pianogrande ha scritto:Non posso scrivere su questo forum quello che penso di Casaleggio ma dire che è un vile e cinico speculatore sulla pelle di chi crede di aver trovato una alternativa a questa classe politica di .... (non posso scrivere neanche questo) non dovrebbe essere contro le regole.
La regola di dire alla gente non la verità ma quello che gli piace sentirsi dire è applicata in modo addirittura spietato.
Lavorare non per fare soldi ma per i "cittadini" è altra cosa e non basta dirlo.
"La rete" è come la televisione o i giornali.
Non è ne buona né cattiva, né democratica né dittatoriale.
Neanche un affilatissimo coltello è buono o cattivo per definizione.
Tutto dipende da come i mezzi vengono usati.
Quella della santa e miracolosa rete risolutrice di problemi e dalla parte dei deboli e gli afflitti e contro i tiranni affamatori è la balla più demenziale tra le tante raccontate da quella allegra compagnia.
E' come assicurare che un carro armato starà sempre dalla parte dei buoni.
Pianogrande, potremmo discuterne ore e ore di queste cose. In gran parte mi trovi in linea col tuo pensiero. Fatto sta che stiamo parlando del contenuto di un libro in base ad un articolo fatto da un giornalista che ha scritto "the boy". Ora, per carità, siamo sotto Natale e tutto fa brodo, ma questo mi sembra veramente riduttivo per le intelligenze di noi che scriviamo in questo forum.
Di Casaleggio non me ne curo. Non ho mai letto un suo libro e non ho nemmeno mai seguito alcuno dei sui incontri. Rimasi colpito da Monti che, seguendo un intervento del Casaleggio ad un congresso sulla Rete, disse che trovò le sue analisi molto interessanti.
Ecco, io credo che occorra aver l'intelligenza di saper distinguere fra analisi e minchiate. Le analisi sono dichiaratamente un punto di vista, le altre no; sono spacciate per verità. Così vale nel mondo reale come in quello virtuale.