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Nel Pd non c'è il leader

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda Iafran il 03/02/2011, 12:51

Ranvit, cerca di domandarti le cause del debito dell'Italia (sempre in aumento) e ci trovi la spiegazione del "... mazzo così ... con buona pace di tanti" ... onesti contribuenti italiani, che saranno chiamati a risanarlo.
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda flaviomob il 03/02/2011, 13:09

Quando è nato il PD, la leadership di Veltroni appariva molto forte e determinata. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il peggior risultato per la coalizione che si opponeva a Berlusconi (il 37% o giù di lì). 100 deputati di differenza alla camera. Eppure il leader c'era, usava il carisma personale, il partito era piuttosto compatto. Lo si è scagliato contro Prodi, lo si è fatto fuori, si è rivitalizzato il Berluscon morente. Forse era quello il partito che piaceva alla Loggia.
Missione compiuta, compagni!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda ranvit il 03/02/2011, 13:20

Ragazzi....che vi devo dire.
Io sto bene comunque, anche all'opposizione (anche se come italiano mi vergogno).
Mi pare che siate voi a soffrire di piu'...continuate pure cosi'. :D :roll: :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda cardif il 03/02/2011, 13:55

trilogy ha scritto:Penso che qua, tutto sommato, colga un aspetto reale della psicologia del CS.
pierodm ha scritto:La scoperta delle acque calde.

Appunto.

Che a sinistra non si senta l'esigenza di un capo è una valutazione già fatta da tempo; è una cosa che fa e faceva parte intrinseca della sinistra.
Non concordo sul fatto che a questo si sia arrivati dopo la caduta del comunismo. Lui cita Togliatti e Berlinguer come esempi di Capi Indiscussi, prima della caduta del comunismo. Ma questi hanno mostrato un maggior carisma per le loro idee; niente a che vedere con i Capi Indiscussi tipo Mussolini o Mubarak; niente a che vedere con il S.S. Berlusconi a cui fa riferimento lui. Chi se l'immagina Berlinguer telefonare in una trasmissione e dire ad un parlamentare europeo: "alzati ed esci" ?

EGdL dice: "di tutto possano e debbano decidere tutti".
Errata interpretazione del fatto che tutti possano contribuire (non decidere) alla formulazione di un programma, di una scelta, di una posizione in parlamento; che però alla fine è univoca. Ferma restando la possibilità di conservare la propria opinione, ove possibile. Chi non si integra col pensiero dominante (es. Binetti) o chi cerca spazi di
autonomia e visibilità (es.Rutelli) esce per altri motivi; ma mica potevano pensare di imporre le loro convinzioni e condizioni a tutti. Dalla 'cosa' di Berlusconi (che non so cos'è, ma non un partito) si è cacciati fuori se si dissente dal detentore del PPI (Pensiero e Potere Indiscusso: da Tiziana Parenti a Fini)

EGdL dice: "L’idolatria per i codici".
Le regole vengono stabilite per il convivere civile; e devono rispettarle tutti. Certo, Ghedini ha detto che "le leggi sono uguali per tutti, ma la loro applicazione può essere diversa". Non condividere questa opinione è idolatria? Valàvalàvalà

EGdL dice: "L’odio per Berlusconi". Pure Caino era odiato, ma perché aveva ucciso il fratello. Non si chiede se l' S.S. Berlusconi è 'odiato' per quello che ha fatto dagli anni '70 e per quello che non fa oggi il suo governo. Non si chiede se è per i 'valori' di cui è portatore, che, pare, comincino ad essere indigesti anche alla Chiesa (che non cominci a odierlo anche lei?). Ma poi 'odiato' lo dice lui. Io voglio solo che se ne vada per i danni che ha fatto e per quello che non fa al governo; personalmente gli darei pure il salvacondotto a vita.
Secondo me, naturalmente.
Per Iafran: invito accolto.
Ultima modifica di cardif il 03/02/2011, 19:36, modificato 1 volta in totale.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda matthelm il 03/02/2011, 14:44

Che nel Pd non vi sia, dalla fondazione, un leader/segretario che sappia e possa decidere, pur dopo aver raccolto valutazioni negli organismi preposti, mi sembra di una evidenza tale che per il gusto contraddire la si vuole negare a priori.

Dovrei ripetere, perché condivido, molte delle valutazioni di EGDL ma su queste e altre recondite discussioni infinite sta il vizio conclamato della sinistra. Siamo sempre lì.
Ammetterlo e cercare di porvi rimedio sarebbe un notevole passo avanti per fare un partito che abbia quell'autorevolezza necessaria per essere forza alternativa affidabile e credibile.
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda Iafran il 03/02/2011, 17:44

cardif ha scritto:EGdL dice: "L’odio per Berlusconi". Pure Caino era odiato, ma perché aveva ucciso il fratello. Non si chiede se l' S.S. Berlusconi è 'odiato' per quello che ha fatto dagli anni '70 e per quello che non fa oggi il suo governo. Non si chiede se è per i 'valori' di cui è portatore, che, pare, cominciano ad essere indigesti anche alla Chiesa (che non cominci a odierlo anche lei?). Ma poi 'odiato' lo dice lui. Io voglio solo che se ne vada per i danni che ha fatto e per quello che non fa a governo; personalmente gli dare pure il salvacondotto a vita.
Secondo me, naturalmente.

"Invito già accolto", per la precisione! :D

Hai accennato ai "valori" di cui "il capo" è portatore e che il suo gruppo (pluri-tentacolato) difende a spada tratta.
Se questi "valori" fossero universali ci sarebbe da difenderli tutti e bene da coloro che sono inclini ... all'individualismo più esasperato! Da chi altri se non da questi in una società civile? Ci sarebbero, però, anche coloro che delinquono, singolarmente (i "ladri di polli") o in modo complesso (P2 e altre) e organizzato (le mafie)!

I nostri "impavidi paladini" vogliono, invece, difendere i "valori" di cui sono portatori (guarda un po'!) dalle rivendicazioni dei cittadini (studenti, precari, lavoratori, disoccupati, pensionati), dai sindacati, dai giornalisti liberi, dalle opposizioni parlamentari, dalla Magistratura e, a volte, anche dal Presidente della Repubblica!
I cittadini, i sindacati, i giornalisti liberi, le opposizioni parlamentari e la Magistratura (se i "berluscones maschili e femminili" hanno visto giusto) sono o eversivi o delinquenti! Altrimenti ... i nostri "impavidi" paladini del "capo" (e "capo", alla loro testa) sono protagonisti di trame ed azioni eversive e delinquenziali per il loro tornaconto, a danno di tutta la collettività ... e ne devono rispondere al popolo!

La figura dello Stato italiano all'estero dovrebbe allarmare anche gli ingenui sostenitori del "premierissimo", gli altri (elettori delle opposizioni) ne hanno le "tasche piene” da oltre 15 anni!

Per me "il premierissimo", dopo aver risolto tutte le pendenze che ha con la Legge italiana, può andare dove vuole!
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda pierodm il 03/02/2011, 18:11

Che nel Pd non vi sia, dalla fondazione, un leader/segretario che sappia e possa decidere, pur dopo aver raccolto valutazioni negli organismi preposti, mi sembra di una evidenza tale che per il gusto contraddire la si vuole negare a priori...
Dovrei ripetere, perché condivido, molte delle valutazioni di EGDL ma su queste e altre recondite discussioni infinite sta il vizio


Ripeto il mio giudizio: l'articolo citato è una scoperta dell'acqua calda.
Vale - valeva, varrebbe - come puro e semplice spunto per fare una sana discussione, se non fosse che questa discussione l'abbiamo già fatta e prolungata ampiamente nei primi anni dell'esistenza del centro-sinistra - al tempo si chiamava Ulivo.

Nessuno ha contraddetto "l'evidenza" di un vuoto decisionale nel centro-sinistra: anzi è il contrario, dato che alcuni di noi - io tra questi - lo fanno risalire all'Uluivo, quando pure Prodi sembrava rappresentare un punto di riferimento.
Il problema - secondo molti di noi, e secondo una certa vìsione della politica che qui è stata giustamente definita "di sinistra" - non è quello di avere un "Capo", ma una linea politica ben determinata e un gruppo dirigente.
Tra l'altro, parlare di "capo", di segretario, di leader, o di laedership, non è esattamente la stessa cosa.

Se dopo dieci-dodici anni stiamo ancora qui a parlare di questo, mi sembra una discussione forse giustamente infinita, ma tutt'altro che recondita. E comunque non esattamente di sinistra, vista l'identità di chi ha ritenuto di fare questo scoop.

La capacità decisionale, e la compatetzza di partito o di coalizione sono un'ottima cosa: c'è una scuola di pensiero che identifica questi due valori con l'esistenza di un leader forte - in varie gradazioni, fino alla figura del Capo - e c'è una scuola di pensiero che non ama la personalizzazione della leadership, e preferisce una gestione più collegiale, nella quale a contare è il partito nel suo insieme.
Ma il partito nel suo insieme può contare solo se si fonda su una sostanziale omogeneità culturale e ideale, ossia se è un vero partito e non un cartello elettorale.

Quindi, nel momento in cui emerge la volontà di ispirarsi ad un leaderismo poersonalistico, si prende atto implicitamente che il partito è una guazzabuglio di posizioni divergenti, che richiede una specie di "pacificatore" che, con le buone o con le cattive, triesca a creare una certa unità d'intenti o almeno una facciata presentabile all'elettorato.
In sostanza una pura e semplice (si fa per dire) operazione di marketing.
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda matthelm il 03/02/2011, 18:34

La scoperta dell’acqua calda fu possibile dopo aver scoperto il fuoco, altrimenti sarebbe ancora fredda…
E’ quello che l’articolo in questione ha voluto evidenziare. Non c’è il fuoco della passione perché ci sono troppi apprendisti stregoni che vogliono usare diversi e vari “combustibili”- non tutti adatti- senza un “fuochista” degno di tale nome che sappia esercitare il suo ruolo.
E si ritorna alle origini del Pd e sul fatto che non si è mai deciso chiaramente cosa si voleva fare da grandi.

Qualcuno voleva fare una cosa nuova, altri la continuazione di una cosa vecchia.

Il coraggio di un leader/segretario sarebbe di, finalmente, indicare la rotta da seguire..e chi ci sta ci sta.
Libera scelta, ma che si faccia. Siamo ai tempi supplementari.

Poi liberi e felici tutti di scegliere con cognizione di causa.
La paura di perdere consensi li farà perdere davvero. La chiarezza, magari, li farà aumentare.
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda lodes il 03/02/2011, 19:20

Non sono un lettore del Corriere perchè tutte le volte che mi capita di leggere Galli della Loggia, Ostellino e Battista mi scatta un riflesso condizionato: anche se scrivono cose condivisibili hanno torto comunque! :D
E' così anche con questo articolo. Ho pensato perchè mi accade questo e ho concluso che normalmente questi intelettuali, finti terzisti, mettono sul tavolo un problema, che riguarda in questo caso il sistema politico italiano, e poi svolgono ragionamenti, appunto in alcune parti anche condivisibili, che normalmente arrivano alla stessa conclusione: il problema dell'Italia è la sinistra, e giù ad elencare tutte le colpe immaginabili che costringono il paese a questa situazione.

Ecco, io proprio non ci sto al giochetto di questi pseudo intellettuali che si definiscono liberali e che da oltre un decennio non sono stati capaci di una denuncia forte della pericolosa deriva antidemocratica a cui Berlusconi e il cd costringono il paese. Altro che assenza di un capo nel PD.
Poi se si vuole fare una discussione (seria) sulla crisi dei partiti e in particolare quelli del cs. i motivi ci sono.
Dall'incapacità per la sinistra ad uscire dal '900 :D alla crisi dei partiti di massa, dalla incapacità di aggregare elettorato attorno ad una proposta per governare il paese all'incapacità a proporre nuove forme di partecipazione.
Per quanto mi riguarda non ho mai creduto che il PD (per come è nato nel 2007) potesse rappresentare l'opportunità di rinnovamento della politica di cui il paese ha tanto bisogno. In conclusione il vuoto di leadership è un prb che può trovare la sua soluzione solo quando si formerà un progetto per il governo che vada oltre la palude in cui la politica e il paese è immersa.
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Re: Nel Pd non c'è il leader

Messaggioda matthelm il 03/02/2011, 19:50

Lodes, lo affermi anche tu, che quando si legge una riflessione da chiunque fatta si dovrebbe leggerla e considerare se è opportuna, inopportuna tendenziosa o no. Certo che non si deve dimenticare il pregresso di chi l'ha scritta ma questo dovrebbe servire per farsi un parere complessivo. Non per sminuirlo.
Riguardo il Pd, io ho creduto, e sperato, in quel progetto anche partendo dal programma inutilmente "particolareggiato".
Dirò di più, il Governo Prodi aveva iniziato pur tra mille difficoltà, per lo più interne (e qui sta il problema), a lavorare nella direzione giusta. Era il vero programma di cs che mi aspettavo
Ecco anche perché alla sua caduta giurai a me stesso che mai più avrei sostenuto una coalizione come quella dell'Unione. E siccome tu sei recentemente approdato a questo forum mi vedrai spesso ripetere questo concetto.

Conclusione: non il programma è il problema ma chi lo sosterrà.
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