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Italia - UE

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Italia - UE

Messaggioda ranvit il 14/02/2016, 12:08

Da ricordare che Renzi ha dovuto già sopperire all'eredità delle clausole poste dai governi Monti e Letta....se ricordo bene per un totale di circa 20 miliardi.

Più in generale vorrei vedere chi altri potrebbe fare di piu' in questo Paese....neanche Mandrake.....forse solo il Padreeterno!
E di questo a Bruxelles, contrariamente ai ns amanti del rigore, sono consapevoli (non vorrebbero certo trovarsi a discutere con Salvini o Grillo), e l'Italia è un Paese "pesante", se salta.... salta l'Europa ;)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Italia - UE

Messaggioda mariok il 14/02/2016, 13:58

Altro cavallo di battaglia di Renzi è la politica sull'immigrazione, sull'esempio italiano che meriterebbe solidarietà e riconoscimento anche economico dei costi sostenuti.

Poi saltano fuori con disarmante regolarità notizie come questa.

Ma veramente pensa che in Europa siano tutti stupidi o che fatti del genere non siano noti almeno a livello di governi?

I Nas sequestrano 7 centri d'accoglienza per migranti nell'Avellinese. E spunta Mafia Capitale

Carabinieri in azione nelle strutture che ospitano i richiedenti asilo per fare luce sulle condizioni igieniche. La cooperativa "In Opera" coinvolta nell'indagine romana sugli affari di Buzzi e Carminati

13 febbraio 2016

Derrate alimentari in condizioni di pessima conservazione; ambienti con seri problemi strutturali e di sicurezza; carenze anche vistose dal punto di vista igienico-sanitario: questa la situazione che i carabinieri dei Nas di Salerno, insieme ai militari delle Compagnie di Avellino e Baiano hanno riscontrato nel blitz, scattato in mattinata, che ha portato al sequestro di sette centri che in provincia di Avellino ospitano gli immigrati richiedenti asilo. L'inchiesta, coordinata dalla procura del capoluogo irpino, ha fatto anche emergere gravi inadempienze dei titolari delle cooperative, indagati insieme a fornitori di beni e servizi, rispetto al capitolato d'appalto previsto dalla prefettura di Avellino. E sulla vicenda si stende anche l'ombra di Mafia Capitale: "Tu sai quanto ci guadagno sugli immigrati? C'hai idea? Il traffico di droga rende meno", diceva al telefono Salvatore Buzzi, braccio destro 'imprenditoriale' di Massimo Carminati.

I centri di accoglienza posti sotto sequestro dal Gip del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, su richiesta del Procuratore capo, Rosario Cantelmo, sono quelli di Monteforte, Mercogliano, Serino e Pietrastornina. Il magistrato ha anche disposto il differimento del trasferimento degli ospiti delle strutture sequestrate, in attesa di trovare soluzioni alternative di concerto con la prefettura.

Contestualmente all'operazione dei Nas, il Prefetto di Avellino, Carlo Sessa, ha disposto la chiusura, in via amministrativa, di altri tre centri di accoglienza: due a Monteforte, gestiti dalle cooperative "In

Opera" e "Engel"; uno a Ospedaletto d'Alpinolo, che ospita 60 richiedenti asilo, gestiti dalla cooperativa "In Opera": ed è proprio quest'ultima la società coinvolta nell'inchiesta su Mafia Capitale.

Sono complessivamente 33 i centri di accoglienza per i richiedenti asilo operanti in provincia di Avellino nei quali sono ospitati complessivamente 1.080 migranti, ai quali si aggiungeranno altri trecento in arrivo nei prossimi giorni.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... 133334538/
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Re: Italia - UE

Messaggioda franz il 14/02/2016, 15:12

ranvit ha scritto:Da ricordare che Renzi ha dovuto già sopperire all'eredità delle clausole poste dai governi Monti e Letta....se ricordo bene per un totale di circa 20 miliardi.

Più in generale vorrei vedere chi altri potrebbe fare di piu' in questo Paese....neanche Mandrake.....forse solo il Padreeterno!)

Prodi nel 1996-1997 in due anni fece molto di piu' sul fronte del contenimento della spesa.
Non era il Padreterno ma semplicemente uno capace di fare. Poche parole, molti fatti.
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Re: Italia - UE

Messaggioda ranvit il 14/02/2016, 15:48

Certo, ci riusci' a u m e n t a n d o le tasse.....soprattutto ai lavoratori dipendenti! 8-)
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Re: Italia - UE

Messaggioda franz il 14/02/2016, 18:44

ranvit ha scritto:Certo, ci riusci' a u m e n t a n d o le tasse.....soprattutto ai lavoratori dipendenti! 8-)

Oggettivamente ora la pressione fiscale è piu' alta di quella del 96-97 di Prodi.
http://www.google.com/publicdata/explor ... &ind=false
Anche la spesa pubblica ora è piu' alta di quel periodo e in base alle anticipazioni 2015 invece di scendere - come si prevedeva - pare che, almeno nei primi 11 mesi dell'anno sia salita. ed in modo vertiginoso.
Sono aumentare le tasse del 3.59% (confronto 2015 su 2014, entrambi anni a governo Renzi) ed è aumementata la spesa (+11.21% per lo stesso periodo). Vedere immagine allegata.

Questi i fatti, non le chiacchiere.
Ma se vogliamo ricordare gli annunci e le chiacchiere, ricordiamoci che la legge di stabilità 2015 veniva presentata come una nella quale "finalmente lo Stato dava, anziché prendere dalle tasche dei cittadini. La Legge di stabilità 2015 veniva presentata come una sfida alla stupidità del rigore fiscale di Bruxelles e della Germania."
Quindi non si puo' dar la colpa di quel che succede al rigore ed alla germania.
Infatti facciamo il contrario: spendiamo piu' di quanto incassiamo ed il tutto aumenta il debito.
E questo avverrà anche nel 2016.

http://www.lavoce.info/archives/32155/c ... 15-e-dopo/
Allegati
Entrate e Uscite 2015.jpg
Entrate e Uscite 2015.jpg (64.66 KiB) Osservato 2112 volte
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Re: Italia - UE

Messaggioda ranvit il 14/02/2016, 19:43

1) Prodi aumento' le tasse ai lavoratori dipendenti appena eletto nel 2006.....e per questo si persero le elezioni successive.
Questo si che è un fatto!

2) Sono aumentate le entrate....non necessariamente le tasse.

3) Oggi come oggi Renzi sta cercando, pur nei limiti dello stupido rigore di Bruxelles (3% è un valore fissato quando il quadro economico europeo e mondiale era completamente diverso), di far ripartire il Paese.

Nessuno è in grado di tagliare la spesa pubblica come piacerebbe a te (ma poi un giorno mi dirai dove e come?) perchè immediatamente ti trovi contro tutti i partiti e tutta la gente. E non mi venire a rifare l'esempio del governo tedesco socialdemocratico: altro Paese, altra storia, altre condizioni politiche (non avevano i populisti all'orlo della bocca), etc.
E neanche quello della Svezia o dell'Irlanda....solo ed esclusivamente dell'Italia!
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Re: Italia - UE

Messaggioda mariok il 15/02/2016, 11:36

Cohn-Bendit: “Meglio un’Europa con meno Stati e più solidarietà”

Lo storico leader dei Verdi: “Dopo la crisi dei migranti l’Unione non potrà essere più come prima, ora è la Germania ad avere bisogno di aiuto”

15/02/2016
ERIC JOZSEF

«L’Europa sta male. Ma tutti i problemi che abbiamo non troveranno soluzioni senza l’Europa». Per anni co-presidente dei Verdi al Parlamento di Strasburgo, Daniel Cohn-Bendit, oggi settantenne, si dichiara «profondamente europeo». Figlio di ebrei tedeschi rifugiati a Montauban nel ’33, diventato cittadino francese l’estate scorsa, l’ex leader del Maggio ’68 parigino non crede alla fine dell’Ue. Ma di questa «policrisi» (migranti, economica, rischio di Brexit..), dice «L’Europa non uscirà come ci è entrata. l’Europa sopravviverà al 2016 ma non si sa in quale stato. La crisi greca aveva già messo la coalizione europea alla prova, la crisi dei profughi ancora di più. Ci sarà un’Europa dopo la crisi ma sarà un’altra Europa».

Però tutte queste crisi non danno la sensazione di una tempesta perfetta?
«Si arriva oggi alla fine di un ciclo, quella dell’idea di una federazione di Stati nazione. Non funziona più. Un sistema che sulle questioni fondamentali si basa sul principio dell’unanimità e sulla somma di sovranità nazionali rischia uno stallo permanente. La crisi dei profughi non fa che dimostrarlo. La Commissione è impotente ma non è colpa sua. È la colpa degli Stati. Quando si dice che l’Europa non funziona, bisogna avere presente che è l’Europa delle nazioni che non funziona».

Ma non è solo il funzionamento dell’Europa che è in crisi. La vicenda dei profughi dimostra che sono in crisi i valori fondanti dell’Unione.
«Nella Costruzione europea c’è sempre stato un imbroglio di fondo. Prendiamo l’esempio della politica migratoria. Tutti dicono che ci vuole una politica di asilo comune e da lì si approvano i vari trattati di Dublino. Così si afferma il principio di frontiere comuni legate a Schengen e la libertà di circolazione. Ma l’imbroglio è che le frontiere comuni sono solo sulla carta. In realtà ognuno rimane responsabile delle proprie frontiere e dunque dei profughi che arrivano. È un controsenso. Se abbiamo delle frontiere comuni, per forza, si pone la questione della sovranità europea su queste frontiere comuni. Dal momento in cui ci laviamo le mani dei profughi dicendo agli italiani, ai greci o agli spagnoli “sbrigatevela da soli” si ottiene una rottura intellettuale dell’idea di solidarietà. Oggi il problema è semplice: nessuno Stato da solo è in grado di risolvere il problema dei profughi. Si pone dunque un quesito: chi vuole rispondere collettivamente a questo problema? Il governo polacco come quello ungherese vogliono beneficiare della ripartizione dei finanziamenti europei ma nello stesso tempo dicono che non vogliono sapere nulla di tutto il resto e in particolare dell’accoglienza dei profughi. Non può continuare così. La rottura ormai è chiara: o i Paesi europei prendono coscienza della responsabilità comune o si andrà verso una ridefinizione dell’Europa. Forse ci ritroveremo con un’Europa con meno Stati membri e il resto sarà solo un mercato comune».

Siamo costretti ad entrare in un processo storico di ridefinizione dell’Europa. Attraverso la crisi dei migranti è riaffiorata la frontiera Est-Ovest?
«Non credo. La Danimarca, la Gran Bretagna, la Finlandia non sono all’Est. La crisi dei migranti è molto più vasta e grave. Oggi si lascia la crisi dei migranti a soli tre Paesi. Due di loro, la Svezia e l’Austria hanno da poco gettato la spugna dopo aver fatto tanti sforzi. Rimane solo la Germania. Si può dire che Berlino paga oggi gli errori del passato come quando il governo italiano aveva chiesto una ripartizione dei profughi che arrivavano a Lampedusa. La Germania, come la Francia e gli altri, si era girata dall’altra parte dicendo a Roma: è il vostro problema, rispettate Dublino. Anche se ciò che ha fatto Berlino per i profughi negli ultimi mesi è straordinario, bisogna dire alla Germania che è co-responsabile della situazione attuale e di questo processo di de-solidarizzazione».

Si è imbrogliato anche sulla politica economica, finanziaria e bancaria?
«Certo. Prova ne è che oggi pure i governatori della Banca di Francia e della Bundesbank dicono che c’è bisogno di un ministro del Tesoro comune. Ormai bisogna smettere di imbrogliare, ci vuole un Tesoro europeo e una politica di investimenti comuni. Bisogna ridefinire un equilibrio nella politica economica e finanziaria tra la responsabilità di fronte ai deficit e la necessità di rilanciare l’economia in tutta l’Europa. Però oggi siamo in una situazione nuova, storica: la Germania ha bisogno dell’aiuto degli europei. Fino alla crisi greca, erano gli altri che avevano bisogno di Berlino. In questo contesto ci vuole un scatto di Renzi, di Hollande, del prossimo capo di governo spagnolo e dei portoghesi. Devono prendere l’iniziativa in nome di tutta l’Europa e dire “sosteniamo la Germania con un sforzo sostanziale per sollevarla dell’arrivo dei migranti e in cambio la Germania partecipa alla ridefinizione della politica economica e finanziare dell’Europa”, il tutto gestito della Commissione. Bisogno riaprire il dibattito sugli eurobonds e sugli investimenti per uscire da una politica di austerità unilaterale».

Non è la direzione invocata da Matteo Renzi quando dice che il problema non sono le regole europee ma la politica economica scelta?
«Renzi come Valls non dicono cose sbagliate, ma la politica dei pugni sul tavolo è sbagliata. Non basta dire che la Merkel non è gentile, bisogna capire la situazione. La scelta della Germania di accogliere i profughi è esemplare, ma è anche una debolezza. E quando qualcuno è debole ha bisogno di solidarietà. Non è alzando la voce che si aiuta la Merkel a organizzare le cose diversamente in Europa e a riorientare la politica economica e finanziaria».

Cosa manca di più oggi in Europa, la fiducia tra Paesi, una visione, una leadership?
«Ciò che manca è un idea europea. Ognuno difende il suo piccolo territorio partendo dai suoi problemi. Bisogna uscire dalle visioni politiche nazionali. Renzi dovrebbe vedere Hollande e chiedere cosa possiamo proporre alla Germania. Poi da lì, coinvolgere cinque o sei Paesi del nucleo originario per immaginare le condizioni di un rilancio pratico dell’Europa».

La disaffezione dei cittadini europei verso l’Europa risale a ben prima della crisi dei migranti.
«La disaffezione proviene dal fatto che l’Europa non è all’altezza delle attese dei cittadini. Dunque si percepisce un’Europa incapace di rispondere alla crisi. Si mette sotto accusa l’Europa e i cittadini pensano: staremmo meglio se fossimo solo in Italia, in Francia ecc. È un abbaglio. Se le conseguenze non fossero così terribili, direi agli elettori italiani: “Provate! Date il potere assoluto a Beppe Grillo e fate uscire l’Italia dall’Europa e vedrete il prezzo che pagherete”. Però sarebbe drammatico per il Paese. La cosa vera è che questa Europa che funziona attorno a 28 capi di Stato è impotente. Questo i cittadini lo avvertono. Dico sempre: tutte le critiche che fate all’Europa sono giuste, e la realtà è ancora peggio. Però non uscirete dalla crisi senza l’Europa. Un ritorno alle nazioni sarebbe una catastrofe».

Una Brexit sarebbe una catastrofe o un elemento di chiarimento?
«La paura è cattiva consigliera. Porta a correre dietro la Gran Bretagna e per questo ad accettare un’Europa al ribasso come propone Cameron. In realtà se la Gran Bretagna dovesse uscire dell’Europa, la City non sarebbe più il luogo della finanza europea. Quindici giorni dopo l’uscita dall’Ue, la Scozia chiederebbe l’ingresso nell’Ue e l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Oggi bisogna creare una dinamica con un orizzonte di cinque sei anni per mettere sul tavolo una Costituzione federale europea. Dopodiché rimarrà dentro chi vuole. Non bisogna avere paura di andare in questa direzione. Già nella crisi delle banche siamo andati nella direzione di una federalizzazione del sistema. Non si può continuare con dei capi di governo che dicono solo “voglio, voglio, voglio”. Dopo gli attentati di Parigi si sono visti i limiti dei sistemi di coordinamento sia dei servizi sia delle polizie. La realtà è che di fronte all’internazionalizzazione del terrorismo ci vorrebbero una polizia comune, tipo Fbi, e un procuratore europeo».

Si può incolpare la Germania dei problemi dell’Europa?
«La realtà è che si dà la colpa alla Germania perché gli altri sono dei nani politici. Se la Germania è forte ed egemonica in Europa è solo perché gli altri non sono capaci di proporre qualcosa che la obbligherebbe a condividere il potere politico. Ma per la prima volta da anni, la Germania oggi si trova in una situazione di bisogno. E allora dico, avanti ragazzi, Hollande, Renzi, andate avanti!».

La soluzione è un Europa a due velocità?
«L’Europa deve ridefinirsi con un federalizzazione di alcuni Stati. Quelli che non vorranno partecipare faranno solo parte di un mercato comune attraverso accordi privilegiati senza avere voce in capitolo sul piano politico. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. La federalizzazione deve portare a un vero governo europeo rappresentato dalla Commissione. Questo governo sarebbe controllato da due Camere, il Parlamento europeo e una Camera federale dove siederanno i governi europei. Per questo occorrerà rivedere i trattati».

Il Trattato costituzionale del 2005 fu bocciato dai francesi e dagli olandesi. Come pensare che un tale progetto di riforma sia accettato dai cittadini?
«Non dico che sia facile però bisogno sapere quello che si vuole. Alla fine bisognerà arrivare ad un referendum europeo per una nuova Costituzione europea. Questa Costituzione sarà accettata se una maggioranza di europei e di Stati europei la voteranno. Quelli che diranno no avranno la scelta tra uscire o accettare di rimanere nella nuova Europa. Di sicuro non si può continuare così».

http://www.lastampa.it/2016/02/15/ester ... agina.html
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Re: Italia - UE

Messaggioda franz il 15/02/2016, 11:45

ranvit ha scritto:1) Prodi aumento' le tasse ai lavoratori dipendenti appena eletto nel 2006.....e per questo si persero le elezioni successive.
Questo si che è un fatto!

2) Sono aumentate le entrate....non necessariamente le tasse.

3) Oggi come oggi Renzi sta cercando, pur nei limiti dello stupido rigore di Bruxelles (3% è un valore fissato quando il quadro economico europeo e mondiale era completamente diverso), di far ripartire il Paese.

Nessuno è in grado di tagliare la spesa pubblica come piacerebbe a te (ma poi un giorno mi dirai dove e come?) perchè immediatamente ti trovi contro tutti i partiti e tutta la gente. E non mi venire a rifare l'esempio del governo tedesco socialdemocratico: altro Paese, altra storia, altre condizioni politiche (non avevano i populisti all'orlo della bocca), etc.
E neanche quello della Svezia o dell'Irlanda....solo ed esclusivamente dell'Italia!

Il fatto è che Prodi fece entrare l'Italia fin da subito nell'area Euro, salvando l'Italia.
Questo si chiama interesse generale. Poi c'è l'interesse particolare (dei partiti) di non perdere le elezioni.
E qui si vede veramente la mentalità di chi antepone il suo interesse (stare al potere) rispetto all'interesse dei cittadini.
Che poi a perdere le elezioni nel 2001 non fu Prodi ma Rutelli, dopo i governi Amato e D'Alema, non dimentichiamocelo.
Prodi le rivinse nel 2006.

Sono aumentate le entrate fiscali, che volgarmente chiamiamo tasse.

Sul problema del 3%, rimando all'articolo qui sotto.

Deficit della furbizia: il treno Renzi sta per sbattere contro il muro della realtà

di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano

In queste settimane Matteo Renzi è impegnato in un braccio di ferro, a tratti tra il surreale ed il grottesco, per ottenere dalla Commissione europea i decimali di cosiddetta flessibilità che il governo si è speso nella legge di Stabilità 2016. Sono stati mesi trascorsi a cercare ogni appiglio contabile per giustificare l’ulteriore 0,2% di deficit-Pil: prima la clausola migranti, poi il terrorismo, ora ancora una bizzarra richiesta di par condicio con gli aiuti dati dalla Ue alla Turchia per “trattenere” i profughi siriani in fuga verso l’Europa.

Renzi strepita contro un’improbabile “austerità” europea ma nulla conferma che in questo momento la posizione fiscale dell’Eurozona è restrittiva o neutrale: anzi, semmai è palesemente il contrario, numeri alla mano. Come ormai noto a tutti o quasi, Renzi in due anni ha fatto crescere il deficit mediante continuo “riporto a nuovo” delle clausole di salvaguardia, ed ora vede avvicinarsi il momento della resa dei conti, o più propriamente il muro della realtà. Per comprendere ciò, basta osservare che lo scorso settembre, mentre la ripresa europea sembrava in accelerazione, Renzi presentava un aggiornamento al DEF che prevedeva più deficit. Oggi, con evidenze di rallentamento e forse qualcosa di peggio, Renzi invoca più deficit. Questo la dice lunga sulla presunta “astuzia” del premier italiano, forse davvero convinto che con più deficit, di qualità peraltro scadente, fosse possibile togliere il paese dalle secche della stagnazione.

Dietro a proclami di grande afflato federalista europeo e spin simbolici come la gita a Ventotene, resta da capire cosa Renzi voglia e dove intenda fermarsi. Una lettura minimale lo vuole impegnato a strappare quel maledetto 0,2% di deficit aggiuntivo per poi rimettersi tranquillo, almeno per qualche tempo. Di certo, il premier italiano è sprovvisto di leve negoziali: per avere la garanzia europea sui depositi bancari deve accettare quello che i tedeschi chiedono, cioè che i titoli di stato posseduti dalle banche siano ponderati per il rischio, come si fa per i normali prestiti, e che in caso di dissesto un paese possa sospendere il pagamento di interessi e rimborsi sul proprio debito sovrano. Al contempo, detto brutalmente e semplicemente, Renzi non ha i soldi pubblici per fare quello che potrebbe consentire all’Italia di rendersi parzialmente autonoma dai “vincoli” comunitari.

Che accadrebbe se Renzi decidesse di “ribellarsi” definitivamente ai vincoli europei (che a volte sono solo vincoli di realtà), e la Bce sospendesse gli acquisti di titoli di stato italiani? Domanda ovviamente retorica: accadrebbe che l’Italia sarebbe terremotata ed andrebbe verso il default. Ecco perché i margini di manovra di Renzi (e di qualunque altro premier italiano) sono assai limitati. Unica alternativa “coerente”, anche se di pura fiction: uscire dalla moneta unica ed attendere fiduciosi che vada un po’ meglio non prima che vada assai peggio, al limite dell’evento bellico. O forse oltre.

http://phastidio.net/2016/02/15/deficit ... la-realta/
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Re: Italia - UE

Messaggioda ranvit il 15/02/2016, 12:01

Franz non fare il furbo! Io ho parlato dell'aumento delle tasse del 2006 e le elezioni perse successive....2008!
Quindi quello che fece Prodi prima del 2000 e le elezioni del 2001 non c'entrano niente!

Le entrate del 2015 sono aumentate del 6,4% ( http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... 91d9c.html Bankitalia:entrate tributarie 2015 +6,4%
A fine anno a 433.483 milioni)....ma non è che le tasse (in percentuale) sono aumentate altrettanto....anzi 8-)

Sul problema del 3%......Il Fatto? Mi rifiuto anche solo di leggerlo :D


Ps Franz.....piuttosto.... cosa ne pensi di quello che ho scritto qualche post fa?
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Re: Italia - UE

Messaggioda franz il 15/02/2016, 12:16

ranvit ha scritto:Franz non fare il furbo! Io ho parlato dell'aumento delle tasse del 2006 e le elezioni perse successive....2008!
Quindi quello che fece Prodi prima del 2000 e le elezioni del 2001 non c'entrano niente!

Io veramente parlavo della riduzione di spesa pubblica, in due anni, del primo governo Prodi.
Per dire che in due anni se uno vuole diminuire la spesa, lo fa. Puo' farlo. Se vuole. E se è capace.
Il grafico di quello parlava.
Poi se non ti sforzi a leggere gli articoli che suggerisco (liberissimo, ma l'autore è ottimo, ovunque scriva) non vedo perché dovrei sforzarmi io a pensare qualche cosa su cio' che scrivi tu. 8-)
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