flaviomob ha scritto:La gran parte secondo me è "suddita", ovvero si adatta a subire in silenzio. Per ottenere un risultato del genere ci vogliono secoli di vessazioni da parte dei potenti; è quindi ingiusto attribuire le colpe al "popolino".
Si guardi il concetto psicologico di "impotenza appresa".
http://www.allenavita.com/2013/09/la-si ... -come.htmlhttp://bolognapsicologo.net/blog/limpot ... -gestirla/Però gl'Italiani ogni tanto hanno anche il vizio di risorgere.
PS Accostare il comunismo (italiano) alla mafia è una bestemmia disonorevole. Ricordiamo in questi giorni l'omicidio di Pio La Torre, persona integerrima.
Non so dove io abbia accostato il comunismo italiano alla mafia.
Ho parlato di mafia in due soli punti:
1) Mafia o burocrazia statale a questo punto fa poca differenza: devi pagare o ti chiudono l'attività.
2) Che si chiami statalismo, mafia, burocratismo o altro, non facciamone una questione di nomi ma di contenuti.
Magari nelle righe precedenti avevo anche menzionato il comunismo, ma quello internazionale, non quello italiano. Infatti parlavo del crollo del muro. E ci ritorno proprio per il tema di adesso, perché quel crollo è importante.
Premesso che il comunismo (quello internazionale ed ortodosso, della dittatura del proletariato e della collettivizzazione delle risorse produttive e delle terre) è cosa diversa dalla mafia (e direi molto peggio, basti vedere i disastri economici e le centinaia di milioni di morti) e che quello italiano non fu tale ma in buona sostanza socialdemocratico, anche se solo con Berlinguer, bisogna capire che il "socialismo reale" non è caduto perché è "inciampato" o si è ingarbugliato da solo. È caduto sotto la pressione delle piazze e dei cittadini. Cosi' in Polonia, nella Germania Est, in Romania. Stava già cadendo in Cecoslovacchia nel 1968 (e l'URSS intervenne con i carri armati). Stava cadendo nel 1956 in Ungheria. Se in Cina ci sono stati masscacri (anche prima di Tienanmen) sotto Mao è perché la gente si rivoltava.
Il punto è questo, altro che impotenza appresa. Le persone si ribellano alla schiavitu'. C'è chi scappa, chi si rassegna ma anche chi si ribella. E chi vuole mantenere il potere è costretto ad usare la forza (ma potrebbe non bastare) oppure cedere un poco nella modernizzazione, fino a quando pero' il sistema implode. Ed è così che il socialismo reale è caduto (a parte pochi baluardi).
Perché a parte i patetici forconi, io non vedo italiani nelle piazze? Beh, gli italiani scappano. 100'000 lo scorso anno (dato provvisorio). Sicuramente tanti sono rassegnati e non trovano alternative, tanti in fondo ci stanno bene, perché buona parte di quel 50% di PIL che lo Stato italiano gestisce, arriva nelle loro tasche, Tanti evadono, e quindi hanno trovato il modo di avere piu' soldi intasca, i pochi che si lamentano e/o si ribellano sono divisi in sinistra, destra e mille altre sfumature. Ma non venitemi a dire che volendo non si possa abbattere un sistema di potere intollerabile.
Se gli italiani facessero verso la mafia e/o verso lo stato italiano cio' che i polacchi ed i tedeschi dell'est, i cecoslovacchi, gli ungheresi, tanti cinesi hanno fatto apertamente (con successi ma anche con sconfitte dolorose, perché il comunismo è molto piu' pericoloso) la situazione italiana sarebbe assai diversa.
Mi pare proprio che qui non si tratta di impotenza appresa ma piuttosto di sudditanza perché fa comodo ad una maggioranza.
E naturalmente per raccogliere questo genere di consenso, il populismo è molto adatto. Parlo della situazione italiana, naturalmente, che forse è simile a quella greca e di poche altre nazioni sudamericane.
Per quanto riguarda la situazione americana, con Trump, non la conosco ed evito di sparare giudizi.
Cerco di informami ed ho trovato questo:
http://www.articolo21.org/2016/03/donal ... populista/
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)