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Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 14/07/2015, 1:09

La vera tragedia europea è la Germania
di MAURIZIO RICCI
Lo leggo dopo
La vera tragedia europea è la Germania Il ministro delle Finanze tedesco, il falco Wolfgang Schaeuble
TAG eurobarometro, Grexit, referendum grecia, crisi greca, germania
Una grande multinazionale straniera sta facendo firmare, in questi giorni, ai suoi fornitori italiani, contratti che contemplano la procedura da seguire in caso di uscita dall'euro e ritorno alla lira. E' il risultato – gravissimo – del modo irresponsabile con cui è stata gestita la crisi greca. Il contagio è già avvenuto. Il "salveremo l'euro a qualsiasi costo" di Draghi è sepolto. Nella testa della gente e dei mercati, l'euro è diventato reversibile. Lo pagheremo in termini di spread e di speculazione. Se non oggi, domani, alla prossima crisi. E il dubbio è che questo sia stato lo scopo deliberato di chi ha messo in piedi, in queste ore, a Bruxelles, una rappresentazione ad uso e consumo di un pubblico (quello tedesco) precedentemente addestrato ad una visione unilaterale e faziosa della realtà. Sangue e torture a parte, non era diversa la logica dei processi dell'Inquisizione spagnola.

Solo nello scenario di una rappresentazione si spiega la facilità con cui, fra sabato e domenica, sono circolate bozze di documenti in cui, venivano comunque menzionate ipotesi, come l'uscita temporanea della Grecia dall'euro, che i tecnici avevano già liquidato come improponibili. A rassicurare lo stesso pubblico è stata riproposta la ricetta economica di sempre: siccome l'economia va peggio del previsto, bisogna stringere ulteriormente le viti dell'austerità, con il risultato che l'economia andrà ancora peggio, gli obiettivi verranno
inevitabilmente disattesi, l'austerità verrà rinforzata e la spirale perversa, già vista all'opera in questi anni, potrà dare un altro giro, sempre perchè la priorità sarebbe mettere da parte i soldi per restituire i debiti. Restituzione che resta problematica esattamente come prima. Ma, poiché tagliare i debiti inesigibili resta un'eresia, pur di non ridurre la montagna del debito preesistente si preferisce aumentarla ulteriormente di un'altra ottantina di miliardi, così da trasformare la piaga in cancrena.

A questo punto, i dettagli dell'accordo – quanto cede Tsipras, cosa riesce a strappare, l'elenco delle riforme – contano assai poco. Qualsiasi numero, qualsiasi vincolo è ballerino. Inevitabilmente, sulla misura effettiva del deficit di bilancio, sulle rate di restituzione dei debiti, l'Europa dovrà tornare. Il dramma greco è destinato a restare con noi. Per arrivare a questo risultato, Berlino ha devastato il panorama politico del continente. Da Salonicco a Lisbona, l'Europa ha un "cattivo" ufficiale e parla tedesco, un ruolo che la Germania dovrebbe vivere con qualche disagio. L'asse storico con Parigi è profondamente incrinato: le proposte con cui Tsipras si è presentato venerdì a Bruxelles e che sono state ridicolizzate dai tedeschi erano state studiate insieme al governo francese. Le ipotesi di maggiore integrazione dell'eurozona, di una progressiva cessione di sovranità fiscale ed economica a Bruxelles sono severamente impiombate, almeno a livello popolare: chi ha voglia di cedere sovranità all'Europa di Schaeuble, per ritrovarsi domani pignorato il Colosseo o gli Champs Elysées?

La vera tragedia nel cuore dell'Europa, oggi, non è la Grecia. E' la Germania, l'isolamento culturale, ideologico in cui vive la maggior potenza del continente. La tragedia è che Schaeuble, la Merkel, la Spd non potevano, probabilmente, per realismo politico, comportarsi diversamente. Per anni, l'establishment tedesco – dai politici ai giornali – ha fornito all'opinione pubblica una immagine della realtà europea fasulla, in cui, ad esempio, i tedeschi appaiono quelli che finanziano i debiti greci, anche se, pro capite, il contribuente tedesco ha versato esattamente quanto quello italiano. Nessuno, tuttavia, al di là del Reno, la mette in discussione. Ora, è anche possibile che i teorici dell'austerità abbiano ragione, ma l'aspetto malsano della vicenda è che l'opinione pubblica tedesca non conosce altra versione della realtà. Le critiche di premi Nobel come Krugman e Stiglitz, le obiezioni di Obama, lo smantellamento dei dogmi dell'austerità da parte del Fmi, gli appelli dello stesso Fmi ad un taglio del debito greco non sono mai arrivati all'opinione pubblica. I giornali non ne parlano, i politici neanche. Per quanto possa apparire incredibile, un dibattito non c'è. Al volante della macchina europea c'è una Germania che non riesce a staccare gli occhi dal proprio ombelico.
(13 luglio 2015)

http://www.repubblica.it/economia/rubri ... /?ref=fbpr


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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 14/07/2015, 2:00

Vogliamo superare l'austerità?
Superiamola con qualcosa di migliore dell'austerità e non con qualcosa di mille volte peggiore.

Superare l'austerità dovrebbe significare mantenere i conti sotto controllo pur concedendosi momentanei indebitamenti/investimenti.
Ma produttivi, porco cane!

Se pretendiamo di superare l'austerità con l'allegra finanza e l'indebitamento infinito e il perenne cappello in mano teso verso chi l'austerità non l'ha ancora superata, ci stiamo raccontando tragiche e truffaldine barzellette.

Tutto è relativo.
Se vogliamo sostenere che è meglio la Grecia che la Germania (tanto per metterla giù dura) ma cosa cavolo ci stiamo raccontando?

La Germania è la rovina dell'Europa perché tiene duro contro un paese di mafiosi efficientissimi e politici che non valgono le scarpe con cui vanno in giro?
Vogliamo far amministrare l'Europa da Varoufakis? O da Grillo? O da Salvini? .... devo andare avanti?
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mariok il 14/07/2015, 10:11

I gruppi dirigenti della sinistra si stanno rivelando ancora una volta degli incapaci incoscienti.

Ormai non c'è più alcuna differenza tra loro e la destra estrema. Stanno puntando anche loro sulle pulsioni nazionalistiche della gente, senza rendersi conto che a gestirle non saranno loro ma chi è storicamente più capace, cioè la destra xenofoba e nazionalista.

In Grecia Alba dorata l'aveva previsto: "Vincerà Syriza, fallirà e arriveremo noi"
http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... refresh_ce
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 14/07/2015, 11:26

mariok ha scritto:I gruppi dirigenti della sinistra si stanno rivelando ancora una volta degli incapaci incoscienti.

Ormai non c'è più alcuna differenza tra loro e la destra estrema. Stanno puntando anche loro sulle pulsioni nazionalistiche della gente, senza rendersi conto che a gestirle non saranno loro ma chi è storicamente più capace, cioè la destra xenofoba e nazionalista.

In Grecia Alba dorata l'aveva previsto: "Vincerà Syriza, fallirà e arriveremo noi"
http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... refresh_ce


Gli sprovveduti chiacchieroni della sinistra greca, in ottima compagnia con i nostri falliti e auto estromessi dal gioco politico concreto (Grillo, Vendola, D'Alema etc. etc.) hanno preparato il terreno per i neo (neo?) fascisti di alba dorata.
Quando non si ha neanche una pallida idea della politica vera, si entra in giochi troppo complicati per chi ha già capito tutto da tempo.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mariok il 14/07/2015, 12:11

pianogrande ha scritto:Superare l'austerità dovrebbe significare mantenere i conti sotto controllo pur concedendosi momentanei indebitamenti/investimenti.
Ma produttivi, porco cane!



D'accordo, ma l'esperienza ci insegna che i fondi per gli investimenti devono essere gestiti da agenzie europee, non dai governi locali che (almeno in Italia) li hanno scialacquati in mille rivoli per foraggiare le mafie e le clientele.

Il governo Berlusconi (chi se ne ricorda in questo paese dalla memoria corta?) usò i fondi strutturali europei per finanziare la cassa integrazione straordinaria, cioè per l'assistenza, che tutto è tranne che un investimento. Per non parlare dei depuratori mai entrati in funzione e i corsi fasulli di formazione.

E' il caso di parafrasare il famoso detto: se Sparta piange, Roma non ride!
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 14/07/2015, 12:20

mariok ha scritto:
pianogrande ha scritto:Superare l'austerità dovrebbe significare mantenere i conti sotto controllo pur concedendosi momentanei indebitamenti/investimenti.
Ma produttivi, porco cane!



D'accordo, ma l'esperienza ci insegna che i fondi per gli investimenti devono essere gestiti da agenzie europee, non dai governi locali che (almeno in Italia) li hanno scialacquati in mille rivoli per foraggiare le mafie e le clientele.

Il governo Berlusconi (chi se ne ricorda in questo paese dalla memoria corta?) usò i fondi strutturali europei per finanziare la cassa integrazione straordinaria, cioè per l'assistenza, che tutto è tranne che un investimento. Per non parlare dei depuratori mai entrati in funzione e i corsi fasulli di formazione.

E' il caso di parafrasare il famoso detto: se Sparta piange, Roma non ride!


Ma perfettamente d'accordo!
Soldi dall'Europa => Agenzia europea che controlla dove vanno a finire.
Perfino banale.
Sono i nostri fautori della "sovranità nazionale" della scialo (o della democrazia in seconda battuta) a sostenere il contrario.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 14/07/2015, 14:03

Greek debt crisis: 'Who will trust Germany after this?' asks Paul Krugman

Nobel prize-winning economist accuses eurozone leaders of endangering the European project through harsh treatment of Greece
ALEXANDER SEHMER Monday 13 July 2015


The Nobel prize-winning economist Paul Krugman has said the EU's demands of Greece are madness and accused Germany of killing the European project.

In a blog published in the New York Times before eurozone leaders announced they had reached a compromise agreement on Monday morning, Krugman suggested German demands over Greece were vindictive, adding: "Who will ever trust Germany’s good intentions after this?"

As European leaders struggled to reach an agreement on Greece, one that would allow for talks aimed at securing a third bailout, Germany emerged as the fiscal hardliner, demanding cast-iron guarantees that Athens would observe stringent austerity measures.


France and Italy appeared to offer some resistance to Germany late in the day, with Mario Draghi, the Italian head of the European Central Bank, thought to be most opposed to cutting Greece loose from the euro.

Krugman, who has been a vocal supporter of Europe and a critic of austerity, called a list of European demands "madness", saying they went "beyond harsh into pure vindictiveness".

Paul Krugman Krugman has been a vocal supporter of the 'European project' (Getty) "It is, presumably, meant to be an offer Greece can't accept; but even so, it's a grotesque betrayal of everything the European project was supposed to stand for," he wrote.

Krugman also lent impetus to the Twitter hashtag #ThisIsACoup, which dominated social media attached to tens of thousands of angry comments denouncing German-inspired proposals for EU-directed reforms of Greece's public administration.

http://www.independent.co.uk/news/world ... 84402.html


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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mariok il 14/07/2015, 14:58

Quando ormai si è a corto di argomenti, si utilizza come ultima carta il vangelo secondo Krugman.

"Who will ever trust Germany’s good intentions after this?" si chiede retoricamente

Ma la domanda potrebbe anche essere capovolta: "Who would trust Greece's good intentions?"
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 14/07/2015, 17:29

Già! Ma anche "Who would trust Krugman?"
Non è che se uno vince il Nobel su un particolare tema concreto (analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica in materia di geografia economica) poi diventa automanticamente credibile per qualsiasi editoriale (schierato) che scriva su qualunque tema! Questo vale per chiunque, nobel o non nobel.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 9:42

Ma i nostri "moralisti" di stampo renziano non hanno nulla da dire sul debito italiano, che cresce di 5 miliardi al mese? di 24 miliardi nel solo mese di maggio? che si trova alla cifra record di 2.218 miliardi? che ha crescita quadrupla rispetto al governo Monti (e paragonabile solo al primo governo Berlusconi, guarda caso)? +3,9% in un solo anno!

Andiamo a friggere wurstel al Colosseo dopo che lo vendiamo (gratis) a Schauble?


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