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Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
06/11/2015, 12:41
da ranvit
Concordo con EGL, la scuola è diventata una barzelletta.....ma anche questo errore, per me, è figlio della "Costituzione piu' bella del mondo" e relativo clima politico/istituzionale a partire dal dopoguerra.
http://www.corriere.it/opinioni/15_nove ... d833.shtmlChe errore ignorare la scuola
L’identità del Paese
di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA
Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
06/11/2015, 12:44
da mariok
Sostanzialmente d'accordo sul fatto che "oggi la scuola sembra interessare l’opinione pubblica solo per le agitazioni di tipo sindacale degli insegnanti o per le cosiddette «lotte degli studenti»".
Per esperienza diretta o indiretta, tranne qualche lodevole eccezione, penso che ci si possa riconoscere in questa fotografia spietata della nostra scuola (soprattutto quella dell'obbligo).
L'interrogativo è il solito: questa è la società che ci ritroviamo grazie a questa scuola? o ci ritroviamo questa scuola grazie a questa società?
La soluzione prospettata tra le righe da Galli della Loggia, di un maggior controllo centrale sull'insegnamento, mi sembrerebbe burocratica e destinata al fallimento.
Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
06/11/2015, 13:11
da pianogrande
E' la stessa scuola in cui sono cresciuti gli insegnanti.
E' il corpo docente il primo elemento della scuola che rifiuta di essere valutato e quant'altro.
Cosa possono pretendere dagli allievi?
La scuola è stata per troppo tempo (non che ora non lo sia) lo stipendificio per signore che hanno da pensare alla famiglia e che insegnano con in mente la spesa da fare e si lamentano quando c'è da fare una riunione o hanno i compiti da correggere.
E' vero che la nostra società è organizzata in modo tale che senza queste signore a mezzo frettoloso servizio non funzionerebbero le famiglie anche perché tirare avanti con un solo stipendio è piuttosto dura ma questo problema va risolto per via diversa dal trasformare la scuola in quello che dicevo sopra.
L'insegnamento è una missione! Tuonavano i maestri o professori col panciotto, la giacca, la cravatta e la catena dell'orologio.
A quei tempi, non è che guadagnassero gran che ma la famiglia la mantenevano ed erano socialmente rispettati e si impegnavano.
Non ci sono più le missioni di una volta.
Ognuno per se.
Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
06/11/2015, 13:33
da ranvit
Questa scuola è figlia (ma non unica....purtroppo) dell'ipergarantismo e relativo lassismo generato da un clima politico/istituzionale cialtrone, a sua volta figlio di una Costituzione scritta sotto l'influenza della paura di un ritono alla dittatura. Già nei primi anni '50 andava riformata a partire da un sistema elettorale che garantisse una intera legislatura. Ma la cosiddetta "legge truffa" fa abbattuta dalla sinistra comunista....e da allora sono cominciati i guai: Governi della durata media di 8 mesi, inciuci vari per poter racimolare una maggioranza, etc etc Ci provo' Craxi a cambiare le cose, ma fu abbattuto dalla sinistra....ed è stato il definitivo tracollo... Oggi ci sta riuscendo Renzi

Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
06/11/2015, 17:00
da mariok
Per la verità la cosiddetta "legge truffa" fu approvata, ma non fu mai applicata perché mai nessuno ha superato il 50% dei voti.
Quanto a Craxi, forse le intenzioni erano buone, ma come poteva pretendere di fare una "grande riforma" avendo dietro un partito che non arrivava al 10% (circa 3,5 milioni di voti)?
Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
06/11/2015, 17:49
da pianogrande
Craxi, più che altro, fu "abbattuto" da un certo lancio di monetine rimasto storico.
Uno dei più tragici problemi del nostro paese è che la ferita infertagli da Craxi e allegra compagnia non è guarita con la fine di Craxi.
Craxi è stato più che degnamente sostituito da Berlusconi e gli oppositori di Renzi continuano a paragonarlo al berlusca ben sapendo quanto questo sia squalificante.
Cerchiamo di guardare avanti.
Se tutti gli argomenti sono buoni per portare in processione la statua di Bettino e parlar male della costituzione, questo finisce per essere un forum monotematico.
Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
06/11/2015, 19:17
da ranvit
Quanto a Craxi, forse le intenzioni erano buone, ma come poteva pretendere di fare una "grande riforma" avendo dietro un partito che non arrivava al 10% (circa 3,5 milioni di voti)?
Per questo aveva bisogno dell'appoggio di tutta la sinistra! Ma quella sinistra era incapace di perseguire una modernizzazione. Arrogante e presuntuosa come era, non volle capire che il mondo stava cambiando, che il loro tempo stava finendo insieme all'Urss ed al convincimento che bisogna combattere la ricchezza (invece che la povertà)!
Oggi i nipotini di quegli esponenti, di livello decisamente inferiore, stanno tentando la stessa operazione con Renzi....ma i tempi sono cambiati, i danni fatti sono evidenti, la gente è piu' matura...
Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
06/11/2015, 20:39
da mariok
ranvit ha scritto:
Oggi i nipotini di quegli esponenti, di livello decisamente inferiore, stanno tentando la stessa operazione con Renzi....ma i tempi sono cambiati, i danni fatti sono evidenti, la gente è piu' matura...
La differenza sta nel fatto che Renzi prende più del triplo dei voti di quello che tutti i nipotini messi insieme riescono a raccogliere. Esattamente l'inverso rispetto a Craxi. Questa è la democrazia: che razza di leader è uno che non riesce ad andare molto oltre il 10%?
Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
07/11/2015, 11:53
da ranvit
A quei tempi, se ricordi, non era facile aumentare o diminuire oltre il mezzo punto percentuale....

Re: Un Paese di ladri e di truffatori

Inviato:
12/11/2015, 10:38
da mariok
A proposito di ladri e di truffatori
Buongiorno
Massimo Gramellini
Monte Scassino
12/11/2015
MASSIMO GRAMELLINI
L’ex abate di Montecassino, dicesi l’ex abate di Montecassino, è accusato di avere dirottato almeno cinquecentomila euro dalle tasche dei fedeli alle proprie. I soldi della carità si disperdevano nei conti correnti di suo fratello per poi convergere miracolosamente in un fondo a disposizione del sant’uomo. Una gigantesca presa per il culto. Sarà pure vero che l’abito non fa il monaco, però qui non fa più neanche l’abate. Si è travolti da un senso di smarrimento nell’accorgersi che a fare sparire le galline dal pollaio non sono più le volpi ma i guardiani.
Succede nella macchina dello Stato e adesso persino nei luoghi in cui Benedetto da Norcia dettò la regola «ora et labora» (che l’abate Vittorelli ha liberamente tradotto «ora si lavora per me») e dove un tempo ad assediare l’abbazia erano gli Alleati contro i nazisti mentre oggi sono i credenti, turlupinati al punto da passare per creduloni. Nel 2013 l’abate manolesta fu indotto alle dimissioni da un provvidenziale problema di cuore e al suo successore vennero sfilati i poteri sulle finanze del monastero. Segno che qualcuno dentro la Chiesa sapeva, ma che come al solito preferì soffocare lo scandalo nella speranza che non scoppiasse.
Ci lamentiamo da anni di una classe politica impresentabile. Però tra pedofili, ladri, crapuloni e venditori di indulgenze, non è che quella ecclesiastica se la passi molto meglio. Con buona pace dei tanti preti perbene che ogni giorno mandano avanti la baracca, questa Chiesa, che papa Francesco vorrebbe inquieta, ai piani alti si sta rivelando inquietante.