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Ma ne è valsa la pena?

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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda pianogrande il 14/07/2015, 11:49

Tsipras andrà ad arricchire lo squadrone dei falliti politici itineranti di cui sono soci fondatori i nostri ben noti?
Potrebbe essere un nuovo modo di fare politica.... roaming.
Il trucco è non ripassare mai due volte nello stesso paese.
Tranne l'Italia, naturalmente, dove è permesso sparare scempiaggini e poi ricominciare senza cambiare una virgola dopo qualche settimana.
Allora i greci non rivedrebbero più Tsipras mentre noi riavremo sicuramente e di nuovo e con le stesse esibizioni di superiore intelligenza i soliti Grillo, Vendola, Fassina, Civati, D'Alema e altri ammassi di neuroni di cui pare non riusciamo a fare a meno.
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda gabriele il 14/07/2015, 13:15

pianogrande ha scritto:Tsipras andrà ad arricchire lo squadrone dei falliti politici itineranti di cui sono soci fondatori i nostri ben noti?
Potrebbe essere un nuovo modo di fare politica.... roaming.
Il trucco è non ripassare mai due volte nello stesso paese.
Tranne l'Italia, naturalmente, dove è permesso sparare scempiaggini e poi ricominciare senza cambiare una virgola dopo qualche settimana.
Allora i greci non rivedrebbero più Tsipras mentre noi riavremo sicuramente e di nuovo e con le stesse esibizioni di superiore intelligenza i soliti Grillo, Vendola, Fassina, Civati, D'Alema e altri ammassi di neuroni di cui pare non riusciamo a fare a meno.


ti dimentichi sempre di Renzi :lol:
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda flaviomob il 14/07/2015, 13:56

Ha vinto la Germania? Ricordiamocene, quando vedremo i nazisti ad Atene.

___

La Grecia, la Storia e i depressi di sinistra
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Fosse esistita un secolo e mezzo fa, la sinistra italiana avrebbe rinunciato al Risorgimento dopo la fucilazione dei fratelli Bandiera.

Voglio dire: ogni nuovo ordine nasce dalla comprensione del disordine (cit.) e qui l'entropia è al limite della soglia critica.

Ciò nonostante, mi pare assai scarso lo sforzo di comprensione del disordine se ci si limita a far passare rapidamente Tsipras da eroe a traditore senza provare a sistematizzare alcuni dati di realtà che non sono poi nemmeno così complessi.

Importa fino a un certo punto, ad esempio, che Tsipras sia stato sottoposto a "waterboarding mentale", come ha scritto il Guardian: anche se fa un po' impressione che in una sedicente Unione si arrivi a questo. Importa poco perché il problema strutturale di fondo sono stati comunque i rapporti di forza nell'eurogruppo tra la parte keynesiana-sociale e quella rigorista-liberista: non solo uno Stato contro tutti gli altri, ma soprattutto quell'uno a rappresentare un'economia debolissima e con l'acqua alla gola. Del tutto indifferente è stato il fatto che l'acqua alla gola gliel'abbia fatta salire proprio il connubio fra la Troika e le larghe intese greche che hanno comandato ad Atene fino all'altro ieri: sempre con l'acqua alla gola era, Tsipras, quindi in rapporti di forza pessimi.

Se a rappresentare l'Europa sociale è la Calvairate e a rappresentare quella liberista è il Barcellona, insomma, bisogna mettere in conto la probabilità di perdere anche se in campo si corre come matti. Tsipras dunque non è stato né un eroe né un traditore, ma il capitano di una squadra debolissima contro una che voleva maralmadeggiare - e perdonatemi la metafora calcistica.

Se poi proprio vogliamo parlare di "traditori" (ma il termine mi piace pochissimo) piuttosto io guarderei a quei capi di governo del Pse i cui partiti sono stati votati anche in Europa con slogan e programmi contrari al rigore contabile e poi si sono sdraiati sulla linea Merkel-Schäuble. Velo pietoso.

Quanto alla "stravittoria" della Germania, questa è stata indubbia, l'altro ieri. Tuttavia ha stravinto un po' come nel 1844 stravinsero i Borboni sui fratelli Bandiera, appunto: non esattamente un trionfo di lungo termine. Ha infatti ottenuto lo scalpo della Grecia uccidendo il progetto europeo e palesando a tutti che questa non è un'Unione fra cittadini d'Europa ma una gabbia le cui chiavi sono in mano a Merkel, Schäuble e pochi altri. Quindi rendendo l'Unione stessa odiosa a centinaia di milioni di persone fuori dall'asse Germania-Olanda-Finlandia, determinando perciò un effetto politico devastante in diversi Paesi proprio per quegli equilibri che credono di aver stabilizzato.

Ne parlavo giusto ieri con il responsabile di un istituto di ricerche demoscopiche: contrariamente a quanto vuole il racconto mediatico di questi giorni, la "lezione tedesca" tenderà a gonfiare - per reazione - il consenso verso le cosiddette forze anti sistema, che in ogni Paese hanno volti e idee diverse ma ugualmente incassano la rabbia contro questa follia. Quindi stiamo parlando di Le Pen in Francia e Podemos in Spagna, da noi di Grillo e Salvini.

Del resto, se arriva il messaggio che l'Ue è una dittatura di pochi e non è riformabile con la ragionevolezza e la mediazione, si alimentano per forza conflittualità ancora più dure ed estreme. In altre parole, dato che quest'Europa tenuta insieme con i diktat e i ricatti non va comunque da nessuna parte, la vera domanda è cosa prenderà il suo posto: altro che vittoria della Merkel.

A proposito, faccio presente chi in Grecia sta cercando di incassare localmente la sconfitta di Tsipras: Alba Dorata. E mi viene in mente Slavoj Žižek quando dice che ogni esplosione del fascismo nasce da una sconfitta della sinistra.

È poi una grave sciocchezza, a mio avviso, anche quella secondo cui "allora il referendum non è servito a niente", come dicono alcuni depressi di oggi.

Mi rendo conto che questo pensiero possa scattare come riflesso automatico, visto che poi alla Grecia sono state imposte condizioni peggiori di quelle a cui aveva detto no, ma se si uniscono retrospettivamente i puntini si capisce benissimo a cosa è servito il referendum greco e molto oltre i confini di quel Paese: è servito a mostrare a tutta Europa come mai era accaduto prima l'abisso ormai incolmabile scavato tra la democrazia e questa Ue, a evidenziare il livello inaccettabile di sottrazione della sovranità ai cittadini, a rendere chiaro a ogni popolo Ue che in questa Unione, così com'è, il loro voto non conta più niente, quindi è tutto da rifare. A palesare universalmente che questa Ue è solo un «protettorato in maschera», come scrive oggi Lucio Caracciolo.

Certo, è un eterogenesi dei fini, ma così a volte procede la storia. L'importante è provare a capirne e magari orientarne i percorsi, tutt'altro che lineari.

Ecco perché oggi - torno all'inizio del post - è non solo inutile ma anche un po' irritante piangere per la sconfitta di Tsipras o - peggio - dividersi a sinistra fra "tsiprioti" e "varoufakisti", tra chi condivide fotomontaggi di Schäuble impiccato e chi alza già bandiera bianca dopo la prima battaglia europea persa - quando qui siamo solo al giorno zero.

A causare queste reazioni a sinistra è, come sempre, quel mix bipolare di settarismo e sconfittismo proprio di chi preferisce cullarsi con il pensiero magico (l'eroe senza macchia Tsipras) piuttosto che con le complessità e le sfide poste dal reale.

Oggi più rischiose di ieri, certo, ma anche più interessanti e affascinanti. Che richiedono quindi ancora più intelligenza e coraggio, altro che la solita onanistica depressione.

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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda gabriele il 14/07/2015, 14:21

flaviomob ha scritto:Importa fino a un certo punto, ad esempio, che Tsipras sia stato sottoposto a "waterboarding mentale", come ha scritto il Guardian: anche se fa un po' impressione che in una sedicente Unione si arrivi a questo.


Più che waterboarding mentale hanno clonato e sostituito Tsipras. Non si spiega un così repentino cambio di posizioni. Capisco il probabile bluf, ma qui siamo alla farsa.

Farsa a 360 gradi. Per la Grecia è più conveniente uscire dall'Euro che accettare questo "patto". E forse l'intento è proprio questo, cioè porre delle condizioni inaccttabili affinché sia l'interlocutore a rovesciare il tavolo.

Con tutte le colpe ascrivibili al popolo greco, in tutta questa faccenda non è l'unico. La Grecia doveva fallire 7 anni fa, come dovevamo fallire 4 anni fa noi.

Ripeto. Fra 2-3-4 anni con la Grecia si tornerà a ridiscutere del loro debito. Intanto 85 miliardi più gli interessi saranno stati mossi dai forzieri europei (soprattutto tedeschi) ai forzieri europei, passando per la Grecia, e ci chiederemo se il nuovo Tsipras, magari sta volta nazista, vorrà uscire dall'euro sì o no.
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda mariok il 14/07/2015, 15:13

Né waterboarding mentale, né clonazione. Si è trattato più semplicemente di un bluff non riuscito.

Quando la Germania, per bocca del falco Schauble, ha visto il bluff, ventilando la possibilità di un'uscita della Grecia dall'euro, il castello di carta è crollato.

Alla fine si è dimostrato che l'unico a dire la verità è stato Renzi (che, anche se molto criticato, mi sembra abbia avuto un atteggiamento molto pragmatico): la scelta dei greci era tra restare nell'euro (rispettando le regole che nessuno gli ha imposto con le armi, ma che hanno sottoscritto quando hanno presentato la domanda di ingresso) o uscirne.

Tutto il resto è stata una presa per i fondelli, compreso un referendum che ha fatto credere che fosse possibile ancora negoziare.
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Colpa della Germania

Messaggioda pianogrande il 14/07/2015, 15:32

"I nazisti ad Atene" sono colpa della assoluta inconsistenza della sinistra greca capace solo di chiacchiere e che si è squagliata come un gelato sopra una stufa al primo contatto con la realtà.
La realtà c'era anche prima ma si preferiva non vederla e spacciare per democrazia o per sovranità nazionale o per difesa della umana dignità tutto quel grintoso e sdegnato e furbesco rifiuto di pagare i debiti, di fare le necessarie riforme.

La sinistra ha usato argomenti che sono specialità della destra più estrema preparandogli così un piatto prelibato che la destra si sta apprestando a divorare con mucho gusto.

Se il fatto che la sinistra greca abbia giocato, bluffato e perso in questo modo patetico e penoso è colpa della Germania, allora non c'è speranza di salvezza per la Grecia.

Le cose andranno sempre peggio e per colpa della Germania si continuerà a raccontare favole invece di prendere il toro per le corna.
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda Robyn il 14/07/2015, 19:39

La colpa è della Germania perche se gli eurobond fossero stati introdotti a suo tempo la Grecia non sarebbe in questa situazione perche non avrebbe pagato tassi di interesse al 15% e la mancamza di eurobond possono creare nuove grexit.Si è sentito dire di tutto che l'europa con gli eurobond sarebbe diventata una società operaia di mutuo soccorso ma gli stati federali sono così come negli Usa c'è il debito federale si condividono i rischi,si aiuta con il federalismo fiscale i paesi più poveri se non è così non è stato federale.Gli stati federali non tollerano l'egoismo
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda pianogrande il 14/07/2015, 19:55

Robyn ha scritto:La colpa è della Germania perche se gli eurobond fossero stati introdotti a suo tempo la Grecia non sarebbe in questa situazione perche non avrebbe pagato tassi di interesse al 15% e la mancamza di eurobond possono creare nuove grexit.Si è sentito dire di tutto che l'europa con gli eurobond sarebbe diventata una società operaia di mutuo soccorso ma gli stati federali sono così come negli Usa c'è il debito federale si condividono i rischi,si aiuta con il federalismo fiscale i paesi più poveri se non è così non è stato federale.Gli stati federali non tollerano l'egoismo


Gli stati federali dove tutti pagano i debiti di tutti non sono stati federali ma stati centralissimi.
Che senso ha di parlare di federalismo senza potere ma anche responsabilità locali?

Io spendo tu paghi, ormai, non funziona più da nessuna parte.

La Grecia è riuscita a menare il can per l'aia per qualche anno ma ormai sta per pagare carissima questa furbata e non c'è stato federale o eurobond che possa salvarla.
Forse è ancora in tempo per salvarsi da sola mettendosi finalmente in riga.
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda Robyn il 14/07/2015, 20:27

i paesi più poveri al pari di quelli più ricchi devono essere messi in condizione di poter ripagare i loro debiti questo perche non si possono creare le condizioni per indurre i pesi più poveri al default per poi dire non pagano.L'europa è in questa situazione perche i governi dei singoli paesi ascoltano i populismi ma se si ascoltano i populismi le conseguenze prima poi vengono al pettine e il disastro è assicurato.In Germania c'è il cittadino che dice no agli aurobond perche adesso paghiamo lo 0,1% domani paghiamo l'1% oppure che dice facciamo pagare le autostrade tedesche agli altri cittadini europei che non sono tedeschi,in Italia c' è il cittadino che dice usciamo dall'euro oppure che gli eurobond sono una società operaia di mutuo soccorso quando stiamo parlando di un'organizzazione solidaristica.E da veri incoscienti ascoltare il cittadino che dice puniamo la Grecia chi lo fà si assume in pieno le conseguenze.Sono in piena sintonia con Prodi l'europa ha perso l'anima per colpa dei populismi e di chi li sfrutta
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda franz il 14/07/2015, 21:26

gabriele ha scritto:I greci sono come noi. Non cambieranno stile di vita.

Non sono d'accordo. Ai nostri occhi i greci sono una cosa unica indistinta ma agli stessi nostri occhi (a saperli sgranar bene) sappiamo che invece quel "noi" è costituito da ingredienti ben diversi. Abbiamo un Nord che potrebbe tener testa alla Baviera (Lombardia in testa, da sola) e forse essere anche piu' severo, teutonico ed austero, soprattutto se unito alle venezie austroungariche ... e sull'altro lato una magna grecia il cui stile di vita ben conosciamo (e forse in gran parte invidiamo).
Insomma l'Italia contempla diversi stili di vita e riesce (per ora) a stare insieme. L'Europa vedremo.

PS: i paesi ricchi possono aver debiti contratti per ricostruire il paese dopo una guerra, un terremoto disastroso, calamità naturali. I paesi poveri spesso hanno debiti contratti per la gestione corrente, inseguendo sogni fintamente keynesiani (i politici si bevono volentieri di tutto, quando si tratta di spendere i soldi degli altri).
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
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