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Cucù, la Troika non c'è più.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 18:00

Grecia, Fmi minaccia l'Europa di non sostenere l'accordo senza il taglio del debito: "Ora è insostenibile"
Redazione, L'Huffington Post

A poche ore dalle inizio delle votazioni al Parlamento greco delle misure chieste dall'Eurogruppo in cambio del piano di salvataggio da 86 miliardi di euro, concordato solo 48 ore fa, l'Fmi a sorpresa boccia l'intesa raggiunta con grande fatica a Bruxelles dopo un'estenuante maratona negoziale.

La mossa del Fondo monetario potrebbe spaccare la ex Troika, un colpo di scena che potrebbe cambiare ancora una volta le carte in tavola sulla questione greca.

Il Fondo lascia intendere che potrebbe sfilarsi dalla troika che con Bce ed Ue ha finora salvato già due volte Atene. Da Washington è stato fatto filtrare nella notte il testo di un rapporto interno da cui emerge che la situazione greca è molto peggiore di quanto previsto fino a solo due settimane fa e che quindi l'intesa per l'Fmi è del tutto insufficiente a far fronte alle effettive esigenze di Atene.

Secondo il testo, che fonti dell'Fmi sottolineano era già stato portato a conoscenza dai leader dell'Eurozona quando lunedì hanno concordato l'intesa, i creditori Ue dovranno fare "molto di piu" di quanto finora previsto.

Ossia i creditori dell'Eurozona dovranno o accettare di rinunciare a parte dei fondi dati alla Grecia in questi anni - un nuovo haircut (taglio) del debito che Atene ha con i partner ma stavolta a carico degli Stati e non come quello di fatto imposto ai creditori privati di Atene nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 2012 in un drammatico vertice a Bruxelles, con perdite pari a 100 miliardi di euro - o consentire al governo ellenico di non pagare nulla per almeno 30 anni.

La posizione dell'Fmi trova l'opposizione specialmente della Germania ma anche dell'Olanda e della Finlandia, che difatti durante tutta la maratona negoziale hanno più volte minacciato la Grexit piuttosto che arrivare a un taglio del debito greco: la motivazione di tanta durezza, come è stato più volte sottolineato dai commentatori, è essenzialmente politica. Angela Merkel, così come il governo finlandese, sanno che il "condono" di una parte del debito greco potrebbe costare molto caro dal punto di vista elettorale.


Misure simili erano già state proposte da Christine Lagarde nell'ottobre del 2013, quando la situazione non era giunta a questi livelli. Queste alternative, stavolta draconiane per i creditori dell'Eurozona, sono indipensabili perchè, sottolinea l'Fmi, ai livelli attuali il debito ellenico è del tutto "insostenibile".

Non solo. Anche lo stesso piano di salvataggio (il terzo dal 2010) da 86 miliardi concordato tra mille polemiche lunedi per stabilizzare la situazione è del tutto "insufficiente". Ed è proprio il piano che oggi (mercoledì) deve passare al vaglio del Parlamento ellenico e che costerà molto politicamente al premier Tsipras, deciso però a non lasciare l'incarico anche se ancora convinto che l'accordo firmato a Bruxelles "non ci piace": "L'Europa è stata vendicativa".

Per l'Fmi spetta ora ai membri dell'Eurozona decidere quale opzione scegliere tra quelle possibili. Questo perchè le nuove proiezioni contenute nel rapporto riservato dell'Fmi, fatto filtrare ad orologeria proco dopo la mezzanotte italiana, stimano che il debito pubblico di Atene il prossimo anno sarà pari al 200% del Pil contro il 177% finora stimato, solo in parte a causa della recessione che peggiorerà nel 2015 dopo la timida ripresa registrata a fine dello scorso anno. Non solo.

Fino al 2022 il debito greco resterà intorno al 177% contro il 142% stimato: "Il drammatico deterioramento della sostenibilità del debito rende necessario un alleggerimento del debito su una scala che va molto oltre quanto è stato finora previsto", si legge nel nuovo studio.

http://www.huffingtonpost.it/2015/07/15 ... _ref=italy

___

IMF appears to be only one looking out for Greece's long-term future
In a short, sharp and merciless analysis of the bailout terms for Athens, the International Monetary Fund predicts we will all be back here again soon

The timing was impeccable. A day after Greece and the eurozone concluded bailout negotiations, but 24 hours before the hugely contentious deal had been voted on in Athens, the International Monetary Fund dropped a bombshell: the agreement won’t work.

In four crisp pages, the IMF’s updated debt sustainability analysis ripped to shreds the notion that Greece will be able to deliver on the promises it has been forced to make in order to keep its banks open and stay in the single currency.

Three simple conclusions can be drawn from the fund’s assessment. First, the deal is a sticking-plaster solution. Without much more generous debt relief, Greece will be back in deep trouble before long. Second, it is hard to see how the fund can be party to the deal given that it thinks it is doomed to failure. Third, the schism between the fund and Europe means the agreement could unravel even if the Greek parliament votes in favour of it.

This is not the first time the IMF has behaved in this way. An earlier debt sustainability analysis was leaked in the days leading up to the Greek referendum, and helped harden opposition to the (less draconian) terms then on offer. Again, the fund chose its moment well.
...
...
http://www.theguardian.com/business/201 ... is-bailout


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Re: Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda pianogrande il 15/07/2015, 18:14

Che bello!
Tutto a puttane un'altra volta.
Quale soluzione proporrà la Grecia?
Altri soldi e altri tagli del debito (con restituzione tra 30 anni, però. Keep calm).
Tutti devono fare doverosi sacrifici, naturalmente.
tranne chi li ha democraticamente rifiutati?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda trilogy il 15/07/2015, 19:13

Nulla di nuovo. La lagarde si prepara a fare le scarpe ad hollande alle prossime presidenziali
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Re: Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda mariok il 15/07/2015, 22:22

Mi vado sempre più convincendo che ha ragione Schauble.

http://www.corriere.it/esteri/15_luglio ... 2fe2.shtml
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Re: Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda flaviomob il 16/07/2015, 1:31

Non puoi proporre la Grexit a un paese al collasso, con la gente in fila ai bancomat, senza liquidità. Devi preparare un lungo percorso per garantire il ritorno alla valuta nazionale con un periodo transitorio di doppia circolazione e garantire il potere d'acquisto evitando le fughe di capitali e i cambi di valuta in massa. Proporre la Grexit come ha fatto lui è folle, è semplicemente una sparata. Sbagliano però anche i greci: se rifiuti le proposte fatte con un referendum devi assumerti l'onere delle conseguenze e il passaggio a una valuta nazionale, magari non proprio quando sei nell'occhio del ciclone ma con un accordo internazionale ben progettato. Pare che dietro al no del Fmi ci sia direttamente Obama. Tsipras dovrebbe trattare con lui, che ha uno spessore infinitamente maggiore dei quattro finanzisti europei dalla svastica facile.


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Re: Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda franz il 16/07/2015, 8:42

trilogy ha scritto:Nulla di nuovo. La lagarde si prepara a fare le scarpe ad hollande alle prossime presidenziali

Cominciamo a dire che se FMI propone un haircut è giusto che lo faccia, con i suoi soldi (che in misura del 3.4% sono anche nostri). Per quanto riguarda la UE (il MES è un fondo tipo FMI) la nostra quota è del 17,9137% ed è possibile allungare i termini (dagli attuali 10 a 20 o anche 30) se la grecia rispetta i termini. Facendo un conto spannometrico il nostro coinvolgimento in FMI è di circa 14 miliardi, nel MES di 125. Se poi Obama, che tiene tanto alla Grecia vuole metterci del suo, che lo faccia. Noi abbiamo già dato.
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Re: Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda trilogy il 16/07/2015, 8:49

Il taglio del debito lo faranno, e sarà il secondo dopo quello da 100 miliardi della precedente ristrutturazione.
Le modalità e l'entità sono tutte da vedere, penso che a noi costerà diversi miliardi di euro.
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Re: Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda mariok il 16/07/2015, 10:25

L'Fmi non può per statuto tagliare i crediti, quindi madame Lagarde parla con la tasca degli altri.
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Vai Obama! Bombarda Berlino

Messaggioda flaviomob il 16/07/2015, 11:58

Il Fatto:

L'analisi di Paolo Fior
Accordo Grecia, nel dopo partita Obama a gamba tesa spariglia le carte in cerca di equilibri migliori

Chi pensava di aver archiviato la partita a poker nell’Eurozona facendo suo tutto il piatto e lasciando in mutande Alexis Tsipras, si vede ora costretto a sedersi a un altro tavolo, con un altro giocatore. E’ una partita a due, destinata a mettere in chiaro parecchie cose. Dopo aver fatto sentire più volte la propria voce nel corso dei negoziati, dopo aver invitato e poi fatto pressioni affinché un accordo onorevole con Atene si trovasse, alla fine l’amministrazione Usa è costretta a intervenire in un altro modo, più persuasivo. Se la coppia Angela Merkel – Wolfgang Schaeuble nei giorni più drammatici delle trattative ha messo in chiaro che l’Europa non esiste, esiste solo la Germania che decide per tutti (e infatti nel momento decisivo le istituzioni europee sono letteralmente scomparse, a partire dall’evanescente presidente della Commissione Jean-Claude Juncker), gli Stati Uniti mostrano tutto il loro peso sul principale creditore della Grecia, il Fondo monetario internazionale di Washington, che dopo aver dato il via libera assieme a tutti gli altri al piano firmato obtorto collo da Tsipras lunedì mattina, minaccia ora di far saltare il banco perché quel piano, senza un taglio del debito greco, è palesemente insostenibile. Una marcia indietro piuttosto curiosa, cui fa il paio l’offensiva diplomatica lanciata dall’amministrazione Obama che ha deciso di inviare in Europa il segretario al Tesoro statunitense Jacob Lew, per incontrare il presidente della Bce Mario Draghi e poi recarsi a Berlino e poi Parigi. Obiettivo del viaggio, secondo quanto riferito dall’ufficio del segretario al Tesoro, è la prosecuzione del dialogo con i partner europei sulla situazione greca.

Ci sono tre fattori che spingono gli Stati Uniti a intervenire con forza e a indurre gli europei a ridiscutere l’accordo. Il primo riguarda i timori che una soluzione finanziariamente, economicamente e socialmente non sostenibile qual è quella che si è profilata con il piano approvato lunedì scorso possa prestare il fianco, anche a breve, a nuovi shock destabilizzanti, in grado di minare alle fondamenta la già debole crescita economica. Non a caso il Fondo monetario nel suo nuovo rapporto sulla Germania scrive che “il rischio di rinnovati stress nella zona euro è aumentato e il principale rischio a breve termine è che le tensioni si diffondano e possano minare la fiducia e la crescita economica, indebolire i consumi privati e ritardare la prevista ripresa degli investimenti privati”. Un’Europa di nuovo in recessione o anche semplicemente a crescita zero è un lusso che gli Stati Uniti non si possono permettere. Basterebbe questo, ma c’è anche dell’altro. La Grecia è un Paese Nato in una posizione strategica: un accordo così umiliante è destabilizzante dal punto di vista politico – già lo si vede, con la coalizione di governo che perde pezzi e lo stesso partito di Tzipras che si spacca. Il punto è che l’umiliazione non spinge al centro, cioè verso le forze atlantiste e moderate, anche perché proprio queste e i loro governi hanno portato alla rovina la Grecia, ma verso ali estreme incontrollabili. Un’instabilità politica a questi livelli in un Paese strategico anche per vicinanza allo scacchiere mediorientale è un problema perfino più grosso di quello finanziario, anche alla luce degli equilibri che stanno mutando in seguito alla firma dello storico accordo con l’Iran sul nucleare.

Il terzo fattore riguarda il ruolo della Germania, il suo muoversi ormai da potenza egemone in Europa senza alcun contrappeso: questa è forse la preoccupazione maggiore, anche alla luce della politica che Stati Uniti e Nato stanno conducendo nei confronti della Russia. Un’Europa debole non aiuta gli Stati Uniti, ma un’Europa colonizzata dalla Germania crea degli enormi problemi. Di qui la scelta di esercitare la propria influenza (e il proprio ruolo di potenza) per rimettere in gioco quello che altri avevano imposto. Solo nei prossimi giorni si capirà come e in che misura questa ri-discussione potrà contribuire a sanare le profonde ferite che si sono aperte con l’imposizione del piano alla Grecia, ma l’amministrazione Obama sta offrendo un’occasione unica alla politica europea di riprendere in mano la palla e mettere in discussione diverse cose, a partire dall’austerity e dal chi decide cosa.


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Re: Cucù, la Troika non c'è più.

Messaggioda pianogrande il 16/07/2015, 17:37

Allora, che "Mr. Obama" ci metta qualcosa anche lui nel piatto.
Non basta "fare pressioni".
Certo, può mettere nel piatto anche qualcosa di diverso dai soldi ma da sottoporre e in termini chiari a chi poi i soldi li deve mettere.
L'America è una potenza sotto vari aspetti e può giocare su vari tavoli.
Sono curioso di vedere gli sviluppi.
Fotti il sistema. Studia.
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