Concordo. Perché vuol dire che malgrado le leggi (che in Italia non mancano mai) che dicono come e quando fare controlli e manutenzione (straordinaria, periodica e ordinaria) qualche cosa può andare storto.
Ci sono due ipotesi:
a) si è rotto il cavo trainante, il freno d'emergenza non ha funzionato, la cabina è scesa libera sul cavo portante per 300 metri, poi il contraccolpo (forse il freno è intervenuto in ritardo) ha spezzato anche il cavo portante.
b) si è rotto il cavo portante (o si e è sganciato dal carrello sul pilastro, per accavallamento con il cavo trainante [già successo nel 2001]) e qui non c'è nulla da fare. Non c'è freno che tenga. Diverse ricostruzioni di stampa e testimoni, danno ragione ad entrambe le ipotesi, che però sono contraddittorie.
Un esperto sospetta che si sia rotta la stazione a valle, che in insieme a quella a monte, muove il cavo trainante. La differenza di tensione tra le stazioni avrebbe sottoposto il cavo ad una forza superiore al massimo previsto ma dubito che sia verosimile. Oggi è tutto elettronico e la differenza di forza trainate tra monte e valle avrebbe dovuto essere intercettata da qualsiasi sistema automatico, nel giro di pochi decimi di secondo.
Ipotesi? Era il primo giorno di esercizio dopo uno stop di mesi, dovuto al Covid.
L'incidente potrebbe essere causato da un mancato controllo di routine dopo questi mesi di stop.