Pagina 1 di 1

Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 01/03/2019, 11:52
da franz
Commissione Europea

Relazione per paese relativa all'Italia 2019
Comprensiva dell'esame approfondito sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici

https://ec.europa.eu/info/sites/info/fi ... aly_it.pdf

L'ho trovata in Inglese e poi anche in Italiano.

Da leggere tutta ma se non ce la fate, almeno la sintesi iniziale

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 01/03/2019, 16:56
da franz
28 febbraio 2019
Il vero cambiamento del governo gialloverde? Da quando ci sono loro, abbiamo perso 3500 euro a testa

Dopo annunci di riforme epocali, aumento dello spread e un'estenuante trattiva con Bruxelles nei primi nove mesi di governo famiglie, imprese e investitori hanno perso in media 3.500 euro (Fondazione Hume). Tra fondi Ue sprecati, crollo degli investimenti e il Sud in crisi non c'è da stare allegri

Andrea Fioravanti
Dopo nove mesi di trattative, toni esasperati, aumento dello spread e annunci di riforme che avrebbero dovuto riscrivere la storia, gli italiani hanno perso in media 3.500 euro a testa. E per ora l’unico cambiamento concreto portato dal governo gialloverde è quello al nostro portafoglio. Solo questa settimana le famiglie e le imprese italiane hanno perso 2,3 miliardi di euro: ovvero 330 milioni al giorno (dati fondazione Hume). Fanno 66 miliardi dalle elezioni di marzo. Nello stesso periodo la Banca d’Italia e gli investitori esteri detentori di titoli di Stato italiani ci hanno rimesso 53.3 miliardi euro. Mentre tutte le altre perdite virtuali di Borsa, obbligazioni e titoli di Stato sono pari a 88.5 miliardi di euro. Totale? 208 miliardi.

Con un quadro così stupisce meno il contenuto della relazione semestrale della Commissione europea. Non è una semplice fotografia fatta due volte all’anno sulle economie dell’eurozona, ma un documento formale che servirà al Governo come base per preparare entro aprile il suo piano di riforme da presentare alla Commissione, prima delle elezioni europee. Il report sull’Italia è una fotografia lucida del nostro Paese: alto debito, bassa produttività, riforme poco incisive o addirittura controproducenti. E i tassi più alti rispetto ai livelli di inizio 2018 pesano sulla fornitura del credito all'economia e sulla crescita del Pil. La Commissione europea sostiene che l’Italia sia instabile macroeconomicamente, al pari di Grecia e Cipro. E rischiamo di essere un contagio per l’eurozona.

Sappiamo già come andrà a finire. Molti criticheranno la Commissione accusando i suoi componenti di essere degli eurocrati che non hanno diritto di mettere becco negli affari italiani. Come se l’obiettivo dei commissari fosse quello di affossare l’Italia o di screditare la credibilità di istituzioni europee solo per propaganda elettorale. Il problema è che Quota 100 e Reddito di cittadinanza approvate lo stesso giorno della pubblicazione del report non sono riforme che porteranno a una crescita sicura del Pil. O almeno non quella prevista dal governo nella legge di bilancio (+1,5%). E questo momento di riflessione sulla strutturale problematicità del nostro Paese si perderà nel tempo come lacrime nella pioggia. Con al differenza che il futuro distopico alla Blade Runner lo stiamo vivendo ora.

Perché a leggere le 99 pagine del report non c’è da stare allegri. Per esempio il fatto che l’Italia è il Paese dell'Unione europea con più ostacoli agli investimenti. Con barriere evidenti e strutturali in almeno 16 aree su 19 tra quelle studiate dalla Commissione. Dall'inefficienza del sistema giudiziario fino al ritardo nella digitalizzazione. «Sono necessari investimenti adeguati per rafforzare la capacità amministrativa, il capitale umano e l'innovazione, nonché per ridurre le disparità regionali». Oppure il fatto che da maggio gli investitori non residenti abbiano mollato oltre 77 miliardi di titoli di Stato e 16 miliardi di obbligazioni bancarie. E che la Borsa abbia perso il 20% negli ultimi nove mesi. Ma ci sono altri dati usciti negli ultimi giorni che dovrebbero spaventarci di più. Come quello diffuso dall’associazione nazionale costruttori edili (Ance) per cui negli ultimi undici anni l’Italia ha perso 69 miliardi di investimenti in costruzioni e 620mila posti di lavoro. Ed è vero che nel 2019 si prevede una crescita degli investimenti in costruzioni dell'1,1%, ma le previsioni davano il 2%. Tradotto: i mancati investimenti pubblici e i cantieri bloccati dal Governo hanno causato già una perdita di 1,3 miliardi potenziali che non ci saranno più. Anche i dati dell’Eurostat usciti da pochi giorni relativi al 2017 non sono incoraggianti. Le regioni del Sud Italia sono tra le più poveri dell’Ue. La media europea è di 30mila euro di Pil pro capite, il Mezzogiorno 18.900 (Calabria la regione più povera) anche se per fortuna in aumento rispetto al 2016. Siamo sicuri che basterà il reddito di cittadinanza?

Forse se avessimo usato meglio i 42,7 miliardi di fondi europei previsti fino al 2020 saremmo in una situazione migliore. Il dato è imbarazzante: dopo la Polonia, l’Italia è il Paese Ue a cui Bruxelles ha assegnato più soldi ma siamo sestultimi in Europa per capacità di spesa. Per capirci 22 Stati hanno fatto meglio di noi. E come ha denunciato pochi giorni fa Milena Gabanelli su DataRoom del Corriere della Sera, fino allo scorso ottobre avevamo speso solo il 3% dei fondi disponibili, contro una media europea del 13%. Quei soldi sono comunque nostri perché siamo importatori netti (ovvero inseriamo nel bilancio comunitario più denari di quanti ne riceviamo)? Benissimo, allora a maggior ragione spendiamoli. O quei soldi saranno usati da altri, com’è accaduto più volte in passato.

«Nessuno può entrare nel merito delle singole misure di politica nazionale» ha commentato il ministro dell’Economia Giovanni Tria dimostrando di essersi adattato egregiamente alla strategia bipolare di lotta e di governo dei suoi colleghi ministri. Tria ha poi accusato l’ex ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble di aver "ricattato" il suo omologo Saccomanni nel 2011 obbligando l’Italia ad accettare le norme sul bail-in. Eppure due giorni fa Tria era sembrato in linea con il pensiero dei commissari europei sulla necessità di fare investimenti. «Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav». Nel governo dei paradossi l’unico ministro considerato finora rassicurante e affidabile, forse per giocare una sua personale partita politica, fa delle sparate anti tedesche, mentre i leader del Movimento Cinque Stelle hanno scelto la strada meno dannosa: parlare dei contenuti.

Luigi Di Maio in un post su Facebook ha parlato dell’abbassamento del taglio delle tariffe Inail a parità di garanzie per i lavoratori. Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto solo un garbato: «Siamo convinti delle nostre ricette» subito dopo aver presentato il piano “Proteggi Italia” di oltre 10 miliardi per il triennio 2019-2021, presi da fondi già a disposizione degli enti locali e delle Regioni per contrastare il dissesto del territorio. E mentre Salvini posta video del mare sardo la sensazione è che il tempo della trattativa è finita. Di manovra correttiva e clausole di salvaguardia (28,8 miliardi tra il 2020-21) si parlerà dopo le elezioni europee. Sarà stato il pessimo risultato alle regionali della Sardegna, l’abolizione del limite dei due mandati per i consiglieri comunali annunciato da Luigi Di Maio o la paura di scendere ancora più nei sondaggi in vista delle elezioni europee ma la reazione del governo sembra un cambio di passo. Dopo la sbornia movimentista di Di Battista (in silenzio stampa da due settimane dopo il voto sulla piattaforma Rousseau per il caso Diciotti) il M5S sta cercando di ricrearsi l’aura di movimento moderato. Forse i Cinque Stelle hanno capito che alzare i toni fa alzare lo spread e danneggia l’Italia. Se l’avessero saputo prima forse avremmo risparmiato 3.500 euro a testa.

https://www.linkiesta.it/it/article/201 ... -abb/41251

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 01/03/2019, 18:15
da franz
Quoto da sopra:
Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto solo un garbato: «Siamo convinti delle nostre ricette» subito dopo aver presentato il piano “Proteggi Italia” di oltre 10 miliardi per il triennio 2019-2021, presi da fondi già a disposizione degli enti locali e delle Regioni per contrastare il dissesto del territorio.

Ma non vi fa ricordare i carri armati di Mussolini?

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 01/03/2019, 21:04
da trilogy
franz ha scritto:Quoto da sopra:
Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto solo un garbato: «Siamo convinti delle nostre ricette» subito dopo aver presentato il piano “Proteggi Italia” di oltre 10 miliardi per il triennio 2019-2021, presi da fondi già a disposizione degli enti locali e delle Regioni per contrastare il dissesto del territorio.

Ma non vi fa ricordare i carri armati di Mussolini?


È tutto così. Presentano di continuo norme già esistenti come nuovi provvedimenti del governo. Si fanno chiamare governo del cambiamento ma è il governo della propaganda e basta.

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 01/03/2019, 21:28
da Robyn
La stagnazione della produttività è una di quelle cose a cui nessuno riesce a dare una spiegazione.Probabilmente la produttività è bassa perche si legano un'insieme di fattori congiunturali negativi è un pò come la crescita,questa và male quando diversi elementi negativi si verificano contemporaneamente e portano ad una congiuntura negativa, è sbagliato immaginare la crisi della produttività legata ad un solo elemento.Durante il governo Gentiloni la produttività era risalita perche si diceva sempre questo non basta bisogna fare di più anche se era insufficente perche non si affrontava a pieno il problema della precarietà.L'insufficente produttività si lega alla precarietà,alla bassa formazione alla mancanza di investimenti pubblici nelle infrastrutture Tav ,Terzo Valico,Pedomontana,aeroporti,fibra ottica ,green economy,dall'insufficente valorizzazione del capitale umano,dal basso flusso degli investimenti privati nell'innovazione,dall'insufficente ricerca scientifica ,dai bassi investimenti esteri che dipendono dall'incertezza del diritto e dall'inefficenza della Pa dall'alto tasso di burocrazia e chi più ne ha più ne metta cioè non è sufficente un solo elemento in grado di spiegare il calo della produttività ed è illusorio pensare che non dipenda da più democrazia o pensare in positivo,nutrire più fiducia nel futuro.Se si pensa di legare il basso tasso di produttività solo a fattori micro e macro economici trascurando il capitale umano,la democrazia,la fiducia nel futuro,la "felicità popolare" e dal fatto di essere più un paese dirigista e troppo vincolista,più che liberale,siamo fuori strada e non risolveremo mai il problema

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 02/03/2019, 8:48
da franz
Devo controllare meglio i dati ma durante il governo Gentiloni era cresciuta la produzione e in parte anche l'occupazione.
Non la produttività. Era cresciuta la competitività di quella parte di aziende che esporta, ed infatti era cresciuto l'export, ora di nuovo calato.
Per quanto riguarda la produttività bisogna misurarla osservando come si sviluppa negli altri paesi.

Immagine

https://www.ilsole24ore.com/art/notizie ... d=AE2owoCF

https://www.ilsole24ore.com/art/notizie ... d=ABGyrNUB

Quest'ultimo articolo dice una cosa che sembra intelligente se scritto sulla gazzetta dello sport ma è orribile se scritto in un giornale economico. Eppure quando l'articolo affronta il 4 punto dolente della produttività, sono vicini a scoprire l'inghippo.

Pochi investimenti in ricerca e sviluppo, poca innovazione.

Che dicono all'inizio?
Come se da una parte avessimo ogni mese una colossale rata di mutuo da pagare (gli interessi sul debito pubblico), e dall'altra uno stipendio sempre più misero (la crescita che stenta).

Ma un paese con un così grande debito pubblico come fa ad investire in innovazione? Se privati e banche comprano BOT e CCT, non investono nello sviluppo tecnologico delle imprese. Se la pressione fiscale è eccessiva, mancano soldi da reinvestire. Il debito pubblico è il vero freno allo sviluppo perché blocca cio' che puo' far ripartire l'Italia.

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 02/03/2019, 9:20
da trilogy

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 02/03/2019, 17:24
da Robyn
Ah si capito.Il mercato del lavoro presenta un'eccesso di laureati più che preparati ma che non trovano allocazione perche spesso siamo in una pluralità di piccole aziende a conduzione familiare che investono poco in innovazione.Quindi la soluzione stà nella nascita di attività che coprano questa domanda di laureati altamente specializzati le free lance le public company che a differenza della carta stampata e dei media possono essere scalabili per sottrarle al familismo.Anche per l'eccesso di laureati in scienze umanistiche e artistiche si potrebbe pensare a qualche cosa che copra l'eccesso di questi laureati stimolando l'interesse per la cultura "gli e-book digitali?" cioè i libri digitali?In merito alla concessione del credito se i btp danno un'interesse maggiore perche il debito pubblico è alto le banche preferiranno acquistare btp anziche concedere il credito alle piccole e medie aziende il cui saggio di interesse è basso.Allora il problema è certamente il debito pubblico e che cosa fare

Il problema critico "Jhon Locke"

<< ,essendosi cinque o sei amici miei riuniti nella mia stanza a discutere di argomenti molto diversi dal presente soggetto,ben presto ci trovammo in un vicolo cieco...e dopo aver fatto alquanti sforzi senza con ciò progredire verso la soluzione...a me venne il sospetto che avessimo adottato un procedimento errato;e che prima di applicarci a ricerche di quel genere fosse necessario esaminare le nostre facoltà e vedere con quali oggetti il nostro intelletto fosse atto a trattare e con quali invece non lo fosse,..>>

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 02/03/2019, 21:28
da trilogy
Potremmo cercare di capire come e perchè la Spagna ci ha da tempo superato negli investimenti in innovazione, perchè gl'italiani investono in capitali di rischio ma all'estero, perchè la Spagna attrae talenti noi li esportiamo. Faccio un confronto con la Spagna perchè è un paese apparentemente simile al nostro. Nel 2018 siamo cresciuti molto anche per effetto di una grossa operazione da 100 milioni ma il divario resta.

le startup a Barcellona sono oltre 1100 (34% della Spagna); gli investimenti raccolti da startup a Barcellona nel 2017 sono stati pari a 477 milioni di euro; gli investimenti raccolti da startup in Spagna (2017) sono stati pari a 779 milioni di euro (gli investimenti raccolti da startup in Italia (2017), ricordiamo, sono stati tra i 100 e i 120 milioni di euro a seconda della fonte – 123 milioni per Atomico, 109 milioni per PitchBook)

Quindi, partendo da una situazione iniziale di risorse simile all’Italia, gli spagnoli stanno prendendo il volo. Riescono ad attrarre talento e quindi capitali mentre il talento italiano preferisce andare in UK per attrarre capitale lì
Quindi, partendo da una situazione iniziale di risorse simile all’Italia, gli spagnoli stanno prendendo il volo. Riescono ad attrarre talento e quindi capitali mentre il talento italiano preferisce andare in UK per attrarre capitale lì


fonte: https://www.startupbusiness.it/ecosiste ... tup/95986/

In Italia in startup si investe, eccome. Altro che dati sul venture italiano, che ci vede versare nelle casse delle startup un centinaio di milioni l'anno, gli investitori italiani privati, piccoli e medi investono in innovazione. E tanto. Ma all'estero. Lo dice all'Agi Paolo Cellini, docente di marketing all'università Luiss di Roma e partner di Innogest, uno dei principali fondi di venture capital italiani.....

fonte: https://www.agi.it/economia/investiment ... 018-02-14/

Re: Per chi è interessato a un'analisi del sistema italia

MessaggioInviato: 02/03/2019, 23:27
da Robyn
Difficile da capire perche la Spagna abbia successo con le start up che poi altro non sono che public company presenti nei paesi anglosassoni.La Spagna è una democrazia giovane l'immagine della Spagna non è più quella della steppa messicana che circonda Madrid ma di un paese fresco dinamico e competitivo.La stessa cosa delle public company dovrebbe valere per l'industria della cultura in grado di occupare quelli che hanno una laurea umanistica e gli e-book sono una possibilità.L'IVA sugli e-book è al 22% mentre per i libri cartacei al 4% d'altro canto come affermano da qualche parte con la cultura non si mangia.Gli e-book possono aiutare gli alunni delle famiglie più disagiate nell'acquisto di libri e-book e rappresentano una grande occasione per la diffusione di massa della cultura di cui una moderna democrazia ha bisogno.Quelli che leggono i libri se sono affezionati ai libri continueranno a leggere e ad acquistare i libri in forma classica,quelli che non leggono i libri potrebbero leggerli con l'e-book che è molto più pratico.Il web è una grande occasione dipende dall'uso che se ne fà ne possono derivare pericoli per la democrazia da contrastare ma anche grandi benefici
https://tuttoandroid.net/news/francesch ... ei-220262/