Nuove Br, al processo insulti a Ichino

Da repubblica.it :
Pesanti accuse contro il giuslavorista e senatore del Pd che si è costituito parte civile
Che denuncia: "Lo Statuto dei lavoratori non si può toccare, chi lo fa è minacciato"
Nuove Br, al processo insulti a Ichino "Sei un massacratore di operai"
Dopo le accuse il giudice ha sospeso l'udienza e fatto allontanare gli imputati
Solidarietà da Veltroni: "E' gravissimo, lotteremo contro il ritorno del terrorismo"
MILANO - "Vergogna, siete una banda di sfruttatori". Questa e altre accuse hanno interrotto per alcuni minuti l'udienza di oggi del processo contro i 17 membri delle Nuove Br arrestati nel 2007. Gli imputati, da dietro le sbarre delle gabbie, hanno insultato il giuslavorista e senatore del Pd Pietro Ichino, indicato dall'accusa come uno degli "obiettivi umani" del Partito comunista politico-militare, e che oggi è stato chiamato a testimoniare. E il giudice della prima Corte d'Assise di Milano Luigi Cerqua è stato costretto a farli allontanare e a sospendere gli interventi.
Ichino è stato definito dagli imputati un "massacratore di operai", dopo che ha spiegato le ragioni per le quali si è costituito parte civile. "Non l'ho fatto tanto per me - ha affermato - ma per le intimidazioni permanenti alla libertà di pensiero che sono qualcosa che pesa sull'intero paese". "Non mi importava tanto per me - ha ribadito il senatore - ma non volevo svalutare quanto accade all'interno della mia comunità accademica".
Il docente ha poi ricordato, sollecitato dalle domande del pm Ilda Boccassini, come già dal 2005 sia stato costretto a svolgere la sua professione universitaria costantemente scortato da agenti. "La loro presenza - ha affermato - è sempre stata evidente anche in aula, e questo limita e altera il rapporto fra docente e studenti".
All'inizio dell'udienza Davide Bortolaso, uno degli imputati, aveva fatto una breve dichiarazione spontanea per affermare che lui e i "compagni" sono "contenti di avere qua oggi, in aula, il giuslavorista Ichino". "Siamo contenti perché - aveva aggiunto - ci sono lui, lo Stato e i fascisti di Forza Nuova tra le parti civili e questo dimostra che è in corso un processo politico dove queste parti civili rappresentano gli sfruttatori, mentre gli imputati rappresentano quanti lottano per i diritti dei lavoratori". E ancora: "Il qui presente Ichino si è costruito la propria carriera criminalizzando i lavoratori".
Dopo l'interruzione, Ichino ha continuato la sua deposizione. "Dello Statuto dei lavoratori non si può parlare e chi lo tocca muore", ha dichiarato riferendo dei rischi che corrono lui e la sua famiglia, sotto scorta dal 2002, dopo l'omicidio di Marco Biagi. "Io sono uno che dice cose per le quali c'è poi qualcuno che lo vuole far fuori - ha spiegato il professore milanese - Solo in questo Paese l'intera comunità dei giuslavoristi è minacciata e ciò limita la serenità del dibattito, che è inquinato dal fatto che il dissenso possa anche essere armato di violenza".
Solidarietà al giuslavorista è stata espressa da Walter Veltroni e da altri esponenti del Pd. "Tornano gli insulti e le minacce contro Pietro Ichino da parte delle nuove Br - ha detto il leader del Pd - E' un fatto gravissimo, tanto più grave perché avviene nell'aula di un tribunale. Ad Ichino torno, personalmente e a nome di tutto il Pd, a rinnovare la solidarietà, come rinnoviamo il pieno impegno contro il rischio di un ritorno del terrorismo e di ogni elemento di violenza e intolleranza politica".
(23 gennaio 2009)
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Spero che questi contestatori siano "contestati" da tutta la sinistra, anche quella radicale.
Vittorio
Pesanti accuse contro il giuslavorista e senatore del Pd che si è costituito parte civile
Che denuncia: "Lo Statuto dei lavoratori non si può toccare, chi lo fa è minacciato"
Nuove Br, al processo insulti a Ichino "Sei un massacratore di operai"
Dopo le accuse il giudice ha sospeso l'udienza e fatto allontanare gli imputati
Solidarietà da Veltroni: "E' gravissimo, lotteremo contro il ritorno del terrorismo"
MILANO - "Vergogna, siete una banda di sfruttatori". Questa e altre accuse hanno interrotto per alcuni minuti l'udienza di oggi del processo contro i 17 membri delle Nuove Br arrestati nel 2007. Gli imputati, da dietro le sbarre delle gabbie, hanno insultato il giuslavorista e senatore del Pd Pietro Ichino, indicato dall'accusa come uno degli "obiettivi umani" del Partito comunista politico-militare, e che oggi è stato chiamato a testimoniare. E il giudice della prima Corte d'Assise di Milano Luigi Cerqua è stato costretto a farli allontanare e a sospendere gli interventi.
Ichino è stato definito dagli imputati un "massacratore di operai", dopo che ha spiegato le ragioni per le quali si è costituito parte civile. "Non l'ho fatto tanto per me - ha affermato - ma per le intimidazioni permanenti alla libertà di pensiero che sono qualcosa che pesa sull'intero paese". "Non mi importava tanto per me - ha ribadito il senatore - ma non volevo svalutare quanto accade all'interno della mia comunità accademica".
Il docente ha poi ricordato, sollecitato dalle domande del pm Ilda Boccassini, come già dal 2005 sia stato costretto a svolgere la sua professione universitaria costantemente scortato da agenti. "La loro presenza - ha affermato - è sempre stata evidente anche in aula, e questo limita e altera il rapporto fra docente e studenti".
All'inizio dell'udienza Davide Bortolaso, uno degli imputati, aveva fatto una breve dichiarazione spontanea per affermare che lui e i "compagni" sono "contenti di avere qua oggi, in aula, il giuslavorista Ichino". "Siamo contenti perché - aveva aggiunto - ci sono lui, lo Stato e i fascisti di Forza Nuova tra le parti civili e questo dimostra che è in corso un processo politico dove queste parti civili rappresentano gli sfruttatori, mentre gli imputati rappresentano quanti lottano per i diritti dei lavoratori". E ancora: "Il qui presente Ichino si è costruito la propria carriera criminalizzando i lavoratori".
Dopo l'interruzione, Ichino ha continuato la sua deposizione. "Dello Statuto dei lavoratori non si può parlare e chi lo tocca muore", ha dichiarato riferendo dei rischi che corrono lui e la sua famiglia, sotto scorta dal 2002, dopo l'omicidio di Marco Biagi. "Io sono uno che dice cose per le quali c'è poi qualcuno che lo vuole far fuori - ha spiegato il professore milanese - Solo in questo Paese l'intera comunità dei giuslavoristi è minacciata e ciò limita la serenità del dibattito, che è inquinato dal fatto che il dissenso possa anche essere armato di violenza".
Solidarietà al giuslavorista è stata espressa da Walter Veltroni e da altri esponenti del Pd. "Tornano gli insulti e le minacce contro Pietro Ichino da parte delle nuove Br - ha detto il leader del Pd - E' un fatto gravissimo, tanto più grave perché avviene nell'aula di un tribunale. Ad Ichino torno, personalmente e a nome di tutto il Pd, a rinnovare la solidarietà, come rinnoviamo il pieno impegno contro il rischio di un ritorno del terrorismo e di ogni elemento di violenza e intolleranza politica".
(23 gennaio 2009)
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Spero che questi contestatori siano "contestati" da tutta la sinistra, anche quella radicale.
Vittorio