pianogrande ha scritto:Un'idea che condivido.
Mi viene solo un dubbio sull'ammontare di queste tasse.
Se dovesse essere tale da scatenare la competizione credo supererebbe di molto le cifre attuali.
La competizione alla fine ha risultati che prevedono sia la 500 per chi ha pochi soldi sia la Ferrari per chi ne ha molti (troppi).
Sono entrambi due livelli di "rapporto qualità prezzo" decenti. Anzi forse oggi chi ha la 500 gira senza problemi mentre chi ha la Ferrari (e non la sa guidare) finisce fermo e deve chiamare il carro attrezzi.
Io parto dal presupposto (magari sbagliato) che se la 500 o la Ferrari fossero (entrambe) di Stato, costerebbero ognuna molto di piu' e la loro qualità non sarebbe così elevata.
la competizione infatto non è sul prezzo o sulla qualità, ma sul rapporto.
A parte ovviamente piccole nicchie di mercato che inseguono, per questioni di prestigio e visibilità, prodotti cari e vistosi.
Ma questo riguarda il paragone con marche mondiali. Se rimaniamo nell'ambito del "piccolo" che è quello dei distretti, la competizione è basata sul passaparola tra persone che si conoscono e pensano al benessere dei figli, non a figheggiare dicendo: mando il figlio alla scuola tal dei tali. Anche perché poi se si sapesse che la scuola tal dei tali non è all'altezza, il caso si sgonfia subito. E comunque la competizione è distimolo non solo a chi è primo e vuole rimanerci, ma anche a chi è secono o terzo e vuole salire di classifica. Chiaro che chi è bravo puo' pretendere un costo (fiscale) maggiore e forse non è del tutto sbagliato corrisponderlo.
Ma chi non se lo puo' permettere? Ecco, sai sempre in ottica di mercato, se penso all'educazione dei figli è meglio spendere un po' di piu' (comprando meno telefonini e spendedo meno in altre spese) che abbondare in spese futili ma risparmiare sulla scuola. Sono scelte individuali. Ma appunto, come da titolo, sono scelte.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)