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Referendum: ora che succede?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

new federalism

Messaggioda Robyn il 26/10/2017, 9:48

nel federalismo la camera delle regioni deve avere rappresentanza paritetica cioè ogni regione manda lo stesso numero di rappresentanti a prescindere dalla sua popolazione e in numero sufficente a garantire il chek and balance per ex 200.Questo è necessario perche in una rappresentanza proporzionale le regioni più forti e popolate assumerebbero un'atteggiamento di esuberanza e chiederebbero privilegi,per ex il Veneto di Zaia,calpestando le regioni più deboli e danneggiando l'unità del paese.La rappresentanza paritetica garantisce i trasferimenti alle regioni del sud meno popolate ma allo stesso tempo permette a quelle del nord di decidere che questi trasferimenti siano utilizzati bene.Quello che rimane sono le regioni molto piccole come Valle d'Aosta e Molise che con 10 rappresentanti sarebbero eccessivamente rappresentate e per queste può valere sempre il principio della maggiore rappresentazione ma più contenuto come 4 rappresentanti ciascuna.La rappresentanza paritetica permetterebbe alla camera delle regioni di essere apartitica perche si interesserebbe prevalentemente dei problemi del federalismo in aggiunta ad essere una camera di garanzia che evita la dittatura della maggioranza attraverso il richiamo delle leggi fatte dalla camera dei deputati
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda Robyn il 26/10/2017, 11:47

Il problema principale del nostro sistema istituzionale è l'esuberanza che altro non è la ricerca affannosa del potere.La sfiducia costruttiva porta all'esuberanza del primo ministro,il presidenzialismo anche,una maggioranza senza check and balance porta all'esuberanza della maggioranza, un sistema proporzionale dove alcuni candidati hanno milioni di voti si sentono esuberanti,una camera delle regioni senza rappresentanza paritetica porta all'esuberanza di alcune regioni più forti.L'esuberanza nel nostro paese si mescola con l'ingovernabilità ed essa è una delle cause principali del populismo
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda mariok il 26/10/2017, 14:23

Avanti così, di disastro in disastro
Autonomia alle regioni? Ecco perché sarebbe un disastro
Le 23 competenze rivendicate sembrano eccedere di parecchio le capacità fin qui dimostrate dagli enti Regione. Prima di Zaia il Veneto ha avuto cinque governatori su cinque condannati. Cavalcavia che crollano, superstrade inutili. Le Regioni sono riuscite a mandare in perdita pure i casinò
di Flavia Perina

“Il professor Miglio si rivolterebbe nella tomba”, dice Massimo Cacciari commentando la pretesa veneta di farsi Regione a statuto speciale ma soprattutto l'appiattimento del grande tema dell'autonomia sulla contabilità fiscale, sul ragionierismo del dare-avere, sull'idea che “padroni a casa propria” non sia uno slogan ma un programma da intendersi in senso letterale: tutti i soldi, tutte le competenze, e voi non ficcate più il naso nei nostri affari. Anche perché queste rivendicate 23 competenze sembrano eccedere di parecchio le capacità fin qui dimostrate dagli enti Regione, tutti, senza eccezione alcuna.

Le Regioni italiane sono da un ventennio sulla vetta della questione morale italiana. Il Veneto, in particolare, detiene probabilmente un record: prima di Luca Zaia, quattro presidenti eletti su quattro coinvolti in scandali, anzi 5 su 5 poiché anche il primo (Angelo Tomelleri) incappò in un'inchiesta giudiziaria e si autosospese per un anno salvo poi essere assolto. Fuori elenco solo i tre che si alternarono in una caotica successione fra il '92 e il '95, e che forse, visto la brevissima durata dei loro mandati, non ebbero neanche il tempo di mettersi nei guai. Mica solo loro, per carità. Per ogni calabrese che si paga il Gratta e Vinci con i soldi pubblici c'è un lombardo che se ne va in ferie sullo yacht dell'amico con clinica privata, per ogni Batman col fuoristrada a spese dello Stato c'è un Celeste che scambia favoroni con favoretti. Gli scandali fanno coppia con una conclamata inefficienza gestionale: passino i trasporti, passino gli ospedali con le cimici, passino i cavalcavia che crollano o le superstrade che non servono a niente, ma le Regioni italiane sono riuscite a mandare in perdita persino i Casinò, che fanno utile in ogni luogo del mondo.
Di questa incompetenza lo Stato centrale paga i conti ogni mese. Le mancate bonifiche sul territorio sono alluvioni, e danni da risarcire e sopportare. Le mancate messe a norma degli edifici sono terremoti catastrofici, e altri danni da risarcire e sopportare. Le mancate manutenzioni dei bacini idrici sono siccità, e ancora danni, ancora risarcimenti. Ci siamo svenati per tenere in piedi le famose “banche del territorio”, a cui le Regioni – tutte – tenevano moltissimo e trattavano come fiore all'occhiello, difendendole ogni volta che si alzava un sopracciglio. Ci sveniamo per pagare i forestali che hanno assunto per farsi votare. Ci sveneremo a vita per sostenere le loro idee balzane sul futuro, tipo il voto elettronico in Lombardia, peraltro adottato con l'entusiasta sostegno delle opposizioni, M5S compreso.

I contabili del regionalismo, nel conto del dare/avere, dovrebbero metterci anche questo. E spiegarci poi come dovrebbe funzionare la cosa una volta che si saranno impadroniti delle 23 competenze 23 che rivendicano. Tra di esse ci sono, ad esempio, «i rapporti internazionali e con l'Unione europea»: nel caso facessero casino violando un embargo, rifiutando una direttiva o altro, le multe chi le paga? Lo Stato? E quando avranno conquistato «porti, aeroporti, grandi reti di trasporto e di navigazione», gli eventuali errori dei cugini nominati manager, li scaliamo dalle loro diarie? Per non dire delle altre cose che completano l'elenco, che amplificano fino al disastro le possibili conseguenze dell'approssimazione regionale: la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell'energia; la previdenza complementare e integrativa; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; le casse di risparmio, le casse rurali, gli enti di credito fondiario.

Dare corda alle rivendicazioni di questo tipo di regionalismo è da matti. E bisognerebbe dirlo con chiarezza, senza cedimenti all'idea del “tanto poi si stufano, è solo campagna elettorale” e senza concessioni all'idea di imbastire tavoli e tavolini per lasciarli sfogare. L'attuale assetto delle Regioni non può reggere un trasferimento di competenze ne' su grande ne' su piccola scala. E la pretesa di costruire l'autonomia, lo Stato federale, con la logica dei conti della serva – novanta a me, dieci a te – che tra l'altro somigliano alla spartizione di un bottino, è da respingere al mittente subito, senza mezze misure.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda gabriele il 26/10/2017, 16:21

mariok ha scritto:Avanti così, di disastro in disastro


eh va bé. Facile fare un articolo prendendo solo le cose negative. Ci sono anche molte positività. Con tutti i difetti, la sanità veneta ne è da esempio.

Io direi che anche seguire un ragionamento del genere ci porta comunque ad una sola conclusione: che Zaia in fin dei conti abbia ragione. E se i veneti, o lombardi, o toscani, liguri, etc.., in un sistema che premia la gestione in casa di alcune tematiche votano mafiosi o incompetenti, allora meritano di subirne le conseguenze, proprio sulle tematiche legate all'autonomia.

Come si suol dire: chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda pianogrande il 26/10/2017, 16:37

Il padroni a casa nostra significa semplicemente non rompete le scatole mentre ci facciamo gli affari nostri; esattamente la stessa radice dell'anti europeismo.

La 'ndrangheta in Lombardia farebbe novanta minuti di applausi davanti a una maggiore autonomia visto che al governo della regione c'è proprio chi non la vedeva, spegneva la luce, si girava dall'altra parte.
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda Robyn il 26/10/2017, 17:12

Per regolare la materia del federalismo serve la camera delle regioni con rappresentanza paritetica infatti le regioni non possono fare il fai da te.Quali rappresentanti andrebbero alla camera delle regioni?non possono andarci persone che hanno problemi con la giustizia quindi oltre ai partiti che selezionano le candidature c'è il filtro della magistratura ,ma questo dovrebbe valere per tutti i livelli comuni,città metropolitane,regioni incluso la camera dei deputati,altrimenti la corruzione si mangia la democrazia.I partiti devono selezionare per capacità,per precondizione di fedina penale pulita ,ma dal momento che i livelli sono diversi non si può pensare che in qualche caso la situazione possa sfuggire di mano ai partiti per cui l'intervento della magistratura nel fare la radiografia delle liste e ripulirle è sempre necessario ad ogni elezione e ad ogni livello amministrativo
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda ranvit il 29/10/2017, 8:54

Autonomia, De Luca sponsorizza la Campania
Il Governatore promuove un percorso simile a quello dell'Emilia Romagna

26 ottobre 2017
NAPOLI - Per la Campania e' possibile immaginare un percorso di autonomia concordata con il governo, "come per l'Emilia Romagna", ma oltre a questo si deve considerare che "dobbiamo porci un limite temporale, non possiamo pensare a una logica di solidarieta' in eterno dobbiamo darci dieci anni di tempo per recuperare, come la Germania Orientale, poi ognuno si pianga il suo destino". Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, commentando i risultati dei referendum di Lombardia e Veneto e le dichiarazioni di Maroni sulla disponibilita' della Lombardia a continuare sulla falsariga della solidarieta' alle regioni del Sud. "Maroni e' una persona seria e un amico - ha detto De Luca - e possiamo fare un ragionamento serio con la Lombardia che ha una posizione diversa dal Veneto. Io sono per organizzare un momenti anche a Milano per confrontarci e confermare il fatto che su una posizione di buon senso, una volta affermata in maniera univoca l'unita' del Paese, e' possibile trovare intese ragionevoli. D'alta parte e' la stessa posizione che ha Maroni, che si dice pronto a mantenere la solidarieta' sulle infrastrutture e non sulla spesa pubblica". De Luca ha ricordato che pero' "per superare il criterio della spesa storica dobbiamo essere all'altezza della sfida dell'efficienza. Le regioni del nord hanno ragione quando sottolineano gli elementi di spreco e di inefficienza che abbiamo prodotto nel sud negli anni passati, ma sa bene Maroni che sulla sfida del rigore siamo in prima fila, ovviamente cominciamo a dire anche le cose che non vanno, come il riparto del fondo sanitario che penalizza la Campania".


http://www.lacittadisalerno.it/cronaca/ ... -1.1742160
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda pianogrande il 29/10/2017, 20:43

Se non sbaglio bisogna essere una regione "virtuosa" per ottenere più autonomia ed è giustissimo perché diversamente significa solo avere più risorse da sperperare.

Siamo al festival dello stato visto come mucca da mungere.
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda gabriele il 30/10/2017, 9:07

pianogrande ha scritto:Se non sbaglio bisogna essere una regione "virtuosa" per ottenere più autonomia ed è giustissimo perché diversamente significa solo avere più risorse da sperperare.

Siamo al festival dello stato visto come mucca da mungere.


Secondo me è sbagliato legare l'autonomia alla virtuosità. L'autonomia non è un premio.

Altra cosa invece è discutere di autonomia nel suo complesso, anche nei momenti di sofferenza economica. Cosa che per le regioni a statuto speciale, ad esempio, non è contemplato. Anzi.

Più autonomia vuol dire maggiori responsabilità, non solo più soldi da Roma. Ciò comporta anche un'autonomia nella gestione economica, nel bene e nel male.
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda pianogrande il 30/10/2017, 10:34

gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:Se non sbaglio bisogna essere una regione "virtuosa" per ottenere più autonomia ed è giustissimo perché diversamente significa solo avere più risorse da sperperare.

Siamo al festival dello stato visto come mucca da mungere.


Secondo me è sbagliato legare l'autonomia alla virtuosità. L'autonomia non è un premio.

Altra cosa invece è discutere di autonomia nel suo complesso, anche nei momenti di sofferenza economica. Cosa che per le regioni a statuto speciale, ad esempio, non è contemplato. Anzi.

Più autonomia vuol dire maggiori responsabilità, non solo più soldi da Roma. Ciò comporta anche un'autonomia nella gestione economica, nel bene e nel male.


Certo che le parole si trovano sempre per sostenere qualsiasi tesi ma bisogna stare attenti alle contraddizioni.

L'autonomia non è un premio ma poi parli di "responsabilità".

E che significa avere delle responsabilità se poi non si risponde dei danni/disastri che si combinano?
Quando è che si comincia a rispondere delle responsabilità che già si hanno?
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