da mariok il 03/02/2016, 10:32
Ridurre ogni questione al "con chi stai" è un metodo proprio degli estremismi (di destra e di sinistra) che non solo non risolve i problemi, ma toglie qualsiasi possibilità di analisi seria e rischia di far passare le peggiori sstrumentalizzazioni.
Ciò è tanto più vero e pericoloso quando le linee di demarcazione coincidono con quelle delle appartenenze nazionali. La storia ci fornisce tanti e tali esempi di tragedie dovute ai conflitti tra nazionalismi che non dovremmo avere il minimo dubbio su tale rischio.
Venendo al merito, credo che nessuno possa negare le ragioni delle proteste di Renzi. Il punto è un altro: partendo da giuste recriminazioni, bisogna subito dopo porsi il problema di quale sia il reale obbiettivo ed il conseguente possibile sbocco di un conflitto (anche solo verbale e diplomatico). E' questo un nodo che uno statista (cioè uno che porta la responsabilità di uno stato) non può in alcun modo ignorare.
Per dare un giudizio sul suo operato, bisogna quindi partire da questa domanda: a cosa punta in realtà Renzi con la sua giusta (al 80%) querelle con l'Europa? e dove intende portare il nostro paese?
Ad ottenere un po' di "rispetto" formale? Di essere invitato "al tavolo" delle decisioni tra quelli che contano? Mi sembrerebbe poca cosa, soprattutto in considerazione del fatto che il "tavolo europeo" ormai rischia di scomparire del tutto.
Ad ottenere qualche miliardo di flessibilità in più nei conti pubblici? Se si trattasse solo di questo sarebbe di una mediocrità inaudita ed in prospettiva anche contraria agli interessi di questo scassato paese (la stessa Annunziata lo accusa di "continuare a "svicolare" sulla situazione economica italiana, facendo per il secondo anno consecutivo una finanziaria fondata su tanti escamotage").
A rilanciare, come sostiene a parole, il progetto europeo ed i suoi valori fondativi? Non mi sembra certo il metodo più efficace quello di alzare la voce guardando solo "agli interessi nazionali", che ci portano inevitabilmente all'isolamento, senza indicare una nuova e percorribile prospettiva europea capace di stabilire le necessarie alleanze con altri paesi e/o forze politiche a livello europeo.
Ad allentare progressivamente i vincoli europei in modo da avviarci ad un consensuale abbandono del progetto di integrazione sulla falsa riga della linea di Cameron? Ma allora bisognerebbe dirlo chiaramente, uscendo dall'ambiguità, e consentire ai cittadini italiani di esprimersi democraticamente.
L'ultima ipotesi è la peggiore e, per lui, la più infamante. Quella secondo cui si tratterebbe solo una sceneggiata a fini elettoralistici tesa a solleticare un po' di pulsioni nazionalistiche.
Schierarsi in linea di principio è quasi sempre sbagliato. Ma farlo senza neanche sapere su cosa ci si sta schierando è da merli.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville