lucameni ha scritto:Anche.
Una cosa non esclude l'altra.
Anzi forse l'una è concausa dell'altra. E viceversa.
Certamente. Tra politica e elettorato c'e' lo stesso rapporto che c'e' tra la batteria e e un motore a scoppio: l'una serve ad avviare l'altro, poi il secondo manterra' in funzione il primo

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A me sembra che nel momento attuale non ci siano in Italia le condizioni perche' un leader serio, e/o una politica seria, e/o un progetto serio, vengano accettati in Italia da una maggioranza di cittadini. Esattamente per le stesse ragioni per cui ad un serio Al Gore e' stato preferito un George W. Bush in un'America disorientata e disattenta. Mi stupisco sempre di come in molti dimentichino questa lapalissiana verita'. Tu puoi prendere il
migliore leader politico del pianeta e sara' prima massacrato dai meccanismi interni della politica italiana, e poi da un elettorato diffidente, incapace di comprendere o anche solo di interessarsi a discutere di proposte politiche serie. E' esattamente quello che e' successo a Veltroni, che in piu' di suo ci ha messo il fatto di non esserlo (il migliore leader politico del pianeta) e un sacco di errori politici.
Se questo problema non ci fosse sarebbe relativamente facile risolvere le contraddizioni del sistema politico-istituzionale nonche' la crisi economica Italiana, ma le nostre batterie sono scariche, l'alternatore inutile e il motore a scoppio inutilizzabile senza una spintarella (ok ok, sto andando un po' in la' con i paragoni...). Ma appunto, il problema c'e' e quello che bisogna trovare e' un
grimaldello che costringa al sistema di riavviarsi. Questo
grimaldello non e' necessariamente il migliore politico immaginabile con il programma piu' serio e onesto del pianeta. E' solo uno strumento a tempo che deve svolgere la sua funzione e sparire. Questo grimaldello potrebbe essere stato paradossalmente, a suo tempo, Berlusconi, grazie al suo potere mediatico ed economico, ma non lo e' stato e anzi ha incancrenito la situazione. Walter Veltroni nemmeno puo' esserlo perche' non ne ha - sulla base dei risultati ottenuti e di quanto visto finora - le capacita'. Chi sia e dove sia costui io non lo so, ma ho fiducia che un giorno apparira' spinto dalle crescenti difficolta' economiche e istituzionali, e anche dai sempre piu' frequenti contatti della gente con nazioni "normali", che spingeranno quella parte rilevante di elettorato a farsi un esame di coscienza e a domandarsi "dove ho sbagliato?".
Come vedi, non credo che il problema sia che l'elettorato debba cambiare, ma nemmeno aspettarsi che sia il "capo" a trovare la soluzione. Credo che le due cose possano solo andare di pari passo. Criticare Veltroni perche' ha perso in queste condizioni e' assurdo. Criticarlo per quello che ha fatto ha invece molto senso e anzi secondo me WV si sarebbe dovuto dimettere. Analogamente, aspettarsi un Obama o un McCain in Italia e' naif. Una persona cosi' sarebbe come la classica fabbrica nel deserto. Nel sistema politico ed elettorale verrebbe fatto a pezzi in un attimo, sarebbe poco credibile.
Mi auguro che almeno Obama lo sia in questa America (ma ci credo poco o nulla).
saluti
pagheca