La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 30/06/2015, 15:26

Accordi last minute? Europa divisa.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1828052/

Grecia, da Juncker offerta last minute. Tsipras invia controproposta. Ma Berlino gela: “E’ troppo tardi per proroga”


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 30/06/2015, 15:27

Grecia, la straordinaria lezione di democrazia contro il ‘ricatto’ dei mercati
di Lidia Undiemi | 30 giugno 2015

Lidia Undiemi
Dottore di ricerca in diritto dell'economia


Lo scontro in atto tra la Grecia e la Troika (ovvero il Mes) sta mettendo a nudo la natura essenzialmente politica della crisi europea, che si sta consumando a colpi di “ricatti” finanziari con i quali l’organizzazione internazionale cerca di obbligare il governo Tsipras a venir meno al proprio mandato mediante l’attuazione di riforme contrarie all’impegno assunto con il popolo ellenico, già messo in ginocchio dalle precedenti politiche di austerità con cui accordo dopo accordo, rinnovo dopo rinnovo, sono stati divorati diritti ed eliminati pezzi importanti dello Stato sociale. Il commissariamento della Grecia è in atto dal 2010, la maggior parte dei finanziamenti ricevuti in cambio delle riforme sono serviti per salvare gli interessi finanziari privati dell’Eurozona, e non certo per far quadrare i conti pubblici. Il debito pubblico greco è infatti aumentato vertiginosamente proprio con l’avvio dei “piani di salvataggio”, sino al 2009 era poco meno del 104 per cento, nel 2010 è salito al 148,3 per cento sino a toccare, nel 2013, il 178 per cento. Ciò, si badi bene, è accaduto in tutti i paesi in cui è intervenuta la Troika. La più grande operazione di socializzazione delle perdite e privatizzazione dei ricavi sperimentata in Europa negli utlimi decenni. Le banche tedesche e francesi sono state le più importanti beneficiarie indirette del denaro pubblico, compreso quello italiano, drenato ai paesi commissariati. Non è un caso, a mio parere, che sia il parametro della spesa pubblica (si veda il riferimento al surplus primario nel piano di riforme proposto ad Atene) e non quello del debito pubblico in sé il pretesto con cui si tenta di giustificare l’austerità. In altri termini, pare che si cerchi di porre l’attenzione solo su quei parametri che limitano il finanziamento dello Stato, lasciando invece che il debito pubblico possa crescere smisuratamente a causa dei salvataggi bancari. La questione centrale non è dunque di convincere i tedeschi a non disintegrare l’Europa pur di far pagare il debito ai greci – così come messo in evidenza da Thomas Piketty – ma di mettere in rilievo qual è la vera natura di quel debito e quali siano le responsabilità politiche di chi detiene la cabina di regia.

Questo ci fa capire come andando più in profondità non si può fare a meno di notare come la politica della Troika si regga su un sofisticato intreccio di strategie di comunicazione, strutture politiche e assetti normativi che rende inaccessibile al grande pubblico la verità politica nascosta dietro astrusi tecnicismi.

Come ho avuto modo di dimostrare in modo analitico nell’opera dedicata all’argomento, la posta in gioco non è soltanto il denaro ma il trasferimento del potere di governo delle nazioni europee dalle istituzioni democratiche interne alle organizzazioni finanziarie internazionali, ovvero ai mercati. E’ in questi termini che si può spiegare l’accanimento della Troika contro i diritti dei lavoratori, siamo di fronte ad un conflitto di classe su scala internazionale che vede il capitale ben rappresentato e i lavoratori disorganizzati.

La Grecia rappresenta il principale campo di sperimentazione per fare andare a regime un nuovo ordine politico internazionale che mira a scardinare l’equilibrio di poteri fra capitale e lavoro consolidatosi dopo la Seconda Guerra mondiale, e che ha iniziato a mostrare i primi segni di cedimento a partire dalla fine degli anni settanta con le politiche di lotta all’inflazione che hanno spinto verso un progressivo ridimensionamento delle politiche salariali.

Il limite del “ricatto” dei mercati? Dipende da quanto siamo disposti a sopportare. La straordinaria lezione di resistenza del governo Tsipras è proprio questa: accendere i riflettori sulla difesa della democrazia, sulla difesa dei lavoratori e delle fasce di popolazione più deboli contro l’aggressività delle istanze del capitale che si trincera dietro il rispetto di parametri, leggi europee e sovrastrutture politiche, che hanno iniziato a “tremare” al primo debole tentativo di rivendicazione della sovranità da parte di un piccolo Stato in difficoltà. Cosa stiamo aspettando?

La Repubblica ellenica sta strappando la maschera dal volto dell’Europa, più di questo non possiamo chiedere. Onore ai greci.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... i/1828038/

PS In effetti a salvare le banche tedesche e francesi, coi nostri soldi e quelli dei greci, ci sono riusciti benissimo :mrgreen:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 30/06/2015, 15:38

Dall'Huffington Post:

Appello pro-Grecia su Ft firmato da Stiglitz, Piketty, D'Alema e altri

Massimo D'Alema firma un appello pro-Grecia sul Financial Times insieme a economisti come Joseph Stiglitz, premio Nobel e professore alla Columbia University, Thomas Piketty, professore all'Ecole d'économie de Paris.

"Chiediamo ai leader europei di evitare di scrivere una brutta pagina di storia", si legge nell'appello sottoscritto anche, tra gli altri, da Mary Kaldor, professore alla London school of economics, Stephany Griffith-Jones, professore alla Columbia University, James Galbraith, professore all'university del Texas, ed altri autorevoli economisti. "Occorre mettere la Grecia in grado di pagare 1,6 miliardi di euro al Fmi. Bisogna permettere uno swap del debito con titoli della Bce dovuti in luglio e agosto in cambio di bond dal fondo di salvataggio, con scadenze più lunghe e tassi di interesse più bassi, che riflettano gli inferiori oneri finanziari dei creditori".

Oggi 12:21
http://www.huffingtonpost.it/2015/06/30 ... ma-e-altri


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 30/06/2015, 17:04

DEMOCRAZIA = Fare debiti e non pagarli e pretendere di avere altri soldi.

DITTATURA o prepotenza o ricatto = Essere creditori, pretendere i soldi indietro, non concederne altri.

Tutti i dizionari e le enciclopedie si stanno adeguando (ma, porco cane, anche loro chiedono una proroga).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 30/06/2015, 17:11

Non è proprio così. Uno stato sovrano batte moneta, non è costretto a chiedere prestiti per avere liquidità. L'anomalia sta nell'euro, moneta unica di un'area NON omogenea. Quello che succede in Grecia è che la liquidità immessa poi comunque, essendo in una moneta troppo forte rispetto all'economia reale, prende la via dei grandi capitali (all'estero) oppure torna alle banche creditrici, al FMI etc.

Non mi pare che Atene abbia avuto gravi deficit di bilancio negli ultimi anni.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 30/06/2015, 18:53

Greek debt: troika analysis says 'significant concessions' still needed
Baseline estimate is that Greece’s debt would still be 118% of GDP in 2030, even if it signs up to the full package of tax and spending reforms demanded

Alberto Nardelli
Tuesday 30 June 2015 17.17 BST Last modified on Tuesday 30 June 2015 17.43 BST

Greece’s argument that it needs substantial debt relief for a lasting economic recovery are supported by secret documents put together by the troika of creditors, which show that even after 15 years of sustained strong growth the country will face a level of debt which the IMF deems unsustainable.

The documents show that the IMF’s baseline estimate - the most likely outcome - is that Greece’s debt would still be 118% of GDP in 2030, even if it signs up to the package of tax and spending reforms demanded. That is well above the 110% which the IMF regards as sustainable given Greece’s debt profile, a level set in 2012. The country’s debt level is currently 175% and likely to go higher because of its recent slide back into recession.

Live Greece debt crisis: Tsipras asks for new bailout - live updates
Just hours before its current bailout expires, Athens proposes a new two-year deal with debt relief -- but how will creditors react?
Read more
The documents also admit that under the baseline scenario “significant concessions” are necessary to improve Greece’s chances of ridding itself permanently of its debt financing woes.

Even under the best case scenario - which includes growth of 4% a year for the next five years - Greece’s debt levels will drop to only 124%, by 2022. The best case also anticipates €15bn (£10bn) in proceeds from privatisations - five times the estimate in the most likely scenario.

But under all the scenarios, which all assume a third bailout programme, looked at by the troika – the European Commission, the European Central Bank and the IMF – Greece has no chance of meeting the target of reducing its debt to “well below 110% of GDP by 2022” set by the Eurogroup of finance ministers in November 2012.

In the creditors own words: “It is clear that the policy slippages and uncertainties of the last months have made the achievement of the 2012 targets impossible under any scenario”.



These projections are from the ‘Preliminary Debt Sustainability Analysis for Greece’, which is one of six documents that are part of the full set of materials that comprise the “final” proposal sent to Greece by its creditors last Friday.

These, which the Guardian has seen, were obtained by Süddeutsche Zeitung after they were sent to all German MPs with the expectation that the deal would need to be approved by the country’s parliament.

A vote in the Bundestag never took place as the Greek prime minister Alexis Tsipras rejected the plans and called a referendum on whether to accept the creditors’ demands.

While the analysis underlines the fact that Greece has already benefited from a number of debt-reducing measures - maturities have been extended, interest payments are similar to those of less indebted nations and the public sector intervention in 2012 cut debt by about €100bn - the document also admits that under the baseline scenario “significant concessions” would improve sustainability.

But despite the lenders’ admission that Greece cannot thrive without debt relief the documents provide no clarity about what such a package might look like, nor does it provide any detail of a third bailout programme despite assuming one would exist. They promise only a more detailed debt sustainability analysis in due course.

The documents also throw light on the €35bn investment package which several governments, including Germany’s, have this week pointed out was offered to Greece last week.

The second document in the pack of six, titled ‘Reforms for the completion of the current programme and beyond’, show there was less to this offer than suggested by Commission president Jean-Claude Juncker and Germany’s vice-chancellor Sigmar Gabriel. The cash on offer is not an ad hoc investment but is actually an EU grant that is regularly available to all member states. And as Süddeutsche Zeitung points out, accessing the cash requires a 15% co-financing in Greece’s case - which Greece cannot afford. Because of this, Greece has unspent sums from its €38bn 2007-2013 pot of available grants.

A third document outlines the “financing needs and draft disbursement schedule linked to the completion of the fifth review” - spelling out how Greece would have received €15bn to meet its obligations until the end of November. The cash would have been handed over in five tranches starting in June (as soon as the Greek parliament approved the proposals) to cover Greece’s financing needs. However, 93% of the funds would have gone straight to cover the cost of maturing debt for the duration of the extension.

The remaining documents cover the nuts and bolts of the actions that were expected to be taken by Greece in consultation with the EC/ECB/IMF. One of these papers was also published by the European Commission over the weekend.

The plan is premised on a primary surplus target of 1%, 2%, 3%, and 3.5% of GDP in 2015, 2016, 2017 and 2018 respectively (both sides agree on these targets). It is anchored on VAT changes producing additional revenue of 1% of GDP and a reform of the pension system that leads to savings of 1% of GDP in 2016.

On VAT reforms, the proposal suggests broadening the tax base at a standard rate of 23%, and would include restaurants, and catering. There will be a reduced rate of 13% to cover a limited set of goods, that includes energy, basic foods, hotels and water (excluding sewage).

There was also to be a super-reduced rate of 6% on pharmaceuticals, books and theatres, an increase on tax on insurance and the elimination of tax exemptions on certain islands. The creditors had originally wanted only a two-tier VAT system.

In terms of pensions, which have been the stickiest point in the negotiations, the plan demands reforms to:

Create strong disincentives to early retirement, including changes to early retirement penalties
Adopt legislation so that withdrawals from the social insurance fund will incur an annual penalty, for those affected by the extension of the retirement age period, equivalent to 10% on top of the current penalty of 6%
Ensure that all supplementary pension funds are only financed by own contributions
Gradually phase out the solidarity grant (EKAS) for all pensioners by end-December 2019. This shall start immediately for the top 20% of beneficiaries with the details of the phase-out to be agreed with the institutions
Freeze monthly guaranteed contributory pension limits in nominal terms until 2021
Provide to people retiring after 30 June 2015 the basic, guaranteed contributory, and means-tested pensions only at statutory normal retirement age, currently 67 years
Increase the relatively low health contributions for pensioners from 4% to 6% on average and extend it to supplementary pensions
On Monday Juncker insisted - incorrectly - that these measures did not amount to a cut in pensions. However, the creditors were correct in saying that they had compromised and the plans had some flexibility. They also suggested that Greece could provide alternative proposals as long as they are “sufficiently concrete and quantifiable”.

The creditors’ proposals also suggested that corporation tax rise only from 26% to 28%. Greece wanted the rate set at 29%.

http://www.theguardian.com/business/201 ... ill-needed


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 30/06/2015, 19:33

flaviomob ha scritto:Non è proprio così. Uno stato sovrano batte moneta, non è costretto a chiedere prestiti per avere liquidità. L'anomalia sta nell'euro, moneta unica di un'area NON omogenea. Quello che succede in Grecia è che la liquidità immessa poi comunque, essendo in una moneta troppo forte rispetto all'economia reale, prende la via dei grandi capitali (all'estero) oppure torna alle banche creditrici, al FMI etc.

Non mi pare che Atene abbia avuto gravi deficit di bilancio negli ultimi anni.

Ma se aveva il 12% di deficit, quando si è scoperto che il 3% era truccato?!?!?!?
Si, uno stato batte la sua moneta e se ne batte troppa rischia l'inflazione, che penalizza i poveri, i pensionati, chi ha reddito fisso. Area NON omogenea? Ma smettialmola con 'ste palle: anche l'Italia della lira non lo era.

Comunque da parte mia una "ola" e 47 minuti di applausi per frau merkel!!!
Niente decisioni prima del referendum. Voce del verbo: lo avete voluto, allora andiamo a vedere.
Chi cala le braghe prima dimostra che era solo un tentativo di ricatto.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 30/06/2015, 20:04

flaviomob ha scritto:Non è proprio così. Uno stato sovrano batte moneta, non è costretto a chiedere prestiti per avere liquidità. L'anomalia sta nell'euro, moneta unica di un'area NON omogenea. Quello che succede in Grecia è che la liquidità immessa poi comunque, essendo in una moneta troppo forte rispetto all'economia reale, prende la via dei grandi capitali (all'estero) oppure torna alle banche creditrici, al FMI etc.

Non mi pare che Atene abbia avuto gravi deficit di bilancio negli ultimi anni.


Uno stato sovrano mantiene gli impegni se no non è uno stato sovrano ma una accozzaglia di malandrini.

Cosa aspettano gli altri paesi a fare lo stesso?
Al massimo, se i creditori reclamano, facciamo un bel referendum.
L'unico problema è i soldi chi li mette.

Ma per favore, per piacere.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda trilogy il 30/06/2015, 20:16

flaviomob ha scritto:Accordi last minute? Europa divisa.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1828052/

Grecia, da Juncker offerta last minute. Tsipras invia controproposta. Ma Berlino gela: “E’ troppo tardi per proroga”


Tsipras sta prendendo per i fondelli i suoi cittadini e tutti gli europei .
Sta cercando solo un pretesto per andare al referendum addossando ad altri responsabilità che sono sue.
Speriamo che all'Eurogruppo disinneschino la mina e i greci lo caccino via.

Bruxelles, 30 giu - "Non e' piu' possibile prorogare l'attuale programma di aiuti alla Grecia, i greci lo sapevano che la scadenza per avviare e completare il processo di conclusione dell'accordo permettendo ai quattro parlamenti nazionali dei paesi che sono obbligati a convocarli (Germania, Estonia, Finlandia e Olanda - ndr) di pronunciarsi". Lo hanno indicato fonti europee coinvolte nelle discussioni in corso a livello politico. Cio' significa che la richiesta della Grecia di un intervento dell'Esm apre un nuovo capitolo per il quale a questo punto la scadenza e' chiudere la partita in tutti i suoi aspetti, tecnici, politici e procedurali, entro il 20 luglio quando Atene dovra' rimborsare alla Bce oltre 3 mld di titoli in scadenza.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 30/06/2015, 20:28

τέσσερις κλωτσιά κώλο

Sembra che questa scritta significhi, più o meno, quattro calci in culo.

Cosa altro si merita la Grecia?
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 19 ospiti

cron