d'investimento privato misto, accessibile ai piccoli risparmiatori. Invece di comprare BOT i risparmiatori compreranno quote di questo fondo. Considerando che nel 2013 ci sono piu' di 400 miliardi di titoli di debito pubblico da rinnovare e in 3 o 5 anni ne avremo quasi 1000, non dovrebbe essere un problema fare uno scambio tra 200 miliardi di BOT in meno da emettere e 200 miliardi di quote di fondi, che tra l'altro dovrebbero avere una redditività buona, attorno al 5%, senza incidere sulle casse dello stato. Il meccanismo è semplice: si passa la proprietà degli asset al fondo e questo raccoglie quote dei risparmiatori, per ripagare lo stato. Se nel fondo c'è roba buona (immobili di reddito, azioni finmeccanica e tutte le altre) il successo della vendita è assicurato.
Se dovessi applicare la tua logica per cui la vera crescita è rappresentato dal valore aggiunto privato, dovrei presupporre che le imprese che vincono appalti pubblici (edilizia, informatica, servizi, ecc.), che costituiscono spesa statale, non contribuiscono alla vera crescita.
per quanto riguarda i dati su debito e crescita, potrei affermare che non è vero che la nostra crescita rallenta al crescere del debito, ma che il debito aumenta al rallentare della crescita. che l'azione dei governi Prodi è stata possibile perchè l'economia andava bene. Potrei spostare l'accento sull'importanza della crescita invece che sul debito.
anche perchè il livello delle entrate è diverso a seconda di come va l'economia così come una certa tipologia di uscita (gli ammortizzatori sociali). è più facile registrare un deficit e quindi un aumento del debito in una situazione di crisi economica piuttosto che in una congiuntura favorevole.
poi che il debito sia un fardello non lo discuto, semplicemente non partirei dal presupposto che sia la causa o una delle cause principali in cui ci troviamo e non credo che sia buon senso perdere tempo con piani di rientro in pochi anni al di sotto di una soglia simbolica, il cui calcolo (e di conseguenza il successo) è strettamente collegato all'andamento di un'altra variabile (il PIL). Variabile sul cui andamento interventi troppo drastici sul lato del debito possono avere effetti negativi.
La proposta del fono di investimenti misto, non mi convince.
intanto perchè il suo successo è legato al "se c'è roba buona".
Definire cosa sia roba buona non è semplice, soprattutto a livello di immobili.
quindi dire che non ci dovrebbe essere problema a scambiare 200 miliardi di BOT con 200 milarid di quote del fono è decisamente ottimistico.
franz ha scritto:Su questo sono ampiamente d'accordo. Ma proviamo a chiederlo ai diretti interessati. Sarebbero favorevoli? Il ministro ha detto che gli aumenti spettano al tavolo della trattativa sindacale nell'ambito del nuovo contratto. Ma i sindacati ed i lavoratori cosa vorrebbero? Lavorare il 33% di piu', pagati il 33% di piu' ... e perdere il 33% di lavoratori (esuberi)? Ognuno penserebbe "ho una possibilità su 3 di perdere il posto e 2 su tre di lavorare e guadagnare di piu'.
Bel dilemma.
i diretti interessati, con proteste e scioperi, mi pare abbiano già detto quello che vogliono.