franz ha scritto:gabriele ha scritto:Il problema potrebbe essere lo Stato, o meglio un eccesso di Stato, ma in un contesto di legalità diffusa. Senza legalità, Stato o non Stato ci si ritrova sempre in un farwest.
Questo è corretto. Anzi piu' che corretto è così. Vedere per esempio il ruolo della corruzione e della mafia in Russia, dove provengono da uno stato che occupava il 100% della vita di tutti. Sparita la parte di propaganda che nascondeva il marcio, si è scoperto che sotto sotto la criminalità organizzata è quella che alla caduta dell'URSS ha preso in mano le redini e fa girare le cose. O vedere il ruolo della corruzione in Cina.
Sparito lo stato, in URSS, hanno ricoperto il suo ruolo i potentati economici e le mafie di ogni tipo.
La cosa che non hai ancora capito è che il mio non è un elogio allo Stato. Anzi, credo che lo Stato debba intervenire il meno possibile nella vita economica di un paese e che, in tal senso, debba avere un ruolo di controllore al fine di garantire un equo accesso al mercato e alle informazioni da parte di tutti.
Detto ciò, un sistema dove lo Stato funge da controllore ma dove le mafie la fanno da padrona perchè incluse nello Stato, il mercato non può funzionare. Questa la chiamo economia mafiosa e va contro al basilare e naturale approcio domanda-offerta tipico di qualsiasi mercato. Se il padrino della zona ti dice cosa ti deve star bene, avrai necessità solo delle cose che egli ti dice che vanno bene. Non c'è più libertà e senza libertà individuale non esiste il mercato, oltre che, ovviamente, la democrazia.
Mafia (al potere) e Stato liberale non possono coesistere. Esiste o l'uno o l'altro.
Mi sono spiegato?
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.