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Prodi e la tessera «dimenticata»

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Prodi e la tessera «dimenticata»

Messaggioda franz il 16/05/2013, 8:35

L PROFESSORE
Prodi e la tessera «dimenticata»
L'addio al Pd è sempre più vicino

La coordinatrice del suo circolo: lo capisco benissimo

BOLOGNA - «Le ho qui da tempo le tessere 2013 di Romano Prodi e della moglie Flavia. No, non è ancora venuto nessuno a ritirarle. Sento dire che il Professore starebbe meditando di non rinnovare l'iscrizione al Pd: condivido pienamente, dopo l'agguato che gli hanno tirato sul Quirinale...». Non è lo sfogo di un militante qualsiasi. E non è nemmeno uno sfogo. È il ragionamento, tra rabbia, amarezza e un insopportabile senso di impotenza, della coordinatrice del circolo dei Democratici dove è iscritta metà della famiglia Prodi (l'ex premier, la moglie Flavia, il figlio Giorgio).

Il circolo è intitolato a Joyce Salvadori Lussu, scrittrice, poetessa, ma soprattutto partigiana nelle Brigate Giustizia e Libertà, medaglia d'argento al valor militare. «Donna coraggiosa, non come quei 101 che hanno tramato nell'ombra...» ringhiano, stracciando tessere, restituendole, qualcuno bruciandole, tanti iscritti, e non necessariamente prodiani (commento del segretario bolognese, Raffaele Donini, non l'ultimo arrivato: «Prodi non rinnova? Ha subito una vigliaccata»).

È un piccolo circolo in zona Santo Stefano, con vista sulle Due Torri, quello guidato da Cecilia Alessandrini, 34 anni, insegnante con laurea in Lettere classiche, approdata al Pd dall'arcipelago no global e, suo malgrado, finita nel marasma autolesionistico di ciò che resta di un partito. Gli iscritti sono poco più di un'ottantina («Qui non siamo alla Bolognina, questa è una delle poche zone in cui vince la destra...»), ma il solo fatto di annoverare tra i tesserati l'uomo dell'Ulivo, il fondatore del Pd, lo rende inevitabilmente speciale.

Romano Prodi, mentre Cecilia parla, è a qualche migliaio di chilometri, a Bruxelles per una riunione sul Mali. E gioca alla sfinge con chi gli chiede se davvero intende chiudere con il Pd. «Lasciate che i giornali scrivano, sono indiscrezioni...» saetta con sguardo ironico, ben attento però a non smentire, perfettamente consapevole che il tiramolla (rinnova? non rinnova?) è quanto di più esiziale, in termini di immagine, ma non solo, per un partito lanciato come Wile Coyote in una folle corsa verso il baratro. Sarà molto difficile che il due volte ex premier rientri sotto quel tetto che per tre volte (due a Palazzo Chigi, una in vista del Quirinale) lo ha silurato. Sarebbe semplicistico leggere la cosa solo con le lenti della vendetta. Anche se, come scriveva l'indimenticabile Edmondo Berselli, «l'uomo gronda bonomia da tutti gli artigli», e di sicuro di quei 101 difficilmente dimenticherà volti e nomi, oggi il problema, più che Prodi, è il Pd.

È da tempo che il Professore fatica a vedere in casa dei Democratici qualcosa che assomigli vagamente al progetto del 2008. Non si contano le volte che si è tappato la bocca per paura di danneggiare il partito. E quando proprio è stato costretto a esporsi, lo ha sempre fatto in chiave il più possibile costruttiva. Fino a qualche mese fa, perlomeno. Poi qualcosa ha cominciato a rompersi. Nel giugno scorso, parlando con il Corriere , si sfogò: «La spinta al suicidio di questo partito non ha limiti». Il resto è storia recente. Come tanti prodiani vanno dicendo, «non è Prodi a uscire dal Pd: è il Pd che è uscito da lui». In tutto ciò, la questione della tessera, anche se altamente simbolica, diventa quasi un dettaglio.

Toccherà alla segretaria del circolo, Cecilia, chiamare come ogni anno casa Prodi per avvertire che la nuova tessera 2013 è arrivata: «A volte - racconta - l'ho portata personalmente nell'abitazione del Professore. Altre volte è venuto lui in sede. Stavolta vedremo come finirà...». Sempre che non sia già finita.

Francesco Alberti 16 maggio 2013 | 7:21 www.corriere.it
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Re: Prodi e la tessera «dimenticata»

Messaggioda ranvit il 16/05/2013, 10:43

MAH!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Prodi e la tessera «dimenticata»

Messaggioda Robyn il 16/05/2013, 12:15

Il progetto di Romano Prodi è quello di una sinistra europea,dobbiamo riprendere quel cammino
Tessera gratis,spedita a casa,senza che se la vada a prendere.A proposito di suicidio
non ci si metta anche lui
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Re: Prodi e la tessera «dimenticata»

Messaggioda flaviomob il 16/05/2013, 13:17

Ha ragione Prodi.


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Re: Prodi e la tessera «dimenticata»

Messaggioda franz il 16/05/2013, 14:30

Robyn ha scritto:Il progetto di Romano Prodi è quello di una sinistra europea,dobbiamo riprendere quel cammino
Tessera gratis,spedita a casa,senza che se la vada a prendere.A proposito di suicidio
non ci si metta anche lui

Il progetto di Prodi non è mai stato di una "sinistra" europea.
Il progetto di Prodi era sicuramente europeo ma trascendeva e superava le allora distinzioni classiche tra destra e sinistra.
Basta rileggere le 88 tesi di allora per capirlo.
Basta leggere bene tra le righe (e non solo) dell'intesa PD-SEL per capire che le tesi dell'Ulivo del 95 erano mille volte piu' concrete ed avanzate, già allora.
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Re: Prodi e la tessera «dimenticata»

Messaggioda Iafran il 16/05/2013, 14:50

franz ha scritto:BOLOGNA - «Le ho qui da tempo le tessere 2013 di Romano Prodi e della moglie Flavia. No, non è ancora venuto nessuno a ritirarle. Sento dire che il Professore starebbe meditando di non rinnovare l'iscrizione al Pd: condivido pienamente, dopo l'agguato che gli hanno tirato sul Quirinale...». Non è lo sfogo di un militante qualsiasi. E non è nemmeno uno sfogo. È il ragionamento, tra rabbia, amarezza e un insopportabile senso di impotenza, della coordinatrice del circolo dei Democratici dove è iscritta metà della famiglia Prodi ...

A che pro prendersi la tessera del PD? Per assecondare quelli che vivono nel torbido, nell'inciucio o nel complotto che ancora coltivano aspirazioni a diventare chissà che cosa nell'Italia degli "impresentabili"?
Il PD deve scrollarsi di dosso molte persone per diventare il partito che dice di essere.
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Re: Prodi e la tessera «dimenticata»

Messaggioda Stefano'62 il 16/05/2013, 15:04

franz ha scritto:
Robyn ha scritto:Il progetto di Romano Prodi è quello di una sinistra europea,dobbiamo riprendere quel cammino
Tessera gratis,spedita a casa,senza che se la vada a prendere.A proposito di suicidio
non ci si metta anche lui

Il progetto di Prodi non è mai stato di una "sinistra" europea.
Il progetto di Prodi era sicuramente europeo ma trascendeva e superava le allora distinzioni classiche tra destra e sinistra.
Basta rileggere le 88 tesi di allora per capirlo.
Basta leggere bene tra le righe (e non solo) dell'intesa PD-SEL per capire che le tesi dell'Ulivo del 95 erano mille volte piu' concrete ed avanzate, già allora.

Tutto vero e lo adoravo per questo suo essere al di sopra del dualismo destra sinistra.
Ci farei la firma anche adesso.
Fu affondato dalla casta che lo temeva.
E fu affondato anche il mese scorso quando il PD invece di attendere un paio di votazioni dopo le quali M5S lo avrebbe certamente votato se non si fosse trovato l'accordo su Rodotà,invece lo ha bruciato subito candidandolo a bella posta nel momento peggiore.

Non credo condivida (tutte) le idee di grillo,ma di sicuro condivide i miei stessi motivi per non riconoscersi più in questo PD.
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Re: Prodi e la tessera «dimenticata»

Messaggioda Robyn il 16/05/2013, 20:03

franz credo che oggi i tempi sono cambiati,sono diversi da allora,forse se l'Ulivo era pronto per quelli come me non era pronto per altri poiche ogni cambiamento ha bisogno di tempo per realizzarsi il passaggio da una fase all'altra non è mai semplice.Prodi forse non intendeva il superamento delle differenze fra destra e sinistra,ma fra laici e cattolici.Ho letto il manifesto di Prodi,parla di Walter Veltroni di democrazia compiuta di alternanza.Inoltre metteva in risalto il rischio di un rigurgito identitario e il ripiegamento sull'apparato come dice Renzi"segretario l'apparato cosa che mi fà ridere molto quando lo dice".Inoltre c'è il progetto Onofri che altro non è più flessibiltà che non è precarietà con le necessarie protezioni sociali cosa che stiamo realizzando oggi.Non mi pare che Prodi avesse nulla in contrario all'ingresso nel Pse.Io non avrei mai candidato Prodi al quirinale perche non ero certo dei numeri,avrei detto a Prodi che il rischio era di bruciarlo che poi non era così importante il quirinale,come penso che lui pensi.Inoltre l'Ulivo non era avversato solo da Bertinotti ma anche da una parte degli ex democristiani che poi sono andati nell'udc.Questa situazione è dovuta anche e soprattutto alla crisi finanziaria e alla ricette di Frau Merkel oltre alle accresciute sensibilità di trasparenza che hanno spostato la sinistra più a sinistra la destra più a destra,ma nel suo complesso l'Italia e l'Europa potrebbero uscire meglio di quelle che sono state con piu giustizia sociale.Superata la fase di crisi si torna sù posizioni mediane di destra e di sinistra.Si può tornare ai cambiamenti come progressione continua non come salti immediati
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