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Letta sulla tassa di successione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 21/05/2021, 11:41

Letta propone l'ampliamento della tassa di successione per dare una dote di 10,000 € euro a 280 mila giovani che hanno raggiunto la maggiore età.Draghi replica che non è questo il momento non si può mettere troppa carne al fuoco.Dovremmo forse smetterla di strumentalizzare i giovani.E più che mai invece necessario che i giovani non interrompano il loro ciclo di studi al diploma di scuola superiore,ma che conseguano almeno la <laurea breve> La leggenda metropolitana vuole distinguere fra università di prestigio lontano da casa e non,ma non esistono università di prestigio,anche l'università vicino casa da buone scanche l'importante è che abbia il corso di laurea breve preferito.Gli stage non retribuiti si possono fare anche all'università per i maggiorenni che non vogliono prendere la laurea.Gli stage fatti in azienda e finanziati con un'assegno sono il frutto dell'illusione che poi in azienda ti insegnano il lavoro si si và be` non si può dare da berla ai giovani.Il problema dei giovani che poi fuggono all'estero esiste e la strategia è dare la possibilità ai giovani di un lavoro gratificante e ben retribuito qui in Italia.La possibilità di andare all'estero deve essere invece una libera scelta perché se tutti per avere più scanche vanno all'estero il paese perde le sue migliori energie e si impoverisce,ma non è tutto perché una fuga di massa mette a rischio "la libera scelta" di andare a vivere in un'altro paese e la brexit ne è un sintomo.Queste risorse che servono ai giovani possono provenire da una diversa distribuzione della spesa pubblica che attualmente da poco in ricerca scientifica e istruzione e per dare di più sono necessarie riforme strutturali.La tassa di successione e la parificazione della tassazione per le transazioni finanziarie con gli altri paesi europei è altrettanto necessaria perche l'Italia è un paese poco meritocratico questa tassa può semplificare il sistema fiscale diminuire la tassazione per stimolare investimenti privati che accanto a quelli pubblici possono creare lavoro per i giovani
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 21/05/2021, 16:01

Letta ha anche parlato di is soli,non è lo ius soli che bisogna fare ma lo <ius culturale> per evitare di impantanarci e la cui conseguenza sarebbe nessun diritto per i nati della seconda generazione di extracomunitari
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 21/05/2021, 18:28

La tassa di successione non ha la funzione della leggenda di Robin Hood togliere ai ricchi per dare ai poveri ma di ristabilire la meritocrazia nel nostro paese.La resistenza a questa tassa la fanno in genere le caste che vogliono la conservazione dei privilegi e la continuazione della specie al riparo in un castello difeso da cavalieri con la spada,non le componenti liberali,chi ha di più avrà di più a prescindere dal merito chi ha meno rimarrà nella palude e sarà protetta la disuguaglianza sociale il censo la divisione del paese in classi e ne sarà compromesso lo sviluppo.La stessa cosa avviene per la liberalizzazione delle professioni in cui attraverso ostacoli si vuole impedirne l'accesso e questo ha provocato negli anni la fuga in massa di giovani verso paesi più aperti.Da sottolineare che le liberalizzazioni si fanno sì rimuovendo gli ostacoli ma mantenendo il tariffario minimo senza la quale c'è competizione a ribasso che si riflette poi sulle retribuzioni dei lavoratori.Piu in là si parlerà della tassa di successione e della parificazione europea della tassazione sulle transazione finanziarie
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda franz il 22/05/2021, 9:07

Cito il mio amico Costantino de Blasi:


Sincere congratulazioni a Enrico Letta che riesce nella difficile impresa di farsi dire #staisereno anche da Mario Draghi.
Nel disperato tentativo di dire qualcosa di sinistra (Moretti docet), nonché di dimostrare che c'è-è vivo-e lotta con noi, abbandona per una attimo la battaglia contro Salvini e propone un cavallo di battaglia dei comunisti all'amatriciana.

Fare la politica fiscale a colpi di slogan ha prodotto in 50 anni la macchina fiscale più assurda, iniqua e inefficiente del mondo occidentale.

Quando si propone una tassa si fa l'analisi costi/benefici:
chi la paga, quanto gettito produce, quali effetti sociali determina, è equa/iniqua, raggiunge l'obiettivo, su cosa grava?
Nel caso italiano è sicuro che colpirebbe prima di tutto il patrimonio immobiliare (4.500 miliardi di asset complessivi detenuti dagli italiani) e gli strumenti finanziari (altri 2.500 miliardi, già tassati con l'aliquota più alta in Europa) e sarebbe pagata da chi l'eredità la riceve (i morti non pagano l'F24).

I grandissimi patrimoni finanziari, a occhio meno dello 0,05%, sparirebbero in qualche trust esterovestito. Gli altri, la classe media, verrebbero inutilmente tartassati.
Quello che si raccoglierebbe darebbe pochi spiccioli ai potenziali beneficiari senza risolvere i problemi strutturali di scuola e lavoro.

C'è un altro problema: così come ipotizzata non sarebbe una tassa di scopo ma andrebbe a finire nel calderone del gettito fiscale e nulla assicura che le (eventuali) maggiori risorse siano utilizzate per i giovani.
Ancora, nella proposta PD non c'è neanche una vaga idea né del gettito né dell'utilizzo. I bonus, come sempre, sono dietro l'angolo.

Il contrario della riforma IRPEF di cui c'è bisogno.
Infine, come dice Draghi, il fisco è una materia troppo complessa per essere lasciata in mano a dei non tecnici, dunque dei populisti (ebbene si, anche Letta è un populista)


aggiungo volentieri che l'Italia nel 2020 è ultima (pos 36) dei paesi OECD (che sono 36) quanto ad attrattività fiscale.
Questo riguarda le imposte corporate (27) , personali (33), sui consumi (29), proprietà (36).
https://taxfoundation.org/2020-internat ... ess-index/
Ma è proprio il caso di inasprire le imposte?
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda pianogrande il 22/05/2021, 10:46

Certo che se Letta è tutto qua...

Eppure neanche "l'amico" di Franz osa mettere il ditino sul vero, grande, scandaloso etc. etc. problema non problema del fisco italiano.
Io avrei senz'altro usato l'espressione "la macchina fiscale più assurda, iniqua e inefficiente del mondo occidentale" a proposito della "assurda e iniqua" disparità di trattamento tra cittadini che hanno pari diritti e che si chiama evasione fiscale.

Così speravo dovesse fare Letta, tanto per distinguersi da quella destra ormai da circo equestre per la quale tutti i soldi che non vanno agli imprenditori sono "assistenzialismo".

Se doveva arrivare dalla Francia per proporre la tassa di successione, poteva anche continuare a insegnare non mi ricordo cosa ai cugini d'oltralpe.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 22/05/2021, 11:07

La nostra Repubblica secondo il mio parere è fondata troppo sul lavoro.A quell'età è meglio continuare a studiare e prendere la <laurea breve> perché si può essere facile preda di chi ti sfrutta per inesperienza etc,i giovani c'è lo dimentichiamo sempre sono le categorie più deboli insieme a donne e anziani.Le risorse per i giovani dovrebbero provenire da una diversa distribuzione della spesa pubblica,la tassa di successione ha invece un'altra funzione,con questa si promuove di più la meritocrazia e le entrate vanno alla semplificazione del fisco a far scendere le aliquote ad eliminare tasse sparse di qua e di là.Questa parabola mi sembra la parabola degli adolescenti sfruttati durante la rivoluzione industriale in Inghilterra solo in seguito si pose il limite di sedici anni per lavorare.Per stimolare i giovani a prendere la laurea breve gli assegni familiari del<family act> che sono dati fino a 23 anni,dal primo al terzo anno del corso di laurea si trasformano in assegno per pagare le tasse universitarie e per l'acquisto di materiale didattico cancelleria pc lavagna elettronica e libri
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Tre dubbi sulla proposta di Letta per una dote ai Diciottenn

Messaggioda franz il 23/05/2021, 7:11

Tre dubbi sulla proposta di Letta per una dote ai Diciottenni
di M. Famularo
Attualità & Politica
21/05/2021

Un'idea astratta, demagogica, che non affronta i problemi delle nuove generazioni per non dover ammettere le responsabilità di quelle precedenti.

La nuova proposta del PD sulla cosidetta "dote ai diciottenni" costituisce una efficace sintesi di come i politici italiani ragionano e del perchè questo approccio ha prodotto il declino economico, sociale e culturale che tutti possiamo osservare.

In estrema sintesi:

Ricerca il consenso a partire da obiettivi astrattamente condivisibili, tutti vogliamo il bene dei giovani insieme alla pace nel mondo e alla fine della povertà
E' del tutto scollegata dalla realtà (pensate al figlio di una partita IVA ridotta alla fame dal Covid19 con 10k in tasca) e confida su fonti di finanziamento oltremodo discutibili (non fosse altro che per la facilità con la quale le nuove imposte possono essere aggirate)
Non affronta i problemi strutturali che da decenni affliggono il paese in larga misura per non dover ammettere di essere parte integrante di questi problemi
Per discutere nel merito, partiamo dalla prima critica: è inutile aggiungere liquidi in un recipiente bucato.

Prima di pensare di dar soldi giovani bisognerebbe intervenire sugli elementi che impediscono loro di espirmere pienamente il proprio potenziale all'interno della società. Se non si interviene su questo profilo, l'unico impiego razionale per la "dote" ipotizzata non può che essere di finanziare l'emigrazione.

Dunque, se pensi che i giovani siano vittime di una ingiustizia (lo sono) e che occorra fare qualcosa per provi rimedio, invece di promettere mancette tanto ideologiche nell'intento quanto improbabili nella realizzazione, occorrerebbe fare qualche tentativo di ridimensionare le istituzioni e le regole che concretizzano queste ingiustizia.

Per prendere tre elementi a caso:

il furto intergenerazionale perpetrato da un sistema previdenziale e da un bilancio dello stato che scaricano oneri elevati sui più giovani per finanziare trattamenti e privilegi accordati alle generazioni precedenti;
regole disfunzionali sui rapporti di lavoro e l'attività di impresa concepite per favorire gli interni rispetto agli esterni e i più anziani rispetto ai giovani, che scoraggiano l'affermazione del merito e disincentivano la crezione di valore;
le gravi carenze di un sistema formativo estremamente autoreferenziale culturalmente avverso all'innovazione, alla ricerca e all'aggiornamento.
Dunque riepilogando la prima perplessità sulla proposta: se vuoi fare qualcosa per i giovani che scontano i privilegi e le ingiustizie della società che tu hai costruito dovresti metterte mano a quei privilegi e a quella società, non promettere mance che suonano bene sui social, ma che, difficilmente potrai accordare in pratica.

La seconda critica ha carattere pratico. Togliere ai ricchi per dare ai poveri o ai bisognosi suona sempre bene, specie se lo propine un partito di sinitra in un momento in cui essere di sinistra è di moda. Il punto è che nella realtà la questione è più complicata:

non sempre è facile capire chi siano i poveri e/o i bisognosi e l'ISEE in un paese con elevata evasione fiscale e lavoro nero è un indicatore a dir poco imperfetto
non sempre è facile capire chi siano i ricchi, poichè a parte essere brutti, cattivi e invisi alla parte più aristocratica della sinistra italiana, definizioni che sulla carta sembrano funzionare (l'1%, i patrimoni sopra il milione etc) possono rivelarsi fuorvianti
ogni tassa, per quanto piccola e per quanto applicata a patrimoni grandi va valutata in relazione al sistema fiscale nel complesso: vero che le imposte sulle successioni e donazioni sono relativamente piccole in italia, ma lo sono all'interno di un sistema dove l'imposizione è molto grande in assoluto
non sempre è facile tassare i ricchi (anzi è molto difficile quando si superano certi limiti e il patrimonio è costituito da attività liquide o agevolmente trasferibili nello spazio), ma più in generale non è facile far crescere la pressione fiscale quando questa parte da livelli già molto elevati
Quindi, il secondo punto debole, tipico di tutte le proposte acchiappa-consenso è la difficoltà di realizzazione pratica a cui andrebbero aggiunte considerazioni afferenti il particolare momento storico qui si pensa ai diciottenni che devono uscire di casa) e i possibili impieghi alternativi: sicuri che con una parte del nostro sistema economico stroncata o debilitata dalla pandemia non esistano priorità o impieghi migliori rispetto alla dote per far uscire di casa i diciottenni?

La terza e ultima osservazione riguarda il fatto che queste nobili prese di posizione, di fatto distolgono l'attenzione dai problemi strutturali e dalle responsabilità politiche e storiche della generazione che causato quei problemi. L'Italia non è un paese per giovani, è un posto dal quale chi ha voglia e capacità di fare al momento trova più conveniente emigrare.

Lo sforzo sul quale concentrare le energie dovrebbe essere quello di ridurre per quanto possibile le distorsioni, che ostacolano la libera espressione gli individui, non solo giovani, e che gli impediscono di trovare adeguata soddisfazione sul piano personale e professionale in Italia. Se non si affrontano questi nodi strutturali, le scelte più logiche spazieranno sempre tra l'emigrazione e la ricerca di qualche sussidio o clientela locale.

https://www.liberioltreleillusioni.it/n ... iciottenni
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda franz il 23/05/2021, 7:17

pianogrande ha scritto:Io avrei senz'altro usato l'espressione "la macchina fiscale più assurda, iniqua e inefficiente del mondo occidentale" a proposito della "assurda e iniqua" disparità di trattamento tra cittadini che hanno pari diritti e che si chiama evasione fiscale.


Il fatto è che l'evasione fiscale è causata da un sistema tributario mostruoso, burocratico, iniquo, pieno di esenzioni per alcuni (categorie protette) e che quindi grava pesantemente sugli altri. Altra causa è un sistema legislativo bulimico, fatto di centinaia di migliaia tra leggi, regolamenti, disposizioni locali ed in perenne movimento. Ogni giorno ci sono disposizioni nuove. Per diminuire l'evasione bisognerebbe diminuire le imposte e la complessità burocratica del sistema Italia.
Invece i geni vanno a proporre nuove imposte, tra l'altro facilmente aggirabili e senza nemmeno indicarne il prevedibile gettito.
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Re: Tre dubbi sulla proposta di Letta per una dote ai Diciot

Messaggioda trilogy il 23/05/2021, 9:52

franz ha scritto:Tre dubbi sulla proposta di Letta per una dote ai Diciottenni
di M. Famularo
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21/05/2021....

Per prendere tre elementi a caso:

il furto intergenerazionale perpetrato da un sistema previdenziale e da un bilancio dello stato che scaricano oneri elevati sui più giovani per finanziare trattamenti e privilegi accordati alle generazioni precedenti;
regole disfunzionali sui rapporti di lavoro e l'attività di impresa concepite per favorire gli interni rispetto agli esterni e i più anziani rispetto ai giovani, che scoraggiano l'affermazione del merito e disincentivano la crezione di valore;
le gravi carenze di un sistema formativo estremamente autoreferenziale culturalmente avverso all'innovazione, alla ricerca e all'aggiornamento.
Dunque riepilogando la prima perplessità sulla proposta: se vuoi fare qualcosa per i giovani che scontano i privilegi e le ingiustizie della società che tu hai costruito dovresti metterte mano a quei privilegi e a quella società, non promettere mance che suonano bene sui social, ma che, difficilmente potrai accordare in pratica...


Si condivido. Invece di mettere le mani sui problemi reali, si preferiscono scelte populiste e demagogiche che non risolvono nulla, salvo comprare un po' di consenso.
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 23/05/2021, 12:17

Per i giovani bisogna stimolarli a continuare il percorso di studi attraverso almeno il conseguimento della laurea breve.Questo si può fare convertendo completamente gli assegni familiari presenti nel family act in pagamento tasse universitarie libri e materiale didattico cancelleria libri pc lavagna elettronica in base all'Isee familiare per tre anni perché attualmente la conversione degli assegni nel family act è insufficiente si limita ad alcuni sgravi.Draghi si è irritato non perché è contrario alla tassa di successione ma perché questa deve essere inserita in una riforma coerente dove le risorse per i giovani provengono da una redistribuzione fra le varie voci di spesa attraverso riforme strutturali,perché ce ne sono alcune che assorbono di più togliendole ad altre per ex all'istruzione e alla ricerca scientifica.Se parte dei proventi della tassa di di successione vanno a 280 mila giovani in seguito queste risorse dovranno essere prese dalla redistribuzione della spesa e il gettito della tassa di successione farlo defluire interamente sulla discesa delle aliquote e del cuneo fiscale per piccola e media azienda e per i contributi del 9,9% che pagano i lavoratori per ad ex attraverso contributi più bassi e all'eliminazione di varie tasse sparse di qua e di la pensiamo ad ex alla tassa di bollo sui conti correnti.Questo adesso è avvenuto perché i giovani non hanno più voglia di aspettare non tanto per il consenso.La parte centrale è che fra quei 280mila giovani probabile che ce ne siano almeno 140 mila che preferiranno continuare il corso di studi con la laurea breve ma sono ostacolati perché le famiglie a più basso reddito non possono permettersi di mandare i loro figli all'università.Quindi fra quei 280 mila giovani dovrebbe esserci l'opzione fra laurea breve ed altri percorsi e non destinare queste risorse ad una sola scelta

PS Perché nel family act solo alcuni sgravi sui libri?Perché la conversione completa dell'assegno anche dopo la maggiore età è stato considerato un'attentato alla famiglia meglio rimanere mammolini non vale più la regola che si lascerà la famiglia di origine per farne un'altra

PS Nel frattempo i lavoratori provvederanno alla diminuzione dei contributi attraverso l'investimento di alcuni elementi retributivi in forma non obbligatoria presso un'organismo pubblico interno all'Inps gestito da persone competenti provenienti dalla previdenza complementare privata ma con funzioni pubbliche e potranno trasformare questa terza gamba in vitalizio presso una previdenza complementare privata quando verranno assorbiti dalla previdenza.Anche la seconda gamba è facoltativa ma bisogna stimolare l'adesione del lavoratore alla previdenza complementare privata, è necessaria allo stesso tempo la diversificazione del portafoglio
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