La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Perché non avremo mai un Obama o un McCain

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Perché non avremo mai un Obama o un McCain

Messaggioda Paolo65 il 15/09/2008, 13:56

Anche io spero che Obama vinca in quanto potrebbe essere un altro esempio su come potrebbe essere un leader del PD.

Forse dopo Blair un Obama potrebbe far capire agli elettori del PD che il leader che vorrebbero non può essere quello di 20 anni fa.

Oggi anche nel PD serve un leader che sappia coniugare i valori positivi della sinista(non comunista) con valori liberali. Che sappia inviare senza ritenere di tradire nessun ideale, truppe in un teatro di guerra,oppure liberalizzare in modo ampio il mercato del lavoro ed il quadro economico in generale.

Se invece si guarderà ad Obama come si guardò a JFK, spacciandolo per un pacifista, quando è stato quel presidente ad inziare la guerra in Vietnam, allora saremo di fronte alla solita pia illusione,tipica di molti elettori di CS,che naufragherà nella solita grande delusione.

Paolo
Paolo65
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 693
Iscritto il: 15/07/2008, 14:23

Re: Perché non avremo mai un Obama o un McCain

Messaggioda pagheca il 15/09/2008, 16:04

lucameni ha scritto:Anche.
Una cosa non esclude l'altra.
Anzi forse l'una è concausa dell'altra. E viceversa.


Certamente. Tra politica e elettorato c'e' lo stesso rapporto che c'e' tra la batteria e e un motore a scoppio: l'una serve ad avviare l'altro, poi il secondo manterra' in funzione il primo :).

A me sembra che nel momento attuale non ci siano in Italia le condizioni perche' un leader serio, e/o una politica seria, e/o un progetto serio, vengano accettati in Italia da una maggioranza di cittadini. Esattamente per le stesse ragioni per cui ad un serio Al Gore e' stato preferito un George W. Bush in un'America disorientata e disattenta. Mi stupisco sempre di come in molti dimentichino questa lapalissiana verita'. Tu puoi prendere il migliore leader politico del pianeta e sara' prima massacrato dai meccanismi interni della politica italiana, e poi da un elettorato diffidente, incapace di comprendere o anche solo di interessarsi a discutere di proposte politiche serie. E' esattamente quello che e' successo a Veltroni, che in piu' di suo ci ha messo il fatto di non esserlo (il migliore leader politico del pianeta) e un sacco di errori politici.

Se questo problema non ci fosse sarebbe relativamente facile risolvere le contraddizioni del sistema politico-istituzionale nonche' la crisi economica Italiana, ma le nostre batterie sono scariche, l'alternatore inutile e il motore a scoppio inutilizzabile senza una spintarella (ok ok, sto andando un po' in la' con i paragoni...). Ma appunto, il problema c'e' e quello che bisogna trovare e' un grimaldello che costringa al sistema di riavviarsi. Questo grimaldello non e' necessariamente il migliore politico immaginabile con il programma piu' serio e onesto del pianeta. E' solo uno strumento a tempo che deve svolgere la sua funzione e sparire. Questo grimaldello potrebbe essere stato paradossalmente, a suo tempo, Berlusconi, grazie al suo potere mediatico ed economico, ma non lo e' stato e anzi ha incancrenito la situazione. Walter Veltroni nemmeno puo' esserlo perche' non ne ha - sulla base dei risultati ottenuti e di quanto visto finora - le capacita'. Chi sia e dove sia costui io non lo so, ma ho fiducia che un giorno apparira' spinto dalle crescenti difficolta' economiche e istituzionali, e anche dai sempre piu' frequenti contatti della gente con nazioni "normali", che spingeranno quella parte rilevante di elettorato a farsi un esame di coscienza e a domandarsi "dove ho sbagliato?".

Come vedi, non credo che il problema sia che l'elettorato debba cambiare, ma nemmeno aspettarsi che sia il "capo" a trovare la soluzione. Credo che le due cose possano solo andare di pari passo. Criticare Veltroni perche' ha perso in queste condizioni e' assurdo. Criticarlo per quello che ha fatto ha invece molto senso e anzi secondo me WV si sarebbe dovuto dimettere. Analogamente, aspettarsi un Obama o un McCain in Italia e' naif. Una persona cosi' sarebbe come la classica fabbrica nel deserto. Nel sistema politico ed elettorale verrebbe fatto a pezzi in un attimo, sarebbe poco credibile.

Mi auguro che almeno Obama lo sia in questa America (ma ci credo poco o nulla).

saluti
pagheca
pagheca
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1135
Iscritto il: 19/06/2008, 10:12
Località: Santiago

Re: Perché non avremo mai un Obama o un McCain

Messaggioda pierodm il 16/09/2008, 3:41

La domanda che dà il titolo all'argomento è interessante, e la risposta più giusta e sintetica l'ha data Pagheca: è una questione di elettorato. E' quasi sempre una questione di elettorato: è il buon cittadino che fa il buon governo.

Detto questo, rimane da decidere se sia da farsi venire l'acquolina in bocca per un Obama e un McCain - ci metto entrambi, non solo perché il titolo lo dice chiaramente, ma anche perché credo di interpretare bene il senso del titolo stesso, che allude non tanto ai personaggi in sé, quanto al sistema che produce una netta e limpida contrapposizione.
Ovviamente, non credo che sia il caso di avere un ideale del genere: le situazioni politiche non sono traslocabili, e - nei limiti in cui lo sono - in Italia abbiamo già operante una bella fornitura di americanità, con gli splendidi risultati che vediamo.
Ma lasciamo da parte questo aspetto del discorso.

Il fatto è che, sia pure con i limiti che sappiamo, la campagna elettorale americana si svolge trattando alcuni temi specifici, per cui "Obama" e il suo antagonista, come prima Clinton e Bush, etc, si caratterizzano anche come tipologie diverse di proposta, e non solo come "maschere", una bianca e una nera, una con l'elemetto e una senza: è una diversità mutevole, molto giocata sui sondaggi, e probabilmente noi europei la percepiamo più profonda e più vera di quanto non sia realmente, riconducendola a parametri tutti nostri.
Ma comunque un accenno alla concretezza c'è.

Nella nostra discussione - su questo come su altri temi - invece il rinnovamento, il riformismo, la qualità della leadership, etc, sono giocati solo sugli espedienti elettoralistici e sulla formazione delle alleanze, sulle inclusioni e sulle esclusioni.
I problemi reali spariscono, o meglio sono evocati solo come sfondo della rappresentazione.
Anzi, peggio ancora: gli unici problemi "reali" dei quali stiamo a discutere sono quelli imposti dalla propaganda berlusconiana - o nel caso di Roma da quella alemanniana - che nel frattempo è diventata azione di governo: come se la vera e propria tragedia sociale nazionale non sia la miseria degli stipendi, il lavoro, e un'economia dominata dalle rendire e dai corporativismi d'ogni genere e d'ogni livello, e - se proprio volessimo slanciarci in un'avventura temeraria - la degenerazione culturale, dalla scuola all'informazione e alla ricerca.

La figura d'ogni candidato presidente americano deve per forza presentarsi con il carisma d'un monarca, dato il sistema.
Da noi non c'è questo bisogno, grazie a dio, e quindi inutile ricercarne i segni, veri o fasulli che siano: l'imitazione più riuscita di un taumaturgo che siamo capaci di produrre ce l'abbiamo già in Berlusconi, che basta e avanza.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Perché non avremo mai un Obama o un McCain

Messaggioda pagheca il 17/09/2008, 10:04

Mi e' capitato di leggere questa lettera inviata alla rubrica di Severgnini sul Corriere online che secondo me e' abbastanza indicativa di un certo modo di vedere la situazione politica del centrosinistra di oggi. Anche le conclusioni mi sembrano tutto sommato corrette nel senso che mentre una lotta al vertice indebolirebbe a questo punto la situazione (straordinariamente simile a quella odierna del Labour inglese, che pero' e' al potere) le sue dimissioni subito dopo le elezioni avrebbero messo il PD al centro dell'attenzione e sarebbe stato un po' come un tabula rasa. Anch'io condivido una certa stima piu' personale che politica per Veltroni e la sua campagna elettorale (e infatti ho votato PD, contrariamente al mio orientamento politico), ma penso che politicamente sia stato un grave errore non adottare un comportamento netto e mollare al momento giusto, come invece ha fatto encomiabilmente Prodi.

Voi che ne pensate?

__________________________________________
da http://www.corriere.it/solferino/severg ... -17/04.spm.

Veltroni imballato


Egregio BSev:
non ti pare che Veltroni sia un po' imballato? Sono un elettore di centrosinistra (non militante, nésimpatizzante), che ha apprezzato la campagna elttorale del nostro: brillante e generosa, purtroppo (per me e per chi la pensa come me) perdente. Dopo, però, tutte, o quasi, le sue iniziative in qualità di capo dell'opposizione mi sono parse - come dire? - stonate. Le ultime ne sono un chiaro esempio. La richiesta di voto agli immigrati può essere considerata commendevole e, forse, condivisible (io, in realtà, qualche dubbio ce l'ho), ma appare, almeno a me, fuori tempo politico, quando i diritti degli immigrati, degli stranieri appaiono sotto attacco in aspetti ben più essenziali. La polemica relativa alla scarcerazione degli ultras napoletani è poi stato un evidente autogol: il governo ha avuto buon gioco nel sostenere che la scarcerazione è stata, in realtà, opera dei magistrati, zittendo il nostro e approfittando dello splendido assist per lanciare un nuovo attacco, questa volta di fioretto e non, come d'uso, di clava, alla magistratura.
In conclusione, forse, nei partiti veri è finalmente giunto il momento che chi perde lasci il passo, al di là del valore delle persone (e Veltroni è sicuramente persona di valore, come lo sono anche Al Gore e Ségolène Royal). Certo è che non mi pare di scorgere tra i baldi giovani del Pd un Tony Blair o un Gehrard Schroeder anni Novanta.
Con stima e un filo di depressione,

Carlo Nicoletti , carlo.nicoletti@hotmail.it
Veltroni imballato? L'opposizione è un mestieraccio (soprattutto quando la TV è in mano al governo). Comunque sono d'accordo. WV è una persona valida, e in primavera ha condotto una dignitosa campagna elettorale. Peccato che credesse VERAMENTE di vincere. Invece ha perso. E chi perde, secondo me, dovrebbe lasciare il passo.
pagheca
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1135
Iscritto il: 19/06/2008, 10:12
Località: Santiago

Precedente

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite