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Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda franz il 22/03/2015, 16:04

I quesiti li conosco, la scelta dei cittadini pure.
Quello che in modo palesemente provocatorio sto proponendo di discutere sono, a 5 anni di distanza, gli esiti "di mercato".
Il principale indicatore di mercato è il prezzo. Quando c'è mercato.
Se non c'è mercato o se è legato in gran parte dalla mano pubblica puoi comunque vedere se lo stesso oggetto "venduto" dal pubblico in regime di quasi monopolio aumenta di costo rispetto al privato (che comunque al 60% si rifornisce anche al supermercato).
Ora il dato è questo: chiaramente siamo in presenza di consumi misti. Quel 60% che si rifornisce al supermercato, si rifornisce "anche" al supermercato. Non "solo". Ha l'acqua in casa ma la usa per lavarsi, per cucinare. Anche se tempo fa amici marchigiani mi dicevano che la pasta la facevano bollire nell'acqua minerale, perché altrimenti non era buona. Ed anche il caffè lo facevano con l'acqua in bottiglia. L'acqua in cucina è basilare per fare da mangiare bene. Se fai una pastasciutta o anche se prepari l'impasto per la pizza o per il pane, il gusto dipende dall'acqua che usi. Quel 60% che si rifornisce al supermercato lo fa principalmente per bere, eventualmente per cucinare. Io, che non compro acqua al supermercato, vivo nelle prealpi, sono quindi assimilabile ai consumatori di trento, bolzano, valle d'aosta. Avessimo statistiche piu' fini aggiunterei valtellina, valli bergamasche e tulla la fascia pedemontana. L'acqua di quelle zone è buona. Anzi è proprio quella che, imbottigliata, viene in gran parte venduta nei negozi. E chi fa questo genere di spesa (acqua in bottiglia) spende in media (solo loro dice Istat) 19 euro al mese (con punte di 23). Spesa che rapportata a tutta la popolazione scende a 11.42 euro (era 12 euro 5 anni fa). Il resto della spesa in acqua (per lavarsi, per cucinare e per bere usando l'acquedotto dove è buona) è passata invece da 12 e rotti a 21 e rotti in termini di popolazione generale.

Facendo le somme il costo per l'aqua nelle famiglie in 5 anni è passato da:
1) acqua pubblica da 12,16 a 21,18 euro (circa +74%)
2) acqua in bottiglia da 11.95 a 11.42 euro (circa -4.5%)

Tiriamo le somme? Gli italiani spendevano 24.11 euro in tutto, ora ne spendono 32.60. Il 35.2% in piu'.
Dubito che i consumi siamo aumentati di 1/3 ... ecco forse gli sprechi pubblici sono aumentati e qualcuno li paga.
Il pane (che non gestito dallo stato) è aumentato del 35% o dell' 80% ?

Tutto qui.
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda pianogrande il 22/03/2015, 16:30

L'acqua in bottiglia e quella dell'acquedotto costituiscono due mercati di caratteristiche molto diverse.
In primis la reale ed efficace concorrenza.

Un confronto, quindi, non omogeneo.
Utile ma per le discussioni su fino a che punto si possa privatizzare un servizio così basilare/vitale e da garantire a tutti.

Sarebbe interessante, visto che non tutti gli acquedotti sono gestiti dal governo, fare un confronto di efficienza, costi etc. tra la distribuzione dell'acqua nelle case fatta dal pubblico e la stessa distribuzione fatta dal privato.

Ringrazierei moltissimo Franz se ci proponesse questi dati.

P.S. Ammesso che sia possibile reperirli.
Ultima modifica di pianogrande il 22/03/2015, 16:45, modificato 1 volta in totale.
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda gabriele il 22/03/2015, 16:44

franz ha scritto: ecco forse gli sprechi pubblici sono aumentati e qualcuno li paga.


Aldilà del fatto che vorrei sapere quanti acquedotti sono stati riportati veramente nelle mani del pubblico. Io ti ho posto anche un'altra riflessione che hai glissato in pieno. Sono aumentati tutti i servizi pubblici. Non è che magari sia frutto dei continui tagli che lo Stato fa periodicamente agli enti pubblici?

In tal modo il governo di turno si fa bello del taglio delle spese a danno ovviamente dei soliti noti (gli enti locali) che poi a loro volta si rifanno sulle tasche dei cittadini in svariati modi: tasse sulla spazzatura, servizi di pubblica utilità, biglietti dell'autobus, tariffe e quant'altro...
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda franz il 22/03/2015, 18:20

gabriele ha scritto:Aldilà del fatto che vorrei sapere quanti acquedotti sono stati riportati veramente nelle mani del pubblico. Io ti ho posto anche un'altra riflessione che hai glissato in pieno. Sono aumentati tutti i servizi pubblici. Non è che magari sia frutto dei continui tagli che lo Stato fa periodicamente agli enti pubblici?

Vorrei sapere anche io se il referendum è stato applicato o disatteso (non sarebbe la prima volta: vedi abolizione ministero della sanità, finanziamento pubblico ai partiti e privatizzazione RAI) ma rispetto alla riflessione che ho pensato di non approfondire è vero: avrei preferito soprassedere per non ripetere cose già dette mille volte ... ma visto che insisti ... :shock: :?

Le cose costano sempre. Voce del verbo "non esistono pasti gratis". Se lo stato centrale (o la regione) taglia spese che prima prendeva a suo carico e chi si trova il cerino in mano è costretto a far pagare direttamente l'utenza, i numeri in gioco non cambiano. Solo che un costo che prima era nascosto (pagato nell'IRAP, nell'IVA, nell IRES o IRPERF) adesso lo vedi addebitato nel contatore quando apri il rubinetto. Cosa è cambiato? Eventualmente lo stato centrale e le regioni tagliano spostando la spesa ai comuni ma se la loro spesa non scende (e non scende) è perché ne approfittano per fare altre spese ed altri sprechi. Ma relativamente a costo dell'acqua alla fine i conti sono sempre gli stessi. Solo che se devi pagare la fattura del rubinetto, il costo è molto piu' trasparente. Quei costi c'erano anche prima ma non te ne accorgevi, perché ti si dava l'illusione del pasto gratis (anzi della sorsata gratis). Quando vai al supermercato invece il prezzo della bottiglia lo conosci. Adesso come 10 anni fa.
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda franz il 22/03/2015, 18:47

pianogrande ha scritto:Sarebbe interessante, visto che non tutti gli acquedotti sono gestiti dal governo, fare un confronto di efficienza, costi etc. tra la distribuzione dell'acqua nelle case fatta dal pubblico e la stessa distribuzione fatta dal privato.

A suo tempo c'erano interessanti confronti con altri paesi che avevano totalmente privatizzato la gestione delle risorse idriche e le fognature.
Ricordo inghilterra e galles mentre in scozia ed irlanda del nord è rimasta pubblica.
Pare che tutto sommato i riscontri siano questi. Dove è stata privatizzata la gestione, è aumentata la qualità (batteri fecali etc), diminuite le perdite e le interruzioni del servizio, aumentata la pressione nei tubi, diminuiti i reclami.
Per contro le tariffe sono aumentate quasi del 50% in nove anni e le aziende private hanno raddoppiato gli utili.

In scozia il punteggio sulla qualità è piu' basso di quello inglese e galles (unico ente di valutazione per tutti) ma anche il prezzo è inferiore (non ho potuto appurare di quanto).

Quindi pare che se l'obbiettivo è migliorare la qualità, diminuire sprechi, perdite ed interruzioni, il privato è meglio ma lo paghi di piu' (almeno in UK). Se preferisci un prezzo piu' basso e ti accontenti di una qualità piu' bassa, il pubblico è meglio. Questo relativamente all'esperienza UK.

In Italia (e te pareva) pare che il pubblico lo paghi comunque di piu' e la qualità è quella che è, se il 60% usa l'acqua in bottiglia per bere.
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda gabriele il 22/03/2015, 19:35

franz ha scritto:Le cose costano sempre. Voce del verbo "non esistono pasti gratis". Se lo stato centrale (o la regione) taglia spese che prima prendeva a suo carico e chi si trova il cerino in mano è costretto a far pagare direttamente l'utenza, i numeri in gioco non cambiano. Solo che un costo che prima era nascosto (pagato nell'IRAP, nell'IVA, nell IRES o IRPERF) adesso lo vedi addebitato nel contatore quando apri il rubinetto. Cosa è cambiato? Eventualmente lo stato centrale e le regioni tagliano spostando la spesa ai comuni ma se la loro spesa non scende (e non scende) è perché ne approfittano per fare altre spese ed altri sprechi.


Certo ma da qua a dire che è colpa dell'inefficenza...
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda pianogrande il 22/03/2015, 20:37

Se lo stato taglia agli enti locali per fare altre spese, la privatizzazione è stata solo un artificio per aumentarmi le tasse chiamandole tariffe.
Questo è quello che sta succedendo a prescindere dai discorsi, più o meno di principio, tra pubblico e privato.

Tasse più privatizzazioni a che percentuale del reddito portano il costo del pubblico servizio?
Quello è un numero più rappresentativo della cosiddetta pressione fiscale

Se lo stato privatizzasse diminuendo in proporzione le tasse, rimarrebbero i discorsi di principio ma almeno non ci sarebbe la fregatura/presa in giro.
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda franz il 22/03/2015, 21:25

Piano non c'è stata privatizzazione nell'acqua che riceviamo in casa, gestita dai comumi o altri enti.
Era prevista (anche in base a direttive europee sulla possibilità che anche i privati potessero concorrere) ma il referendum ha abrogato la legge. 5 anni fa. Se lo stato sul tema acqua ha trasferito il costo ai comuni (non lo so, è un'ipotesi ma va dimostrata) lo ha fatto senza privatizzare.
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda gabriele il 23/03/2015, 10:37

franz ha scritto:Piano non c'è stata privatizzazione nell'acqua che riceviamo in casa, gestita dai comumi o altri enti.
Era prevista (anche in base a direttive europee sulla possibilità che anche i privati potessero concorrere) ma il referendum ha abrogato la legge. 5 anni fa. Se lo stato sul tema acqua ha trasferito il costo ai comuni (non lo so, è un'ipotesi ma va dimostrata) lo ha fatto senza privatizzare.


La cosa vale anche per la depurazione delle acque.

Una cosa è il titolare dell'autorizzazione un'altra è il gestore.

il titolare per gli acquedotti è l'ATO (Autorità di ambito territoriale ottimale), per gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane di solito sono o il Comune o le ATO.

I gestori delle reti sono pubblici o privati. E' su questo aspetto che è andato ad incidere il referendum sull'acqua pubblica.

L'acqua potabile è un bene pubblici. Il gestore quindi svolge un servizio pubblico ma, fino al referendum, non doveva per forza essere un ente pubblico. Le ATO davano (danno?) in concessione la gestione della rete e la distribuzione.

I finanziamenti relativi ad ampliamento, agguistamento, revisione...sono a carico del titolare, cioè delle ATO. In parte del gestore, ma per quanto ne so solo per gli interventi di lieve entità.

ATO non vuol dire "regione", "comune" o "provincia". Sono enti autonomi finanziati dagli enti locali a cui fanno riferimento:

1. L'Autorità d'ambito è una struttura dotata di personalità giuridica costituita in ciascun ambito territoriale ottimale delimitato dalla competente regione, alla quale gli enti locali partecipano obbligatoriamente ed alla quale è trasferito l'esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche di cui all'articolo 143, comma 1.


https://it.wikipedia.org/wiki/Ambito_te ... e_ottimale


Meno soldi agli enti locali, più tariffe, con o senza privati che gestiscono gli impianti
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Re: Dedicato a chi ha votato SI al referendum sull'acqua

Messaggioda franz il 23/03/2015, 11:59

gabriele ha scritto:ATO non vuol dire "regione", "comune" o "provincia". Sono enti autonomi finanziati dagli enti locali a cui fanno riferimento

Un po' come un consorzio, quindi.
Il modo migliore per avere costi gonfiati senza aver alcun controllo democratico (non ci sono elezioni per i membri dell'ATO ma solo nomine politiche). Se il consorzio funziona, nel senso che è onesto nella sue gestione, va bene, ma se non va bene diventa un centro di spesa/costo fuori controllo. Gli enti primari (comune, provincia, regione) possono solo pagare la fattura. Bisognerebbe vedere le differenze tra preventivi e consuntivi di questi ATO. Il privATO lo puo' cambiare, l'ATO no. :?
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