La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Il Governo Letta

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il Governo Letta

Messaggioda trilogy il 27/04/2013, 17:45

Governo Letta, ecco la lista dei ministri

Presidente del Consiglio: Enrico Letta

Vice presidente e Interni: Angelino Alfano

Esteri: Emma Bonino

Affari Europei: Enzo Moavero

Giustizia: Anna Maria Cancellieri

Economia e Finanze: Fabrizio Saccomanni

Difesa: Mario Mauro

Rapporti con il Parlamento: Dario Franceschini

Lavoro: Enrico Giovannini

Infrastrutture e trasporti: Maurizio Lupi

Sviluppo: Flavio Zanonato

Pari Opportunità, Sport e politiche giovanili: Josefa Idem

Riforme Costituzionali: Gaetano Quagliarello

Affari Regionali: Gaetano Delrio

Coesione Territoriale: Carlo Trigilia

Politiche Comunitarie: Anna Maria Bernini

Salute: Beatrice Lorenzin

Agricoltura: Nunzia De Girolamo

Semplificazione: Giampiero D’Alia

Beni Culturali e Turismo: Massimo Bray

Integrazione: Cecile Kyenge

Istruzione: Maria Chiara Carrozza

Ambiente: Andrea Orlando

http://www.lastampa.it/2013/04/27/itali ... agina.html
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Il Governo Letta

Messaggioda franz il 27/04/2013, 18:09

saggi, rappresentati, competenti e colombe.
Mi sembra una buona squadra.
Vedremo alla prova del budino.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Chi brinda per Angelino

Messaggioda mauri il 27/04/2013, 19:14

franz ha scritto:Mi sembra una buona squadra.
Vedremo alla prova del budino.


con una metastasi conclamata
ciao mauri


Quando Alfano era ministro della Giustizia, gli strumenti più efficaci nella lotta alle cosche sono state smantellate. Adesso che è al Viminale, puó fare molto di più
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2205856/24
mauri
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1961
Iscritto il: 16/06/2008, 10:57

Re: Il Governo Letta

Messaggioda ranvit il 27/04/2013, 19:15

Ho pensato la stessa cosa anch'io....vediamo che ne esce.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il Governo Letta

Messaggioda gabriele il 28/04/2013, 8:43

Governo Letta, i posti chiave? Tutti al Pdl. Al Pd restano solo le briciole
La declinazione del peso specifico dei ministeri appare sbilanciata verso il centrodestra con Alfano, Lorenzin e Lupi a Interni, Salute e Trasporti. Ma anche Quagliariello che, dal ministero delle Riforme, potrà "dirigere" le operazioni per la riforma elettorale. Costi della politica? Ventuno ministri e almeno altre 70 nomine tra vice e sottosegretari

di Sara Nicoli | 27 aprile 2013

Si rallegreranno che per la prima volta c’è un governo dove la presenza femminile è forte, dove c’è anche un ministro di colore all’integrazione (Cecile Kyenge) e dove, alla fine, si è riusciti a mettere due personalità di indubbio peso come Fabrizio Saccomanni ed Emma Bonino rispettivamente all’Economia e agli Esteri. Ma sono solo alcune luci (poche, pochissime) rispetto alle (molte, troppe) ombre di un esecutivo dove i ministeri chiave sono tutti in mano a tecnici o al Pdl. Insomma, un governo saldamente nella disponibilità di Berlusconi che potrà decidere, senza grosso rimpianto, di mandarlo all’aria quando più gli converrà. A breve, forse.

La declinazione del peso specifico delle poltrone, d’altra parte, appare chiaramente sbilanciata verso il centrodestra: Alfano all’Interno (quindi con in mano il controllo della macchina elettorale, dei Servizi e dell’ordine pubblico) ma anche vicepremier, Beatrice Lorenzin alla Salute (una nomina che fa tremare i polsi), Maurizio Lupi alle Infrastrutture e Anna Maria Bernini alle politiche comunitarie. Ma, soprattutto, Gaetano Quagliariello, uomo di punta di palazzo Grazioli, alle Riforme, dunque anche a quella della giustizia e a quella elettorale, entrambe considerate urgenti, che quindi si può immaginare in quale direzione saranno incardinate. Ciliegina sulla panna, Nunzia De Girolamo, moglie di Francesco Boccia, fedelissimo di Enrico Letta, ma anche ancella fedele di “Vedrò”, l’altro laboratorio politico del neo premier, all’Agricoltura. Parlare d’inciucio appare riduttivo: questo è un governo più che ad alta densità politica, ad altissima densità berlusconiana. E meno male che Letta, in tempi non sospetti, aveva detto “mai al governo con Berlusconi”.

Ai tecnici, si diceva, gli altri ministeri di “trincea” dell’immediato futuro. E dove s’intravede, più che l’inventiva di Letta, la responsabilità di Napolitano. La Cancellieri spostata alla Giustizia, per esempio, dopo il rischio – rimasto tale fino all’ultimo minuto – di una possibile investitura di Michele Vietti, vice presidente del Csm, con tutto il suo pesante curriculum politico. Quindi la Carrozza all’Istruzione, senz’altro una scelta illuminata dopo il rischio (anche questo, schivato di un pelo) di ritrovarsi con la devastante Maria Stella Gelmini in un secondo round che sarebbe stato esiziale per il dicastero di viale Trastevere. In ultimo, Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, al Welfare. Dove, sicuramente, dovrà rimettere mano ai danni fatti dalla Fornero, ma Napolitano aveva apprezzato il suo lavoro nella commissione dei “saggi”, dunque una nomina con una firma in calce molto chiara.

Il Pd, in questo scenario, appare all’angolo, schiacciato dalla prepotenza del Pdl, dei tecnici e dei montiani, che incassano Mario Mauro alla Difesa, l’ex ministro Patroni Griffi come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giampiero D’Alia alla Pubblica Amministrazione, Moavero Milanesi agli Affari Europei. Per non parlare della stessa Cancellieri che può essere tranquillamente collocata anche in quota Monti. Enrico Letta, insomma, ha asfaltato il suo stesso partito lanciando solo un sindaco vicino a Piero Fassino come Flavio Zanonato (che è un cattocomunista della prima ora) in un ruolo così delicato come quello di ministro dello Sviluppo Economico, sotto la cui egida ricade anche la delicata branca delle Telecomunicazioni (che Berlusconi avrebbe voluto spacchettare, stavolta senza successo). Quindi il sociologo dalemiano Bray alla Cultura, Andrea Orlando all’Ambiente, l’olimpionica Josefa Idem alle Pari Opportunità e Graziano Delrio dall’Anci (dove adesso andrà sicuramente Matteo Renzi) agli Affari Regionali. Al povero Franceschini la gatta da pelare dei rapporti con il Parlamento. Che in questa fase saranno più turbolenti del solito, con grillini e Sel schierati su una linea di opposizione decisamente dura. E ora forse anche di più.

Insomma, un governo in mano a Berlusconi, che rappresenta una scommessa ad alto rischio ma che, nell’ottica del presunto rinnovamento del sistema, lascia libere anche un sacco di altre poltrone che andranno poi ripartite secondo il nuovo manuale del neo inciucio Pd-Pdl. Enrico Giovannini lascia infatti la presidenza dell’Istat, Saccomanni quella di direttore generale di Bankitalia, Zanonato quella di sindaco di Padova (un assist alla Lega per farsi votare la fiducia?), Lupi la vicepresidenza della Camera, Mauro la poltrona di capogruppo montiano al Senato. Ci sarà di più, nei prossimi giorni, quando saranno piazzati anche i nomi del sottogoverno, sottosegretari e viceministri che in molti casi andranno a blindare posizioni politiche già conquistate con questa divisione sbilanciata dei ministeri. In totale, alla fine, il corpo governativo arriverà a circa 100 persone (21 sono i ministri, tra sottosegretari e vice ci saranno almeno altre 70 nomine da fare) e di sicuro anche sul fronte del risparmio ai costi della politica, il governo Letta non ha dato un grande segnale. Ma questo è certo il minor male. Di peggio c’è il resto. Che Berlusconi è il premier ombra di un governo presieduto dal nipote del suo migliore scudiero e con i ministeri chiave sotto il suo stretto controllo. Insomma, benvenuti nel quinto governo del Cavaliere, che da vero gattopardo è riuscito a restare al potere facendo finta di lasciarlo ad altri. E quali altri…

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04 ... le/576986/
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Il Governo Letta

Messaggioda franz il 28/04/2013, 9:29

gabriele ha scritto:Governo Letta, i posti chiave? Tutti al Pdl. Al Pd restano solo le briciole

Come immagino tutti abbiano letto (forse anche quelli del Fatto) la cosa potrebbe essere voluta, frutto di una precisa strategia del PD di mantenere un basso profilo. Se le cose vanno male, si brucia Letta e si puo' dare la colpa alla predominanza PDL-Montiani. Se le cose vanno bene invece viva Letta e viva i 5 ministri in quota PD.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il Governo Letta

Messaggioda pianogrande il 28/04/2013, 9:45

franz ha scritto:
gabriele ha scritto:Governo Letta, i posti chiave? Tutti al Pdl. Al Pd restano solo le briciole

Come immagino tutti abbiano letto (forse anche quelli del Fatto) la cosa potrebbe essere voluta, frutto di una precisa strategia del PD di mantenere un basso profilo. Se le cose vanno male, si brucia Letta e si puo' dare la colpa alla predominanza PDL-Montiani. Se le cose vanno bene invece viva Letta e viva i 5 ministri in quota PD.


Preferirei un PD che suona la carica invece che prepararsi alla ritirata.
Comunque, era l'unica soluzione possibile.
In alternativa c'erano nuove elezioni con questa legge elettorale e nella tragica situazione del PD.

Vediamolo il "budino" Franz.

Vediamola questa maionese composita sperando che non impazzisca.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Il Governo Letta

Messaggioda Iafran il 28/04/2013, 9:46

Mi aspetto solo "mazzate" ...
Iafran
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 4269
Iscritto il: 02/03/2009, 12:46

Re: Il Governo Letta

Messaggioda ranvit il 28/04/2013, 10:02

Comunque Letta è il Premier....o no? E vale per almeno mezzo Governo....o no?
Il Pdl ha gli stessi voti del Pd....anzi attualmente secondo i sondaggi molti di piu' :roll:

Questi "sinistri" dimenticano sempre che sono quattro gatti....anche nello stesso Pd, dove spesso pensano di esserne i soli e veri interpreti del pensiero, almeno mezzo partito è su posizioni liberal democratiche...

Lasciamo lavorare Letta....finchè Berlusconi lo consentirà :D . Poi andremo alle urne....vediamo di riorganizzarci presto, semmai dando il benservito alle vecchie cariatidi e soprattutto ai massimalisti che non ci stanno. Solo "rubando voti" al centrodestra possiamo sperare di avere finalmente una sinistra moderna, liberale e democratica al Governo del Paese! 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il Governo Letta

Messaggioda ranvit il 28/04/2013, 10:08

E, comunque.....:



politica

28/04/2013


E Berlusconi ingabbia i falchi



Ma sale il malumore tra i pasdaran che considerano troppo morbida la linea del Cavaliere con Letta
La rabbia di Brunetta: se non arriverà la restituzione dell’Imu mi dimetto e voto contro la fiducia



ugo magri


Una drammatica telefonata di Ghedini piomba in vivavoce all’ora di pranzo, mentre Berlusconi e i suoi fidi sono tutti riuniti. Voce strozzata dall’emozione e dall’incredulità: «Ma come, non vi rendete conto?».


Esplode, l’avvocato del Cavaliere: «La Cancellieri alla Giustizia è quanto di peggio ci poteva capitare. Vi avevo scongiurato in tutti i modi di non farla passare. E invece così voi state firmando l’eutanasia di Berlusconi, le sue future condanne, la sua eliminazione fisica per via giudiziaria...». Muti i presenti intorno al tavolo di Palazzo Grazioli, gli occhi appuntati su Berlusconi. La cui bocca emette un sospiro: «Questo è il pensiero di Ghedini». Sottinteso: il suo, non il mio. Oppure: lo so bene, ma non posso farci nulla, perché «il governo deve partire». Deve. E pure in fretta. Non a caso il primo commento berlusconiano, udita la lista dei ministri, sottolinea quanto egli sia stato disponibile, verrebbe da dire servizievole: «Abbiamo trattato per la formazione del governo senza porre alcun paletto e senza impuntarci su nulla, escludendo persone che fossero già stati ministri». Brunetta nel governo non va bene in quanto giudicato troppo «incazzoso»? Via Brunetta, nonostante sia stato l’artefice tra i massimi della sua straordinaria rimonta elettorale. Alla base Pd non garba uno come Schifani? Via, via anche Schifani. Gelmini, Fitto, la Biancofiore e la Bernini sarebbero di disturbo? Tutti accantonati senza rimpianti per far nascere un governo nel segno dei tempi attuali, composto da persone giovani o al massimo «pantere grigie», umanamente carine, politicamente corrette, che sappiano stare a tavola (è una metafora).



Anche nel centrodestra, il 27 aprile 2013 segna lo spartiacque, fissa un nuovo standard: il governo d’ora in avanti sarà solo per i «presentabili». Cioè trionfo totale delle «colombe» berlusconiane. Basti dire che ben quattro dei cinque neo-ministri Pdl (Alfano, Lorenzin, Lupi e Quagliariello) erano stati sospettati di alto tradimento per aver chiesto in autunno le primarie del partito, addirittura con una manifestazione al Teatro Olimpico (un quinto protagonista, Mauro, ha pure lui ottenuto la poltrona però in quota Monti). I «falchi» invece restano scornacchiati. Prima Berlusconi li ha ben spremuti in campagna elettorale, e adesso li chiude sotto chiave nello sgabuzzino, da dove verranno tirati fuori in occasione delle prossime manifestazioni oceaniche, la prossima il 4 maggio a Brescia. Per cui dentro il Pdl, in queste ore, c’è l’inferno. Musi lunghi di chi aspirava alla «cadrega» (delusione umanissima), Malox a fiumi per i «pasdaran» che si sentono vittime dell’ingiustizia, per le «amazzoni» abbandonate da Silvio, per gli scudieri più fedeli sconcertati dalla giravolta (tale la considerano) del Grande Capo. Chi insiste a trovargli una giustifica, scommette che è tutta una finta, «tra due mesi lui manderà all’aria il governo e torneremo a votare». Altri sono sicuri che l’abbia fatto per la salute delle sue aziende in debito d’ossigeno, ansiose di stabilità politica e di proventi pubblicitari legati alla ripresa.





Qualcuno, come l’impetuosa Daniela Santanché, ha usato con Berlusconi parole di amicizia ma anche di verità. Altri, vedi Brunetta, già preannunciano che non finisce qui; se lunedì non dovesse arrivare perlomeno la restituzione dell’Imu allora nessuno terrebbe più a freno la rivolta, il capogruppo (ma tutti, non solo lui) darebbe le dimissioni per votare contro la fiducia a Letta... Paradosso dei paradossi, il successo politico berlusconiano, anzi il trionfo del Cavaliere che rientra in circolo, che pretende e ottiene pari dignità, che porta a casa ben cinque posizioni importanti, che riapre il dialogo con Monti (dal quale si è fatto convincere al sì su Saccomanni), che getta le basi del futuro Ppe in salsa tricolore, questo Berlusconi vittorioso va più di moda a sinistra che nel centrodestra. Dove rare sono le voci pronte a dargli atto del miracolo. Gasparri è tra quei pochi, e col suo accento romanesco quasi sbotta: «Sei mesi fa eravamo spacciati, nessuno avrebbe mai immaginato di ritrovarci qui in campo che ce la giochiamo alla pari. Altro che piangersi addosso!». Silvio meriterebbe un busto al Pincio...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 26 ospiti

cron