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OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda pianogrande il 21/01/2009, 17:53

Visto che ranvitt ha ritenuto di riportare su due discussioni diverse lo stesso argomento mi permetto anch'io di riportare qui la mia risposta.
L'espressione "democrazia ad assetto variabile" era mia ed era usata in senso sarcastico ma qui manca tutto il contesto.
Ecco comunque la mia risposta che si adatta benissimo anche al caso di Obama:

Da quanto sta sostenendo ranvitt (pur non volendo personalizzare) ad arrivare a dire che è giusto che la legge non sia uguale per tutti ci corre poco.
Anzi, non ci corre niente.
Allora, il governo migliore saebbe basato sulla non certezza delle regole, sulla non certezza del diritto.
Solo così si terrebbero a bada i "cattivi" che, altrimenti, prospererebbero al riparo di troppe garanzie.
Questo ragionamento, in realtà popolarmente molto diffuso, ha almeno un difetto.
Chi decide la lista dei buoni e dei cattivi?

Mi viene in mente un parallelo.
Discutere in parlamento fa perdere un sacco di tempo e così si ritarda l'attuazione di provvedimenti giusti ed urgenti.
Chi decide quando un provvedimento è giusto ed urgente?

Questo modo di governare richiede sicuramente uomini (ma forse ne basterebbe uno) retti, onesti e dalla mente illuminata.

Chi o che cosa potrebbe illuminare così tanto una mente?
Solo Dio.

Forse, allora , una soluzione l'abbiamo trovata.
Non ci resta che essere governati direttamente da Dio.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda guidoparietti il 21/01/2009, 18:33

franz ha scritto:Discutiamo qui molto spesso di "equa distribuzione delle risorse" ed in questo caso mi pare che le risorse pubbliche americane potevano essere spese (ridistribuite) meglio. Al loro interno (ed i bisognosi non mancano) e nel mondo (ancora di piu').

A leggere l'articolo che hai riportato, sembra che la gran parte di queste spese in più provenga dalla sicurezza (evidentemente un tema sul quale non si può tagliare) e dall'accoglienza dell'enorme folla degli spettatori, anch'essa una voce su cui sarebbe inopportuno economizzare, sia per ragioni pratiche che democratiche. Bisognerebbe vedere più nel dettaglio il bilancio prima di affermare l'esistenza di uno spreco di soldi che potevano essere meglio impiegati. Fermo restando che, certo, si poteva rinunciare del tutto alla cerimonia risparmiando tutti i soldi, ma anche i simboli però hanno una loro importanza tutt'altro che simbolica a dire il vero.
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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda franz il 22/01/2009, 0:31

guidoparietti ha scritto:
franz ha scritto:Discutiamo qui molto spesso di "equa distribuzione delle risorse" ed in questo caso mi pare che le risorse pubbliche americane potevano essere spese (ridistribuite) meglio. Al loro interno (ed i bisognosi non mancano) e nel mondo (ancora di piu').

A leggere l'articolo che hai riportato, sembra che la gran parte di queste spese in più provenga dalla sicurezza (evidentemente un tema sul quale non si può tagliare) e dall'accoglienza dell'enorme folla degli spettatori, anch'essa una voce su cui sarebbe inopportuno economizzare, sia per ragioni pratiche che democratiche. Bisognerebbe vedere più nel dettaglio il bilancio prima di affermare l'esistenza di uno spreco di soldi che potevano essere meglio impiegati. Fermo restando che, certo, si poteva rinunciare del tutto alla cerimonia risparmiando tutti i soldi, ma anche i simboli però hanno una loro importanza tutt'altro che simbolica a dire il vero.

150 milioni restano tanti (soprattutto in tempo di crisi) e quando in Italia si fanno manifestazioni con milioni persone, ammesso che siano veramente cosi' tanti, non spendiamo nemmeno un centesimo di quelle cifre.
Sicurezza? Bastava essere piu' sobri e la sicurezza era automaticamente piu' economica.
A me quello spreco è parso di pessimo gusto, in contrasto con lo spirito delle cose dette, che ovviamente apprezzo, anche se non mi faccio illusioni.

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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda pierodm il 22/01/2009, 0:57

Il discorso sul costo della cerimonia d'insediamento mi ricorda molto quello - presente solo su Libero e sul Giornale, per altro - sulla "barca di D'Alema".
Commovente, comunque, la trepidazione per i bisognosi, i poveri e i reietti del mondo, fatta scattare da questo evento così costoso: vedo che per vie molto traverse viene ripreso quello che più o meno dicevo in un mio precedente intervento (mi sembra sul tema della moralità) riguardo al fatto che si spendono miliardi per cazzate, mentre si devono raggranellare le briciole per la ricerca su malattie rare o per scavare qualche pozzo in Africa... pozzo d'acqua, s'intende.
Io non conosco le statistiche, ma 150 milioni credo che siano paragonabili all'introito degli spot pubblicitari di una sola rete televisiva in un week end.

Piuttosto, sono contento di leggere che Obama ha annunciato, tra i primi provvedimenti, una gagliardissima restrizione per la libertà di pascolo dei lobbisti: almeno avremo il bene di abbassare il volume dei cantici che si sono cominciati ad elevare alla paraculissima istituzione del lobbismo anche in casa nostra.
Sottolineo: uno dei primi provvedimenti annunciati, subito dopo Guantanamo.
Materia di riflessione (ci credo poco) per tutti quelli che avevano fischiettato con aria vaga, dopo aver inneggiato alla Guerra Santa in Irak.
Io credo - o meglio, crederei, se le idee contassero ancora qualcosa - che il riflesso più importante della presidenza di Obama sarà quello di proporre una revisione di certe posizioni in giro per il mondo.
Personalmente, per esempio, ho recuperato una visione più ottimista verso gli Stati Uniti, capaci non solo di rinnovarsi con una certa prontezza, ma di realizzare un pezzetto di quel "sogno" troppe volte usato come una misera foglia di fico per nascondere grosse magagne.
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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda guidoparietti il 22/01/2009, 2:05

franz ha scritto:150 milioni restano tanti (soprattutto in tempo di crisi) e quando in Italia si fanno manifestazioni con milioni persone, ammesso che siano veramente cosi' tanti, non spendiamo nemmeno un centesimo di quelle cifre.

Bisognerebbe vedere la nota spese dettagliata, che ad ora non ho a disposizione e mi pare nemmeno tu. Comunque in Italia facciamo manifestazioni in cui DICIAMO che c'erano due o tre milioni di persone, ma se vai a guardare vedi che il national mall è parecchio più grande del circo massimo, ed era tutto pieno. E spendiamo, quando le manifestazioni sono grosse, comunque più di un centesimo di quelle cifre, e non conteggiamo le spese per la sicurezza, né l'aggravio per i trasporti pubblici o la chiusura di un'intera città (come è capitato di fatto a washington, cosa che neanche le più grandi manifestazioni in italia sono arrivate a fare) a carico del bilancio dello stato e non inserite nel conto della manifestazione, che comunque sono molto minori per ovvi motivi.

Sicurezza? Bastava essere piu' sobri e la sicurezza era automaticamente piu' economica.
A me quello spreco è parso di pessimo gusto, in contrasto con lo spirito delle cose dette, che ovviamente apprezzo, anche se non mi faccio illusioni.

Bastava evitare che venissero due o tre milioni di persone, e la sicurezza sarebbe stata molto più semplice, certo, ma sarebbe stata anche tutt'altra cerimonia. I simboli hanno un costo e certi simboli più di altri. Ma in generale non l'ho visto come uno spreco, non ho seguito tutta la cerimonia, ma anche a occhio non mi sembra che il grosso dei soldi siano stati spesi in scenografie fastose o banchetti, ma appunto anche lì, bisognerebbe vedere i conti dettagliati.
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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda Paolo65 il 22/01/2009, 11:17

Obama farà chiudere Guantanamo entro l'anno.

Se non si è dei beoti,questo significa lasciare ancora un bel pò di tempo dei pericolosi individui in sicurezza.

Inoltre,pare che questi non saranno liberi dal giorno alla notte ma andranno incontro ad un regolare processo.

Insomma, molto intelligentemente Obama ha fatto un annuncio che attendevano i suoi elettori, sta riportando il tutto su una via legalitaria, ma intanto e per ancora un bel pò li lascia dentro.

Mossa molto intelligente,mediatica e che tiene conto anche della sicurezza interna degli USA.

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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda guidoparietti il 22/01/2009, 11:48

Paolo65 ha scritto:Inoltre,pare che questi non saranno liberi dal giorno alla notte ma andranno incontro ad un regolare processo.

Ma guarda che questo era ovvio da sempre. Nessuno, neanche i più infervorati militanti, ha mai sostenuto la liberazione tout court dei detenuti, ma soltanto che fossero sottoposti a dei legittimi processi.
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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda pinopic1 il 22/01/2009, 12:44

Paolo65 ha scritto:Inoltre,pare che questi non saranno liberi dal giorno alla notte ma andranno incontro ad un regolare processo.


Pare che andranno incontro ad un regolare processo? Pare?
A cos'altro avrebbero potuto andare incontro se no?
Ma come ci siamo ridotti!!



Per la qual cosa, per iscoprire fin dove il vizio si stendessei il governo mandava da Palermo sul luogo un marchese Artali , uomo non solo inclinato a fare quanto il governo volesse, ma capace ancora di far degenerare la giustizia in sevizia. Terribile fu il suo arrivo, terribile la dimora. Pose in carcere non solamente i rei, ma ancora i sospetti , e, non che plebei e poveri, magnati e ricchi. Condotti i carcerati in sua presenza, faceva loro udire che sarebbe meglio per loro che confessassero; quando no, avessero a sapere ch' egli era Artali marchese, che ministrerebbe giustizia alla Palermitana, che avrebbero ceppi ai piedi , manette alle mani, che gli farebbe tirare sulla colla , arroventare coi ferri, che solo che una sua parola parlasse, conoscerebbe Messina ch'egli era Artali. I fatti poi consenzienti, anzi peggiori delle parole; perché, serrati in una segreta così bassa e stretta che né stare in piedi né giacere alla distesa potevano, eran lasciati per ben cinquanta giorni a dimenticanza solo un misero panicciuolo al giorno essendo loro ministrato. Sorgeva l’acqua tutto all'intorno; il suolo,aspro di acuti sassi : non lume avevano né aria: fra breve divenne l'aria pestilente. A questi erano lacerate le carni con nerbi, a quelli scottate con ferri; a questi davansi droghe da procurar loro sogni spaventevoli , da cui solamente erano svegliati con brace accesa, o con piastrelle arroventate. Fuvvi chi ebbe le membra tirate dalla colla orribilmente, e chi la pelle tagliata fino al cranio da funicelle strettissimamente avvinte. Scioglievansi, perché le carni davano in mortificazione: temevano i carnefici che la morte togliesse le vittime ai nuovi ed apprestati tormenti. Fora pur troppo dolorosa narrazione l'andar raccontante minutamente il lungo e multiforme martirio. Solo dirò che le Messinesi carceri furono come le Verrine: la siciliana terra rispondeva alla napoletana: furore a furore, crudeltade a crudeltà opponendo: infausto cielo ; che vide quanto possa l' eccessiva natura dell'uomo. Gridarono i Messinesi : venne avviso della tragedia a Giovanni Stuart , generale dei soldati Britannici. Mandò un lord Forbes a visitare le segrete dolorose, gli diede per compagni parecchi chirurghi, perché sapeva che abbisognavano, per sanare le vestigia impresse dal furore dei carnefici. Seppesi queste cose il governo del re Giorgio: gliene fu fatta anche fede indubitata.

Storie d'Italia dall' anno 1789 all' anno 1814
Di Carlo Botta
Milano 1844
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda ranvit il 22/01/2009, 13:18

In realtà ho letto poco fa sul Corriere (in un articolo riportato solo parzialmente sul web) che le cose sono un po' piu' complicate. Se è vero (e giusto dico io) fermare i processi a Guantanamo e svuotare le gabbie...è altrettanto vero che Obama è preoccupato del rischio di rimettere in cricolazione gente che ci vuole far saltare in aria. Si sta studiando come affrontare il problema.
Aspettiamo un po' per meglio valutare.

Vittorio
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Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda ranvit il 22/01/2009, 13:44

Eccolo qua l'articolo di cui parlavo :

Dal corriere.it :

Guantanamo e sicurezza
di Paolo Valentino

Ancora prima di sedersi nello Studio Ovale, Barack Obama ha preso di petto la questione urticante di Guantanamo, il carcere creato da George Bush per i presunti terroristi islamici. Mentre ancora Washington ne celebrava in cento balli l'insediamento, il nuovo presidente ha chiesto e ottenuto dai procuratori militari la sospensione fino al 20 maggio dei procedimenti legali contro i detenuti della prigione cubana e l'avvio di un riesame del sistema delle commissioni militari, instaurato dal predecessore.

In teoria è il primo passo verso lo smantellamento di una struttura controversa e odiosa, il corollario immediato del «rifiuto della falsa scelta tra la nostra sicurezza e i nostri ideali», annunciato da Obama nel discorso inaugurale. Contemporaneamente, gli esperti della Casa Bianca hanno già stilato il testo di un ordine esecutivo, che prevede la chiusura del centro di detenzione entro un anno. Il presidente potrebbe firmarlo già oggi.

È evidente che la nuova Amministrazione sia determinata a riportare la lotta al terrorismo nella rule of law. E che l'obiettivo strategico di questo intervento sanatorio della politica nel campo giudiziario, da nessuno considerato uno scandalo, sia quello di restituire alle corti ordinarie (civili o marziali, questo resta da vedere) anche un tema minato come la lotta al terrorismo, che la pervasiva Casa Bianca di Bush e Cheney aveva invece sottratto alla giustizia ordinaria e allo Stato di diritto. Ma scegliendo di cominciare da una pausa di riflessione, da una valutazione caso per caso, Obama indica ancora una volta un approccio pragmatico e non ideologico.

Il presidente era stato chiaro pochi giorni fa, spiegando che bisogna sì processare i detenuti di Guantanamo, ove ve ne siano le condizioni giuridiche, ma «evitando di rimettere in circolazione gente che vuol farci saltare in aria». Concretamente, l'esito del riesame non è scontato. E, come scrive il Washington Post, «sarebbe anche possibile che l'Amministrazione scelga di riformare e di spostare altrove le commissioni militari, prima di riprendere i processi», non trasferendo cioè i detenuti ai tribunali federali o alle corti marziali per crimini di guerra.

Posto altrimenti, anche se buona parte dei circa 250 prigionieri fossero rilasciati e alla fine le disumane gabbie di Guantanamo cadessero in disuso, non è detto che il tanto esecrato sistema attuale sia del tutto abolito. Anzi, una delle opzioni all'esame della nuova Amministrazione è la creazione di «corti della sicurezza nazionale», dove sarebbe possibile usare anche prove ottenute con metodi coercitivi. I paladini dei diritti umani si mostrano preoccupati. Ma Barack Obama non vuol correre rischi. Da ex presidente della Harvard Law Review, difende l'habeas corpus. Ma, da presidente degli Stati Uniti, deve e vuole difendere la sicurezza del Paese. Anche al costo di avere una Guantanamo senza Guantanamo.
22 gennaio 2009

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