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No alla Brexit

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: No alla Brexit

Messaggioda pianogrande il 13/06/2016, 21:06

Robyn.
L'austerità che fa crescere il debito pubblico andrebbe spiegata un po' meglio perché la prima reazione che mi viene evito anche di riferirla.

Non scomoderei liberismo, libertismo e via via per parlare del fatto che non si cresce facendo crescere il debito e che se il debito cresce ma cresce anche il PIL possiamo anche sopravvivere ma tenendo comunque presente che il PIL è soggetto a variazioni mentre il debito, una volta fatto, può essere solo pagato tranne applicare la scuola graca che ormai ha il difetto di essere stata scoperta.

Se vogliamo parlare di unione europea identificandola con la libertà di fare debito, stiamo già partendo piuttosto male.
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Re: No alla Brexit

Messaggioda Robyn il 13/06/2016, 22:12

Per poter diminuire il rapporto debito pil è normale che il pil deve crescere e il debito rimanere costante e possibilmente decrescere.Esistono tante ricette per creare lavoro e far crescere le entrate.Per ex se tutti pagassero le tasse le tasse sarebbero più basse e si potebbero stimolare gli investimenti,se non ci fossero tanti sprechi e corruzione sarebbe meglio.Se avessimo una giustizia che funziona poca corruzione e poca burocrazia potremmo attrarre investimenti esteri PS A questo punto cominciamo con il separare le banche commerciali da quelle di investimento
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Re: No alla Brexit

Messaggioda flaviomob il 13/06/2016, 23:02

Intanto bastano i soli "boatos" sul brexit a far crollare le borse.


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Re: No alla Brexit

Messaggioda trilogy il 14/06/2016, 9:59

flaviomob ha scritto:Intanto bastano i soli "boatos" sul brexit a far crollare le borse.


E il bund decennale tedesco paga interessi negativi. Prima volta nella storia che accade una cosa del genere
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Re: No alla Brexit

Messaggioda Robyn il 14/06/2016, 16:21

Per me l'inversione di paradigma dell'Fmi è un colpo senza precedente a scauble e ai falchi tedeschi che con la loro insistenza stanno portando alla disgregazione dell'eurozona.Il pareggio di bilancio non esiste.Può esistere un paradigma keynesiano invertito deve il gettito cioè le entrate superano la spesa.La differenza che è attiva può essere utilizzata per gli investimenti.Per fare questo è necessario crescere creare lavoro e tagliare spechi e privilegi.Per ex per diminuire la spesa si può pensare che fino ad un certo reddito la sanità è pagata dalla fiscalità generale.I ricchi che superano questa soglia si fanno l'assicurazione.Questo non impedisce che i ricchi possano usufruire della sanità pubblica,basta che l'assicurazione anziche pagare la sanità privata paghi quella pubblica.Per creare lavoro è utile anche l'uscita flessibile per il pensionamento
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Re: No alla Brexit

Messaggioda trilogy il 14/06/2016, 17:10

BRUXELLES - E' legittimo da parte della Gran Bretagna limitare l'accesso alle prestazioni sociali, in particolare agli assegni familiari, per i cittadini europei presenti in Gran Bretagna, se questi non hanno il diritto di soggiorno nel Paese. Lo ha stabilito la Corte Ue, riconoscendo che, pur essendo una discriminazione indiretta, questa è giustificata dalla necessità da parte di Londra di proteggere le sue finanze. La Corte di giustizia europea ha così respinto il ricorso presentato dalla Commissione Ue contro la Gran Bretagna, affermando che "il Regno Unito può esigere che i beneficiari degli assegni familiari e del credito d'imposta per i figli a carico dispongano di un diritto di soggiorno in tale Stato", in quanto "sebbene tale condizione sia considerata una discriminazione indiretta, essa è giustificata dalla necessità di proteggere le finanze dello Stato membro ospitante".[..]

fonte: http://www.ansa.it/europa/notizie/rubri ... cbf47.html
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Re: No alla Brexit

Messaggioda Robyn il 14/06/2016, 18:36

Questo già c'è,esiste il national number insurance rilasciato dal governo britannico dopo una serie di verifiche
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Re: No alla Brexit

Messaggioda flaviomob il 15/06/2016, 19:36

Perché salgono le chanche di Brexit ma i bond inglesi volano
–di Vito Lops 15 giugno 2016

Un anno fa sui mercati finanziari andava in scena l’ipotesi Grexit. Il referendum con cui Tsipras sfidava l’austerità europea alimentò uno scenario di fuoriuscita della Grecia dall’area euro. Gli investitori non la presero bene. Si innescò il meccanismo di fuga verso la qualità (flight to quality) che prevede uno spostamento dei capitali dalle classi di investimento più rischiose (azioni) verso i titoli rifugio (obbligazioni e valute degli Stati ritenuti più affidabili, quindi Stati Uniti, Giappone, Svizzera, Germania, e materie prime rifugio come l’oro).

È passato un anno e sui mercati ora va in scena l’ipotesi Brexit. Anche qui c’è un referendum di mezzo. Il 23 giugno i cittadini britannici dovranno decidere se la Gran Bretagna dovrà rimanere tra i 28 Paesi membri dell’Unione europea oppure uscire da questa unione, sulla falsariga di quello che avvenne nel 1992 quando la Gran Bretagna uscì dal Sistema monetario europeo (una sorta di pre-euro, un sistema di cambi semi-rigido).

E anche qui c’è una fuga verso la qualità. Nelle ultime due settimane le Borse europee sono salite sulle montagne russe con il Bund (considerato il titolo rifugio dell’area euro) comprato a mani basse (ieri il decennale è sceso per la prima volta sottozero). Ma a differenza di quanto accadde lo scorso anno il Paese sotto i riflettori, protagonista di una possibile rottura degli accordi europei, non può certo definirsi sotto attacco dei mercati.
...
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/r47z5c



http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... id=ADIHY0Z

Germania più esposta dell’Italia se vince il sì


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Re: No alla Brexit

Messaggioda pianogrande il 15/06/2016, 21:48

Lasciamo lavorare gli speculatori.

La GB se esce non ha un bel destino davanti.
In pratica, rischia di sfasciarsi.

Probabilmente la scommessa degli investitori è più sul fatto che la sterlina sta scendendo e poi si conta su una sua risalita.
Roba di centesimi.
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Re: No alla Brexit

Messaggioda flaviomob il 16/06/2016, 10:32

Se esce, nonostante quel che minaccia la faccia brutta di Schauble, probabilmente succederà poco o niente: faranno accordi bilaterali per salvare gli scambi commerciali (conviene a tutti), mentre rimarranno isolati sulle politiche migratorie (che è quello che vogliono) e sull'integrazione monetaria (che non ci aveva mai creduto nessuno).

Probabilmente ora diffondono sondaggi "condizionati" per speculare meglio nel breve: sarebbe bello capire chi fa queste rilevazioni statistiche, quanto è indipendente e a quale proprietà risponde realmente.


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