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La débâcle del centrosinistra

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 26/06/2017, 20:13

mariok ha scritto:A me sinceramente, al di là delle parole, non sembrano tanto rivoluzionari, quanto piuttosto conservatori.

La vera rivoluzione da fare non è quella del cosiddetto ottobre rosso, ma quella liberale che in questo paese non c'è mai stata veramente.

Un mercato senza posizioni protette e privilegiate, una concorrenza veramente libera, una burocrazia agile e non asfissiante e corrotta come quella attuale, una giustizia snella ed efficiente non dominata dai maestri del cavillo, sembrano cose banali e scontate ma che imprimerebbero una svolta ben più significativa di cento riforme fiscali, redditi di cittadinanza o bonus vari.


Sono d'accordo.
Ormai, in questo paese, qualsiasi cambiamento diventa una rivoluzione.
Il potere; quello vero e non quello "ufficiale" è così saldo e stratificato che è impossibile anche aprire una finestra o accendere una luce.
A partire dalle varie corporazioni professionali/commerciali e fino a quelle della struttura dello stato e aggiungiamoci le mafie varie, ma cosa vogliamo riformare?

Ripeto fino alla noia che la politica è solo una delle forme di potere e non sta attraversando il suo momento migliore.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda mariok il 26/06/2017, 20:52

Orlando, Cuperlo, Zampa, si stanno accapigliando con Orfini ed altri sul "tavolo" da aprire per ricostruire "un campo politico", bla, bla, bla

Intanto Renzi si gode la terrazza del Nazzareno per parlare del bonus ai diciottenni.

Forse, più che di nuove alleanze o di nuove leggi elettorali, avremmo bisogno dell'intervento della neuro.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 26/06/2017, 22:04

mariok ha scritto:Orlando, Cuperlo, Zampa, si stanno accapigliando con Orfini ed altri sul "tavolo" da aprire per ricostruire "un campo politico", bla, bla, bla

Intanto Renzi si gode la terrazza del Nazzareno per parlare del bonus ai diciottenni.

Forse, più che di nuove alleanze o di nuove leggi elettorali, avremmo bisogno dell'intervento della neuro.


Purtroppo, sono vari modi di tirare i remi in barca.

Che ci sia nell'aria un altro governo "istituzionale" o "dei tecnici"?

In ogni caso, ogni volta che la politica tira i remi in barca, la democrazia è in pericolo.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda Robyn il 26/06/2017, 22:46

Si a Sandra Zampa io starò con lei
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda ranvit il 27/06/2017, 7:56

Forse, più che di nuove alleanze o di nuove leggi elettorali, avremmo bisogno dell'intervento della neuro.


Ci penseranno gli elettori a spazzare il campo da questi cialtroni...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda trilogy il 27/06/2017, 10:44

Pd: Renzi, stop a esasperanti polemiche nel centrosinistra

"Le continue esasperanti polemiche nel centrosinistra alla fine non fanno altro che agevolare il fronte avversario. E' stato sempre così. Ma se in tanti pensano che il problema sia soltanto dentro il Pd, è chiaro che poi alle elezioni rischia di vincere qualcun altro". Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi durante la rassegna stampa del Nazareno #OreNove.

"Il dibattito sulla coalizione addormenta gli elettori e non serve. Non è di per sé la coalizione che segna la vittoria. E' il candidato, il leader, il territorio che segna la sconfitta o la vittoria ai ballottaggi". "Le coalizioni non sono l'argomento su cui intrattenere gli italiani per i prossimi 12 mesi. Quello che interessa loro è cosa facciamo sulle tasse. Le coalizioni affascinano gli addetti ai lavori, il modo con cui si risolvono i problemi è il nostro campo di gioco".

"Ha ragione Veltroni - ha detto il leader del Pd - non presentarsi contro ma per, è tema che giudico fondamentale". "La discussione su cos'è la sinistra e come si vince o si perde non può essere staccata dalla realtà. E' di sinistra fare i convegni sugli esodati o fare l'anticipo della pensione? Chi combatte il precariato: chi fa dotte analisi o chi concretamente permette di aumentare i contratti di lavoro a tempo indeterminato? Si vincono o si perdono le elezioni sui risultati ottenuti e sulle idee concrete e i progetti per il futuro. Su questo siamo più forti di tutti, non abbiamo da inseguire le scie chimiche", sottolinea il segretario. La nostra grande opportunità è discutere di idee. Trovatemene uno interessato alle coalizioni e gli diamo un premio fedeltà. Il principio un euro in cultura un euro in sicurezza lo sta riprendendo Macron", sottolinea.

"Non si rimettono in discussione - ha detto ancora - battaglie come quella sullo ius soli. Non si può cambiare idea per un sondaggio che dice che gli italiani sono meno favorevoli, tendenza che non è legata all'insicurezza sugli attentati. Non rinuncio a un'idea per un sondaggio, come non abbiamo rinunciato alla battaglia sui diritti civili, sul jobs act, sull'expo. Noi siamo capaci di prenderci le nostre responsabilità".

Sulle banche venete "la posizione del governo l'ha espressa molto chiaramente Gentiloni: una scelta legittima e doverosa. La penso come lui, è legittima e doverosa nella situazione in cui si era, spero che i nostri parlamentari europei siano in grado di fare una grande battaglia perché i criteri molto selettivi delle banche venete siano applicate agli istituti di altri Paesi del Nord come quelli tedeschi".

fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/special ... cedda.html
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda mariok il 27/06/2017, 21:04

La storia infinita che non vede mai una fine o almeno una tregua.

Non c'è dubbio: ci sono due linee contrapposte, ormai abbastanza chiare su cui è inutile tornare.

Ci sono stati due congressi, in cui una ha democraticamente prevalso sull'altra, una scissione, cos'altro deve succedere perché quelli che sono in minoranza per un certo periodo se ne facciano una ragione?

E mi dispiace per Prodi che si è impegolato anche lui in questa infinita diatriba, danneggiando l'immagine dignitosa che lo aveva fatto apprezzare.

I DISSIDI INTERNI ALLA SINISTRA
Prodi sfida Renzi: «Mi invita a spostare la tenda più lontano? Senza difficoltà»

Il fondatore del Partito democratico contro il suo attuale segretario: «La mia tenda è molto leggera, l’ho messa nello zaino». Franceschini: «Il Pd deve unire non dividere»

Si fa sempre più profonda la sfida interna alla sinistra dopo l’esito deludente delle elezioni comunali. Il fondatore del Partito democratico, Romano Prodi, con un gesto per lui raro, ha scritto e pubblicato una nota in cui entra in aperta, diretta polemica con l’attuale segretario del Pd, Matteo Renzi. «Leggo - scrive l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea - che il segretario del Partito democratico mi invita a spostare un po’ più lontano la tenda. Lo farò senza difficoltà: la mia tenda è molto leggera. Intanto l’ho messa nello zaino».

Le dichiarazioni di Renzi
Il riferimento è duplice: alla metafora della tenda usata per la prima volta sul «Corriere» (qui)— «Politicamente vivo in una tenda vicina al Pd» — e alla «Rassegna stampa» del Nazareno di questa mattina, in cui Renzi ha parlato di «continue esasperanti polemiche nel centrosinistra», che «alla fine non fanno altro che agevolare il fronte avversario». In un colloquio pubblicato su Qn, Renzi ha anche detto che «da giorni» molte persone — che il direttore del quotidiano nazionale, Andrea Cangini, identifica con «Prodi, Orlando, Pisapia, Bersani» — «si erano preparate la parte in commedia: erano pronti a dire “Renzi perde, vince la coalizione”, ma la realtà è stata un’altra».
Il confronto
Pochi giorni prima delle elezioni, tra i due leader c’era stato un confronto a quattr’occhi, al termine del quale Prodi aveva assicurato a Renzi che la sua «tenda» — pur esterna — sarebbe rimasta vicina al Pd. Subito dopo le elezioni, parlando al «Corriere», Prodi aveva spiegato che «a bloccare tutto sono i veti personali: tantissimi contro Matteo Renzi, ma anche quelli di Renzi contro altri».
La polemica continua
Intanto la polemica interna al Pd continua. «Bastano questi numeri per capire che qualcosa non ha funzionato? Il Pd è nato per unire il campo del centrosinistra non per dividerlo», su Twitter il ministro della Cultura Dario Franceschini, pubblicando un grafico con il trend dei voti del Pd a Genova, Verona, Parma e l’Aquila dal 2012 al 2017. «Nessuno ha mai invitato Romano Prodi ad allontanarsi dal Pd, la nostra volontà è l'esatto contrario», twitta invece il portavoce del Pd Matteo Richetti. «Da solo il Pd non va da nessuna parte, senza il Pd non esiste il centrosinistra», incalza il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, conversando con i giornalisti. «Non credo che possa essere ascritto ai gufi e ai rosiconi. Prodi ha pensato il Pd e le sue parole pesano e pesano parecchio», aggiunge il ministro. Dure le parole di Gianni Cuperlo: «Quella di Prodi è una dichiarazione dolorosa per chi ha a cuore la sorte del Pd e del centrosinistra e ha avuto a cuore in passato l'Ulivo. Mi auguro che il gruppo dirigente Pd a partire dal segretario sappia farsene carico e dare una risposta perché parliamo della personalità con più peso nella nascita di questo progetto. C'è bisogno di leadership che uniscono e Renzi sembra caratterizzarsi ancora una volta come colui che divide e questo non va bene». «Il Pd è isolato, troppo fragile nel radicamento territoriale e ha scarsa capacità unitaria, come emerge in alcuni momenti in modo drammatico. Ma il Pd è nato per unire, non per dividere: vogliamo aprire una nuova pagina in cui il tema unitario sia fondamentale», commenta infine Nicola Zingaretti .

27 giugno 2017 (modifica il 27 giugno 2017 | 19:20)
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 27/06/2017, 22:23

Quando c'è una unione solo del simbolo ma le strutture reali sopravvivono il tutto si trasforma in una lotta per prendere il sopravvento.

Ho vissuto il sofferto ed effimero matrimonio tra ENI e Montedison.
Si sono viste subito all'azione le due correnti dirigenziali che si combattevano.
Non mi metto a raccontare vicissitudini ma era solo per fare un esempio di lotte intestine.

Insomma, quando si va a una unione, ci deve essere dietro un progetto per realizzarla in modo da creare una unità omogenea e non un sistema eterogeneo dove si lascia fare alla selezione naturale.

da questo punto di vista il PD non ha funzionato.

Forse i DS pensavano di mangiarsi la margherita in un sol boccone e invece....

Il resto credo sia tutto di conseguenza.

Adesso?

Quasi tutto da rifare.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda gabriele il 28/06/2017, 10:34

Le cose sono due:

1) o queste elezioni non dimostrano nulla a livello nazionale, allora esiste un fronte per far fuori Renzi da dentro

2) oppure dimostrano qualcosa, cioè che il PD sta crollando e che chi attacca la segreteria ha ragione e Renzi deve fare un passo indietro, come succede in ogni altro partito del mondo.

Queste storie delle due fazioni sembra una minchiata. In genere quando si perdono consensi, ci si aspetta sempre una reazione dall'interno dettata da ovvi malumori.

Adesso ci sono i malumori. Lo afferma anche Prodi, che fino a ieri all'unisono era l'intoccabile figura di riferimento del centrosinistra.

Adesso Prodi è diventato un dissidente? Se è così, mi piacerebbe capire cosa sta realmente succedendo nel PD e della sua "democrazia interna"...
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda ranvit il 28/06/2017, 11:10

La prima che hai detto.

Sono dei cialtroni politici, politicanti allo sbando! Sanno parlare solo di schemi ignorando i problemi del Paese!

Consiglierei a Renzi di mettersi in proprio 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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