da pierodm il 21/06/2009, 18:25
Il raffronto delle votazioni parlamentari non assume alcun significato decisivo, in merito alla definizione di una realtà bipolare: è utile come lo sono altri elementi, ma niente di più.
Anche nella vecchia Prima Repubblica, in fondo, da una parte c'era il pentaparito, dall'altra il PCI a sinistra, e il MSI a destra, e tutti votavano più o meno compatti.
Tuttavia, va bene, prendiamo atto della cosa senza troppe chiacchiere: c'è un bipolarismo di fatto
Ma la domanda che ci dobbiamo fare è: siamo contenti di questa situazione?
Chiunque legge anche solo questo forum - a prescindere da giornali e fonti diverse - vede bene che nessuno è soddisfatto, e che anzi non c'è un solo aspetto della nostra politica che sia salvo da critiche feroci o da considerazioni totalmente sconsolate - a parte l'aspetto della "governabilità", che vale però solo quando vince Papi, e che per questo motivo fa rimpiangere i tempi di Mariano Rumor e di Fanfani.
Ora, è evidente che una differenza esiste tra bipolarismo e bipartitismo, nel senso che il secondo è peggio del primo, presentando gli stessi difetti ma resi più istituzionali e più difficili da contrastare: infatti, molti si affannano a sperare e si adoperano alacremente per ottenere che il peggio prevalga, e il bipartitismo finalmente trionfi.
Ciò che mi fa essere ferocemente avverso a questo schema di pensiero, e assolutamente scettico, tuttavia, non è il bi-polopartitismo in se stesso, per il quale mi limiterei ad avere dubbi di scuola e di principio, senza farne cioè uno scandalo.
Quello che mi sembra raccapriciante è che se ne parli con aria messianica, ossia come palingenesi taumaturgica d'ogni male, il che già mette sul piatto della bilancia la spada di Brenno che simili entusiasmi dogmatici hanno l'obbligo di suscitare.
A questo si aggiunge la cosa forse politicamente più grave: bipartitismo per fare che cosa, da parte di chi, in vista di quale obiettivo? In parole spicce, alla "vocazione maggioritaria" del PD, ovvero alla pretesa di raccogliere "tutto ciò che sta di qua", quale programma, quale "visione", quale tipo di stato, società, progetto, corrisponde?
In parole ancora più spicce, d'un amico mio assai poco politicamente corretto: questi, che cazzo so', che cazzo vonno fa'?