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Libertà di scelta

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Libertà di scelta

Messaggioda pianogrande il 04/03/2015, 16:43

Competizione tra scuole pubbliche con tasse (scolastiche) pagate al distretto dove si trova la scuola migliore.

Un'idea che condivido.

Mi viene solo un dubbio sull'ammontare di queste tasse.
Se dovesse essere tale da scatenare la competizione credo supererebbe di molto le cifre attuali.

Insomma, dovrebbe allora essere tutto il sistema fiscale ad essere rivisto.
A meno che non sia lo stato o l'ente locale a pagare la retta scolastica indifferentemente alla scuola pubblica o privata in funzione del numero di iscritti che abbiano liberamente scelto.
Magari una retta fissa perché una competizione sulle rette mi farebbe paura.

Quella potrebbe essere un andare fino in fondo a quello che tu prospetti.

In pratica, si farebbe fatica a distinguere tra pubblico e privato.

Se qualcuno che conta ci legge.....
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda franz il 04/03/2015, 17:44

pianogrande ha scritto:Un'idea che condivido.
Mi viene solo un dubbio sull'ammontare di queste tasse.
Se dovesse essere tale da scatenare la competizione credo supererebbe di molto le cifre attuali.

La competizione alla fine ha risultati che prevedono sia la 500 per chi ha pochi soldi sia la Ferrari per chi ne ha molti (troppi).
Sono entrambi due livelli di "rapporto qualità prezzo" decenti. Anzi forse oggi chi ha la 500 gira senza problemi mentre chi ha la Ferrari (e non la sa guidare) finisce fermo e deve chiamare il carro attrezzi.
Io parto dal presupposto (magari sbagliato) che se la 500 o la Ferrari fossero (entrambe) di Stato, costerebbero ognuna molto di piu' e la loro qualità non sarebbe così elevata.
la competizione infatto non è sul prezzo o sulla qualità, ma sul rapporto.
A parte ovviamente piccole nicchie di mercato che inseguono, per questioni di prestigio e visibilità, prodotti cari e vistosi.
Ma questo riguarda il paragone con marche mondiali. Se rimaniamo nell'ambito del "piccolo" che è quello dei distretti, la competizione è basata sul passaparola tra persone che si conoscono e pensano al benessere dei figli, non a figheggiare dicendo: mando il figlio alla scuola tal dei tali. Anche perché poi se si sapesse che la scuola tal dei tali non è all'altezza, il caso si sgonfia subito. E comunque la competizione è distimolo non solo a chi è primo e vuole rimanerci, ma anche a chi è secono o terzo e vuole salire di classifica. Chiaro che chi è bravo puo' pretendere un costo (fiscale) maggiore e forse non è del tutto sbagliato corrisponderlo.

Ma chi non se lo puo' permettere? Ecco, sai sempre in ottica di mercato, se penso all'educazione dei figli è meglio spendere un po' di piu' (comprando meno telefonini e spendedo meno in altre spese) che abbondare in spese futili ma risparmiare sulla scuola. Sono scelte individuali. Ma appunto, come da titolo, sono scelte.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda annalu il 04/03/2015, 19:08

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Le scuole private vengono scelte e finanziate (anche) dallo stato perché quelle pubbliche sono una ciofeca.

Che siano una ciofeca non si sa e non è dimostrato (vedere il pdf che ho allegato) nel senso che è chiaro che la scuola italiana nel suo complesso è carente (scadente) e lo dice PISA, INVALSI e compagnia, ma non ci sono prove nell'ambito italiano che le scuole private siamo meglio o peggio. Diciamo quindi che molte famiglie ritengono, a torto o ragione, che le scuole pubbliche siano una ciofeca e quindi di coseguenza facciano di tutto per mandare i loro figli in una scuola migliore. Cose se vogliamo del tutto comprensibile (chi mai vorrebbe mandare il figli alla scuola peggiore?). C'è chi dice "ne hanno facoltà, basta che paghino". Ok per i ricchi, ma perché i poveri dovrebbero essere obbligati a mandare i figli ad una scuola che (ripeto, a torto o ragione) reputano scadente?

Il problema cardine è la competizione. Tra scuole private e pubbliche c'è una certa competizione ed anche le private, tra di loro. Ma tra le pubbliche? E se fosse questa la soluzione?

Una certa competizione tra scuole pubbliche c'è, almeno nelle grandi città, e le scuole private spesso sono uguali se non peggiori di quelle pubbliche, e spesso ci sono meno controlli.
Nessuno della mia famiglia ha mai frequentato le scuole private (quali poi: quelle confessionali? Oppure le cotosissime e non sempre tanto migliori scuole straniere?), eppure si sono tutti trovati benissimo.
Per il mio ultimo nipotino hanno potuto scegliere - sempre nel suo plesso scolastico - sia il nido che la scuola materna da frequentare. Certo la scelta non era vastissima (due o tre strutture) ma c'era e si basava su vari parametri, come la preparazione (o meglio, la "reputazione") delle insegnanti, la lunghezza dell'orario, la presenza o meno di un giardino e le caratteristiche logistiche della struttura. Lo stesso è avvenuto in questi giorni, per la scelta della scuola elementare.
Spesso nelle scuole private gli insegnanti sono giovani superprecari mal pagati, selezionati in base a criteri non sempre legati alla preparazione ma piuttosto all'appartenenza religiosa o/e ideologica. Gli alunni sono quindi spesso selezionati a loro volta su basi religiose e di censo, per cui spesso i bambini prima ed i ragazzi poi acquisiscono una visione distorta della società in cui dovranno vivere.
Capisco che lo stato dia un contributo alle scuole paritarie quando queste svolgono un'azione vicariante rispetto ad insufficienze dimostrate della scuola pubblica, altrimenti preferisco che le risorse pubbliche - sempre insufficienti - vengano dedicate al miglioramento delle condizioni della scuola pubblica stessa.

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Re: Libertà di scelta

Messaggioda gabriele il 04/03/2015, 19:55

annalu ha scritto:Capisco che lo stato dia un contributo alle scuole paritarie quando queste svolgono un'azione vicariante rispetto ad insufficienze dimostrate della scuola pubblica, altrimenti preferisco che le risorse pubbliche - sempre insufficienti - vengano dedicate al miglioramento delle condizioni della scuola pubblica stessa.


Penso che sia questo il punto nevralgico della discussione. I fondi pubblici.

Se c'è mancanza da parte del pubblico, occorre dare fondi alle famiglie che vogliono iscrivere i propri figli alle private. Se non c'è mancanza, si potenzino le strutture pubbliche invece di decurtarle dei fondi necessarie e ridurle a meri magazzini i cui bagni sono perennemente senza carta igienica e le cui segreterie devono essere continuamente rinfocillate di materiale di cancelleria da parte dei genitori.

Se poi si vuole basare tutto e solo sulla competizione, si abbia il coraggio di dirlo pubblicamente, di modificare la Costituzione ed eliminare la scuola pubblica.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda pianogrande il 04/03/2015, 21:57

Insomma, non solo competizione ma nemmeno scuola uguale e stabilita d'autorità per tutti.

Allora?

Uno standard minimo garantito per tutti e dappertutto deve esserci perché un paese possa definirsi civile.

Dopodiché, tutta la concorrenza/competizione che vogliamo.

Naturalmente, anche le scuole private debbono garantire questo standard minimo per avere la concessione.

Un ministero dell'istruzione dovrebbe avere questo standard come linea guida portante.

In questo standard dovrebbe rientrare anche la situazione logistica, edilizia, e quant'altro fino alla mitica carta igienica.

Le scuole che non corrispondono, pubbliche o private, devono essere chiuse.

Sembra il minimo ma forse è un libro dei sogni.

Se uno standard dignitoso garantito non è raggiungibile, allora, gli altri discorsi possiamo anche farli ma un po' più sommessamente e non come priorità.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda franz il 05/03/2015, 10:08

Il ragionamento di Pianogrande è perfetto e non fa una piega.
Mi sembra molto concreto e pragmatico.
Purtroppo l'Italia vive ancora su un'impostazione idelogica, dove basta scrivere in una costituzione che la legge è uguale per tutti, che la scuola è uguale per tutti ecc ecc, e si vive felici e contenti, anche se poi la verità/realtà è molto diversa.

Invece la legge in alcuni casi deve essere uguale per tutti, in altri no. Giusto per ricordare quando ai tempi della crisi energetica del 73 si emisero leggi che indicavano con precisione ferrea i periodi in cui si potevano accendere gli impianti di riscaldamento. Date uniche, da Lampedusa a Livigno. Non si poteva accendere prima. Poi alla fine, obbligo di spegnere per tutti. Salvo poi dover rettificare concedendo deroge per non far congelare chi vive in alta montagna.

Insomma le leggi più che altro dovrebbero essere intelligenti (almeno non stupide) ma questo non si sa perché la Costituzione non lo dice. Anche le scuole non dovrebbero esse tutte uguali. Anche le pubbliche. Questo perché al mondo non c'è un solo metodo di insegnamento ma ce ne sono diversi. Mi viene in mente la scuola Pizzigoni, a Milano (pubblica) e che già negli anni 70 induceva diverse famiglie a traslocare nel quartiere in cui c'è quella ottima e particolare scuola, perché era l'unico modo per mandarci i figli. Ma il metodo dovrebbe far parte della libertà didattica dell'însegnante della singola classe cosi' come dovrebbe poterci essere libertà dei genitori, almeno chi vuole, di preferire un insegnante e/o un metodo, se hanno le competenze per capire le differenze metodologiche.

Il punto alla fine sta qui: la libertà. Libertà di insegnamento, libertà di scuola, libertà didattica, libertà di scelta. Tutte cose che fanno fatica a conciliare con la ferrea mentalità burocratica accentratrice dello Stato unitario.

Poi c'è il problema costi. Il costo della scuola pubblica statale italiana è unico su tutto il territorio nazionale. Che la scuola sia ottima o scadente (e spesso "cadente") non ci sono santi. Il costo è lo stesso. Va meglio in un paese federale perché asili e scuole elementari sono spese a carico solitamente del comune mentre medie, licei ed anche università dei cantoni. Paghi localmente quindi in funzione della qualità locale. Ma solo traslocando fisicamente, cambiando giurisdizione, puoi avere un diverso rapporti qualità prezzo. Il discorso di avere in una unica giurisdizione piu' distretti scolastici pubblici con possibilità di ricevere dal distretto scelto (e non piu' dal comune o dal cantone) la bolletta delle tasse scolastiche è un passo che in ambito federale sarebbe possibile abbastanza facilmente. E non necessariamente deve essere una scelta valida in tutta la federazione. Anzi in questi casi si fanno piccoli esperimenti pilota locali. La vedo dura in uno stato nazionale unitario ma solo per la mentalità, non per la fattibilità tecnica o giuridica.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda flaviomob il 08/03/2015, 15:15

CI sono scuole private dove paghi e ti diplomi. Se il paparino paga tanto tanto, magari con qualche elargizione extra, magari pure "in nero" capita anche che ti diplomi frequentando un giorno no e l'altro pure.

E' bella la libertà di scelta, così :mrgreen:


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Re: Libertà di scelta

Messaggioda franz il 08/03/2015, 17:20

Anche pubbliche, Flavio. C'è chi si è laureato in Calabria, chi a Tirana.
Non mi pare che il problema sia questo.
Puoi anche pensare che ci sia una certa percentuale di furbi e farabutti ma la libertà di scelta noi dovremmo garantirla a tutti.
E non negarla perché ci sono furbi che se ne approfittano.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda pianogrande il 08/03/2015, 23:32

franz ha scritto:Anche pubbliche, Flavio. C'è chi si è laureato in Calabria, chi a Tirana.
Non mi pare che il problema sia questo.
Puoi anche pensare che ci sia una certa percentuale di furbi e farabutti ma la libertà di scelta noi dovremmo garantirla a tutti.
E non negarla perché ci sono furbi che se ne approfittano.


Tra l'altro, si concordava su una libertà di scelta con un minimo qualitativo garantito.
Quindi, esclusi diplomifici.

Il ministero dovrebbe essere il primo garante di questo standard qualitativo e invece?

Mannaggia, non trovo più l'articolo ma parlava di università dove conviene promuovere per non perdere i finanziamenti che sono legati agli studenti regolari e con esclusione dei fuori corso.
Questi pasticci dovrebbero far orrore a un ministero dell'istruzione e invece si verificano.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda flaviomob il 08/03/2015, 23:39

Le università della Calabria?


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