da pierluigibersani.it :
5 giugno 2009
Da noi i liberali non esistono. Intervista all'Espresso
"Quelli del centrodestra fanno argine alle liberalizzazioni, ma in fondo se ne vergognano anche un po'. Dopotutto queste retromarce non le fanno certo a bandiere spiegate". Reagisce cosi' Pier Luigi Bersani, ex ministro dello Sviluppo economico per il governo Prodi e padre delle "lenzuolate", allo stillicidio con cui il governo Berlusconi sta cercando di smantellare le sue riforme.
Eppure si diceva che il centrodestra gliele invidiasse.
"Il problema e' che il nostro Paese non ha mai avuto ne' una destra ne' un centro liberale, quindi e' toccato alla sinistra sfondare culturalmente su questo tema. E poi la liberalizzazione in realta' e' il contrario del liberismo: e' il mercato che si da' delle regole, nel rispetto del consumatore. La loro contraddizione e' incarnata dal leader.Berlusconi e' liberista quando c'e' da aumentare la volumetria delle case, ma se c'e' da fare antitrust sulla raccolta della pubblicita', allora fa il protezionista e il monopolista. E' un mix che piace, a questa borghesia delle corporazioni".
Come si batte una lobby?
"E' difficile, e a volte bisogna ingegnarsi. Se andate a guardare, vi accorgerete che ad esempio la liberalizzazione delle ferrovie la feci di notte, e le due lenzuolate per decreto. A volte e' necessario forzare la mano: io non vorrei essere intrusivo, ma se il mercato fa il furbo la legge deve intervenire. La strada parlamentare e' sempre impervia, soprattutto quando vai a toccare le professioni".
E come si batte una lobby?
"Mi accusavano di occuparmi di "minuzie" come i telefonini, e invece era chiaro che si trattava di colpi forti a poteri molto forti. Come assicurazioni e banche, prima di tutto, le stesse che oggi hanno il coraggio di sostenere che siano le liberalizzazioni ad alzare i prezzi. Poi ci sono lobby forti anche se di minor rango, come i farmacisti e i tassisti, che appartengono a settori dove e' stato reso possibile vendere, a caro prezzo, quella che e' un'esclusiva pubblica. Infine una resistenza piu' diffusa e trasversale: quella di chi crede che sia un bene per tutti che ciascuno se ne stia nel proprio recinto.Difendendosi dall'arrivo degli altri, giovani o meno. A questi tre livelli, ovviamente, si sommano le resistenze politiche".
Aiutano, le associazioni dei consumatori?
"Aiuterebbero associazioni piu' forti. Ho sempre pensato che dando loro un ruolo, come feci per le norme sui mutui pregressi, si inneschi un meccanismo selettivo che le aiuta a perfezionarsi. E ad accorparsi: abbiamo bisogno di un movimento consumeristico attrezzato e meno frantumato di quanto non sia oggi".