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Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più alti

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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda mariok il 20/03/2016, 18:58

Quale compagnia assicurativa coprirebbe mai una cura che costa fino a 100 mila dollari?

Anche il sistema sanitario pubblico non è in grado di fornirle.

Occorrerebbero soluzioni articolate, in funzione del costo e della situazione economica del paziente.

Mi risulta per esempio, da amici che vivono negli USA, che per le cure non coperte dall'assicurazione vengono concesse rateizzazioni di lunga durata.

In Italia arrivano le pillole d’oro e il welfare rischia il collasso
Dopo l’epatite C, farmaci contro l’Hiv, i tumori e il colesterolo. L’agenzia del farmaco: costretti a scegliere chi curare subito
ANSA
I farmaci di nuova generazione promettono miracoli contro malattie letali, ma sono sotto brevetto e le aziende li fanno pagare molto

19/03/2016
PAOLO RUSSO
ROMA

Farmaci salvavita ma cari da morire. Promettono di sconfiggere i tumori, mettere la museruola all’Hiv, combattere demenza e Alzheimer ma con costi, spesso intorno ai 100 mila euro per un ciclo terapeutico, che minacciano di sbancare il nostro welfare o, come già accade per l’epatite C, di confinarne l’uso solo ai malati più gravi.

Big-pharma li chiama «blockbuster», come i film di cassetta. Ma qui parliamo di pillole d’oro, capaci di far volare da 3 a 150 miliardi di dollari il valore di un’azienda come l’americana Gilead, che ha acquistato il brevetto del «Sofosbuvir», il primo medicinale capace di eradicare il virus dell’epatite C. Lo Stato italiano lo paga in media 15mila euro a ciclo terapeutico di 24 settimane, grazie al braccio di ferro ingaggiato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con la Gilead, che era partita da 42mila ogni 12 settimane. «Contiamo di poter trattare tutti i malati di epatite nell’arco di sei anni grazie ai nuovi farmaci in arrivo, che costeranno meno, eradicheranno il virus in 4 anziché 12 settimane e con minori effetti collaterali. È per questo che non ha senso dilapidare ora risorse preziose per le persone infette ma senza malattia conclamata», spiega Luca Pani, direttore dell’Aifa.

LA VALANGA DI SUPER PILLOLE
Il bello o il problema è che di farmaci capaci di curare quel che prima non lo era ne sono in arrivo una valanga. L’Fda, l’agenzia del farmaco americana, ne ha autorizzati lo scorso anno 43, in attesa di sbarcare anche da noi con prezzi anche più alti di quelli della super pillola anti-epatite. Quasi la metà di questi medicinali è per la cura delle malattie rare. Gli altri sono contro vari tipi di tumore, l’insufficienza cardiaca, infezioni urinarie e intra-addominali gravi.

Tanti sono anche i farmaci in stato avanzato di sperimentazione. «Presto - assicura Pani - arriveranno nuovi medicinali capaci di “congelare” il virus dell’Hiv e di colpirlo appena tenta di uscire dalle riserve in cui si annida». Come dire che non ci saranno più nuove infezioni, che oggi marciano al ritmo del più 4% l’anno.

Pochi giorni fa sono intanto sbarcate sui banconi delle nostre farmacie le nuove iniezioni d’oro anticolesterolo. Alirocumab ed evolocumab sono i nomi impronunciabili dei due principi attivi. In attesa che l’Aifa ne contratti il prezzo per iscriverli nella lista dei mutuabili, sono disponibili, per chi può permetterseli, alla modica cifra di 1200 euro per un mese di terapia. «Anticorpi monoclonali capaci di ridurre il colesterolo del 75-85%, molto più delle vecchie statine, poco efficaci su quello di origine familiare» spiega Marcello Arca, specialista delle malattie del matabolismo lipidico del Policlinico Umberto I di Roma. Pur abbattendo i costi della metà, probabilmente i farmaci saranno mutuabili solo per chi ha alle spalle ischemie o infarti.

E sempre a caro prezzo sono in arrivo nuovi antibiotici. In attesa che si concludano le sperimentazioni già avanzate sugli anticorpi monoclonali contro l’Alzheimer e sindromi iniziali di demenza, informa l’Aifa.

SVOLTA CONTRO I TUMORI
È però sul fronte dei farmaci oncologici che si profila una vera rivoluzione. «Si è aperta una nuova era della medicina, da un lato con le genomica che consente di trovare la chiave per colpire le singole cellule tumorali e, dall’altro, con l’immunoterapia capace di generare reazioni dell’organismo in grado di sconfiggere il tumore», spiega il professor Maurizio Tomirotti, presidente del Cipomo, il Collegio dei primari oncologi. «La vera novità è che se fino a ora questi farmaci intelligenti si sono rilevati efficaci per tumori più rari, i nuovi risultano in grado di attaccare quelli a più alta diffusione, come i melanomi o i tumori alla mammella e al polmone». La speranza si affievolisce però parlando di costi. «Per una delle terapie in avanzato stato di sperimentazione si parla già di un milione di dollari per un anno di cura e la spirale dei prezzi sembra inarrestabile», ammette Tomirotti. «Per questo prima di tutto serve l’appropriatezza, ossia i soldi vanno investiti nei farmaci che hanno un reale alto valore terapeutico aggiunto». E tra le nuove pillole d’oro «non sempre è così», afferma citando uno studio Usa. Dove il tema delle pillole super costose è entrato con forza nella campagna elettorale.
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda pianogrande il 20/03/2016, 20:22

Il brevetto è sacrosanto se no nessuno spenderebbe un centesimo in ricerca.
Costituisce, però, un monopolio che poi genera questi prezzi visto che la domanda è originata da situazioni anche altamente drammatiche o comunque dal bisogno di curarsi.
Questo sì che è un interessante terreno di confronto tra pubblico e privato ma, in questo caso, non legato alla più o meno efficienza del servizio ma alla disponibilità di soldi e alla ragione sociale.

Quanto la dobbiamo pagare una assicurazione che ci fornisca queste prestazioni pensando che ci assicuriamo da sani?

Quanto può spendere (o che potere contrattuale ha) uno stato per riuscire a curare i suoi cittadini?

Possibile che non si possa mettere un limite a questo cinismo spietato?
E' vero, ci sono le leggi di mercato ma quando si esagera la politica, in qualche modo, dovrebbe intervenire.
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda franz il 20/03/2016, 21:27

mariok ha scritto:Quale compagnia assicurativa coprirebbe mai una cura che costa fino a 100 mila dollari?

Sicuramente se questa cura fosse necessaria ogni anno al 50% della popolazione, si porrebbero grossi problemi economici, pubblico o privato, tasse o premi che siano.
Fortunatamente queste cose sono necessarie ad una % della popolazione molto bassa ed in un periodo temporale limitato della nostra vita. Di solito gli ultimi anni. Statisticamente (e le assicurazioni a quello guardano ... e credetemi, anche i governi) quelli sono casi rari. Di norma la popolazione è sana. Ho 62 anni e non ho mai avuto bisogno di cure da 100'000 dollari. Idem mia moglie e di miei figli. Per fortuna, naturalmente. Se uno ogni 1000 ne ha bisogno, mi sembra giusto suddividere il costo tra tutti. Se la cura è riconosciuta come valida dalla comunità scientifica (driblando bufale come la cura del Vanoni, leggi metodo stamina) è la legge che impone alla compagnia assicurativa il rimborso, non certo l'arbitrio dell'assicuratore che si sveglia la mattina dicendo che non ha voglia di pagare.
Secondo me siete un po' tutti condizionati dal fatto di vivere da decenni in un paese impresentabile come l'Italia.
Bisognerebbe estendere il concetto erasmus non solo ai giovani ma anche ad adulti ed anziani. 8-) :!:
Viaggiate un po' per il mondo, vedete come girano le cose nei paesi normali (evitando la Korea del Nord ed il Venezuela) e magari imparerete a valutare sistemi diversi sulla base dell'esperienza e non della propaganda sui media.
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda mariok il 20/03/2016, 23:42

franz ha scritto:Secondo me siete un po' tutti condizionati dal fatto di vivere da decenni in un paese impresentabile come l'Italia.
Bisognerebbe estendere il concetto erasmus non solo ai giovani ma anche ad adulti ed anziani. 8-) :!:
Viaggiate un po' per il mondo, vedete come girano le cose nei paesi normali (evitando la Korea del Nord ed il Venezuela) e magari imparerete a valutare sistemi diversi sulla base dell'esperienza e non della propaganda sui media.


franz, smettila di offendere e soprattutto di raccontare fregnacce

dicci quanto paghi di assicurazione e facci vedere che nel prontuario previsto dalla tua polizza c'è una cura che costa 100 mila dollari!
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda franz il 21/03/2016, 7:52

mariok ha scritto:
franz ha scritto:Secondo me siete un po' tutti condizionati dal fatto di vivere da decenni in un paese impresentabile come l'Italia.
Bisognerebbe estendere il concetto erasmus non solo ai giovani ma anche ad adulti ed anziani. 8-) :!:
Viaggiate un po' per il mondo, vedete come girano le cose nei paesi normali (evitando la Korea del Nord ed il Venezuela) e magari imparerete a valutare sistemi diversi sulla base dell'esperienza e non della propaganda sui media.


franz, smettila di offendere e soprattutto di raccontare fregnacce

dicci quanto paghi di assicurazione e facci vedere che nel prontuario previsto dalla tua polizza c'è una cura che costa 100 mila dollari!

Comincia ad indicarmi tu la cura da 100'000 dollari. Trapianto? Cosa? Io pago 231 franchi al mese, che in svizzera è circa il 5% del guadagno mediano di una persona.

PS: nel caso puo' essere utile leggere il testo di legge che regola il settore sanitario, perché li' sono definiti i concetti di copertura obbligatoria (cure, infortunio, maternità, prevenzione) e tutto quanto serve per rispondere alle vostre domande.
https://www.admin.ch/opc/it/classified- ... 832.10.pdf
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda pianogrande il 22/03/2016, 19:48

Lecce, niente TAC

http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/ ... f=HREC1-24

In provincia di Lecce, la TAC pubblica non c'è.
Non c'è; chiaro e semplice.

Da un privato costa intorno ai mille Euro.

Poi la regione paga 100.000 Euro tra rimborsi e spese legali (poteva risparmiarsi almeno quelle).
Settanta persone sono passate alle vie legali.

Quello che l'articolo non dice è come mai non si poteva fare la TAC fuori provincia visto che la sanità è gestita dalla regione.

Forse per i tempi di attesa? Mah!

Comunque, quando le istituzioni diventano controparte c'è poco da stare allegri.
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda franz il 22/03/2016, 22:05

pianogrande ha scritto:Lecce, niente TAC.

Nessun problema (si fa per dire).
La soluzione si chiama (purtroppo) turismo sanitario.
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda mariok il 23/03/2016, 15:34

Sull'onda dei casi di mala sanità e dei frequenti casi di corruzione, è abbastanza facile dire peste e corna del sistema sanitario italiano. Tuttavia, anche se le critiche sono in gran parte fondate, una valutazione seria deve basarsi su dati obbiettivi più che su sensazioni.

Cominciamo dai costi. Malgrado gli sprechi, che senza dubbio ci sono, i costi del sistema sanitario italiano sono al di sotto delle medie europea e OCSE: 3209 dollari pro capite (dato 2012) contro i 3453 dollari della media OCSE, i 6325 dollari della Svizzera e i ben 8713 dollari degli USA (il più alto in assoluto).

Il sistema svizzero, di cui si è parlato in questo 3d, prevede una assicurazione obbligatoria di base il cui costo (per assistito), varia dai 277 ai 763 franchi mensili. Tale variabilità è dovuta, oltre che dalla specifica compagnia assicurativa, dal livello della cosiddetta franchigia (la spesa annua non coperta) che varia dai 300 franchi fino a ben 2500 franchi all'anno! (1) Il costo medio è di 388 franchi al mese.
Si tratta di un'assicurazione "di base" che prevede più o meno le stesse prestazioni del nostro sistema sanitario nazionale: cure prestate da medici ufficialmente autorizzati (l'equivalente del nostro medico di base), cure e degenza nel reparto comune (camera a più letti) di un ospedale del Cantone di residenza, figurante nella lista ufficiale (elenco degli ospedali), farmaci e analisi di laboratorio prescritti da un medico autorizzato e che figurano su una lista ufficiale (elenco delle specialità, lista delle analisi).
L’assicurato è tenuto a partecipare ai costi delle consultazioni mediche, dei ricoveri ospedalieri e dei medicinali fino a un minimo di 300 franchi ed un massimo di 2500 franchi (in funzione del tipo di polizza) all’anno. Questo importo è chiamato appunto franchigia. A partire dal momento in cui le fatture mediche pagate durante l’anno superano la franchigia, la cassa malati assume i costi eccedenti. Di questi costi bisogna tuttavia pagare il 10% (aliquota percentuale).
L’aliquota percentuale non può superare 700 franchi annui per gli adulti e
350 franchi per i bambini. In caso di degenza ospedaliera bisogna inoltre pagare un contributo di 15 franchi al giorno.

A proposito dei costi, va osservato che una media di 388 euro pro capite (il cambio franco/euro è oggi più o meno alla pari) vorrebbe dire per noi un costo totale del servizio di base di circa 280 miliardi all'anno contro gli attuali 110! E' vero che i due sistemi sono diversi e che l'uno si basa su polizze assicurative di tipo privato, mentre l'altro si finanzia con le tasse (e rientra quindi nella spesa pubblica), ma trattandosi di assicurazione obbligatoria, il premio assicurativo è, agli effetti delle tasche di un cittadino, completamente equivalente ad una tassa sulla salute.

D'altra parte è un fatto ormai largamente condiviso, che i sistemi di tipo "privatistico" garantiscono prestazioni migliori (soprattutto in termini di liste di attesa), ma con costi notevolmente più elevati.

C'è infine da dire che un completo passaggio in Italia da un sistema pubblico ad uno privato è poco realistico, in quanto le strutture ospedaliere pubbliche sono, a parte casi eclatanti di mala sanità, un patrimonio di competenze insostituibile e che sarebbe quanto meno rischioso sbaraccare: lo prova il fatto che, quando in una clinica privata si verifica un caso imprevisto, solitamente il paziente viene trasferito in una struttura pubblica.

Il vero problema della nostra sanità è l'eccessiva disomogeneità tra zone del paese (generalmente il centro-nord, ma non solo) in cui il livello di assistenza è di buona qualità e zone (soprattutto del sud) dove vi sono situazioni da terzo mondo.

Va comunque detto che, accanto ad una necessaria opera di efficientamento e di lotta a sprechi e corruzione, c'è anche la necessità di tornare ad investire nel settore.

(1) Qui ci sono i costi delle polizze di base pubblicati dal sito federale della Svizzera http://www.priminfo.ch/praemien/index.p ... ll_base=1&
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda franz il 23/03/2016, 16:58

mariok ha scritto:A proposito dei costi, va osservato che una media di 388 euro pro capite (il cambio franco/euro è oggi più o meno alla pari) vorrebbe dire per noi un costo totale del servizio di base di circa 280 miliardi all'anno contro gli attuali 110! E' vero che i due sistemi sono diversi e che l'uno si basa su polizze assicurative di tipo privato, mentre l'altro si finanzia con le tasse (e rientra quindi nella spesa pubblica), ma trattandosi di assicurazione obbligatoria, il premio assicurativo è, agli effetti delle tasche di un cittadino, completamente equivalente ad una tassa sulla salute.

Preciso che la variabilità è anche dovuta a fattori locali. I premi variano infatti di cantone in cantone e nei piu' grandi ci sono anche differenze sub-cantonali (distrettuali). Non ci puo' fare banalmente il calcolo del costo svizzero rapportandolo in euro al cambio ufficiale. La sanità svizzera è infatti piu' cara sia perché è piu' cara la vita (indice dei prezzi piu' elevato al mondo, stipendi elevati) sia perché l'incidenza del costo sanitario su PIL è quasi l'11% contro un dato italiano nettamente inferiore (8.8%). Inoltre i bambini pagano molto meno (circa 80 franchi). Il costo per una famiglia è pari al 5.5% del reddito mediano.

Cosiderando che la spesa sanitaria totale CH ammonta all'11% del PIL di fatto le assicurazioni obbligatorie coprono circa la metà dei costi. Essendo un sistema misto, un altro 30% viene coperto dalla federazione, dai cantoni e dai comuni (le spese di investimento, per esempio, e tutti il comparto sociopsichiatrico). Il restante 20% è il classico out-of-pocket, cioe' le sopracitate franchigie come anche le spese non riconosciute (camera di lusso a huston con champagne e infemiere in topless). In Italia l'ultima volta che avevo verificato il dato l'out-of-pocket (ticket e prestazioni private non riconosciute) era attorno al 30% del totale, quindi molto piu' gravoso della svizzera.

Per avere un'idea di quanto costerebbe in italia un simile sistema bisognerebbe fare questo calcolo:
1) la spesa sanitaria totale (pubblico + privato) diviso 2 (il 50% di cuji sopra).
Quindi in pratica i 111 miliardi del pubblico + i 30 circa del privato per un totale arrotondato di 141 miliardi.
La metà a carico delle assicurazioni sarebbe quindi di 70 miliardi e mezzo.

42 miliardi e rotti dei 111 attuali rimarrebbero a carico dello stato (fiscalità generale) mentre l'out of pocket sarebbe inferiore a 30 miliardi.
Naturalmente poichè la spesa che oggi grava sulle imposte passerebbe da 111 a 42 miliardi, lo stato dovrebbe abbassare le imposte. Infatti le persone ora dovranno pagare un premio assicurativo (nell'ipotesi) e lo stato, riducendo le imposte di circa 70 miliardi (cavoli, mica "renziate" qualsiasi), metterà loro piu' soldi in tasca.
In pratica la partita sembra pari: i cittadini dovranno pagare 70 miliardi di premi ma pagheranno 70 miliardi di tasse in meno. Pero' potranno accedere anche alle prestazioni private, mentre oggi le devono pagare di tasca propria (tranne in Lombardia, mi pare). Pagheranno solo la franchigia scelta (annuale) e non il ticket ogni volta che hanno bisogno di una prestazione.

In realtà le differenze sono sul settore evasione. Infatti tutti dovranno pagare il premio, anche quelli che oggi evadono.
Non pagano tasse e quindi non ci guadagnano nulla dal fatto che lo stato le abbasserà. Ma avranno un premio da pagare.
Considerato come vanno le cose sul fonte dell'evasione, è intuibile chi sia contrario e dove si situino geograficamente queste persone.

Considerate i 24,6 milioni di famiglie, l'importo medio (per la famiglia, non per il singolo) potrebbe essere attorno ai 230-240 Euro mese ma un calcolo preciso dipende dai numero di componenti della famiglia. Inoltre a rigor di logica il premio potrebbe essere piu alto al nord (costo vita elevato e redditi alti) e piu' basso al sud, malversazioni permettendo.

Visto che si sta parlando del sistema svizzero, preciso che il premio è totalmente deducibile dalle tasse e che chi è sotto una certa soglia di reddito puo' fare domanda di sussidio economico. Il cantone, se le condizioni di legge sono ottemperate pagherà fino al 100% del premio. In questo caso al cittadinoi conviene adottare le franchigie piu' basse. Il sistema svizzero è simile a quello tedesco. La differenza è che in CH il premio è fisso mentre in Germania è una % dello stipendio. Comunque vada, sempre "tassa sulla salute" è. Non esistono pasti gratis. Tranne forse il caso della sanità in un paese in cui essa è finanziata dalle tasse e siamo in presenza di una notevole evasione.
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Re: Sanità, gli utenti meno assistiti pagano i ticket più al

Messaggioda franz il 23/03/2016, 17:25

Fatto qualche calcolo in piu', a livello singolo, nell'ipotesi di far pagare una cifra fissa uguale per tutti, uomini donne, adulti e bambini, l'importo sarebbe di 95-100 Euro a testa al mese. Tempo fa leggevo che un anziano oggi, di tasca sua per evitare le code è costretto (se malato) a spendere in media 300 euro al mese privatamente. Il triplo di quello che gli costerebbe l'assicurazione (in CH non ci sono differenze di età nel premio, salvo per i giovani) sotto i 18 anni e per la classe 18-25. La classe 0-18 è composta da circa 9 milioni di casi e 3 milioni e mezzo/ 4 la classe 18-25. Se a queste classi volessimo riservare premi bassi (perché si ammalano raramente e per venire in contro alle famiglie) seguendo il criterio svizzero i bambini pagerebbero 1/4 del premio ed i giovani in formazione la metà. Lo sconto verrebbe pero' riversato sugli adulti. Sulla base di questa ipotesi un adulto pagherebbe 115 ero al mese, un bambino 25, un giovane in formazione 50.
Una famiglia con due bambini pagherebbe 280, un po' di piu' del dato medio che ho calcolato prima ma le famiglie con due figli sono il 16% del totale. Quasi il 20% ha un figlio solo e pagherebbe 255. Esentasse e tutto compreso, sanità pubblica e privata.
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