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Boom di cinquantenni che lasciano il Paese

MessaggioInviato: 16/08/2014, 22:04
da franz
Allarme emigrazione in Italia: è boom di cinquantenni che lasciano il Paese

A cinquant'anni, massimo sessanta, l'emigrato un tempo tornava al paese di origine.Oggi, alla stessa età, spesso si compie il percorso inverso, per andarsene a vivere all'estero. Nel periodo 2007-13 l'incremento degli espatriati italiani con un'età tra i 40 e i 49 anni è stato pari al 79,2%. Nella fascia tra i 50 e i 64 anni la crescita ha toccato il 51,2%. I giovani che hanno deciso di emigrare, in percentuale, sono aumentati di meno: +44,4% quanti avevano tra i 15 e i 29 anni, +43% la fascia 30-39 anni. E' quanto emerge da una ricerca del Centro studi Cna dedicata alle 'Nuove emigrazioni'.

Negli anni della crisi, tra il 2007 e il 2013, dall'Italia sono emigrate all'estero circa 620mila persone. Quasi il doppio rispetto ai sette anni precedenti. Solo nel 2013 hanno lasciato il Paese oltre 125mila adulti, suppergiù gli abitanti della Val d'Aosta o della città di Pescara. Nella stragrande maggioranza, oltre 80mila, erano italiani, gli altri erano immigrati che hanno abbandonato il nostro Paese in preda alla crisi. Il nuovo boom di espatri è trainato proprio dagli emigrati con i capelli grigi.

Certo, in termini assoluti continuano a essere i giovani, ovviamente, a emigrare in maniera più massiccia: nel 2013 il 36,3% del totale aveva tra i 30 e i 39 anni, il 27,8% tra i 15 e i 29 anni. Nel frattempo, è salita però al 21,9% la fascia 40-49 anni e al 14% quella tra i 50-64 anni. Ma chi è che emigra dopo il giro di boa dei quarant'anni? In mancanza di dati scientifici si può ipotizzare che siano fasce sociali colpite dalla crisi. Persone che la mancanza di occupazioni qualificate non permette di valorizzare. Probabilmente, anche imprenditori, che puntano a 'vendere' la propria esperienza all'estero, in mercati emergenti e non riflessivi come quello italiano.

http://www.liberoquotidiano.it/news/116 ... ia--e.html

Re: Boom di cinquantenni che lasciano il Paese

MessaggioInviato: 17/08/2014, 14:37
da flaviomob
Ho un amico, poco meno che trentenne, laureato in economia. Dalla provincia bergamasca è emigrato prima in Olanda poi a Barcellona. Fa il lavapiatti ed altri mestieri umili, altro che "occupazioni qualificate". Il punto è che un lavapiatti nei Paesi Bassi ha uno stipendio maggiore di un laureato "medio" italiano, più tutele e ha la possibilità di lavorare non per sopravvivere ma anche per risparmiare e costruirsi un futuro. Inoltre le aziende non ti vessano con la richiesta, magari, di lavorare gratis o quasi per un anno o due, come "stagista" od altro, né si ha il precariato "a vita".

Re: Boom di cinquantenni che lasciano il Paese

MessaggioInviato: 17/08/2014, 17:05
da franz
flaviomob ha scritto:Ho un amico, poco meno che trentenne, laureato in economia. Dalla provincia bergamasca è emigrato prima in Olanda poi a Barcellona. Fa il lavapiatti ed altri mestieri umili, altro che "occupazioni qualificate"..

Se la mettiamo sul piano delle conoscenze (mio cugggino parla con i rutti!) conosco sia laureati in economia che ora insegnano in università amricane e spagnole sia banali cuochi (ma dio li benendica, ovunque lavorino) che dirigono ristoranti a Barcellona, gudagando 2500 euri e passa al mese.

Re: Boom di cinquantenni che lasciano il Paese

MessaggioInviato: 18/08/2014, 21:30
da flaviomob
Complimenti a tuo cugino! :lol:
E quanto lo pagano, per farlo?

Re: Boom di cinquantenni che lasciano il Paese

MessaggioInviato: 19/08/2014, 8:48
da franz
flaviomob ha scritto:Complimenti a tuo cugino! :lol:
E quanto lo pagano, per farlo?

Era una citazione da Elio, ovviamente.
http://www.musicalstore.it/TESTI%20NAZI ... %20%20.htm

Re: Boom di cinquantenni che lasciano il Paese

MessaggioInviato: 23/08/2014, 11:21
da Robyn
In Europa esiste una percezione diversa del lavoro,ogni lavoro è uguale all'altro cosa che rende più facile la flessibilità,non esistono in ambito lavorativo i titoli nobiliari che sono confinati solo in ambito ospedaliero.In aggiunta i paesi europei hanno implementato leggi anti-vessazione di legislazione leggera sul lavoro che danno nuova vitalità al lavoro,dall'Austria,alla Gran Bretagna,alla Francia