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De Luca rilancia per il 2017 «Subito 200mila assunzioni»

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: De Luca rilancia per il 2017 «Subito 200mila assunzioni»

Messaggioda mariok il 15/01/2017, 11:17

E non pagano neanche il pizzo :lol:

Gli unici che non pagano, non ogni settimana almeno, sarebbero invece i commercianti cinesi. Dalle indagini è emerso che un paio di volte la camorra sarebbe andata anche da loro, ma le vittime avrebbero reagito brandendo coltelli da cucina e attrezzi da lavoro


“Noi, naviganti tra le bancarelle” E solo i cinesi non pagano pizzo

PAGANO gli italiani. Pagano gli immigrati extracomunitari provenienti dall’Africa. Versano la quota i commercianti e gli abusivi. Anche i “naviganti” devono mettersi a posto con il “pizzo”, loro che sono semplici intermediari tra clienti a caccia di merce falsa e i gestori dei magazzini. Trenta euro di qua, settanta di là. Così, ogni settimana, la camorra strozza le vite che scorrono nel mercatino della Maddalena, a due passi dalla stazione Centrale e dunque nel cuore di Napoli. Tutto in una ciclica alternanza di clan e di “esattori”. Perché chi controlla il racket in quelle bancarelle si porta a casa quasi 20 mila euro al mese e controlla un’area strategica della città. Le indagini sul raid del 4 gennaio proiettano lame di luce sul sottobosco che anima una delle zone più popolari del capoluogo e sulla capacità della camorra di condizionare ogni attività economica, lecita o abusiva che sia. È qui che hanno inventato il mestiere di «navigante»: uno che ferma persone per strada nel tentativo di procacciare acquirenti da presentare ai venditori di prodotti, quasi sempre falsi, custoditi nei depositi disseminati tra i vicoli a ridosso della Stazione Centrale. In cambio, il “navigante” ottiene una piccola percentuale sulla vendita. Ma tocca anche a lui “mettersi a posto” con la camorra e dunque pagare la tangente: in media, 30 euro alla settimana. Ce ne sono una cinquantina, da quelle parti, che si guadagnano da vivere in questo modo. Per loro, come per tutti, il momento in cui il racket bussa alla porta arriva puntuale ogni settimana. E anche in questo caso se un’organizzazione viene indebolita dagli arresti, come accaduto al gruppo Sibillo, la cosiddetta “paranza dei bambini” raccontata anche nell’ultimo best seller di Roberto Saviano, si presenta subito un altro gruppo a riscuotere la tangente. I due “naviganti” indagati per l’aggressione ai danni dei senegalesi hanno sostenuto che, alla richiesta di partecipare alla spedizione punitiva, non avrebbero potuto in alcun modo sottrarsi, visto lo stato di soggezione in cui si trovano al cospetto della camorra. «Sono addolorato, perché una bambina ha rischiato di essere uccisa», ha assicurato Vicedomine. Sarà il giudice, a valutare. Certo colpisce che, in cambio della complicità nell’aggressione ai danni dei senegalesi, motivata da ragioni di concorrenza commerciale perché “rei” di praticare prezzi più bassi, ai “naviganti” sia stato promesso, semplicemente, lo “sconto” di una settimana di tangente.
Gli unici che non pagano, non ogni settimana almeno, sarebbero invece i commercianti cinesi. Dalle indagini è emerso che un paio di volte la camorra sarebbe andata anche da loro, ma le vittime avrebbero reagito brandendo coltelli da cucina e attrezzi da lavoro. Le voci della Maddalena raccontano che poi, qualche giorno più tardi, sarebbero stati visti alcuni «cinesi con macchinoni di lusso» prendere contatti con i Mazzarella. Un accordo fra mafie, nel cuore di Napoli.
(d. d. p.)
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Re: De Luca rilancia per il 2017 «Subito 200mila assunzioni»

Messaggioda ranvit il 15/01/2017, 11:55

mariok puoi riportare anche i giornali da cui hai ripreso gli articoli :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: De Luca rilancia per il 2017 «Subito 200mila assunzioni»

Messaggioda mariok il 15/01/2017, 12:10

“Noi, naviganti tra le bancarelle” E solo i cinesi non pagano pizzo

http://quotidiano.repubblica.it/edizion ... laypages=2
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Re: De Luca rilancia per il 2017 «Subito 200mila assunzioni»

Messaggioda ranvit il 20/01/2017, 19:31

P.a: Statali sempre più vecchi, l'età media è di 50 anni
I dati della Ragioneria generale dello Stato. In otto anni -237 mila occupati



http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... f2f2d.html
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Re: De Luca rilancia per il 2017 «Subito 200mila assunzioni»

Messaggioda mariok il 24/01/2017, 14:14

Ma non aveva detto che aveva eliminato le barelle?

Cardarelli al collasso la rabbia dei malati “Da 6 giorni in barella l’ospedale scoppia”
Pronto soccorso, 58 lettighe da smistare “In piedi da 9 ore, assistenza impossibile”
TIZIANA COZZI
«MIO padre, 80 anni, è stato 6 giorni su una barella e noi al suo fianco su una sedia. Lo trovo assurdo. I medici qui sono bravissimi ma non si può assistere un malato in queste condizioni. È vergognoso. L’ospedale scoppia». Pasqualina, di Afragola, spinge la sedia a rotelle con il suo papà, passeggia nei corridoi del reparto di Medicina d’urgenza, al quarto piano dell’ospedale Cardarelli. Si lamenta con tutti. Ora ci sono soltanto 5 barelle nel corridoio, ma fino a domenica, erano ovunque, perfino in mezzo alle stanze con sei letti, raccontano i pazienti. «Nella stanza dove è ricoverata mia madre, 67 anni, su una lettiga all’interno di un padiglione – racconta Antonio - non si poteva nemmeno passare tra un letto e l’altro. Ora si sta meglio ma mia madre si lamenta, dice che la barella non è comoda come un materasso, le fa male la schiena ». L’emergenza del Cardarelli la fotografa la distesa di lettighe nell’Obi, il reparto di osservazione intensiva dove i pazienti attendono la degenza in reparto, dentro un’ala attrezzata del pronto soccorso. Qui si vedono gli effetti della paralisi dell’ospedale più grande del Mezzogiorno. I malati restano in attesa di un posto in reparto e la folla cresce. Cinquantotto le barelle. C’è solo un bagno e piccole sedie accanto ad ogni malato. I parenti se ne stanno, quando possono, seduti sui letti, la sedia invece fa da comodino, con l’acqua, i fazzoletti, la vestaglia e tutto quello che serve ad un malato. In pratica, piccoli accampamenti. «La mia amica Dormea sta qui da sabato – racconta Patrizia Manzi – siamo in attesa di accedere al reparto di nefrologia. Ci alterniamo con le altre amiche su questa seggiolina, è impossibile dormire. Siamo nel corridoio, assistiamo al continuo passaggio, non c’e nemmeno modo di riposare ». Se la rabbia monta contro la disorganizzazione, la voce dei pazienti però è unanime nel lodare la buona sanità dell’ospedale. «Abbiamo avuto un record di accessi al pronto soccorso nel week end – spiega il medico responsabile Fiorella Paladino – soltanto sabato sono arrivati qui 309 pazienti e questo ha provocato il caos che stiamo affrontando. C’e’ stato il picco influenzale, la psicosi meningite e diverse emergenze vascolari che hanno richiesto interventi neurochirurgici. I reparti sono intasati, non sono in grado di accettare i pazienti che stazionano al pronto soccorso. Ma noi accogliamo tutti, non trascuriamo nessuno. Facciamo una gran fatica per garantire a tutti le cure necessarie. Qui lavorano 3 medici la mattina, 3 il pomeriggio e 2 la notte. Abbiamo solo 6 infermieri. Non bastano, sono pochissimi». Al pronto soccorso alle tre del pomeriggio ci sono 25 pazienti in attesa di visita, su altrettante lettighe. C’è chi aspetta dalle 7,30 del mattino a pochi metri dall’ingresso, mentre continuano ad arrivare le ambulanze. Sono 20 i mezzi di soccorso arrivati fino alle 15. Una media alta per un giorno normale al Cardarelli. Destinata ad aumentare fino a sera. «Vedete le barelle che ora stanno qui? Tra otto ore saranno il doppio» dice un infermiere ». «Siamo al pronto soccorso dalle sei di stamattina – racconta Raffaele, di Frattaminore, assiste la giovane moglie in attesa di salire a neurologia – ci hanno visitato subito ma sento freddo e si sta scomodi, visto che sto in piedi da 9 ore, non mi sono seduto perché qui sedie non ce ne sono». Poco più in là, due panchine vicinissime alle porte scorrevoli dell’ingresso. Entrambe occupate, almeno in 10 se ne stanno seduti ad attendere il responso dei medici. «Ho portato qui mio padre per un’aneurisma- spiega Patrizia Neri – sara operato d’urgenza in chirurgia vascolare ma stiamo ancora aspettando il posto nel reparto. I medici però hanno lavorato tantissimo, gli ho perfino mandato il caffè». «Siamo qui dalle 11 – protesta Rosalba Marotta – e attendiamo da ore una Tac, vitale per mio marito che soffre di una grave forma di vasculopatia cerebrale».
«Nonostante i nostri grandi sforzi, da qualche settimana abbiamo problemi nella gestione – sottolinea Pasquale Caiazzo, primario di neurochirurgia, uno dei reparti più in difficoltà – da sabato abbiamo avuto 4 pazienti da operare per i quali non c’era la disponibilità del ricovero in rianimazione. Ho operato un giovane per una grave neoplasia al cervello e lo abbiamo tenuto, assieme ad un altro, in camera operatoria. C’e’ stato un temporaneo blackout. Ma noi viviamo nell’emergenza continua. Il Cardarelli è la Lampedusa della sanità. Quando arrivano da noi li accogliamo sempre, siamo l’ultimo baluardo, l’ultima speranza, non possiamo deludere. Garantiamo sempre la massima efficienza con la massima difficoltà».http://quotidiano.repubblica.it/edizion ... laypages=2
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