da Manuela il 30/04/2013, 8:27
Lodes sa certamente parlare per sé, ma, se posso intromettermi, a me sembra che tu finga di non capire.
La "questione generazionale" esiste nel momento in cui ci si guarda indietro e si dà un giudizio complessivo su quanto è accaduto. La nostra generazione, ci piaccia o meno, ha avuto un'occasione storica: la caduta del muro di Berlino rimetteva in moto la storia, cambiandone i punti di riferimento. In Italia si poteva finalmente uscire dalla "democrazia bloccata" per costruire una democrazia dell'alternanza, e un sistema politico-istituzionale più moderno ed efficace. Si poteva fare dell'Italia un paese europeo a tutti gli effetti, non solo per la moneta. Questo compito "generazionale" è stato obiettivamente disatteso. Certo, c'è chi ci ha provato di più, chi di meno, chi ha guardato da un'altra parte, chi ha remato contro. Ma la sconfitta è di tutti. Non mi basta affatto sapere che la maggior parte di questi anni ha governato la destra, per cui su di lei ricade la maggior responsabilità; al contrario, penso che sulla sinistra ricada l'enorme responsabilità di aver permesso che questo accadesse, dato che non è stata in grado di proporre un'alternativa credibile (e duratura) all'elettorato.
Per questo ci si permette di dare un giudizio complessivo, "generazionale", che, certo, non impedisce di vedere le differenze, ma che non può esimersi dalla conclusione che tutta questa generazione deve cedere il passo ad un'altra, che ha il diritto di dare le sue risposte, quali che siano, alle domande del presente e del futuro. Prima è, meglio è.
Cacciari (ribadisco. un gran cervello) è figlio anche lui di quell'epoca: ha avuto intuizioni profonde, ha lottato perché le cose andassero in modo diverso da come sono andate, trovandosi per lo più inascoltato. Ma, oggi, dà una risposta che guarda all'indetro, e non tiene conto che le nuove generazioni hanno forse risposte diverse dal ritorno ossessivo al riferimento PCI-DC.
Manuela