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Quelli col cerino in mano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda gabriele il 01/08/2017, 11:03

Migranti, ecco il Codice per Ong. No da Msf, sì di Save the children
00:01/03:22
Il testo modificato inserisce un ammorbidimento sulla presenza della polizia sulle navi e sul divieto di trasbordo. No anche dall'organizzazione tedesca Jugend Rettet, assenso per Moas e Proactiva Open Arms. Viminale: "Ci saranno conseguenze"
E' entrato in vigore il "Codice di condotta per le Ong impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti in mare" messo a punto dal Viminale con il benestare dell’Unione europea. Nell’ultima riunione convocata dal ministero dell’Interno Medici senza frontiere e la tedesca Jugend Rettet non hanno firmato il testo, l'unica presente a dare l'ok è stata Save the Children. Sì anche da Moas e Proactiva Open Arms che ha manifestato la sua decisione con una comunicazione. Il Codice, una seconda versione, è del tutto uguale alla prima stesura, eccezion fatta per qualche correzione sulle due questioni più discusse: la presenza della polizia a bordo delle navi e il divieto di trasbordo dei migranti su altre unità.
Dopo il no di Msf, che ha detto di essere in disaccordo proprio sul trasbordo dei migranti e sulle forze dell'ordine a bordo, il Viminale ha commentato: “L'aver rifiutato l'accettazione e la firma del Codice di condotta pone quelle organizzazioni non governative fuori dal sistema organizzato per il salvataggio in mare, con tutte le conseguenze del caso”. Save the children: "Abbiamo fatto la cosa giusta".
Sono in tutto 13 gli articoli stabiliti per regolamentare i soccorsi in mare, ecco i principali:

La polizia a bordo
La versione riveduta e corretta del Codice prevede che le Ong sottoscrivano "l'impegno a ricevere a bordo, per il periodo strettamente necessario, su richiesta delle autorità nazionali competenti, ufficiali di polizia giudiziaria" affinché possano raccogliere informazioni e prove finalizzate alle indagini sul traffico di esseri umani, "senza recare ostacolo alle attività umanitarie". Le Ong vorrebbero che gli agenti lasciassero a terra le armi, ma nel testo non viene menzionata questa richiesta che, in ogni caso, non ha molte chance di essere accolta.

Le eccezioni per il trasbordo
È stato ammorbidito il divieto di trasbordo: l'impegno "a non trasferire le persone soccorse su altre navi" sembra essere negoziabile a fronte della formula "fatta eccezione per i casi richiesti dal competente MRCC" (il Centro di coordinamento marittimo), e "sotto il suo coordinamento".

La Libia
Il Codice prevede anche che le Ong non entrino in acque libiche “salvo in situazioni di grave e imminente pericolo che richiedano assistenza immediata” e che non ostacolino “l'attività di Search and rescue da parte della Guardia costiera libica".

I finanziamenti
È richiesto anche "l’impegno a dichiarare, conformemente alla legislazione dello Stato di bandiera, alle autorità competenti dello Stato in cui l'Ong è registrata tutte le fonti di finanziamento per la loro attività di soccorso in mare e a comunicare, su richiesta, tali informazioni alle autorità italiane nel rispetto dei principi di trasparenza".

La trasmissione dei segnali
Le Ong dovranno anche "rispettare l'obbligo di non spegnere o ritardare la regolare trasmissione dei segnali Ais (Automatic identification system) e Lrit (Long range identification and tracking)".

No alle segnalazioni per le navi in partenza
Divieto anche di “effettuare comunicazioni o inviare segnalazioni luminose per agevolare la partenza e l'imbarco di natanti che trasportano migranti, fatte salve le comunicazioni necessarie nel corso di eventi Sar".

Aggiornare sempre il MRCC
Le navi delle Ong dovranno anche “osservare l'obbligo previsto dalle norme internazionali di tenere costantemente aggiornato il competente MRCC" e cooperare con esso "eseguendo le sue istruzioni ed informandolo preventivamente di eventuali iniziative intraprese autonomamente perché necessarie ed urgenti".

Le comunicazioni allo Stato di Bandiera
Chi dovrà essere costantemente informato dell'attività intrapresa dalla nave saranno anche "le competenti autorità dello Stato di bandiera".

Presentazione dell’idoneità
Le Ong saranno anche obbligate ad attestare “l'idoneità tecnica, relativa alla nave, al suo equipaggiamento e all'addestramento dell'equipaggi, per le attività di soccorso".

Soccorsi in zone particolari
Le navi dovranno informare il proprio Stato di bandiera quando un soccorso avviene al di fuori di una zona di ricerca ufficialmente istituita.

Cooperazione con le autorità
I responsabili saranno tenuti ad assicurare una cooperazione leale con l'autorità di pubblica sicurezza del previsto luogo di sbarco dei migranti.

Recuperare le imbarcazioni
Le Ong hanno l’obbligo di recuperare, "una volta soccorsi i migranti e nei limiti del possibile", le imbarcazioni improvvisate ed i motori fuoribordo usati dai trafficanti di uomini.

In caso di infrazioni
Non è stata specificata un’eventuale interdizione dai porti, ma è previsto che "la mancata sottoscrizione" del Codice di condotta o "l'inosservanza degli impegni in esso previsti” possa “comportare l'adozione di misure da parte delle autorità italiane nei confronti delle relative navi, nel rispetto della legislazione internazionale e nazionale, nell'interesse pubblico di salvare vite umane".
Data ultima modifica 31 luglio 2017 ore 20:30

http://tg24.sky.it/cronaca/2017/07/31/c ... evede.html
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda franz il 01/08/2017, 11:37

Le ong boicottano il codice di condotta voluto dal governo

https://www.internazionale.it/bloc-note ... e-condotta
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda Robyn il 01/08/2017, 11:56

Sono due i punti che le ong contestano la presenza di agenti che salgono armati e il divieto di trasbordo.Allora si può salire senza armi e portare delle ricetrasmittenti per segnalare un pericolo immediato o alla propria incolumità.Invece il divieto di trasbordo ad eccezione di pericolo della vita di migranti per imbarcazioni insicure è stato fatto per permettere alle imbarcazioni sicure di tornare indietro sulle coste libiche.Allora le ong potrebbero fare il trasbordo e tornare in acque internazionali nell'attesa che arrivi la guardia costiera libica o le navi europee che riportano i migranti sula costa libica.Và bene salite senza armi ma portate con voi delle ricetrasmittenti
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda gabriele il 01/08/2017, 12:26

Robyn ha scritto:.Và bene salite senza armi ma portate con voi delle ricetrasmittenti


Invece è bene che entrino nelle barche ben armati e che facciano controlli a tappeto. E chi non si adatta, vada da qualche altra parte
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda gabriele il 01/08/2017, 13:09

Codice di Condotta: perché MSF non ha firmato

31 Luglio 2017
Perchè MSF non ha firmato il Codice di Condotta ONG per le operazioni di ricerca e soccorso?
Nel corso di queste ultime settimane MSF ha avuto una serie di scambi e discussioni aperte e costruttive con il Ministero dell’Interno sul Codice di Condotta. Durante questi incontri abbiamo espresso una serie di preoccupazioni sul documento, richiedendo chiarimenti su temi specifici e sollecitando sostanziali cambiamenti che ci avrebbero messo nelle condizioni di poterlo firmare.Riconosciamo che sono stati fatti sforzi significativi per rispondere ad alcune delle osservazioni presentate da MSF e dalle altre organizzazioni, tuttavia dopo un’attenta valutazione della versione conclusiva del codice, permangono una serie di preoccupazioni e richieste lasciate inevase.

Dal nostro punto di vista, il Codice di Condotta non riafferma con sufficiente chiarezza la priorità del salvataggio in mare, non riconosce il ruolo di supplenza svolto dalle organizzazioni umanitarie e soprattutto non si propone di introdurre misure specifiche orientate in primo luogo a rafforzare il sistema di ricerca e soccorso.

Al contrario, riteniamo che per la formulazione ancora poco chiara di alcune parti, il Codice rischi nella sua attuazione pratica di contribuire a ridurre l’efficienza e la capacità di quel sistema. Le linee di riferimento e l’impianto generale del Codice sono rimasti sostanzialmente immutati e, per questa ragione, con enorme dispiacere riteniamo che allo stato attuale non sussistano le condizioni perché MSF possa sottoscrivere il Codice di Condotta proposto dalle autorità italiane.

Leggi la lettera completa inviata al Ministro dell'Interno >>
Quali sono le principali preoccupazioni di MSF riguardo al codice?
Prima di entrare nel merito delle motivazioni che sono alla base di questa decisione è importante sottolineare che le operazioni di ricerca e soccorso di MSF sono sempre state condotte nel rispetto delle leggi nazionali e internazionali e sotto il coordinamento della guardia costiera italiana (MRCC di Roma).

1) Non riafferma con sufficiente chiarezza la priorità del salvataggio di vite in mare

La responsabilità di organizzare e condurre le operazioni di ricerca e soccorso in mare risiede – come è sempre stato – negli Stati. L’impegno di MSF nelle attività di ricerca e soccorso mira a colmare un vuoto di responsabilità lasciato dai governi che auspichiamo sia solo temporaneo. Non a caso da tempo chiediamo agli stati UE di creare un meccanismo dedicato e preventivo di ricerca e soccorso che integri gli sforzi compiuti dalle autorità italiane. Dal nostro punto di vista il codice di condotta non riafferma con sufficiente chiarezza la priorità del salvataggio in mare, non riconosce il ruolo di supplenza svolto dalle organizzazioni umanitarie e soprattutto non si propone di introdurre misure specifiche orientate in primo luogo a rafforzare il sistema di ricerca e soccorso.

2) Le limitazioni al trasbordo su altre navi riducono l’efficienza e la capacità di salvare vite in mare

La richiesta delle autorità italiane che le navi di soccorso concludano le loro operazioni provvedendo allo sbarco dei naufraghi nel porto sicuro di destinazione, invece che attraverso il loro trasbordo su altre navi, riduce l’efficienza e la capacità di salvare vite in mare. In questo modo si crea un sistema di andata e ritorno di tutte le navi di soccorso verso i luoghi di sbarco, che avrà come conseguenza una minore presenza di quelle navi nella zona di ricerca e soccorso. Le stesse Linee guida per il Trattamento delle persone soccorse in mare raccomandano che le navi impegnate in operazioni SAR portino a termine il soccorso il più presto possibile, anche attraverso i trasferimenti ad altre navi se necessario.

3) Principi umanitari a rischio

Il codice inoltre non fa alcun riferimento ai principi umanitari e alla necessità di mantenere la più assoluta distinzione tra le attività di polizia e repressione delle organizzazioni criminali e l’azione umanitaria, che non può essere che autonoma e indipendente. Il rigoroso rispetto dei principi umanitari riconosciuti a livello internazionale è per noi un presupposto irrinunciabile. Essi rappresentano la sola garanzia di poter accedere alle popolazioni in stato di maggiore necessità ovunque nel mondo, assicurando allo stesso tempo ai nostri operatori un sufficiente livello di sicurezza. Ogni compromesso su questi principi è potenzialmente in grado di ridurre la percezione di MSF come organizzazione medico‐umanitaria effettivamente indipendente e imparziale.

4) L’inserimento del Codice nel contesto attuale del Mediterraneo

Le strategie messe in atto dalle autorità italiane ed europee per contenere migranti e rifugiati in Libia attraverso il supporto alla Guardia Costiera Libica sono, nelle circostanze attuali, estremamente preoccupanti. La situazione in Libia è drammatica. Le persone di cui ci prendiamo cura nei centri di detenzione intorno a Tripoli e quelle che soccorriamo in mare condividono le stesse vicende di violenza e trattamenti disumani. La Libia non è un posto sicuro dove riportare le persone in fuga. Una volta intercettate, saranno condotte in centri di detenzione dove, come le nostre équipe che lavorano in quei centri testimoniano ogni giorno, sono a rischio permanente di essere detenute in modo arbitrario e indefinito, trattenute in condizioni disumane e/o sottoposte a estorsioni o torture, comprese violenze sessuali. Ovviamente le attività di ricerca e soccorso non costituiscono la soluzione per affrontare i problemi causati dai viaggi sui barconi e le morti in mare, ma sono necessarie in assenza di qualunque altra alternativa sicura perché le persone possano trovare sicurezza. Contenere l’ultima e unica via di fuga dallo sfruttamento e dalla violenza non è dal nostro punto di vista accettabile. Il recente annuncio dell’operazione militare italiana nelle acque libiche proposta nel momento in cui il Codice di Condotta è stato introdotto costituisce un elemento di ulteriore preoccupazione che ci ha confermato la necessità di marcare l’assoluta indipendenza delle nostre attività di soccorso in mare dagli obiettivi militari e di sicurezza.

MSF continuerà le sue attività di ricerca e soccorso in mare?
Si, MSF continuerà a salvare vite in mare. Anche se MSF non è nelle condizioni di poter firmare il Codice di Condotta, l’organizzazione rispetta le leggi nazionali e internazionali, coopera sempre con le autorità italiane e conduce tutte le operazioni in pieno coordinamento con l’MRCC e in piena conformità alle norme vigenti. Allo stesso tempo comunichiamo la nostra intenzione di continuare a rispettare quelle disposizioni del Codice che non sono contrarie ai punti problematici per MSF, tra cui quelle relative alle capacità tecniche, alla trasparenza finanziaria, all’uso dei trasponder e dei segnali luminosi. Confermiamo inoltre l’impegno a coordinare ogni nostra iniziativa con l’MRCC e anche a garantire l’accesso a bordo di funzionari di polizia giudiziaria, secondo quanto sopra espresso, così come la collaborazione costruttiva con le autorità italiane, nel pieno rispetto degli obblighi di legge.

http://www.medicisenzafrontiere.it/noti ... ha-firmato

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non c'è un solo riferimento ad uomini armati. Giornalismo italiano becero e bigotto
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda trilogy il 01/08/2017, 13:26

Non capisco bene il problema. In mare aperto la questione è complessa, comunque le navi da guerra hanno ampi poteri di controllo. Ma quando le navi civili entrano nelle acque territoriali italiane la polizia giudiziaria può salire a bordo anche senza memorandum.
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda gabriele il 01/08/2017, 13:43

trilogy ha scritto:Non capisco bene il problema. In mare aperto la questione è complessa, comunque le navi da guerra hanno ampi poteri di controllo. Ma quando le navi civili entrano nelle acque territoriali italiane la polizia giudiziaria può salire a bordo anche senza memorandum.


C'è poco da capire. Se non si accetta il memorandum, si è trattati come "salvatori" di serie B.

E' un modo gentile per dire che ci si riserva di chiudere i porti a chi non aderisce.
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda Robyn il 01/08/2017, 14:12

Sul fatto che è meglio agire in acque internazionali e attraverso il trasbordo riportare i migranti sulla libia hanno ragione perche questo evita la spola delle ong da un porto all'altro e questo risparmio di tempo permette dei salvataggi efficaci per il minor tempo impiegato tornando e agendo nelle acque internazionali.Sulla libia anche hanno ragione ma i centri devono essere gestiti dalla comunità internazionale che offrono garanzie sul rispetto dei diritti umani per cui l'attuale situazione dei centri non può che essere temporanea e da abbandonare nel più breve tempo possibile.Invece per la polizia giudiziaria a bordo non mi pare che ci siano particolari problemi a salire disarmati e con ricetrasmittenti soprattutto se le ong allestiscono loro una rete di sicurezza sulle loro navi che si coordina con quella della polizia giudiziaria e questo evita anche di soddisfare i palati più retrivi dell'opinione pubblica in cerca di pugni sul tavolo e di prove intransigenti.Ma poi se si agisce in acque internazionali i soggetti più pericolosi non avrebbero più interesse a salire e a confondersi con i migranti sulle imbarcazioni dal momento che vengono riportati indietro
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda Robyn il 01/08/2017, 20:01

Le associazioni non governative dovrebbero sempre di più spostarsi dalla gestione dei flussi del mare a quello della gestione dei centri sulla terra ferma libica e di altri paesi dell'africa subshariana e del centrafica per garantire e assicurare la certezza dei diritti umani e dei programmi di sviluppo e di assistenza attraverso la cooperazione dei grandi organismi internazionali come l'Onu e il Fmi,la Fao etc e ricevere i contributi internazionali oltre che quelli liberi
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Re: Quelli col cerino in mano

Messaggioda Robyn il 02/08/2017, 12:34

Quel Salvini là se non la smette di occuparsi del problema immigrazione parte una denuncia per instigazione all'odio e alla violenza razziale
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